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Riassunto sul mondo dell'editoria nella scuola dalle origini fino alla fine del 900
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B Bi ib bl li io ot te ec ca a d de el l « «C Ce en nt tr ro o d di i d do oc cu um me en nt ta az zi io on ne e e e r ri ic ce er rc ca a s su ul ll la a s st to or ri ia a d de el l l li ib br ro o s sc co ol la as st ti ic co o e e d de el ll la a l le et tt te er ra at tu ur ra a p pe er r l l' 'i in nf fa an nz zi ia a» » d de el ll l' 'U Un ni iv ve er rs si it tà à d de eg gl li i S St tu ud di i d di i M Ma ac ce er ra at ta a Fonti e Documenti a cura di ANNA ASCENZI e ROBERTO SANI Macerata 2009 Fotolito: Politec -Macerata Stampa: Biemmegraf -Macerata © 2009 Alfabetica Edizioni srl -Macerata Tutti i diritti riservati. Ogni riproduzione anche parziale è vietata. Codice ISBN 978-88-902509-4-1 Volume pubblicato nell'ambito del programma di ricerca interuniversitario «Editoria scolastica e libri di testo in Italia e in Europa tra Otto e Novecento», cofinanziato dal MIUR e dall'Università degli Studi di Macerata (PRIN 2005). La pubblicazione ha usufruito anche di un contributo finanziario messo a disposizione dal «Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia» dell'Università degli Studi di Macerata (Dipartimento di Scienze dell'educazione e della formazione). I In nd di ic ce e Premessa 7 Parte prima Editoria scolastica e libri di testo nel ventennio fascista. Dalla riforma Gentile alla fine della seconda guerra mondiale (1923-1945) 11 1. -Per una storia dell'editoria scolastica e dei libri di testo nel ventennio fascista: il contributo della recente storiografia 11 2. -I libri di testo per la scuola elementare dalla Commissione centrale di Giuseppe Lombardo Radice al testo unico di Stato 17 3. -La «bonifica fascista» dei libri di testo nelle scuole secondarie 31 4. -Difficoltà e limiti dell'opera di defascistizzazione dei libri di testo avviata dalla Sottocommissione per l'Educazione dell'Allied Military Gouvernment 39 Conclusioni 49 Parte seconda Leggi, decreti, ordinanze e circolari ministeriali sulla manualistica scolastica e sui libri di testo (1923-1946) 53 Parte terza Elenco ufficiale dei volumi esaminati dalla Commissione ministeriale per la defascistizzazione (Roma, novembre 1944) 309 Indice dei nomi 475 PREMESSA 7 1 Si tratta della Biblioteca del «Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia» dell'Università degli Studi di Macerata, diretta da Roberto Sani. 2 A. Barausse (a cura di), Il libro per la scuola dall'Unità al fascismo. La normativa sui libri di testo dalla legge Casati alla riforma Gentile (1861Gentile ( -1922, Alfabetica Edizioni, Macerata, 2008. 8
Sommaire Le lieu commun de la prophétie non écoutée ou mal comprise, marque sou-vent l'histoire de la fin d'une dynastie ou d'un royaume dans nombre de sagas anciennes. Le folklore se fait un malin plaisir de montrer ainsi que la prévoyance caractéristique des fondateurs et des grands dirigeants ne tient pas face à la dure réalité de la fin d'une époque : incapable de saisir les fata, le monarque sera aussi à la peine pour préparer les remedia qui conjureraient la catastrophe. Souvent, le récit folklorique met en scène un livre brûlé. À Rome tout comme à Jérusalem. Summary It is a commonplace of ancient sagas for the end of a dynasty or a kingdom to be marked by an unheard or misunderstood prophecy. Folklore rejoices to see that the foresight characteristic of a founder or a great leader evaporates when confronted by the harsh reality of the end of an epoch. Unable to grasp the fata, the monarch is also unable to prepare the remedia that will avert disaster. The tale often mentions a burnt book, at Rome as at Jerusalem.
Medicina salute e bisogni di morte nella relazione terapeutica Le “decisioni di fine” vita tra significati collettivi e bisogni individuali. Dalla tutela della vita dalla morte alla tutela della persona umana nel processo che conduce alla morte. Il ruolo della medicina nelle società moderne e l’ “esperienza” della salute e della malattia. Orizzonte fallibilista della scienza medica e necessità di legittimazione dell’intervento terapeutico. Alle radici della contrapposizione tra scienza medica ed esperienza umana: la relazione terapeutica è una relazione tra uguali?.Il consenso come momento della comunicazione medico–paziente. Testamento biologico e relazione terapeutica: la possibilità di un dialogo in situazioni sul limite tra la vita e la morte. I rischi della comunicazione diseguale. Il lessico si evolve: dal diritto di morire all’autodeterminazione terapeutica. Vuoto normativo o principi costituzionali immediatamente precettivi? La immediata azionabilità del diritto al rifiuto di cure. Il rispetto della persona e della dignità umana. Il lessico si evolve: dal diritto di vivere e di morire all’autodeterminazione terapeutica. Rifiuto di cure e suicidio. La compatibilità costituzionale delle norme penali a tutela della vita umana. Indisponibilità della vita umana e bene giuridico. Lo stato dell’arte: soluzioni giuridiche e questioni irrisolte. Le soluzioni giuridiche: l’assimilazione tra agire e omettere e i casi di interruzione di un intervento salvifico. Il caso Welby e le questioni risolte: la scriminante dell’adempimento del dovere di rispettare il rifiuto di cure. La sopravvenuta incapacità del paziente: il giudizio sostitutivo e la voce del paziente. La giurisprudenza nel caso Englaro. I problemi irrisolti: la leniterapia. Riflessioni su paternalismo e antipaternalismo: il testamento biologico e il mito di Ulisse. Laicità debole e principio del danno ad altri, Paternalismo e antipaternalismo. Il testamento biologico e la metafora di Ulisse. Testamento biologico e direttive anticipate di trattamento: la legittimazione terapeutica. I diversi livelli di manifestazioni del diritto al rifiuto delle cure: il rifiuto attuale e cosciente, le dichiarazioni anticipate e il giudizio sostitutivo. Il problema della vincolatività delle dichiarazioni anticipate di rifiuto di cure: astrattezza e genericità dei contenuti; lasso cronologico; assenza di una completa informazione. I paternalisti contro la vincolatività del testamento biologico: le critiche alla volontà, l’argomento del piano inclinato e del rimpianto. Ancora contro la vincolatività: il trattamento sanitario arbitrario del medico che non si attiene alle direttive del paziente. La procedura di accertamento dei presupposti oggettivi e soggettivi di validità delle dichiarazioni: la parola alla scienza. Le condizioni di autenticità e razionalità della scelta. Verso un nuovo modello di razionalità “emotiva”. La c.d. inaccessibilità cognitiva e l’apporto delle neuroscienze. Considerazioni sul progetto di legge in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento
I bambini fanno di tutto per esporsi a diverse esperienze al contrario di noi. Gli adulti dicono sempre che proteggono i loro bambini quando in realtà stanno solo proteggendo loro stessi. E poi non si possono proteggere i bambini. Loro sanno tutto. Maurice Sendak 3.3.2 L'impaginazione 3.4 L'identità Conclusioni Ringraziamenti Bibliografia 84 86 86 88 93 95 96 98 98 101 105 107 109
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+Concepire la storia dell'architettura non come dato atipico, neutro e informe, ma come elemento malleabile e modellabile al fine di rielaborare la semplice successione cronologica degli eventi articolando un percorso logico preciso. In questo modo si crea un progetto storiografico che supera le limitazioni della semplice visione cronologica, in virtù di una concezione "finalistica", che organizza gli eventi in linee tematiche trasversali (evidente influsso del ragionamento analogico). Evidente legame storia architettura-progetto. Tale rapporto ha origine nella trattatistica rinascimentale dove queste due entità erano legate in una stretta promiscuità, attraverso l'operato degli intellettuali ed eruditi dell'epoca che ricercavano nei classici una fonte di ispirazione ed argomentazione per le loro tesi. Solo a partire dal '700 si genera una divaricazione tra questi due aspetti che sopravvive ad oggi nel mondo anglosassone, mentre in Italia prova ad essere superata grazie a personaggi come Giovannoni e Zevi. Problema: Origine dell'architettura. Individuazione di 4 poli, costituiti a loro volta da due dicotomie, che sono gli estremi all'interno del quale il progetto di architettura si può collocare. Questi vertici costituiscono l'orizzonte massimo oltre il quale il progetto non si può spingere, pena la perdita della sua identità. 1) CLASSICO-"ANTICLASSICO" la classicità ha sempre esercitato sul progetto di architettura una fatale forza attrattiva, a causa della diffusa convinzione che essa costituisca l'atto originale e fondamentale dell'architettura stessa, ma d'altra parte, spesse volte si è manifestata la volontà di emanciparsi e affrancarsi da questi limitanti principi. 2) filone SIMBOLISTA-FUNZIONALISTA • Posizione di Laugier propone come il modello classico come riferimento, possiamo osservare nella litografia una teoria di colonne perimetrale sormontata da una copertura a falde. Questa forma archetipica viene trasfigurata in una dimensione simbolica, divenendo l'immagine iconica dell'ordine naturale delle cose. Questa visione viene adottata dagli architetti utopici francesi. • Posizione di Semper individua un principio tessile come atto generativo dell'architettura, essa ha origine nel momento in cui l'uomo per soddisfare il proprio bisogno esistenziale di protezione, decide di recintare uno spazio creando una maglia che divide un dentro ed un fuori. Il modello archetipico non coincide più con il sistema trilitico del tempio greco ma con la tenda primitiva, la quale sancisce inequivocabilmente uno spazio antropico, il quale si interfaccia con l'esterno attraverso una superficie intessuta (o recinti di rami intrecciati). La posizione funzionalista di Semper ispira le opere di Schinkel ed il Crystal Palace di Paxton. Tra questi due filoni, come del resto tra tutti e quattro i poli sono possibili delle reciproche fecondazioni e contaminazioni, generando in questo fertile terreno condiviso delle esperienze uniche che arricchiscono il patrimonio architettonico.
Spagna Contemporanea
Una panoramica sulle opere di lingua spagnola tradotte in Italia durante gli anni del regime franchista.
Il focus del testo è sulla idea che ogni oggetto artefatto, ogni costruzione, ogni paesaggio, non è mai identico a se stesso, presentando tante anime quante sono le sue "edizioni" ciascuna avente vita propria. Considerare gli artefatti quali ipertesti composti delle diverse edizioni degli oggetti stessi che negli ipertesti si manifestano, significa identificare una vera e propria Editoria degli oggetti con una sua epistemologia e con le sue regole.
Poiché esistono diverse chiavi di lettura di un testo che derivano dai diversi approcci di un critico o di un lettore, si è assistito ad un dibattito, sul rapporto del Gruppo ristretto di lavoro coordinato dal prof. Giuseppe Bertagna, molto articolato e frastagliato. Vorrei dire non sempre originale, più mirato a enucleare l'ingegneria istituzionale del sistema scuola proposto, che attento a cogliere l'orizzonte di senso pedagogico-se esiste-presente in questa ipotesi. È certo che la scuola non vive di opzioni valoriali astratte e una riforma, che sia strutturale e organica, rimette in gioco l'intero impianto organizzativo del sistema, e dunque bisogna discuterne. Ma se il dibattito è troppo incentrato sulla contrapposizione di schemi e di formule, difficilmente sfugge al rischio di un approccio al problema della formazione 'tecnicistico' e 'omologante'. Una ideologia (pedagogica) trasversale è infatti penetrata nella scuola post-moderna, attratta dalle sirene dell'efficientismo aziendale e dalla razionalizzazione organizzativa. Risultato di un lavoro di gruppo, quindi frutto di mediazioni che derivano da diverse formazioni e sensibilità culturali, il Documento deve essere indagato anche da un altro punto di vista: l'asse pedagogico di riferimento, l'orizzonte di senso educativo e culturale. Perché non esiste una riforma della scuola organica e complessiva che possa rinunciare a una 'visione del mondo' che la presieda anche nelle sue implicazioni organizzative, e quindi non la renda esplicita. Allora mi piace affrontare ancora alcune riflessioni 'trasgressive' sulla scuola, così come credo debba essere, per una pedagogia della 'resistenza' ad una società permeata dal mito della ragione strumentale e dalla massificazione quantitativa.
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Angelo Fortunato Formiggini. Ridere, leggere e scrivere nell'Italia del primo Novecento. Catalogo della mostra "Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938). Ridere, leggere e scrivere nell'Italia del primo Novecento, Modena, Gallerie Estensi, 28 febbraio - 30 giugno 2019, 2019
Gianluca D'Elia, 2018
Monete Antiche n.106 Luglio-Agosto pp. 31-39, 2019
360gradirivista.it, 2022
La buona scrittura delle leggi, 2012
NUTRIZIONE ARTIFICIALE DI PRECISIONE, 2021