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Enthymema, 2018
In Tempo e romanzo (1946), Pouillon sviluppa una originale teoria del romanzo pre-strutturalistica basata su esistenzialismo, psicologia e antropologia. Se-condo questa teoria, il romanzo è l'unica forma di conoscenza capace di una com-prensione veritiera della coscienza umana nello specifico dell'esperienza del tempo data all'umanità: la contingenza. Questo articolo è il primo studio italiano integral-mente dedicato a questo intellettuale. In Temps et roman (1946), Pouillon develops an original pre-structuralistic theory of the novel based on existentialism, psychology and anthropology. According to this theory, the novel is the only form of knowledge capable of a faithful comprehension of human consciousness in the specific experience of time given to mankind: contingency. This paper is the first Italian study completely devoted to this intellectual .
La Disputa tra gli antichi e i moderni inizia nel 1664 il protagonista è Perrault in Italia alcuni eruditi in particolare Boccalini e Tassoni avevano posto il confronto tra antichi e moderni.
Rivista di Studi ungheresi 20, 2021
Questo breve saggio è un estratto da un lavoro di tesi triennale dal titolo “Quella non era casa sua. Linguaggio e spaesamento in Epepe di Ferenc Karinthy”. Come suggerisce il sottotitolo, l’elaborato prevede un duplice percorso: una prima parte sfrutta le teorie linguistiche di Michail Bachtin e Michel Foucault per ricercare nella storia raccontata da Karinthy delle argomentazioni teoriche circa l’incomunicabilità e la metalinguistica: difatti, la possibile importanza per la teoria della letteratura di Epepe è nella possibilità di ricavarci un palliativo alla non coincidenza. Ma fermarsi alla sola questione linguistica sarebbe limitante, perché un’opera di stampo distopico come Epepe fu strumento per parlare indirettamente di “cose che non si potrebbero dire alla luce del sole”: utilizzando l’approccio biografico, viene ipotizzato come il racconto di un “luogo orribile” usato da Karinthy per trasfigurare la sua contemporaneità, un Novecento ungherese caratterizzato dal tentativo totalitario di sostituire la realtà effettuale con la sua parte ideologica. Karinthy, ripudiando il dogmatismo del realismo socialista (di cui fu un esponente), si ritrovò uomo spaesato a casa propria e vittima di una schizofrenia linguistica. Tale approccio sarebbe però incompleto senza una premessa sulla tradizione letteraria ungherese novecentesca, che il saggio riporta delineando una panoramica sulla storia del romanzo magiaro dalla rivoluzione del 1848 fino al crollo del muro di Berlino, da una letteratura intesa come comune destino nazionale al realismo socialista, terminando con una breve biografia di Ferenc Karinthy e l’introduzione al romanzo oggetto, Epepe.
Se dovessi prendere qui come riferimento esclusivo le liste dei libri più venduti in Italia, fra gli autori francesi della presente rassegna dovrei limitarmi a una ben scarna lista di nomi: chi resta (Pennac, Simenon, Ben Jelloun, e ancora Jacq con la saga egizia), chi sale (nessuno, a parte l'onnipresente Pennac), chi scende (più o meno tutti i classici, dal Seicento ai giorni nostri), chi non appare mai (la magggior parte di tanti scrittori moderni e contemporanei, eccezion fatta per i poeti, che godono di un circuito a parte e di un piccolo esercito di fedeli), chi resiste come oggetto di culto inspiegabilmente fuori dal tempo e dalle mode (Il piccolo principe di Saint-Exupéry). Autore e libro che -caso unico -sono assurti in giorni recenti agli onori della prima pagina sui quotidiani italiani, per il casuale ritrovamento da parte di un pescatore al largo di Marsiglia del braccialetto d'argento dello scrittore-pilota, scomparso in volo col suo aereo nel 1944. Come gli anelli fatati ripescati dai pesci nelle Mille e una notte o in tanta favolistica europea, il braccialetto riemerso dalle acque marine sembra obbedire alla logica delle fiabe, e in particolare della fiabesca icona del Piccolo Principe. Subito definito "reliquia", il braccialetto è un oggetto magico che contribuisce a rilanciare nell'immaginario collettivo questo libriccino inossidabile tradotto in ben 40 lingue: leggenda "buona" ma non leziosa, avvolta com'è da un'aura emotiva epurata, ellittica.
2019, XXIII Congresso ADI, Università di Pisa Sessione: Testi scientifici nelle biblioteche d'autore
Spunti per un riesame della costellazione letteraria franco-italiana 5 CHARMAINE LEE Letteratura franco-italiana nella Napoli angioina? 83 MARTA MATERNI Le chevalier Guiron in Italia: un portolano bibliografico per le coste pisanogenovesi 109 PHILIP E. BENNETT -LESLIE ZARKER MORGAN The Avatars of Orable-Guibourc from French chanson de geste to Italian romanzo cavalleresco. A Persistent Multiple Alterity 165 ANDREA BERETTA Per un riesame della scripta del ms. Venezia Biblioteca Nazionale Marciana fr. IV(con nuovi spunti per la localizzazione) 215 ALVISE ANDREOSE Marco Polo's Devisement dou monde and Franco-Italian tradition 261 Francigena, 1 (2015): 5-81 ISSN 2420-9767 ABSTRACT Le attuali conoscenze relative alla diffusione della lingua e della letteratura francese nell'Italia medievale sono complessivamente abbastanza buone, ma un'analisi più approfondita rivela alcune lacune significative riguardanti sia le coordinate cronologiche e geografiche sia alcuni aspetti qualitativi e quantitativi di questo complesso fenomeno culturale. Lo scopo di questo articolo è intraprendere una riconsiderazione di un intero capitolo di storia linguistica e letteraria.
Lingue e Linguaggi, vol. 9, pp. 269-281, 2013
Mediascapes journal, 2016
in «Sincronie», IV, 8, gennaio-giugno 2001, pp. 121-128
Studi Francesi, 2006
Ordine e Disordine in Politica e Storia