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2016, Archeologia classica e post-classica tra Italia e mediterraneo, scritti in ricordo di Maria Pia Rossignani, a cura di S. Lusuardi Siena, C. Perassi, F. Sacchi e M. Sannazaro
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Questa pubblicazione è finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore grazie a un contributo per studi in onore di eminenti docenti dell'Ateneo (linea D.3.1/2015) e con fondi di ricerca messi a disposizione dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell'Arte (esercizi 2015-2016).
"Di Bisanzio dirai ciò che è passato, ciò che passa e che sarà", 2018
Notizia di un singolare monumento funebre presente sul mercato antiquario e riferibile alla bottega di Antonio Baboccio nell'ambito della sua attività siciliana
Nell'anno accademico 2007-2008 la consueta attività di esercitazioni e di seminari tenuti presso il Laboratorio Epigrafico del Dipartimento di Discipline Storiche, Artistiche, Archeologiche e Geografiche dell'Università degli Studi di Verona, è stata affiancata dalla schedatura informatizzata, resa possibile grazie ad appositi finanziamenti erogati su delibera della Regione del Veneto, del Museo Lapidario Maffeiano di Verona e dell'instrumentum inscriptum conservato nei Musei Civici di Verona e Padova. Si presentano qui alcuni dei risultati scientifici raggiunti nell'ambito di tali iniziative, risultati che evidenziano ancora una volta come a distanza di quasi un secolo e mezzo dalla pubblicazione dei grandi Corpora sia sempre più viva l'esigenza di procedere a un sistematico aggiornamento. conservata una stele funeraria in calcare ammonitico bianco locale (m 0,71x0,60x0,07), in tre frammenti contigui ricomposti, rinvenuta "prope Veronam" 5 . Priva di decorazioni, è sommariamente rifinita, mentre sulla superficie sono visibili diffuse macchie brune, dovute all'attacco di licheni e alla naturale erosione; anche se non siamo in possesso di documentazione sullo stato di conservazione del pezzo e su un suo restauro anteriori all'esposizione nell'allestimento museale attuale, risalente al 1982, è possibile che in precedenza si sia proceduto a rafforzare la terna di frammenti mediante incollaggio con mastice. Le ulteriori fenditure dovute all'imperfetta contiguità, causata dalle sbrecciature dei bordi, sono assai vistose, a tutto danno dell'iscrizione. Appaiono dunque mancanti diffuse porzioni, specie frontalmente, dove si registra uno squarcio vistoso quasi nel mezzo della r. 4 dell'iscrizione, ma anche sugli spigoli dei lati lunghi, soprattutto tra le rr. 6 e 7.
in Napoli Nobilissima 2008, pp. 97-112
Matronae in domo et in re publica agentes. Spazi e occasioni dell’azione femminile nel mondo romano tra tarda repubblica e primo impero, a cura di F. Cenerini, F. Rohr Vio, Trieste , 2016
Monumenti funerari con 'matrone' filellene tra Aquileia, Roma e le province Premetto che il mio contributo non è perfettamente allineato al tema del convegno, in quanto una buona parte dei monumenti funerari che prenderemo in considerazione, e non solo di Aquileia, sono eretti soprattutto da liberti -questo naturalmente quando vi sono informazioni sul rango sociale del defunto. Le figure femminili che vedremo su altari e su monumenti simili in Cisalpina, a Roma e nel mondo provinciale non sono matrone, ma più modestamente personaggi di quella classe che vedevano il sepolcro soprattutto come mezzo di celebrazione postuma del loro successo sociale.
anni di sepolture Laura Ambrosini (CNR, Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico, Roma), Varcare la soglia: la monumentalità funeraria in età ellenistica Dominique Briquel (Université Paris-Sorbonne), Carmina conuiualia in Etruria? A proposito della Tomba dei Rilievi di Cerveteri Luca Pesante (Roma), Eremiti, pellegrini, mercanti. Le diverse vite dei luoghi etruschi TERRE ETRUSCHE IN ETÀ MEDIEVALE E MODERNA Gaetano Curzi e Carlo Tedeschi (Università di Chieti-Pescara), Il Medioevo di una tomba etrusca. Graffiti templari a Tarquinia Julie Labregère (E.A. 6298, CeTHiS, Université François Rabelais de Tours), La riscoperta degli Etruschi nel Medioevo e nel Rinascimento Luca Cappuccini (Dipartimento SAGAS, Università degli Studi, Firenze), Giovanni Francesco Tinti a Monte Giovi: un eccentrico erudito del XVI secolo tra le vestigia etrusche Elisabetta de Minicis (Università degli Studi della Tuscia, Viterbo), La Tuscia rupestre. Eredità dell'antico, le nuove realtà rupestri ed il tempo dei castra, l'età moderna. Daniela Giosuè (Università degli Studi della Tuscia, Viterbo), A Roma in fretta e senza incontrare gli Etruschi. La Tuscia Viterbese nei testi di alcuni viaggiatori d'oltralpe dei secoli XVI-XVIII Maria Pia Donato, Conclusione. Viaggio, morte, religiosità in età moderna. Brevi riflessioni intorno al sepolcro di Grotte Scalina Indice dei nomi Indice dei toponimi 7 9 11 43 48 61 71 85 103 115 124 137 150
Breve storia di un'epigrafe funeraria latina in Molise, 2020
Le ricerche condotte presso l'Archivio di Stato di Campobasso hanno portato al rinvenimento, all'interno di alcuni fascicoli del Genio Civile, di un disegno raffigurante un'epigrafe romana di II-II secolo d.C. L'epigrafe venne ritrovata negli anni '80 dell'Ottocento, presso il paese di Larino (CB). Il saggio è corredato da immagini.
Si esamina una stele funeraria un tempo appartenuta alla collezione Fabbricotti e attualmente conservata presso il Museo Civico Archeologico «Ubaldo Formentini» della Spezia. Non è possibile precisare il luogo di ritrovamento del reperto, anche se è assai probabile una provenienza dal sito della colonia romana di Luna (VII regio -Etruria) o quantomeno dal suo territorio. Nonostante la superficie frontale della stele si presenti profondamente erosa, un esame approfondito dei residui di lettere consente di ricostruire l'intero testo dell'iscrizione, che si compone di due dediche distinte e conserva una rara attestazione epigrafica del termine condiscipulus. (VII regio -Etruria) or from its territory. Despite the front surface of the stele is deeply eroded, a thorough examination of the remains of the letters allows the complete reconstruction of the text, which is made up of two separate dedications. The inscription also includes a rare epigraphic attestation of the word condiscipulus.
Archeologia classica e post-classica tra Italia e Mediterraneo. Scritti in ricordo di Maria Pia Rossignani, pp. 411-420, 2016
Questa pubblicazione è finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore grazie a un contributo per studi in onore di eminenti docenti dell'Ateneo (linea D.3.1/2015) e con fondi di ricerca messi a disposizione dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell'Arte (esercizi 2015-2016).
il mio intervento* sarà costruito intorno all'interpretazione di una delle iscrizioni più interessanti di magnesia al meandro, testo noto da oltre un secolo 1 . prima di affrontare l'analisi del documento è necessario però premettere alcune considerazioni di carattere storicoarcheologico su magnesia. la storia urbanistica di magnesia è complessa 2 : ciò che è certo è che ci fu una magnesia, fondata in età arcaica, che Strabone (Geogr., 14, 647-648) definisce polis Aiolìs (in quanto fondazione dei magneti di tessaglia) e riguardo alla quale ricorda «lì era il santuario della meter dindymene, la madre degli dei il cui sacerdozio sarebbe stato ricoperto secondo alcuni dalla moglie, secondo altri dalla figlia di temistocle. oggi il santuario non c'è più perché la città si è spostata in altro luogo». Questa seconda magnesia, posta nella pianura di fronte al monte thorax, era ancora definita, ai tempi di Strabone, «epì maiandro, anche se» -osserva ancora il geografo -«è molto più vicina al Lethaios che al meandro». in effetti i resti della città, attualmente esistenti ( , sono nella piana a n/e del monte thorax, lungo la sponda meridionale del Lethaios, ed invece ad una quindicina di km dal meandro. marchese 3 ipotizza che la prima magnesia fosse più a sud, forse alla confluenza dei due fiumi. altre informazioni relative alla prima magnesia sono contenute in un importante documento epigrafico di età ellenistica 4 e in un frammento di conone (FGrHist, 1, 26, t 29): la migrazione dei magneti dalla originaria tessaglia verso l'asia sarebbe avvenuta al ritorno dalla guerra di troia, in base all'oracolo delfico, con tappe attraverso delfi e creta. Si ricordano ancora, nelle fonti relative alla prima magnesia, i momenti critici dell'età arcaica: invasione di gige, dei cimmeri, poi dominio di mileto fino al controllo della persia, ricordato da erodoto ), controllo che di fatto fece Paola lombardi per Sempre accanto al SUo dio: la SepoltUra di Una menade teBana vicino al teatro di magneSia al meandro (inSchr. v. magneSia, 215) * l'idea di approfondire lo studio del testo in questione nasce da un lavoro seminariale sulle figure femminili nei miti e nel culto di dioniso, svolto nell'anno accademico 2004/05 con studenti della laurea specialistica e con la partecipazione attiva del dottore di ricerca giulio vallarino. 1 Kern 1900, 215. 2 alla bibliografia citata da bürchner 1928, s.v., coll. 471 s., si aggiunga: marchese 1986, pp. 124 ss.; bingöl 1990, pp. 63-67; bingöl 2005, pp. 165-169. 3 marchese 1986, p.139. 4 Kern 1900, 17; vd. in proposito le osservazioni di dušanic´ 1983, pp. 11-48. 548 p. lombardi Sc. Ant.
in Dopo l'Antico. Ricerche di archeologia medievale, a cura di L. Arcifa e L. Maniscalco, Palermo 2016, pp. 47-52.
Progetto grafico pannelli e materiale divulgativo Flavio Ferlito
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in Proceedings of the XXth International Congress on Ancient Bronzes. Resource, reconstruction, representation, role (Tübingen, 2018) (BAR I.S., 2958), a cura di Ph. Baas, Oxford 2019, pp. 247-255., 2019
In guerra per la pace. Il 2° Corpo d’armata polacco in Italia tra cultura, istruzione, impegno civile, 2025
Construire avec le corps humain. Les ordres anthropomorphes et leurs avatars dans l’art européen de l’antiquité à la fin du XVIe siècle, 2018
M. DAVID, “Una pusterla delle mura romane in piazza Fontana a Milano”, Arte lombarda, 92/93 (1990), 1-2, pp. 126-131 , 1990
Cronache di archeologia, 2020
in G. Maddoli, M. Nafissi, F. Prontera, Σπουδῆς οὐδὲν ἐλλιποῦσα. Anna Maria Biraschi. Scritti in memoria, 2020
Arte Medievale, Milano: Silvana Editoriale. ISSN: 0393-7267, 2017
Incisioni figurate della tarda antichità, a c. di F. Bisconti, M. Braconi, Città del Vaticano 2014, pp. 405-420
HIERAPOLIS DI FRIGIA XV, 2 Le attività delle campagne di scavo e restauro 2012-2015, 2022
"Monumenta: i mausolei romani tra commemorazione funebre e propaganda celebrativa”, Atti del Convegno di Studi (Monte Porzio Catone 25 Ottobre 2008), Roma 2010, pp. 109-115
Riflessioni critiche su un unicum della storia del Medioevo, la Torhalle di Lorsch.
Holy Land. Archaeology on Either Side. Archaeological Essays in Honour of Eugenio Alliata ofm [Collectio Maior 57], 2020