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AUCTORES NOSTRI. Studi e testi di letteratura cristiana antica 15,2015 -ISBN 978-88-7228-754-5 -Edipuglia s.r.l. -www.edipuglia.it
Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci. Studi in onore di Arturo De Vivo. A cura di G. Polara, 2020
L'articolo intende presentare dei raffronti fra il testo del libro III del De civitate Dei e l'opera storiografica di Floro per offrire ulteriore dimostrazione dell'interesse mostrato da Agostino per il cosiddetto breviario floriano. I raffronti riguardano tre momenti particolari della storia di Roma (i primi scontri in età arcaica, la prima guerra punica, la dittatura di Mario) che Floro tratta con particolare attenzione stilistica e rappresentativa, attirando per questo l'attenzione di Agostino, al punto da emergere nel trattato agostiniano in modo chiaro e spesso reinterpretato stilisticamente.
NOTA sullA TheOTÓkOs descriTTA dA FOziO, hOm. XVii 2 * (p. 167.14-17 laourdas) sono famose le parole con le quali il patriarca Fozio, nell'omelia pronunziata in santa sofia di costantinopoli il sabato santo (29 marzo) dell'867, presenti gli imperatori michele iii e Basilio i, descrive l'atteggiamento della Vergine in una raffigurazione allora "disvelata" all'interno della basilica 1 : … Ὑπόκρισις ἄρα τῆς ἄνωθεν ἐπιπνοίας ἡ ζωγράφος τέχνη οὕτως ἀκριβῶς εἰς φύσιν τὴν μίμησιν ἔστησε. Καὶ γὰρ οἱονεὶ τῇ μὲν στοργῇ τῶν σπλάγχνων τὴν ὄψιν πρὸς τὸ τεχθὲν συμπαθῶς ἐπιστρέφουσα, οἷα δὲ τῷ ἀπαθεῖ καὶ ὑπερ φυεῖ τοῦ τόκου εἰς ἄσχετον ἅμα καὶ ἀτάραχον ἁρμοζομένη κατάστημα διαθέσεως παραπλησίως φέρει τὸ ὄμμα σχηματιζόμενον.
È ben nota la confusione affennatasi nella tradizione agiografica (attestata fin dalla seconda metà del IV sec. d.C. presso Gregorio Nazianzeno l ) tra il Cipriano storico, vescovo di Cartagine e martire (t 258 d.C.), e il leggendario martire Cipriano di Antiochia, sapiente, mago e taumaturgo, convertito al cristianesimo al tennine di una vicenda romanzesca. È altrettanto ben noto che sotto il nome di Cipriano di Antiochia ci è tramandato un imponente dossier di testi agiografici e magico-religiosi, ramificato nei diversi domini linguistici e letterari della cristianità 2 • Nella tradizione letteraria etiopica diversi sono i testi incentrati o legati in varia misura alla figura di Cipriano mago: testi magico-religiosP e testi agio-I Si veda DELEHAYE (1921) (il bollandista svincola completamente la figura del Cipriano di Antiochia da quella del Cipriano storico, che nella formazione della tradizione ha svolto l'unico ruolo di prestare il nome ad una figura puramente letteraria, nata dal gusto del romanzesco, della magia e delle apparizioni diaboliche, p. 322); COMAN (1961) (ammette l'esistenza di un nulceo storico autentico della leggenda di Cipriano di Antiochia; ritiene che la confusione dei due Cipriani presso Gregorio sia dovuta ad una intenzione precisa); SABATTINI (1973) (studio puramente compilatorio; nega la storicità del Cipriano di Antiochia). 2 Si veda il fondamentale BILABEL -GROHMANN (1934), con bibliografia dettagliata (pp. 32-41); complementi e rettifiche importanti offre ; ulteriori riferimenti in FESTUGlÈRE 369-373; KRESTAN -HERMANN (1957); KAKOSY (1984); per gli studi più recenti si veda JACKSON (1988) 33-35, note 1-4. 3 Per la Preghiera di Cipriano, conservata in due recensioni, si vedano BASSET (1896) 6-24, che traduce la «recensione lunga»; GROHMANN (1917-18), che dà edizione e traduzione della stessa recensione; SIMON (1936) 157-158, particolarmente importante per la segnalazione dell'ampia presenza di Cipriano nella tradizione armena, dove, come in Etiopia, la parola «Cipriano» «(Kiprianos) sert à désigner des livrets de prières ou des rouleaux magiques de contenu varié», si veda MACLER (1908) 28-29, nonché in quella georgiana, e per la segnalazione di altri mss. etiopici contenenti la Preghiera di Cipriano; STRELCYN (1955) XLVII-LII, presenta l'insieme della tradizione ciprianea nella letteratura etiopica, nella introduzione all'edizione del testo magico-religioso detto mafte/:le .\:eriiy «scioglitore di incantesimi,., in Etiopia noto anche come qopryiinos «Cipriano,., e segnala la esistenza di una recensione "breve,. della Preghiera, completamente diversa dalla 101 Aethiopica 1 (1998) Alessandro Bausi grafici'; nessun testo del Cipriano storico è invece registrato nei cataloghi o nelle storie letterarie. La Epistola 70 di Cipriano vescovo di Cartagine è dunque il primo reperto autenticamente ciprianeo di tradizione etiopica: il presente contributo è dedicato all'esame della tradizione manoscritta e all' edizione di questo testo. La Epistola 70 è una «lettera sinodale». È indirizzata da trentadue vescovi a diciotto colleghi, dopo il concilio cosiddetto «di Cartagine» (del 254 o più «lunga., e attestata in diversi rotoli magici. Anche nella tradizione araba si trovano due recensioni, "lunga. e «breve., della Preghiera (resta da vedere il rapporto tra le recensioni «brevi. araba ed etiopica, giacché quest'ultima è ancora inedita); si veda FESTUGIÈRE (1950) 372-373; la «lunga. è tradotta da BASSET (1896) 38-52; la «breve. edita, tradotta e commentata da BILABEL -GROHMANN (1934) 260-303; per i mss. si veda GCAL val. I, 662; voI. II, 488; cui aggiungere il ms. MuskiM num. 23 (sec. XVIII-XIX) (f. 135v). Salvo il fugace accenno presso STRELCYN (1955) LI, su un ms. contenente testi magici, pubblicato in estratti da MACLER (1908), nessuno degli autori citati fornisce indicazioni su Preghiere di Cipriano in tradizione siriaca; si veda però il ms. Sachau 221, presso BerlSyS voI. II, 589-590 (num. 179), del 1710 d.C., ff. 141-146, «Ein Gebet des Inhalts, dass der Trager dieses Buches durch die Fiirbitte der Heiligen u. s. w. gegen jedes Band q,r' (Verhexung) und jeden bosen Zauber gefeit der davon befreit sein moge. Dies Gebet ist einem Cyprianus in den Mund gelegt., cui segue l'incipit del testo, di cui do la traduzione: «lo Cipriano, servo di Gesù Cristo, ho implorato ed 110 pregato il Signore, ed ho detto: "Tu sei il creatore di tutto, possessore del cielo e della terra; e anche santo e glorificato tu sei: Padre, Figlio e Spirito Santo; ho conosciuto la mia malvagità, che andava errando dietro Satana; avevo legato il cielo, che non facesse piovere pioggia per gli alberi, che non producevano frutti, per la grandezza della mia malvagità; ogni incantesimo ho operato. Ed ora, mio Signore e mio Dio, ho conosciuto il tuo nome, e mi sono rivolto a te; ed ora io ti chiedo che siano eliminati, da chi porta questo libro, le cattive azioni e gli incantesimi magici, e li liberi il Signore dal nemico, e tutta la sua potenza è nel nome del Dio ecc. '".; inoltre, Cipriano è citato in uno dei testi segnalati da MACLER (1908) 23. 4 Il Martirio di Cipriano e Giusta, nel Gadla Samii 'etiil, è stato edito da GOODSPEED (1903), dai mss. BL Or. 686 (BLW num. 257), ff. 43v-45r; Or. 687-688 (BLW num. 258), ff. 61r-62v; Or. 689 (BLW num. 253), ff. 45r-47v; il testo si trova inoltre nei mss. BNZ num. 131, ff. 32v-36v; BNA num. 110 = BNACR num. 164, ff. 122v-124v;
ΚΑΛΛΟΣ ΚΑΙ ΑΡΕΤΗ. BELLEZZA E VIRTU'. Studi in onore di Maria Barbanti, a cura di R.L. Cardullo e D. Iozzia, Bonanno, Acireale-Roma 2014, pp. 844, ISBN 978-88-96950-18-0, 2014
Quaderni di Storia della Fisica, 2020
Nel presente lavoro sono evidenziate delle forti analogie tra i modelli astronomici costruiti da Tolomeo nell'Almagesto (II sec. d.C.) e la struttura interna della Macchina di Anticitera, planetario meccanico risalente al II sec. a.C.. Molti elementi suggeriscono che i modelli tolemaici siano il risultato di un processo di reverse engineering condotto su un congegno simile alla Macchina di Anticitera e risalente al periodo aureo della scienza ellenistica. Tale congegno incorporava una teoria planetaria eliocentrica, probabilmente dovuta a Ipparco, di cui restano delle tracce nei modelli tolemaici. L'analogia riscontrabile tra pin-slot device e punto equante suggerisce che la teoria sottostante la Macchina di Anticitera includesse le prime due leggi di Keplero. L'Almagesto va dunque riguardato come un parziale e distorto recupero di conoscenze risalenti al periodo ellenistico, inaccessibili a Tolomeo a causa del profondo regresso metodologico che lo separa dalle fonti a cui attinge.
Lo studio della Storia Antica è sempre stato, per Gianni, piacere intellettuale, dovere sociale e morale e prosecuzione di quell'idea di "uomo di studio", imparata dal padre Luigi e così ben impressa nel suo cuore e nella sua mente. A lui, Gianni fa riferimento, quando studia, quando insegna, quando scrive. Fonti, documenti, testi, sono imprescindibili punti di partenza delle sue analisi, con il pensiero che guarda sempre al mondo dell'Oriente Antico. Uomo integerrimo e puro, non conosce la competizione e forse per questo, arriva sempre tra i primi. Ha molto a cuore i suoi allievi: di loro, non esita a metter in luce le qualità positive, soffocando in un "sono giovani" le intemperanze e gli umani difetti. Lo ammiro perché non conosce invidia, ira, malizia, sospetto: lo amo perché mi ha insegnato a guardarmi da questi subdoli amici. Ines
«Cronache Ercolanesi», 2018
PHerc. 89, classified by Wilhelm Crönert as a theological text by Philodemus, is the upper part of a roll whose subscriptio is preserved; the lower portion of the same roll has been recently identified in PHerc. 1383. Neither papyrus has been studied systematically due to their poor state of conservation. This paper presents some preliminary remarks about PHerc. 89/1383 and its content, then focuses on the subscriptio, where a new examination has revealed the reading ὑπομνηματικόν, instead of ὑπόμνημα.
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Axon. Iscrizioni storiche greche 5(1), pp. 215-248, 2021
Bollettino dei Classici, 2023
Reti Medievali Rivista, 22, 1, 2021
Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2019 - Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 12-13 settembre 2019) Edited by: Giovanna Frosini, 2020
in Le carte vive. Epistolari e carteggi nel Settecento (Biblioteca del XVIII secolo - 16), a cura di Corrado Viola, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011, pp. 399-410.
2004
Analecta Papyrologica, 2014
The Catholic Historical Review, 2017
CLASSICI DELLE RELIGIONI- Testi Gnostici, 2013