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Lo scopo di questo contributo è quello di introdurre la nozione di intenzioni collettive non mediate, e di sottolinearne l'importanza nell'attuale dibattito interdisciplinare sull'intenzionalità collettiva. Intuitivamente, si tratta del tipo di intenzioni che agenti individuali coinvolti in azioni collettive intratterrebbero quando la loro attenzione non è contestualmente concentrata su tali azioni, sebbene nulla vieti che il focus venga spostato e le azioni in questione siano portate al centro dell'attenzione.
Sommario 1. -Profili storico-evolutivi 1.1. -L'origine del concetto di interesse collettivo nel nostro ordinamento 1.2. -L'interesse collettivo nell'esperienza del corporativismo 1.3. -L'interesse collettivo nella Costituzione 1.4. -Il dibattito sulla tutela giurisdizionale degli interessi sovraindividuali 2. -Interessi collettivi e interessi diffusi: le nozioni 2.1. -Le prevalenti concezioni dell'interesse sovraindividuale 2.2. -L'utile distinzione tra concezioni aggregate-soggettive e concezioni unitarie-oggettive 2.3. -L'opportuno superamento della concezione unitaria-oggettiva 2.4. -Il concetto di interesse collettivo e la sua tutelabilità nelle forme del diritto soggettivo individuale 3. -Profili generali del giudizio collettivo 3.1. -Funzione e struttura del giudizio collettivo 3.1.1. -Il giudizio collettivo proprio o inibitorio 3.1.2. -Il giudizio collettivo improprio o risarcitorio 3.1.3. -Il giudizio collettivo su questioni 3.2. -I limiti soggettivi del giudicato 3.3. -L'accertabilità con efficacia di giudicato dell'illeci to 4. -La tutela della libertà e dell'attività sin dacale 4.1. -L'art. 28 dello Statuto dei lavoratori 4.2. -L'oggetto del giudizio ed i suoi effetti 5. -La tutela antidiscriminatoria 5.1. -Esame di sintesi dei rimedi 5.2. -L'oggetto del giudizio 5.3. -Gli effetti del giudizio 6. -La tutela dell'ambiente 6.1. -L'azione pubblica di risarcimento del danno ambientale 6.2. -Pubblicizzazione della tutela e natura collettiva degli interessi tutelati 6.3. -Gli strumenti alternativi di tutela 7. -La tutela dei consumatori 7.1. -Le azioni collettive inibitorie 7.1.1. -Esame generale della disciplina 7.1.2. -La natura della azioni collettive inibitorie 7.1.3. -I limiti soggettivi del giudicato 7.2. -L'azione collettiva risarcitoria 7.2.1. -Premessa e ambito di applicazione della disciplina 7.2.2. -Legittimazione ad agire e ammissibilità dell'azio ne 7.2.3. -L'adesione, l'intervento e l'oggetto del giudizio 7.2.4. -Gli effetti del giudizio 8. -Fonti normative 9. -Bibliografia 1. -Profili storico-evolutivi 1.1. -L'origine del concetto di interesse collettivo nel nostro ordinamento.
Le azioni inibitorie collettive, disciplinate dal codice di procedura civile, e le azioni rappresentative per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori e finalizzate a ottenere un provvedimento inibitorio necessitano di essere apprezzate strutturalmente e funzionalmente. Appare opportuno insistere sull’ampiezza rimediale, sulla capacità di incidere sugli assetti di interessi e sull’attitudine regolatoria dei provvedimenti inibitori.
Enciclopedia del diritto - Annali, 2014
SOMMARIO: 1. Questioni terminologiche. -2. Individualismo e diritto amministrativo. -3. Il dibattito sugli interessi diffusi degli anni Settanta del Novecento. Legge Royer e class action. L'alternativa tra mutamento del processo e mutamento degli interessi diffusi. -4. Gli orientamenti della giurisprudenza: legittimazione delle associazioni e interessi seriali. -5. Gli orientamenti normativi: la legittimazione delle associazioni ambientaliste. -6. La legittimazione delle associazioni dei consumatori. -7. La legittimazione dei sindacati e delle associazioni di categoria. -8. Il procedimento amministrativo. -9. Il ricorso per l'efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici. -10. Interessi diffusi e collettivi. I profili costituzionali e di politica del diritto della tutela degli interessi diffusi. -11. Oggettivismo e soggettivismo nella tutela degli interessi diffusi.
L'obiettivo perseguito è lo sviluppo delle capacità degli alunni di suonare insieme, il miglioramento della capacità di riconoscere le strutture musicali tramite l'improvvisazione, la conoscenza di codici principali della musica semi-improvvisata. Si è cercato di dare l'idea di tattica e strategia dell'improvvisazione come un mezzo per trasmettere un messaggio e di coinvolgere gli altri in gioco.
Patrimonio sociale e governo dell’impresa Dialogo tra giurisprudenza, dottrina e prassi in ricordo di G.E. Colombo, 2020
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (c.c.i.i.) disciplina la “regolazione della crisi e dell’insolvenza del gruppo” con gli artt. 284 ss. che muovono dal presupposto che il problema della regolazione si ponga in termini di intervento su ciascuna delle imprese appartenenti ad un gruppo, ammettendo, soltanto quando sia esperita una procedura preventiva, la spontanea presentazione da parte di più imprese facenti parte di un gruppo di un piano “unitario” o di più piani distinti ma “collegati e reciprocamente interferenti”. In questo quadro ci si deve chiedere se ed, eventualmente, a quali condizioni e con quali effetti possa prendere parte alla procedura una società non insolvente/non in crisi ma appartenente al medesimo gruppo di quelle insolventi/in crisi richiedenti la regolazione della crisi/insolvenza
2024
La traduzione, con una mia introduzione, del celebre saggio di Robert K. Merton “The Unanticipated Consequences of Purposive Social Action” (1936). Uno dei più citati testi del sociologo americano, tuttora fertile di suggestioni e indicazioni per il sociologo.
Discipline filosofiche, 1998
1. 1 1 signor Palomar ha una grande passione per gli animali selvatici.
2002
Nel novembre del 1942, giusto sessant'anni fa, le opere raccolte dall'avvocato Piero Feroldi venivano, per la prima volta, presentate al pubblico in una memorabile mostra tenuta si a Milano alla Pinacoteca di Brera. Il grande pubblico poteva finalmente ammirare, dopo una prima selezione proposta presso la galleria del Milione nel 1933-34, quella che Guido Piovene, nell'introduzione al catalogo, definiva "uno dei migliori strumenti per lo studio della pittura italiana dall'immediato anteguerra al
Abstract The small planet is made up of systems of cities, where more than half of the entire world population lives. Against common sense, it is necessary to affirm not only that inhabiting cities does not mean a single lifestyle at all, as a widespread narrative would have us believe, but also that within the cities a complex set of seemingly disconnected decisions matures, but all essential for their same metabolism. Despite the small space, apparently insignificant, physically occupied by the urban phenomenon, their energy cycles actually involve the entire planet. This is the fact. In the past, urban planners drew splendid fantasies or modeled impressive models to immerse ourselves in their idea of the city; today everything seems made to amaze, projects must always overcome every limit of the past, construction seems to arrive even before the drawings. Sustainability, ecology, self-sufficiency, resilience, quality are the words used to smooth the roughness of the numbers which contrasts with the images of cities devastated by wars, fleeing populations, widespread poverty. Yet never as now I do know the city of the future is not in these pictures. Writing about cities and urban planning involves directly addressing different meanings that intersect and collide: the urban experience of men and women, children and adolescents, adults and the elderly. In cities, the confrontation immediately expands, it is impossible to narrow the gaze only to the family or peers. The comparison is between generations, between ethnic groups. In the present the future bursts, in experience the contrast between prejudices and emancipation, selfish indifference and loneliness of the other. The city of the future implies facing many challenges, which do not arise, nor can they arise only in the individual imagination, but from fundamental needs and global phenomena: urbanism, migration, marginalization, degradation, accessibility to resources, social imbalances, wars, climate change. These are real problems affecting the peoples of the Earth, of a planet that only until recently appeared immense and that we now realize to be smaller and more and more urban, tied to the conventional economy which has no care for the biosphere. Sommario Il piccolo pianeta è costituito da sistemi di città, dove vive più della metà dell'intera popolazione mondiale. Contro il buon senso, è necessario affermare non solo che abitare le città non significa affatto un singolo stile di vita, come vorrebbe farci credere una narrazione diffusa, ma anche che all'interno delle città matura una serie complessa di decisioni apparentemente disconnesse, ma tutto ciò che è essenziale per il loro stesso metabolismo. Nonostante il piccolo spazio, apparentemente insignificante, occupato fisicamente dal fenomeno urbano, i loro cicli energetici coinvolgono effettivamente l'intero pianeta. Questo è il fatto. In passato, gli urbanisti hanno disegnato splendide fantasie o modellato modelli impressionanti per immergerci nella loro idea di città; oggi tutto sembra stupito, i progetti devono sempre superare ogni limite del passato, la costruzione sembra arrivare anche prima dei disegni. Sostenibilità, ecologia, autosufficienza, resilienza, qualità sono le parole usate per smussare la ruvidezza dei numeri che contrasta con le immagini di città devastate dalle guerre, popolazioni in fuga, povertà diffusa. Eppure mai come ora so che la città del futuro non è in queste immagini. Scrivere di città e pianificazione urbana implica affrontare direttamente diversi significati che si intersecano e si scontrano: l'esperienza urbana di uomini e donne, bambini e adolescenti, adulti e anziani. Nelle città, il confronto si espande immediatamente, è impossibile restringere lo sguardo solo alla famiglia o ai coetanei. Il confronto è tra generazioni, tra gruppi etnici. Nel presente il futuro esplode, sperimentando il contrasto tra pregiudizi ed emancipazione, indifferenza egoistica e solitudine dell'altro. La città del futuro implica affrontare molte sfide, che non sorgono, né possono sorgere solo nell'immaginazione individuale, ma da bisogni fondamentali e fenomeni globali: urbanesimo, migrazione, emarginazione, degrado, accessibilità alle risorse, squilibri sociali, guerre, cambiamento climatico. Questi sono problemi reali che colpiscono i popoli della Terra, di un pianeta che solo fino a poco tempo fa sembrava immenso e che ora ci rendiamo conto di essere più piccolo e sempre più urbano, legato all'economia convenzionale che non ha cura della biosfera.
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Banca Borsa Titoli Di Credito Rivista Di Dottrina E Giurisprudenza, 2014
Contratto sociale, scelto consapevolmente da ciascun individuo, 2024
CODICE DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE, 2021
Quaderni della Ginestra, 2017
Commons/Comune: Geografie, luoghi, spazi, città, 2017
Beni collettivi: una tragedia? su Economia Montana - Linea Ecologica, Agrifutura - Roma, 2000
Il Fare Ecologico. Il prodotto industriale e i suoi requisiti ambientali, 2012
Italia Francescana, 2022
Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, 2023