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vo di comprendere e giustificare la realtà in modo esaustivo eliminando incongruenze e discontinuità, che, portato all'eccesso, ha condotto al totalitarismo. Secondo la definizione di Lyotard, presente ne Il postmoderno spiegato ai bambini, il totalitarismo è la subordinazione delle istituzioni a una specifica idea di libertà che trova la sua legittimazione nel mito 2 . Il mito è un ideale che definisce l'identità di chi lo segue e lo guida verso il suo perseguimento tramite azioni che ne permettano l'universalizzazione.
2001
1. Ringrazio innanzitutto per l'onore di introdurre questa discussione sul postmoderno. Per cercare di illustrare il senso di ciò che viene designato con il termine postmoderno, le sue conseguenze filosofiche e i compiti che pone utilizzerò come prospettiva quella che desumo dal titolo del progetto di ricerca che accomuna quanti sono qui presenti: quali implicazioni ha il postmoderno per ripensare concetti come quelli di libertà, giustizia e bene?
Rassegna Storiografica Decennale, 2018
2013
Ogni indagine circa i concetti di trascendenza e immanenza ha riguardato,dall’antichita all’Eta moderna, la questione della verita e, dunque,dell’essenza da cui hanno origine i fenomeni e gli oggetti della nostraesperienza. Una verita da ricercare “al di la” dell’esperienza umana, oltrel’apparenza dei fenomeni: una verita trascendente per il primo polo dellacoppia dialettica. Una realta che rappresenta un “oltre” rispetto a cioche si puo percepire mediante i sensi. Identificata, fino alle soglie dell’Etamoderna, con la divinita, la trascendenza riguarda la mente sopra le cose,causa e origine dell’essere stesso, in ogni sua manifestazione. La trascendenzae dunque sempre stata riferita a una realta oltre il mondo sensibile.Nel secolo XX, invece, essa e stata concepita come funzione costitutivadell’esistenza umana, che, nella sua finitezza, individualita e temporalita,scopre il proprio limite proprio nell’incapacita di oggettivare e renderetrasparente alla ragione cio che e “al di la” ...
La Chiesa nel Tempo, 2022
I contributi degli autori sul tema della fraternità nell'Antico Testamento vertono in particolare sull'esame del racconto di Caino e Abele e sulle vicende di fratelli all'interno delle storie patriarcali. Poiché sui suddetti testi la bibliografia è sterminata, abbiamo rivolto la nostra attenzione alla letteratura profetica, ove l'argomento in questione sembrerebbe meno presente, mentre in realtà riteniamo offra significativi spunti riflessivi. Il lessico della fraternità ricorre soprattutto in Geremia, che per 14 volte usa il termine «fratello». Un primo passo del lavoro si concentrerà sull'esame di alcuni di questi testi, cercando altresì di proporre una visione d'insieme sulla concezione della fraternità nel profeta di Anatot; quindi si studieranno le ricorrenze del lemma negli gli altri scritti profetici, cogliendo le specificità di ognuno.
smettemmo di vedere la boxe proprio come facevamo tutto: senza dirci Pedro Gómez Valderrama -In un luogo delle Indie il richiedente venga mandato come contabile alle prigioni di Cartagena Narrazioni mai aveva osato formulare in sua presenza la domanda che gli corrodeva si limitò a restare in silenzio e continuò a sollevare la macchina col cric per molti mesi, di notte, i visitatori occuparono la casa di Luisa il bambino con gli occhi smisuratamente aperti per il terrore Helena Araújo -Catoctín nemmeno quella figura ieratica, come un fante di carte, le fa compagnia
2021
F: Un punto di partenza di questo nostro dialogo potrebbe essere qualcosa che paradossalmente non è tanto presente in questo lavoro di Morin, forse perché lo dà un po' per scontato, e mi sembra che sia la questione della caduta della verticalità. In fondo lui fa, anche se rapidamente ma in maniera molto significativa, oltre che molto umana, una esegesi dell'orizzontalità, in particolare della fraternità. E forse una cosa interessante è che questa prospettiva risulta particolarmente importante in una fase nella quale il tema della verticalità, e quindi dell'autorità, e quindi degli ordini in qualche modo sacri, dati dall'alto, hanno perso buona parte della loro sacralità. Dare ordine è diventata questione molto interumana. Google conta più di Dio, oggi, e sappiamo benissimo che non c'è niente di divino in Google o in Amazon, è una vicenda di umani. Quindi è come se, in fondo, il contesto nel quale si potrebbe collocare questo ragionamento di Morin sia, non fosse proprio il fatto che è più difficile oggi, almeno per una gran parte del mondo, soprattutto occidentale, collocare il tema del che ne facciamo del nostro stare nel mondo a carico di qualcun altro che ci salva e ci dice 'segui questo algoritmo che andrai in paradiso'. Questa prospettiva mi pare molto meno presente, soprattutto nell'Occidente, e quindi questo chiaramente apre un tema di responsabilità comune, di società nella quale non c'è più qualcuno che sta sopra le nuvole e che, fortunatamente o sfortunatamente, ti può però indirizzare o magari salvare. Poi sappiamo anche bene che questo stare sopra le nuvole era perché noi avevamo creato questa verticalità. C'è un riferimento
capisaldi Che cos'è il principio di fraternità? È un ideale di natura esclusivamente etico-morale o religiosa, oppure può assumere anche un rilievo in ambito politico e perfino giuridico? È un principio interpretato in modo univoco o vi è una pluralità di interpretazioni? Ci sono equivoci collegati all'invocazione della fraternità? Dopo aver presentato nelle pagine immediatamente precedenti una visione francese di tale principio, quella del prof. Le Goff, offriamo alcune riflessioni a partire dall'ordinamento giuridico italiano.
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Persona Y Derecho Revista De Fundamentacion De Las Instituciones Juridicas Y De Derechos Humanos, 2003
Laboratorio Fraternità, 2021
Quaderni di Gestalt, 2022
SigMa Rivista di Letterature comparate, Teatro e Arti dello spettacolo , 2020
in "Medioevo", 269, giugno 2019, pp. 60-69
Comparatismi, 2019