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pp 64, edizione 2014 - Editrice Diana + Associazione Culturale Italia Numismatica , www.classicadiana.it La storia e la tradizione si sono alleate per raccontare di tesori, nascosti e ritrovati, quindi non solo di quello celeberrimo del settecento, composto da ottantamila monete d'oro, ma anche di tutti gli altri tesori che le fonti storiche e la tradizione attribuiscono al territorio di Brescello, l'antico Brixillum di epoca romana.
La storia in pdf n. 26, 2022
L’articolo illustra le norme che per molti secoli, a partire dal tardo Medioevo, hanno regolato la vita della comunità brescellese (Brescello, Boretto, Lentigione e, per un certo periodo anche Gualtieri). Erano suddivisi in tre libri: il primo che riguardava la nomina e i poteri del Podestà, del Consiglio e dei Consiglieri, il secondo regolava le cause civili e il terzo quelle penali, con l’ampia gamma di sanzioni previste, che non di rado comprendevano la pena di morte.
Il presente lavoro s’interroga sui risultati finanziari ottenuti dalle Linee Etiche nei Fondi Pensione italiani. Sempre più, infatti, sta aumentando il peso degl’Investimenti Socialmente Responsabili (ISR) nelle realtà quotidiane. Quindi spesso ci si domanda in cosa consista il ruolo della finanza Etica e quali possano essere i suoi limiti, sia in termini di convenienza che in termini di scopo. Nel presente scritto si cerca di dare una risposta a queste domande basandosi sull’analisi sia dei rendimenti ottenuti che dei costi sostenuti, presentando poi i risultati conseguiti assieme alle conclusioni tratte. La comune percezione che le Linee Etiche rendano meno e costino di più, risultando quindi non convenienti, viene sfatata dai dati empirici. Si giunge infatti alla conclusione di come i fondi Etici possano essere in determinati casi più convenienti sia in termini di rendimento che di costo. Il cuore dell’ISR resta soprattutto la finalità, che raggiunge l’obiettivo di un punto d’incontro tra esigenze Etiche, sempre più impellenti nelle società sensibili a questi valori, e le necessità di remunerazione, ricercate da qualsiasi tipo d’investitore. Ne consegue che al giorno d’oggi gl’investitori non debbano più sopportare un sacrificio finanziario in nome di uno scopo Etico. In tutto questo il quadro d’insieme resta quello della previdenza complementare italiana, sicuramente suscettibile di enormi margini di crescita di cui beneficeranno anche i fondi Etici sia in termini relativi che in termini assoluti. Gl’ISR possono essere quindi una possibile strategia win-win, in cui le finalità Etiche si conciliano con le finalità previdenziali.
Saggi LEONARDO TERRUSI (Teramo), Una data come titolo. Per una fenomenologia degli "emeronimi" come soglie testuali 15-30 JOSÉ JAVIER RODRÍGUEZ TORO (Sevilla), Acercamiento a la onomástica de tres minorías sevillanas del siglo XVI 31-44 ENZO CAFFARELLI (Roma), La Luna nell'onimia italiana 45-76 GUIDO BORGHI (Genova) / MATTEO MACCIÒ (Siena), Il geonimo siracusano λημνίσκος e il nesonimo Λῆμνος. Semantica ed etimologia 77-88 MARCO DI GIACOMO (Roma), Soprannomi di famiglia in un comune dell'Alto Vastese: Liscia 89-102 YORICK GOMEZ GANE (Rende [Cosenza]), Antecedenti e ambito onomaturgico del deonimico arcipelago 103-109 LUIGI MATT (Sassari), I deonomastici nei voll. I-II dell'«Archivio per il vocabolario storico italiano» 111-124 Varietà EMANUELE VENTURA (Roma), Nomi di alberghi e ristoranti in Italia: uno sguardo diacronico fra Ottocento e primo Novecento 126-160 ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Nescio Carneades e la sindrome di Don Abbondio 161-165 FRANCESCA MAZZINI (Rimini), I titoli dei film di Federico Fellini tra onimia, deonimia e transonimia 166-175 Opinioni e repliche MASSIMO FANFANI (Firenze), Pagare alla romana 178-203 GUIDO BORGHI (Genova),
La Storia in pdf (Accademia di Studi Storici Brig) n. 11, 2021
Ci sono tre nomi di strade che riguardano Brescello e che, fra le nebbie del passato, ammiccano fascinose o da sbiadite pergamene o dalla toponomastica locale. Le testimonianze più antiche riguardano la strada Teutonica o Tedesca e la strada Francischa o Francigena o Francese che, nel Medioevo, prima con un nome e poi con l'altro, passando da Brescello convogliava il flusso dei pellegrini verso Roma. È noto, infatti, che questi due toponimi equivalevano a strada Romea, ovvero diretta a Roma, ma, a differenza di questa, anziché il punto d'arrivo, ne specificavano la provenienza: i paesi tedeschi nel primo caso, la Francia nell'altro. Il terzo toponimo in esame è strada Imperiale che, a differenza degli altri due, persiste tuttora nella toponomastica locale. Scopo di questo studio è quello di identificare, limitatamente al territorio del Comune di Brescello, il tracciato di queste antiche strade, partendo dalla viabilità locale in epoca romana (fig. 1), perché, com'è ben noto, nel Medioevo le strade ripercorrevano, nei limite del possibile, gli antichi tracciati. Sappiamo che, in epoca romana, da Brescello si dipartivano sicuramente tre strade, tutte documentate da scavi archeologici che hanno evidenziato altrettante aree sepolcrali che le fiancheggiavano:
Schede per Gino Belloni, a cura di S. Bellomo, R. Drusi, P. Vescovo, V. Vianello, «Quaderni veneti», n..s., II, 2014, 2, pp. 115-124
In principio c'è Ruzante. Nel iv atto della Piovana il famegio Bertevello è il pescatore che entra in scena ex abrupto e scioglie la trama della commedia grazie al ritrovamento della borsa di Nina, il tasco, con «i tondini da colo», e i «paternostri», le collane e i gioielli, «segnale da farme cognoscere a me pare, s'a' 'l cato vivo», fino appunto all'agnizione finale della giovane, preda del ruffiano Slavero, da parte del vecchio Tura, che alla fine riscopre in lei la figlia rapitagli da piccola.
pp 83, edizione 2015 - Tipolitografia Valpadana, email [email protected] Carlo Talenti, Albino Umiltà e le loro ricerche archeologiche effettuate rispettivamente nel XVIII e nel XIX secolo. Il principesco corredo etrusco che documenta come Brescello avesse già raggiunto una ragguardevole importanza verso la metà del VII sec. a.C.
La storia, le monete e i documenti d'archivio inerenti la zecca della citta di Brescello (1570-71 e 1595). Pubblicato su Panorama Numismatico n. 304 del marzo 2015
tesi di laurea, 2022
Recensione critica del testo di Umberto Roberto : Roma Capta - il sacco della città dai galli ai Lanzichenecchi
La Storia in pdf (Accademia di Studi Storici Brig) n. 1, 2020
Ritengo utile evidenziare, prima di tutto, che pur trattandosi di un avvenimento di una certa importanza, questa pace è generalmente ignorata dalle fonti storiche, infatti, non ne parla nessuno dei numerosi testi che ho consultato 1 , se non alcuni scritti di storici brescellesi che, però, ne trattano in modo sommario e inesatto, a iniziare dalla data di stipula, che è stata prima d'ora indicata nel 1591. Non è dato sapere il motivo di questo silenzio, perché è pur vero che il trattato ha riguardato due piccoli ducati, quello di Mantova e quello di Parma, che, indubbiamente, non potevano avere gran peso nella politica europea del tempo, ma è altrettanto vero che esso era stato voluto sia dal papa Clemente VIII (fig. 2), sia da Rodolfo d'Asburgo (fig. 3), imperatore d'Austria, di cui erano feudatari, rispettivamente, il duca di Parma e il duca di Mantova. Una serie di documenti inediti, rinvenuti presso la Bibliothèque Nationale de France di Parigi e presso l'Archivio Gonzaga di Mantova, consentono ora di gettare nuova luce sulla vicenda. Il primo a dare notizia di questa pace fu il Talenti che, nel suo manoscritto del 1734, scrisse, senza indicarne la fonte: Insorsero in quest'anno [1591] sudetto alcune diferenze fra il duca di Parma e quello di Mantova, che furono sopite dalla prudenza del duca Alfonso con una pace accordata tra loro in Brescello. 2 Nel 1840 il Cherbi, senza indicarne la fonte, riprese due volte la notizia, sostanzialmente negli stessi termini: «1591-Fu dal Duca [Alfonso II d'Este (fig. 1)] accordato, che il mercato si tenesse dentro piazza e furono in questo [anno] sopite, e terminate le differenze tra il Duca di Parma, e quello di Mantova in Brescello per maneggio del Duca Alfonso incaricato da Clemente VIII, dal re Filippo V 3 e dall'Imperatore Rodolfo.» 4 e «1591-Concessione del Mercato dentro piazza. Terminate le differenze in Brescello tra il Duca di Mantova e quello di Parma Ranuccio 1°.» 5 Ancora con data 1591 e senza indicazione della fonte la pace è riportata da mons. Mori nella sua opera più famosa, con l'aggiunta, però, di alcuni dettagli:
pp 54, edizione 2012 - AlbineaLibri Era il tempo del II Triunvirato, quando Ottaviano, Antonio e Lepido si battevano, senza esclusione di colpi, per il possesso di Roma e, quindi, del mondo intero...
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La storia in pdf n. 28, 2022
La storia in pdf (Accademia di Studi Storici Brig) n. 17, 2021
EccademiaBrig, 2021
LOMBARDIA ROMANICA, I, I GRANDI CANTIERI [Patrimonio Artistico Italiano], a cura di R. Cassanelli - P. Piva, Jaca Book, Milano, 2010
Intrecci d'arte, 2020
Cuadernos de Filología Italiana, 1997
Le meraviglie del Tesoro di San Gennaro. Le pietre della devozione., 2011
ATTI DEL XXII COLLOQUIO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEL MOSAICO con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, 2017
Reggiostoria n. 176 lug-sett. 2022 pp. 46-51
Un'interpretazione proceduralista dell'universalismo kantiano: L'etica del discorso di Jürgen Habermas, 2017
Rassegna Storica dei Comuni, 2013