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2005, “Scrittrici italiane nel panorama letterario contemporaneo”, in Leoni F., ed., Atti del Convegno Voci femminili italiane della cultura e dell’emigrazione, Sydney 14-15 febbraio 2003, Armidale: University of New England e Ministero degli Affari Esteri, 2005, pp. 56-75.
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Cosa hanno in comune tra di loro Lidia Ravera , Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Susanna Tamaro e Silvia Albertazzi? E ancora, come si inseriscono nel solco della scrittura femminile le autrici emigrate in Australia e Canada?
Prima edizione: settembre 2012 Prima ristampa: dicembre 2012 Seconda ristampa (con l'aggiunta di nuove immagini): settembre 2013 2 Per comprare la versione cartacea con le immagini in bianco e nero: http://www.lulu.com/shop/cristina-contilli/scrittriciitaliane-e-straniere-amiche-e-corrispondenti-di-silviopellico/paperback/product-21190790.html Per comprare la versione cartacea con le immagini a colori: http://www.lulu.com/shop/cristina-contilli/scrittriciitaliane-e-straniere-amiche-e-corrispondenti-di-silviopellico-edizione-con-le-illustrazioni-acolori/paperback/product-20428890.html Per scaricare l'e-book: http://www.lulu.com/shop/cristinaVilla Trivulzio ad Omate in una stampa dell'800. CRISTINA ARCHINTO TRIVULZIO (1799-1852) Balbianino, 20 agosto 1819: "Non voglio più amare -se posso.
a giornata di studi Le scritture collettive in Italia propone una riflessione sulle pratiche scritturali di tipo collettivo e collaborativo presenti in Italia. Questo evento si inserisce nella continuità del convegno internazionale Pratiques collectives, pratiques du collectif, tenutosi tra il 9 e il 10 marzo 2016 presso l'Université Paul Valéry Montpellier 3, i cui atti sono in corso di pubblicazione. Questo primo progetto, organizzato dal gruppo di ricerca in Civilisations contemporaines des Suds del laboratorio LLACS, in collaborazione con il CEDRATS di Lione, prendeva in esame le dinamiche e le pratiche collettive in contesti internazionali diversi: associazioni, cooperative, comunità, comitati e gruppi che funzionano in modo non gerarchico, autonomo e non autoritario e il cui scopo è il conseguimento di obbiettivi comuni basati sui valori della solidarietà e della condivisione. La giornata di studi Le scritture collettive in Italia affronta in modo più specifico la situazione italiana, interrogandosi sulle modalità del lavoro collettivo, sull'impatto di queste pratiche nel mondo della narratività, sulle sfide e le opportunità offerte da tali progetti. Un'attenzione particolare sarà rivolta anche all'uso del mezzo tecnologico nella produzione di testi narrativi collaborativi. Oltre a Daniele Comberiati e Irene Cacopardi (Université Paul-Valéry-Monpellier 3) partecipano Wu Ming 2, membro del collettivo Wu Ming, e Gregorio Magini, fondatore e membro del progetto SIC, Scrittura Industriale Collettiva. Durante questo evento si propone, inoltre, la lettura bilingue di testi, tradotti dagli alunni del dipartimento di italiano dell'Université Paul-Valéry Montpellier 3.
Il volume è stato realizzato con Fondi MURST ex 40% Proprietà letteraria originaria dell'Università degli Studi di Milano In copertina: particolare del coperchio di un'olletta ad anse perforate proveniente da una tomba ignota di Tarquinia, conservata al Museo Nazionale Tarquiniense Nel frontespizio: in alto, il vaso iscritto dalla tomba 482 della necropoli di Osteria dell'Osa (da AA.VV., La necropoli laziale di Osteria dell'Osa, a cura di A.M. Bietti Sestieri, Roma 1992, fig. 3a.270); in basso, particolare dell'apografo dell'iscrizione sul coperchio dell'olletta riprodotto in copertina (da G.
English: The contribution aims to investigate the relationship between civil and political society between the nineteenth and twentieth centuries, up to the birth of the Italian Republic and to verify how much the rift in it influenced the stability of the constitutional order, producing its transformation. The investigation is carried out considering the importance of the relationship between the constitutional model and the anthropological paradigm under it and also capturing its reflections on the different forms that sovereignty progressively takes on over the period considered. The starting point is identified in the reversion of the position between law and politics brought by the French Revolution, with the systematic subjection of the former to the latter. The point of arrival is identified in the reconciliation between the first and the second, carried out during the work of the Constituent Assembly in the years between 1946 and 1947. The anthropological paradigms that follow one another over time are the individualist one, the organicist one and the personalist one, the latter of which represents the basis on which the 1948 Constitution was built.
KWARTALNIK NEOFILOLOGICZNY, LIX, 2/2012, 2012
The main aim of the present paper is a historical review of the Italian press evolution from the end of the 18 th century till our times. At the beginning the Italian newspapers were addressed to the social elite, the language was characterized by literary style and the use of a bureaucratic and official vocabulary. The next important period described are the years of fascism which led to the end of freedom and independence of Italian press. The language became very solemn, artificial and subject to the will of the political authority represented by the Duce. The last part of the paper focuses on the present situation in the context of mass communication and on linguistic issues of the modern press. Particular attention is paid to the internet variety of Italian journalism. INTRODuZIONE La storia della stampa italiana in senso moderno inizia nell'età del Risorgi-mento e continua nei seguenti decenni dell'unità. Ovviamente le prime gazzette appaiono già nel Seicento, costituendo però gli scritti oppure gli avvisi di forma breve non sistematica dedicati alla tematica locale o alle informazioni sulle corti estere. Nel Settecento spuntano i primi giornali che sono piuttosto traduzioni di periodici o quotidiani stranieri riservati agli argomenti letterari. Alla fine del se-colo l'interesse dei giornali si sposta man mano verso la politica, nonché si cerca di dare la prima forma alle testate che talvolta non subisce grandi mutamenti fino ad oggi. I lettori dei primi giornali rappresentano soltanto i ceti più alti della società ed a causa della povertà generale, dell'analfabetismo della maggioranza della popolazione non prendono all'epoca la via del veloce sviluppo, rappresen-tando un bene poco accessibile, costoso e illeggibile. La situazione comincia lievemente a cambiare durante e dopo il Risorgimen-to a pari passo con la nascita della politica italiana e della rivoluzione industriale
"L'uomo va scusato di sentire un certo orgoglio per essersi elevato, sebbene non per propria spinta, all'apice della scala organica; ed il fatto di essere in tal modo salito, invece di esservi stato collocato in origine, può dargli speranza per un destino ancora più elevato in un lontano avvenire. Ma non si tratta qui né di speranze, né di timori, ma solo del vero, fin dove la nostra ragione ci permette di scoprirlo. Ho fatto del mio meglio per addurre prove; e dobbiamo riconoscere, per quanto mi sembra, che l'uomo con tutte le sue nobili prerogative, colla simpatia che sente per gli esseri più degradati, colla benevolenza che estende non solo agli altri uomini, ma anche verso la più umile delle creature viventi, col suo intelletto quasi divino che ha penetrato nei movimenti e nella costituzione del sistema solarecon tutte queste alte forzel'Uomo conserva ancora nella sua corporale impalcatura lo stampo indelebile della sua bassa origine."
Molti anni dopo, le persone sarebbero venute a conoscenza, nei musei elettronici, di un’epoca dominata dalla stampa, scoprendo le banconote, i bollettini, le carte di identità e i certificati di morte, i giornali, i volantini elettorali, gli ex libris, le stampe mediante incisione; i libri stampati ed i loro scrittori ‘stampati’.
1. IL NOVECENTO LETTERARIO ITALIANO: DEFINIZIONI E RIFLESSIONI Novecento = si intende convenzionalmente il XX secolo, ma questo periodo deve essere comunque considerato in modo molto elastico poiché bisogna tener conto anche di ciò che c'è stato prima. Quindi si può prendere come riferimento il 1861 (anno dell'Unità nazionale): momento in cui si può iniziare a ragionare di lingua italiana e quindi di letteratura italiana. Il punto di arrivo di questo periodo va al di la della data di fine secolo, ovvero il 31 dicembre 1999; infatti giunge fino ai primi decenni del Duemila, con un rinnovamento portato ad una dimensione sempre più multiculturale, multi linguistica e multi etnica. Letterario = ci si chiede cosa si intende per 'letteratura'; questa parola fa subito pensare all'insieme dei romanzi, novelle e poesie ma ciò fa confondere le idee su quella che in realtà dovrebbe essere la nostra idea di letteratura. La definizione di letteratura comprende tutti quei testi scritti che esprimono la visione della vita dell'autore attraverso la creatività. Italiano = questo aggettivo non vuole sottolineare che la letteratura in lingua è più importante di quella in dialetto. Se noi per letteratura italiana intendessimo solo quella scritta in lingua italiana resterebbero escluse le opere dialettali e anche quei testi che autori italiani hanno scritto originariamente in un'altra lingua per ragioni personali o storiche. C'è anche da tener conto anche di quegli scrittori stranieri che, trasferitisi in Italia, hanno imparato l'italiano per poter scrivere e pubblicare i loro libri. Tutte queste osservazioni ci permettono di intendere la letteratura italiana non tanto quella scritta in lingua italiana, ma quella nata all'interno della cultura italiana, che quindi comprende anche autori espatriati. 2. DALL'UNITA' NAZIONALE AL NUOVO SECOLO: DALLA TRAZIONE AL RINNOVAMENTO DELLA POESIA La svolta culturale (e quindi anche letteraria), conseguente a quella avvenuta in Italia dal 1861, nacque nell'Europa centro-settentrionale dopo la prima metà del 700 quando avvenne la frattura della storia moderna (dopo la prima rivoluzione industriale-> mutamento economico). A seguito ci fu una rivolta contro una secolare tradizione culturale. All'inizio del secondo millennio prese forma e forza una tradizione letteraria fondata su un linguaggio molto diverso da quello parlato e rivolto soprattutto ad un pubblico di nobili ed ecclesiastici (ricordiamo il petrarchismo, cioè l'imitazione della poetica di Petrarca). Questa tradizione però si spezzò soprattutto in Francia, Germania e Inghilterra dopo la metà del 700, quando la borghesia reclamò un'arte che sapesse rappresentare con un linguaggio attuale i sentimenti e gli ideali degli uomini contemporanei. In Italia la tradizione si spezzò nell'800 con il movimento romantico che cercò di allargare il suo pubblico e di avvicinarsi sempre più alla prosa. Per raggiungere questi obiettivi però occorreva intervenire sul linguaggio che incominciò piano piano ad
1. Testi di circolazione manoscritta 2. Testi stampati 3. Modello comunicativo elettronico (problemi: fruizione del testo, limitati tempi di conservazione)
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Archeomedia. L' Archeologia on line, 2021
[riproposizione, riveduta e aggiornata, del saggio uscito nel 2002], nel volume collettivo L’Italia letteraria e l’Europa, III, Tra Ottocento e Duemila, Atti del Convegno di Aosta (13-14 ottobre 2005), a cura di Nino Borsellino e Bruno Germano, Roma, Salerno Editrice, 2007, pp. 181-246.
Lingua italiana - Treccani, 2023
Traiettorie italiane, 2024
Lingue e culture dei Media
RumeliDE - Journal of Language and Literature Studies, Special Issue 3, pp. 22-29, ISSN 2148-7782, 2017