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La Travesia della Scuola di Valparaíso

La «Scuola di Valparaíso» è una delle esperienze più importanti della ricerca architettonica degli ultimi sessant’anni in America del Sud. È la storia di un gruppo di architetti e di artisti che, guidati dall’architetto cileno Alberto Cruz e dal poeta argentino Godofredo Iommi, hanno dato vita a una scuola di architettura che si basa sulla poesia, sul lavoro comunitario e sulle traversate. «Pieno di merito, ma poeticamente, abita / l’uomo su questa terra», questo verso di Hölderlin è uno dei riferimenti che risuonano con maggior forza in Amereida, poema scritto dal gruppo nel corso della prima traversata, compiuta nel 1964 (che deriva dall’unione di «America» e di «Eneide»). Nelle traversate sono indissolubilmente intrecciate l’idea del viaggio come scoperta della patria e l’idea di fondare l’architettura dalla parola “poetica”. Dal 1984 i laboratori di progettazione hanno il compito d’andare in traversata, per scoprire il territorio americano, creando un’occasione che diviene un’esperienza unica e feconda. Gli studenti insieme ai professori, costruiscono piccole opere d’architettura: segni lievi che hanno il compito di «svelare» il continente, attraverso costruzioni che distinguano il carattere del luogo. Più di cento traversate sono state fatte sino ad oggi, e in ciascuna di esse sono stati tracciati un segno e una distanza sul continente. Nel 1992 a Valparaíso, fu costruito il Padiglione dei Nomi, per commemorare i quarant’anni della Scuola, nell’occasione per la prima volta vennero messe in mostra tutte le traversate, avviando la possibilità di disegnare una nuova carta dell’America in cui poter rappresentare una visione unitaria delle opere realizzate durante le traversate e le relazioni tra queste e il continente, permettendo così di rimisurarlo e di descriverlo non mediante una semplice cartografia geografica, ma attraverso la costruzione di una carta architettonica dell’America: la mappa non è il territorio o per dirlo con Amereida «il cammino non è il cammino».