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Tutta la bontà, tutta la bellezza, tutto il decoro, si trovano in Polonia Jakob ben Jehuda Leib detto Frank, il Messia Adam Mickiewicz (Nowogródek 1798 -Costantinopoli 1855) è stato il massimo poeta polacco, e uno dei più grandi del suo secolo. Altrettanto importanti sono state la sua figura dal punto di vista politico e la sua personalità potente e carismatica. Il poeta, un uomo gigantesco e pieno di contraddizioni, era predestinato ad incarnare nel percorso della sua vita le aspettative, le battaglie e le sconfitte non solo della sua generazione ma del suo paese intero. 1
Le fonti ebraiche, talmudiche, midrasciche e targumiche, contengono oltre 400 occorrenze del nome di Michele
AUTOMATA - Journal of Nature, Science and Technics in the Ancient World, 2007
Il principale sintomo del Mutismo Selettivo (MS), cioè la costante incapacità di parlare in specifiche situazioni sociali dove sarebbe naturale farlo, mostrando comunque capacità di parlare in contesti diversi da questi (APA, 2013) è spiegato come un fenomeno di soglia, indotto dall’amigdala e regolato dal SNA, collegato alla risposta di freezing, organizzata dalla parte più antica del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), i circuiti del vago mielinico. Per i bambini con MS, si ipotizza una soglia bassa nell’innesco del freezing che colpirebbe prevalentemente la fonazione. Viceversa, quando l’ambiente sociale è percepito come non avversivo, il SNA sosterrebbe l’interazione umana e la fonazione con una specifica azione di un sistema chiamato da Porges (1995, 2007) “sistema di ingaggio sociale”, composto dai circuiti del vago mielinico che predispone alla comunicazione verbale sia in emissione e sia in ricezione. I bambini con MS in contesti particolarmente rassicuranti e familiari, secondo l’ipotesi illustrata, non hanno difficoltà ad attivare il sistema di ingaggio sociale, tuttavia a causa del meccanismo di freezing a soglia bassa, di fronte anche a piccole variazioni nella percezione di “pericolo” sociale sopravviene la risposta più arcaica di freezing. L'articolo discute inoltre su come l’adozione di questo punto di vista comporti specifici adeguamenti anche nei protocolli di trattamento del MS.
Humanitas 76/Supplemento 1 (2021), pp. 296-307.
The earliest literary expressions of Jewish mysticism (Hekhalot literature and the Sefer Yeṣirah, Mesopotamia and Palestine, 4th to 7th centuries) are relatively independent from symbolism and intertextuality based on the Bible. By developing a spiritual discourse of its own and resorting to quotations from Scripture only as prooftexts, this literature shows very scant interest for mystical exegesis of Scripture – though the ascetic and ascensional techniques of Merkabah mysticism had precise literary antecedents (and possibly even practical ones) in Scripture (e.g., in the stories about Elijah and Elisha). In later mystical literature from Iberia and Provence (Sefer Bahir, Sefer ha-Zohar, Yosef Giqatilla, 11th to 13th centuries), mythologies that had originally been independent from Scripture (e.g., about the origin of evil) were gradually more deeply grounded in it by systemically resorting to intertextuality and mystical exegesis of biblical episodes and themes. Along with the textualization of the Talmud in medieval Ashkenaz, the rooting of Jewish mysticism in Scripture in Sefarad became a structurally crucial process in the making of medieval rabbinic Judaism.
Studio e ricerca Avv. Carmine Alvino URIELE NELLE TRADIZIONI EBRAICHE URIELE è il quarto Angelo più importante nelle tradizioni ebraiche, con Oltre 44 occorrenze , anche se non è tale in ordine di menzioni, dato che al quarto posto c'è il misteriosissimo Metatron, che però potrebbe avere una origine non angelica essendo in alcune fonti la versione glorificata di Enoc, portato in Cielo. Nella speciale Gerarchia del Mercabah, Uriele è al quarto posto, ancorché non diversificato apertamente rispetto agli altri spiriti del Carro, ma in senso mistico. La divisione possiamo compierla pensando ai 3 Angeli inviati ad Abramo, che sono Michele, Gabriel e Raffaele. Uriele non c'è e pertanto possiamo immaginarlo al di sotto di questo spirituale trittico-ma non vi è nulla di certo, perché poi Uriele è affidatario di un compito profetico molto importante, anzi a dir poco fondamentale, illuminare da solo il grande patriarca Esdra. La Pirke di rabbi Eleizer 4:3, ci presenta infatti le: " Quattro classi di angeli ministranti-che-ministrano e lodano il Santo e benedetto: il primo campo (guidato da) Michele alla sua destra, il secondo campo (guidato da) Gabriele alla sua sinistra, il terzo campo (guidato da) URIELE davanti a Lui, e il quarto campo (guidato da) Raphael dietro di Lui; e la Shekhinah del Santo, benedetto Lui, è al centro". Anche le leggende degli ebrei di Louis Ginzberg Libro, 1: 1: 31 ci dice infatti che: « I più elevati di rango sono quelli che circondano il Trono Divino su tutti i lati, a destra, a sinistra, davanti e dietro, sotto la guida degli arcangeli Michele, Gabriele, URIELE e Raffaele". Da questa tradizione, midrashica e talmudica, promana una bellissima preghiera chiamata del Beshem Ashem, che si recita prima di andare a dormine: « Nel nome di Adonoy, Dio di Israele: alla mia destra [mano] Michael, alla mia sinistra [mano] Gabriel, prima di me URIELE, dietro di me Raffaello, e sopra la mia testa, la Presenza dell'Onnipotente". Questi quattro corrispondono ai quattro lati dell'accampamento israelita, circondato dagli stemmi delle tribù di confine. Il nome di un principe dell'accampamento di Dan rivolto a nord era chiamato Uriele.
Quaderni Storici Esini IV, 2013
Una pagina della storia di Jesi quasi sconosciuta, in cui si ricostruiscono le vicende del Borgo del Mercatale che sorgeva fuori delle mura cittadine e della sua chiesa parrocchiale.
Già prima della guerra 1 e, più tardi, con il Vaticano II, gli incontri erano stati numerosi. Ebrei e cristiani avevano sofferto insieme a causa del paganesimo nazista. Dopo il 1946 molte iniziative hanno beneficiato di questo clima per allacciare nuove relazioni. Nel 1965, alla fine del Concilio Vaticano II, la dichiarazione conciliare Nostra AEtate, al n. 4, ha definito il quadro di questi nuovi rapporti. Vi si ritrova la volontà di eliminare dalla catechesi cristiana «l'insegnamento del disprezzo» 2 che aveva favorito un antigiudaismo cristiano e di cui l'antisemitismo razziale del nazismo aveva approfittato. Hitler aveva intenzionalmente ripubblicato i pamphlets di Martin Lutero contro gli ebrei, con la con-* Cfr. Conferenza alla Fraternità carmelitana Saint-Élie di rito bizantino, in Romania (senza la partecipazione di ebrei messianici, né di cristiani di origine ebraica, ma in presenza di ebrei, cattolici dei due riti, latino e bizantino, e di ortodossi romeni): in Mikhtav, 73-74 (2015) 45-69. Testo pubblicato con modifiche con il titolo Contributions à une théologie chrétienne du judaïsme, in Revue Thomiste, 116 (2016) 557-584. Dopo la discussione il testo ha subito ancora diverse aggiunte e modifiche. Traduzione a cura
LE FORTEZZE ETRUSCHE DELL' ELBA ALLA LUCE DELLA MATEMATICA DELLE ORIGINI, 2020
Grava ancora su molti archeologi ed etruscologi il convincimento di tipo materialista che la conoscenza delle misure originarie di un monumento sia ininfluente per capirlo. È un grave errore, perché nella valutazione della cultura etrusca è mancato il contributo derivante dal contenuto del linguaggio matematico usato, scordandosi che Vitruvio lo aveva utilizzato per illustrare i caratteri del tempio etrusco; e che anche la favola etrusca riportata da Plinio, quella della cosiddetta Tomba di Porsenna, era redatta con lo stesso linguaggio. Oltretutto lo stesso linguaggio si ritrova, ad esempio, nella Bibbia e nella descrizione dell'Atlantide di Platone. Nel mondo antico il linguaggio matematico aveva la stessa importanza della parola, perché esprimeva concetti, ed ha anticipato nel mito quello parlato. Un altro elemento fondamentale trascurato nella ricerca delle misure è stato la geometria, che era sempre strettamente collegata ai numeri: così nasceva il Progetto, fatto di geometria e numeri, che parlava attraverso misure e orientamento. Per trovare le misure etrusche si deve ricorrere proprio alla geometria e aritmetica delle origini. Ad esempio, la metodologia di analisi di un tempio consiste nel dividere il disegno planimetrico derivante dal rilievo archeologico in figure geometriche, partendo dalla simmetria generale del monumento per poi trovare dei moduli (che rispettano le divisioni murarie) che compongono griglie quadrate o rettangolari di modeste dimensioni per leggere numeri multipli di misure compatibili, e quindi arrivare a determinare un sistema di misure unitarie. La geometria, in altre parole, viene utilizzata anche per ridurre le misure lineari a elementi facilmente indagabili in segmenti di piccole dimensioni. Oltre alle figure geometriche è necessario avvalersi degli elementi forniti da Vitruvio per il tempio tuscanico, come la dimensione 5 del prospetto e 6 della profondità e la divisione del fronte in 10 parti e la partizione 3-4-3 delle celle. Nell'architettura antica, prima della misura vi era il Progetto, che veniva basato su principi quali la simmetria delle parti e la composizione di geometrie elementari. Queste figure erano identificate da numeri che primariamente erano simboli e solo secondariamente elementi spaziali. Tutto questo formava un linguaggio matematico, come espressione del Progetto. Gli architetti antichi ragionavano sempre di aritmetica, numeri e geometria insieme, come un'unica materia, cioè matematica. Quindi, sono state applicate metodologie interpretative ricorrendo alla individuazione di figure geometriche piane della matematica delle origini. Errata corrige: sopra e a lato della fig. 4 e sopra e sopra e sotto la fig. 13 per una svista è stato ripetuto lo stesso frammento di testo da “Se si eccettua l’ipogeo...” fino a “geometria delle origini”.
Etica & politica / Ethics & Politics, XXV, 2023, 1, pp. 185-200, 2023
This article discusses Francesco Toto's book, L'origine e la storia, highlighting its positive and problematic aspects. It first summarises the structure and content of the theses set out in it, and then, through a brief foray into Rousseau's texts, attempts to discuss the author's central thesis, according to which in Rousseau there is a 'homogeneity' between origin and history. The thesis presented in this article tends to defend the duplicity of the relationship established by Rousseau between nature and history. This duplicity manifests itself problematically in the idea of history as a negation of origin and in the idea that history is a genetic development from nature itself.
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Invito a Casa Covacih. Un rito di umiliazione nell'Istria del Seicento. In Emotio, affectus, sensus... Emotions in the history of Adriatic. Marija Mogorović Crljenko, Elena Uljančić (eds.) - Poreč., 2021
Notiziario della Società Lichenologica Italiana, 2023
La cultura dell'antico a Napoli nel secolo dei Lumi. Omaggio a Fausto Zevi nel dì genetliaco (Atti del Convegno Internazionale Napoli-Ercolano 14-16 novembre 2018), a cura di Carmela Capaldi, Massimo Osanna, Roma, pp. 419-433, 2020
I Dialoghi della Comunità con gli Ebrei Messianici
Collection De L Ecole Francaise De Rome, 2007
IslamoChristiana, 2021
MODERNISMO: MEMORIA, MITO, NARRAZIONE Atti delle Rencontres de l’Archet Morgex, 12-17 settembre 2022, 2025