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2016, Un monopolio imperfetto. Titoli di studio, professioni, università (secc. XIV-XXI), a cura di Maria Teresa Guerrini, Regina Lupi, Maria Malatesta, Bologna, Clueb
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Un monopolio imperfetto. Titoli di studio, professioni, università (secc. XIV-XXI) / a cura di Maria Teresa Guerrini, Regina Lupi, Maria Malatesta. Bologna : Clueb, 2016 XIV-203 p. ; 27 cm (Centro interuniversitario per la storia delle università italiane : Studi / 28) ISBN 978-88-491-5508-2 Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.
Per deontologia professionale si intende l'insieme di regole codificate prodotte dalle categorie professionali per regolamentare il comportamento dei loro appartenenti. La più nota è la deontologia forense quindi ci occupiamo della categoria dei giuristi, di quelle professioni che lavorano con il diritto, cioè la loro attività è regolata dal diritto ma al tempo stesso interagiscono con il diritto cioè partecipano alla sua creazione, applicazione. Quindi l'oggetto principale sono le professioni legali, ogni professione collabora alla pratica del diritto in modo diverso, ma nessuna può fare a meno delle altre. La deontologia professionale quindi consiste in norme giuridiche solitamente raccolte in codici accompagnate anche da regole poste in essere dalle stesse categorie professionali per autoregolamentarsi (è il fenomeno di soft law cioè diritto morbido). L'etica professionale vive in una terra di confine tra il diritto e l'etica, per chiarire la sua natura bisogna approfondire i suoi rapporti con l'etica generale, l'etica pubblica e l'etica dell'agente (detta anche etica personale).
Analisi e diritto, 2022
The article focuses on the deference paid to experts by legislators and judges, highlighting a phenomenon hitherto not considered in the literature. I call this phenomenon “opacity of law”. In particular, the article distinguishes the opacity of legal provisions from the opacity of legal norms. A provision is opaque if it contains technical terms or expressions, incorporated into the text on the instructions of experts, that escape the understanding of the legislators. A norm is opaque, on the other hand, if its content is implicitly fixed by some experts in fact-finding, although that content is not understood by the judge who is called upon to apply the norm. When legal provisions or norms become opaque, epistemic deference to experts turns into semantic deference, and experts create new law in the sense that they establish the content of authoritative legal texts. Starting with two example from case law, the article analyses the origin of this phenomenon, and its pernicious effects. // Il saggio focalizza l'attenzione sulla deferenza prestata dai legislatori e dalle corti nei confronti degli esperti, evidenziando un fenomeno fino ad oggi non considerato in letteratura. Chiamo questo fenomeno "opacità del diritto". In particolare, il saggio distingue l'opacità delle disposizioni dall'opacità delle norme. Una disposizione è opaca se contiene termini o espressioni tecniche, incorporate nel testo su indicazione degli esperti, che sfuggono alla comprensione dei legislatori. Una norma è opaca, invece, se il suo contenuto viene implicitamente fissato dagli esperti in sede probatoria, sebbene tale contenuto non sia compreso dal giudice che alla norma dà applicazione. Quando le disposizioni o le norme diventano opache, la deferenza epistemica nei confronti degli esperti si trasforma in una forma di deferenza semantica, e gli esperti creano diritto nel senso che determinano il contenuto dei testi normativi. A partire da due casi giurisprudenziali, il saggio analizza l'origine di questo fenomeno e i suoi effetti problematici.
Giuspersonalismo e nichilismo giuridico, in AA. VV., Ripensare il diritto naturale e la dignità umana, a cura di M. Krienke, Giappichelli, Torino 2020, pp. 47-69., 2020
«E' un dio o qualcuno tra gli uomini che fu all'origine dell'istituzione delle leggi? Domanda l'Ateniese; e gli risponde Clinia: "un dio, ospite, un dio è stato» (Leggi, 624) 1. Giusnaturalismo e giuspersonalismo. Desidero felicitarmi per il presente convegno, che focalizza l'attenzione sul tomismo giuridico, e che trae origine da un'idea feconda: rilanciare il pensiero dell'Aquinate in merito, con l'aiuto di un volume che traccia un itinerario nel tomismo giuridico del secolo scorso 1. Questa impostazione aiuterà la riflessione sul diritto contemporaneo e prossimo futuro, e richiederà un giusto intreccio con il realismo: un realismo filosofico integro implica conseguenze di particolare rilievo per la filosofia del diritto. Il tomismo giuridico del '900 ha offerto contributi di primo piano ma poi è andato incontro per alcuni decenni ad un periodo di silenzio o comunque di minore presenza. Da un certo tempo si notano segnali di ripresa. Uno di questi è l'esplicito ricorso in varie espressioni di filosofia del diritto alle nozioni tra loro coordinate di persona e di natura umana, in cui si concreta la base più sicura del giuspersonalismo. Da qui può prendere nuovamente avvio una migliore considerazione dei diritti e dei doveri umani con le loro oscillazioni e rivoluzioni, specialmente in ordine all'esplosione in Occidente di richieste di "nuovi diritti". Vi è un passo in avanti nell'assumere il termine giuspersonalismo come più efficace ed inclusivo di quello di giusnaturalismo, che ha dato origine a duraturi malintesi: quest'ultimo rimane valido, ma accostato e raccordato con quello di giuspersonalismo fa intendere che la natura di cui si dice è la natura umana, non la natura intesa come physis. Nella mie ricerche provo cocenti delusioni quando autori eminenti, italiani e non, soggiacciono alla confusione tra natura fisica e natura umana, mentre è possibile sperare in un minor equivoco con il ricorso alla nozione di persona 2. Essa ha preso sul serio le obiezioni della modernità e le ha sormontate. 1 Cfr. AA. VV., Il tomismo giuridico del XX secolo, a cura di ELVIO ANCONA e GABRIELE DE ANNA, Giappichelli, Torino 2015. 2 Al momento appare arduo superare il pregiudizio secondo cui ogni volta che si parla di natura (umana) si cadrebbe in paradigmi naturalistici obsoleti e superati. Esempi di questo approccio che
Parte prima: sulla natura dell'etica professionale Introduzione Con deontologia professionale si intende l'insieme di regole codificate e prodotte dalle categorie professionali per regolamentare il comportamento dei loro appartenenti. Non c'è una deontologia solo per le libere professioni, ma anche per i dipendenti pubblici. Qui ci occuperemo dei giuristi, cioè di quelle professioni che lavorano con il diritto. Con il termine giuristi si intende, dunque, coloro che sono competenti di diritto. Ci saranno poi precisazioni rispetto all'avvocato, al giudice, al notaio, della scienza giuridica. La problematica deontologica richiede che si guardi attentamente al campo specifico di lavoro in cui operano le professioni. Non esiste una deontologia comune a tutte le professioni. Ognuna delle professioni sopraelencate collabora alla pratica del diritto in modo diverso. Per ben comprendere la deontologia è necessario però comprendere cosa si intende con etica professionale. La deontologia consiste in norme giuridiche di solito raccolte in codici, chiamati così anche quando sono il frutto di autoregolamentazioni da parte delle stesse categorie professionali. Questi stessi codici sono rilevanti per le sentenze delle corti, per cui anche se sono atti di soft law, vengono ricondotti al diritto positivo. Le regole deontologiche possono anche essere prodotte dallo Stato, così come da agenzie nazionali e internazionali.
Rivista Di Diritto Romano, 2010
La nozione di «laicità» nella giurisprudenza romana (*) 1. Il monopolio sacerdotale e la sua fine-2. Caratteristiche della giurisprudenza protolaica-3. Lo studio del passato: le XII Tavole-4. La crisi del formalismo tradizionale e l'emersione di istituti nuovi-5. Conclusione: una laicizzazione attenta ai valori.
2021
The principle of laicality of the State is, historically, a direct affirmation's consequence of liberal constitutionalism and is closely linked to a strong protection of freedom of religion, from which, however, must be conceptually distinct. It has taken different connotation, in France, in the United States, in Italy, in national and European law. Its root seems to be found in good Roman citizen's secular officium, according to the formula of Caecilius Statius, that "homo homini deus, si suum officium sciat".
Progetto voluto da Mons.Cataldo Naro su alcune figure di santià della diocesi di Monreale e alcuni uomini dello stato uccisi dalla mafia.
La Previdenza Forense, 2022
GIURISPRUDENZA 260 Tribunale di Roma 5.7.2021 n. 6496, Giud. Vincenzi, OMISSIS (in proprio, Avv. Jean Paul OMISSIS) c. Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense (Avv. Papandrea) 270 Tribunale di Roma 13.9.2021 n. 7130, Giud. Capaccioli, Boratto (Avv. Boratto, Carpentieri) c. Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense (Avv. Malpica) ATTI E DOCUMENTI
˚ davvero possibile parlare di autenticità nel diritto? Ha senso un discorso sulla naturalità in questÊambito? NellÊuniverso giuridico i termini ÂautenticitàÊ e ÂnaturalitàÊ tendono ad assumere due accezioni profondamente differenti. La natura tende infatti a divenire un particolare accento del diritto tutte le volte che una teoria -dal periodo classico a Hobbes alle correnti neogiusnaturalistiche del Novecento -la invoca e la pone come principio generale di organizzazione del contenuto. Ma ecco che il fondamento ÂnaturaleÊ dellÊuniversalismo nel diritto tende a identificarsi con la razionalità giuridica tout-court: nellÊidealismo hegeliano il diritto si prefigura come fatto sociale totale, come vertice e ordinamento di una Âseconda naturaÊ che tende a obliterare lÊipotesi di una Ânatura primaÊ dellÊumano, sostituendovisi e ponendo la sacralità dello stato al posto della religione tradizionale.
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Etica & Politica, Ethics & Politics, 2022
MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni
Le situazioni affidanti, a cura di M. Lupoi, Torino, Giappichelli, 2006
Geografie Politiche d'Africa, 2015
in G. Perlingieri e A. Fachechi (a cura di), L’operatività dei principi di ragionevolezza e proporzionalità in dottrina e giurisprudenza, Napoli, 2017, p. 473-492., 2017
Poesia e diritto nel Due e Trecento italiano, a cura di Franziska Meier e Enrica Zanin, 2019
Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, 2018
Presenze filosofiche in Umbria, II. Dal Medioevo all’età contemporanea, a cura di A. Pieretti, Mimesis, Milano-Udine, 2012
Cromohs Cyber Review of Modern Historiography, 2014