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Cicerone oratore. Atti dell’VIII Simposio Ciceroniano (Arpino 6 maggio 2016), Cassino, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2017 (Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 17), ISBN 978-88-99052-08-9, 2017
Il volume contiene tre contributi dedicati ad alcune orazioni di Cicerone, la IV verrina (De signis), le orazioni Post reditum ad senatum e ad Quirites, la Pro Caelio.
Cahiers d’études italiennes
Sessa Aurunca. NAPOLI .25 settembre MMXXIV. edizione per academia.edu ©tutti i diritti riservati all'Autore. 2 Napoli S. CHIARA S. Chiara, fondata dai sovrani angioini, ha mantenuto, anche nelle successive epoche aragonese e vicereale e durante il regno dei Borbone, il suo connotato originario di chiesa regia e di chiesa di Stato, destinata ad accogliere incoronazioni, funerali di sovrani ed altre importanti cerimonie. Separata, anche materialmente, dalla tumultuosa città circostante, ha però comunque sempre costituito un centro di attrazione cultuale e religiosa, come dimostrano le numerose processioni che vi facevano capo richiamando grande concorso di napoletani e forastieri, nonché la frequentazione anche popolare dettata dall'intento di lucrarvi numerose indulgenze. Riprendendo un generico referto degli Annales Parmenses maiores (sec. XIV), la Cronica dei Re della casa d'Angiò (sec. XV) afferma che: «Roberto advenenò lo predecessore suo fratello, per lo quale delicto dicto Re hedificò lo Monasterio del Sacratissimo Corpo de Cristo alias se domanda al presente Sancta Clara de Napole». L'anonimo Cronista, dunque, ricollega la fondazione della chiesa di S. Chiara a Napoli, e dei due collegati monasteri delle Clarisse e dei frati Minori, all'intenzione di Roberto d'Angiò (†1343), re di Sicilia, di espiare in tal modo l'avvelenamento del fratello Carlo Martello, da lui stesso ordinato per poter così succedere al trono. La notizia, fatta propria, sia pur dubitativamente, da Giovan Battista Carafa (†pre 1572), è riferita e confutata dagli storici successivi, anche considerando che il fratello di Roberto sarebbe in realtà morto il 6 agosto del 1295 (secondo il Liber Confratrum di S. Matteo di Salerno), molto probabilmente di peste (di pestilentia parla il Chronicon Claustro-Neoburgense, della metà del secolo XIV), laddove i citati Annales Parmenses vogliono tanto Carlo Martello che la moglie Clemenza d'Asburgo, tosicati, e dunque, appunto, avvelenati. Angelo Di Costanzo (†1591) riferì invece che Roberto: «ritornato a Napoli, cominciò a far bella e magnifica la città, non havendo ancora cagione alcuna di guerra, e diede principio al monasterio di Santa Chiara». Negli ultimi giorni del novembre 1310, al rientro a Napoli dal lungo soggiorno ad Avignone per la sua incoronazione tenutasi il 3 agosto 1309, il sovrano
A. Borgna – M. Lana (a cura di), Epistulae a familiaribus. Per Raffaella Tabacco, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2022
This paper examines the attitude of the three main interlocutors of the Dialogus de oratoribus towards Cicero, highlighting how Tacitus reflects a series of current opinions on the crisis of oratory in the first century A.D., and shows himself mainly distant from Cicero and his formative and oratory model.
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto dell'Editore Il volume è stato sottoposto a procedura di Peer-Review Sistemi di garanzia della qualità
Epistulae a familiaribus. Per Raffaella Tabacco. A cura di A. Borgna, M. Lana. Alessandria, Ed. dell'Orso, 2022
The linguistic and structural analysis of the account of the famous episode of Menenius Agrippa by Livy (2,32) shows that the historian does not simply want to expose the facts, but aims to represent the ancient politician by assigning him the characteristics of a good orator with topics that the rhetorical tradition recognizes as typical of the ancient age.
De Serpèntibis, da Isidoro di Siviglia Un viaggio allucinante ma istruttivo, nelle "Etimologie o Origini" del medesimo Isidoro (Siviglia, Secolo VII). Taduzione scorretta (e canticchiata) dal Teatro alle Scale di Porchiano. Idem Video: https://youtu.be/CXi3iJYuhvw
Giornale di Astronomia, 2018
Come si è formato Giovanni Domenico Cassini (1625-1712)? Quali sono state le sue peregrinazioni intellettuali, prima di maturare gli interessi che lo hanno portato alle scoperte per cui è tuttora ricordato? Quali sono stati gli incontri determinanti lungo la strada percorsa? Nel 1639 il giovane perinaldese si trasferisce a Genova, per frequentare il Collegio gesuitico, dove impara ad affrontare anche le dispute in materia morale, con un finora misterioso “Scarchafieri”.
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OP Solco Maggiore – Area Ricerca e Sviluppo , 2024
Il notariato in Casentino nel Medioevo. Cultura prassi carriere, a cura di A. Barlucchi, 2017
ARTGATE Fondazione CARIPLO, 2009
Auctores nostri, 2005
Raffaello e l'eco del mito, catalogo della mostra (Bergamo 2018) a cura di Emanuela Daffra, G. Di Pierantonio, C. Rodeschini, Venezia 2018, pp. 69-85; scheda 25 p. 194, 26 p. 196, 2018
Rivista di Archeologia Cristiana 95, 2019
Diritto @ Storia, 2017
in M. Bianconi, M. Capano (a c. di), In amicitia tua memores et grati. Contributi di retorica, metrica e stilistica per Daniele Mastai, Pisa 2020
Fecisti cretaria. Atti del Convegno (Pompei, 17-18 giugno 2016), 2020
L'oracolo delfico e il culto ctonio-apollineo, 2020
Ricordando don Achille. Brisighella al Cardinale Achille Silvestrini, 2021