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2005, Arte Medievale
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Piazza Domitilla 6, ISSN: 2704-5552, 2022
Castello di Teodorico, Monte Giove, Il Tempio, Santuario di Monte Sant’Angelo, Tempio di Giove Anxur. Nel corso dei secoli le dodici arcate affacciate da uno sperone di roccia a sud della Pianura Pontina, a picco sul Mar Tirreno, lì dove l’antica via Appia toccava il mare per la prima volta, hanno impressionato l’immaginario collettivo in più maniere: in incisioni e dipinti, nelle narrazioni dei viaggiatori del Grand Tour, fino ai più moderni video e scatti fotografici digitali. Può risultare anomalo, al visitatore odierno, che di tale monumento, ben visibile da terra e da mare a oltre 200 metri di altezza, noto e frequentato nell’antichità, non ci siano giunte indicazioni definite sulla strutturazione, sulle divinità venerate, sui riti officiati e, soprattutto, sul “nome”. Quello che oggi viene comunemente chiamato, dopo più di due secoli di storia degli studi, “Tempio di Giove Anxur” è una terrazza ad arcate, di grande impatto scenografico; esso rappresenta tuttavia solo parte di un grande complesso santuariale monumentalizzato nell’età romana tardo-repubblicana (I secolo a.C.). Le antiche menzioni dell’area si confondono con quelle della città immediatamente sottostante: Terracina. Città che aveva conservato nel proprio nome, anche nei secoli successivi alla fondazione romana del 329 a.C., quello della divinità preromana “Anxur”. Tante incognite contribuiscono ad accrescere la suggestione di chiunque varchi l’ingresso dell’area archeologica, meta di studiosi e turisti affascinati dai segni lasciati dai secoli su tale prodotto dell’ingegno umano. La gestione del complesso, afferente al Polo Museale di Terracina, è attualmente affidata alla Fondazione Città di Terracina, che si occupa anche delle attività di valorizzazione, dei servizi al pubblico e della manutenzione dei percorsi di visita, in rigoroso rispetto per gli aspetti naturalistici del sito, incluso già da tempo all’interno del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Negli ultimi anni un’attenzione particolare viene riservata al tema della comunicazione, mediante la realizzazione di incontri aperti al pubblico riguardanti indagini archeologiche in corso nel territorio cittadino o temi di ricerca del campo storico, archeologico e antropologico presentati da studiosi provenienti da tutta Italia. Il dossier di questo numero di Piazza Domitilla è stato pensato come un ulteriore momento di formazione e condivisione, agevole e illustrato. La sua realizzazione è stata possibile grazie all’apporto di preziosi colleghi e alla proficua collaborazione con il direttore della rivista: a tutti loro vanno i miei ringraziamenti. A voi, lettori, lasciamo la curiosità di sfogliare e approfondire gli argomenti di vostro maggiore interesse, con il desiderio di trasmettere la passione per il simbolo identitario della nostra Comunità: il Santuario di Monte Sant’Angelo (c.d. Tempio di Giove Anxur).
Collana Piccole monografie della Puglia. Sezione Capitanata. Ente Parco del Gargano
ArcheMolise n.3, ANNO I, 2010
Milano. San Maurizio al Monastero Maggiore, in Bernardino Luini e i suoi figli. Itinerari, a cura di G. Agosti, R. Sacchi, J. Stoppa, Milano, Officina Libraria, 2014, pp. 122-147
2021
Tesi di Laurea in Storia Medievale contenente i risultati delle ricerche condotte sulla fondazione e sulla storia del Monastero di S. Maria del Monte di Cesena nei suoi primi secoli di vita.
Angelo Ambrosi: Santa Maria Maggiore Cattedrale di Barletta (XII-XVI sec.). L’architettura.
Fondata nel XII secolo, la chiesa di Santa Maria Maggiore in Chiari ha subito diverse modifiche che l'hanno portata alle attuali forme barocche. Il volume, oltre a ricostruire la storia dell'edificio e delle opere d'arte in esso contenute, presenta una nutrita appendice documentaria.
TEORA (AV) Chiesa di Santa Maria delle Grazie - La Congrega del Pio Monte dei Morti, 2016
A sud della piazza principale, un piccolo spiazzo che era il cuore d'un mucchio di casupole, che costituiva il primo nucleo di abitazioni di Teora si ergeva la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Per mancanza di documenti, andati distrutti in vario modo, non conosciamo l'anno della costruzione, sappiamo però che già nell'anno 1538 esisteva. La prima notizia storica la troviamo nella Cronaca Conzana, manoscritto inedito di A. Castellano: <<Vi è di più la chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita nella piazza, che io la ritrovo nella visita di Pescara, foglio 422, unita con la chiesa di San Giovanni, che stava sotto il Convento di San Francesco, incorporata ed unita all'arciprete, ed in detta visita v'appare la bolla spedita il 28 ottobre 1538 da Troiano Giesualdo, Arcivescovo di Conza in tempi ch'era Arciprete don Antonio del Vecchio. Oggidì detta chiesa sta in economia per alcuni legati di messe, bensì vi è in detta chiesa eretta una Congregazione de' Morti, assai lodevole, a segno che è fatta molto fruttuosa in suffragio delle anime del Purgatorio, così esservi il prefetto ed altri officiali laici e preti a segno che hann'illustrato questa chiesa, reparata in ogni parte>>. Nonostante vi era la parrocchia, questa chiesa godeva di una certa importanza per il fatto che si trovava nel cuore dell'abitato. Originariamente era ad una sola navata su pianta a croce latina, e nel 1871 fu ampliata con la costruzione di una seconda navata che andò ad occupare l'antica sacrestia. Nel 1871 era cassiere Vincenzo Milano, che fu esortato dai confratelli ad ampliare il locale
Medioevo: la Chiesa e il palazzo. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Parma (2005), 2007
La nascita dell'insediamento di Monte Sant'Angelo è solitamente considerata una conseguenza dell'introduzione del culto dell'arcangelo Michele, presumibilmente dall'Oriente, nel V secolo 1 e viene citata come esempio di centro abitato generato da un santuario, insieme ai casi di Mont-Saint-Michel, Chatres, Santiago di Compostella 2 . Di recente, tuttavia, sulla base di un riesame delle aree cimiteriali presenti nel suo comprensorio -da inserire nell'ambito dell'articolato quadro degli ipogei funerari del Gargano -è stata ribadita l'ipotesi che il sito fosse abitato già nel secolo precedente 3 . La serie di monete romane, rinvenuta nell'area della basilica micaelica, di cui le più antiche risalgono alla prima metà del IV secolo, se non è sufficiente a dimostrare che il sito fosse già un luogo di culto, risulta comunque prova della sua frequentazione 4 . In questa ottica, a mio avviso, potrebbe essere riconsiderato anche il gruppo di capitelli tardoantichi rinvenuti nell'area della chiesa di San Pietro (ascritti al III-IV secolo) e per i quali è stata ipotizzata la provenienza da Siponto 5 : fermo restando che si tratta di elementi erratici, non si può escludere che fossero pertinenti a un edificio di Monte Sant'Angelo. A ogni modo è indubbio come la fortuna di questo centro sia legata alla grande fama che ben presto proprio il santuario conobbe: i primi pellegrinaggi extra-peninsulari sono documentati (da una serie di iscrizioni graffite, alcune delle quali runiche) già nel VII-VIII secolo 6 .
2021
Edizione 2021 correzione errore Nomem-Numen NICHOLAVS Perché Gerbertus d’Aurillac (Papa Silvestro II) scelse come luogo e la costruzione di uno dei monasteri più importanti del Medioevo "La Sacra" dedicati all’Angelo Michele, il monte Pirchiriano. Non è una mera casualità che sia il conte Hugues Montboissier e sia il Papa erano di origine alverniate, cioè di Auvergne. Il sito rupestre individuato, quello del Pirchiriano, doveva essere assai congeniale tanto ad Hugues quanto a Gerbertus d’Aurillac, poiché appariva molto simile al picco su cui sorgeva la chiesa di Saint Michel d’Aiguilhe, e che ospitava una cappella consacrata all’arcangelo dall’anno 962 situata nella loro terra d’origine, l’Alvernia, nel territorio di Le Puy en Velay.
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Teora (AV) - La Chiesa Madre San Nicola di Mira, 2016
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La regia abbazia di San Costanzo (a cura di G. Coccoluto e C. Ellena), 2020
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In corso d'opera 2. Ricerche dei dottorandi in storia dell'arte della Sapienza, a cura di C. Di Bello, R. Gandolfi, M. Latella, 2019
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«Per la Gloria di Nostro Signore Jesu Cristo, della Vergine Maria e di tutti i santi del Paradiso». Immagini e documenti d'arte fra Valdinievole e Montalbano, 2023
Tra l’aquila e il leone. Uomini, luoghi ed eventi delle comunità di Teglio e Cintello, Latisana-San Michele al Tagliamento, La bassa, 1997, p. 135-146, 1997