Città siciliane "privilegiate" in epoca repubblicana

Europa Cristiana, 2023

Ci sono molteplici punti di vista dai quali osservare i centri storici siciliani, ma sono tutti parziali. La nostra epoca ha perso quell’unità del sapere indispensabile per cogliere l’essenza della realtà. E l’essenza, nel caso di luoghi incantevoli che attraggono visitatori da tutto il mondo, è lo spirito siciliano. Già lo scriveva Cicerone nel I secolo a. C.: «Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani, essi la commenteranno con una battuta di spirito» («Numquam est tam male Siculis, quin aliquid facete et commode dicant»). Per spirito possiamo intendere il buonumore, l’acume, la finezza d’animo. Un carattere fondamentalmente solare in cui ha trovato terreno fertile la trasmissione della fede cristiana, prima ancora che Saulo di Tarso passasse per Ortigia nel viaggio verso Roma. È questa spiritualità che ha reso possibile il prodigio di suggestivi centri urbani grandi e piccoli in quel continente multiforme che è la Sicilia. È questo il battito palpitante delle loro sequenze urbane, che fa circolare sangue arterioso ricco di ossigeno nell’anima di chi ci vive.

Colons et colonies dans le monde romain, 2012

Tra i documenti recentemente scoperti a Privernum, centro del Lazio meridionale che, grazie all'attività di scavo e ricerca di Margherita Cancellieri, ha restituito negli ultimi anni testi epigrafici di grande interesse, ho scelto di presentare in questa sede due iscrizioni inedite che ricordano attività edilizie e donativi in favore di templi locali effettuati da due individui. Il primo testo, frammentario, testimonia le provvidenze che una Bruttia, attorno alla metà del I secolo a.C., si prese cura di far eseguire per il locale tempio di Bona Dea et Copia. Il secondo, quasi completo, ricorda invece con estremo dettaglio e precisione gli atti evergetici in favore del santuario di Magna Mater di cui si fece promotore un M. Sulpicius Eutyches.

Rassegna Storica Salernitana, 2019

Con questo saggio ci prefiggiamo lo scopo di presentare e contestualizzare storicamente un denaro longobardo, finora inedito, coniato probabilmente nella zecca di Capua nel corso della seconda metà del X secolo, quando la potenza politica del principe Pandolfo I Capodiferro (961-981) raggiunse la propria acme. La scoperta di questa nuova tipologia permetterà di riprendere l’indagine sulla creazione dell’arcivescovado capuano (966) e, nel contempo, di inquadrare meglio una serie monetale poco nota, finora attribuita, con non pochi dubbi, alla zecca longobarda di Benevento. The object of this essay is the presentation and the historical contextualization of a lombard denaro, so far unpublished, probably struck in the Capua’s mint during the second half of 10th century, when the political power of the prince Pandulf I Ironhead (961-981) reached its peak. The discovery of this new type will allow us to resume the survey on the creation of the Capuan archbishopric (966) and, meanwhile, to frame better a not many known coin series, so far attributed to the Benevento’s mint, between some doubts and uncertainties.

Privilegi librari nell'Italia del Rinascimento, a cura di Andrea Ottone e Erika Squassina, 2019

La collana intende pubblicare lavori che abbiano per oggetto la ricostruzione storica -su solida base documentaria -di momenti, aspetti, problemi della plurisecolare vicenda dell'attività editoriale nel nostro paese. L'interesse per la storia dell'editoria è andato costantemente crescendo nel corso degli ultimi anni, come dimostra l'ampio ventaglio di ricerche e di studi dedicati all'analisi delle molte facce in cui si è articolato questo settore. Sono stati così affrontati temi quali: l'impresa tipografica e editoriale, con le sue implicazioni finanziarie e organizzative; la figura e l'opera di singoli editori; le tendenze e gli orientamenti intellettuali, culturali e civili riflessi nella prassi editoriale; l'articolazione del mercato, sia nei suoi termini economici sia in quelli della penetrazione del prodotto librario in fasce più o meno rilevanti di pubblico; le relazioni fra autori e editori; il ruolo della stampa periodica; i rapporti fra la rete delle biblioteche e il libro. Hanno trovato spazio nella collana gli annali tipografici di singole stamperie così come i cataloghi di editori più o meno noti. Con questa iniziativa l'Istituto lombardo di storia contemporanea e il Centro di studi per la Storia dell'editoria e del giornalismo intendono rivolgersi a quanti seguono il mondo dell'editoria con l'attenzione dello studioso o la curiosità del lettore attento ai fenomeni culturali, offrendo uno strumento di lavoro in grado di rispondere a una esigenza di conoscenza specifica, ma ormai largamente sentita.

SIKELS AND GREEKS IN CENTRAL-EASTERN SICILY: PROTECTION, RESEARCH, INTEREST OF THE PUBLIC IN THE FIRST THIRTY YEARS OF THE REPUBLICAN STATE - In 1944 L. Bernabò Brea, Soprintendente alle antichità per la Sicilia Orientale, in collaboration with the military autorities conducts surveys to verify the damage of war and regain control on territory: the publication on Notizie degli Scavi constitutes a fine-tuning of the situation for Enna district; several settlements of the Archaic age are taken into consideration. Later, even demanding excavation campaigns are carried out. The research will go on with the pioneering investigations of the 60s with aerial photos and use of helicopter. Several excavations in sites of the Archaic period are conducted both as a result of discoveries in public works and for planned investigations (also with the opening to research groups of different universities). The concept of “minor excavation” (those not related to prestigious Greek and Roman finds) is being overcome, at least on a scientific level; Enna, however, is a marginal area in the territory of the Superindendency, that carries on the scientific and protection action but that is seen as a foreign body, also due to the migration of finds to distant National Museum. In Enna an archaeological collection is in the Museo della Matrice, in Centuripe there is a Civic Museum: both do not belong to the Administration of Antiquities and Fine Arts. Around 1960 in eastern Sicily we can see interesting attempts of museological innovations; we are outside Enna (Ragusa, Lentini, Lipari), but in the same Superintendency. At the same base of this museographic choice there is the role of the visitor as the protagonist of the museum, the will to communicate an archaeology based on stratigraphic data and typological comparison; a museum very distant from the one that starts from collecting. In the same years the Villa of Piazza Armerina is restored: not the removal of the mosaics to be placed in the museum, but the protection with a “glass house” that, as a graphic overlay, suggested volumes without reconstructing them (it is a late antique monument and therefore remains outside our discussion). In 1984 (now outside the period examined here) the start of the museums of Enna and Aidone begins to mark a different relationship with the local community.

Le chatiment des villes dans les espaces mediterraneens: Antiquite, Moyen Age, Epoque moderne Edizione Francese di Patrick Gilli (a cura di), Jean-Pierre Guilhembet (a cura di), 2012

prime bozze, pp. 321-332 1. Le guerre d'talia (pp. 422-3321.1 Luigi XII, 1.2 Venezia, gli Sforza, Francesco I di Valois 1.3 Firenze, 1.4 Giulio II: il caso di Bologna 1506 e 1512, 1.5 Carlo V: L'Aquila 2. Eccezioni alla regola (pp. 332-342 )

2010

This study examines the urban policies of Emperor Julian II (361-363 AD), exploring the multifaceted relationship between the imperial government and municipal administration during the Late Roman Empire. Julian II, known for his efforts to restore traditional Roman religious practices and his administrative reforms, aimed to revitalize the curial system and the cities' autonomy. Key Sections and Findings. The Curial Issue. • The research details the composition and functions of the ordo decurionum and munera curialia, highlighting the curiae's decline due to the attrition of council members and evasion of curial duties. • Julian II's policies targeted the restoration of curial councils, addressing fiscal responsibilities, and improving the cursus publicus (state courier and transportation system) to enhance administrative efficiency and local governance. Imperial Government and Municipal Autonomy. • This section delves into the contentious dynamics between state control and municipal independence, focusing on the administration of public lands and assets (possessiones publicae). • It examines the fiscal policies that saw municipal revenues being absorbed by the state, and Julian's subsequent restitution policies aimed at returning assets and revenues to the municipalities. • The post-Julian era witnessed a reversal of these policies, reasserting state control over municipal resources. Urban Conditions in the Late Antique City. • Through literary and epigraphic sources, the study outlines the urbanistic conditions of fourth-century cities. • Julian's initiatives in urban reconstruction, particularly the refurbishment of traditional religious buildings, are highlighted as part of his broader strategy to rejuvenate cities by embracing classical architectural and cultural models. Conclusions. • The analysis reflects on Julian's philosophical and cultural inspirations, emphasizing his idealization of the classical Greek polis as a template for urban renewal. • Julian's urban policies sought to merge practical governance with classical ideals, achieving mixed outcomes influenced by local conditions and resource availability. • The rapid dismantling of many of Julian's reforms following his death underscores the fragile and contested nature of urban policy and administration during a period of imperial decline. This comprehensive examination provides insight into Julian II's strategic urban policies and their impact on late antique cities, offering a nuanced understanding of his efforts to balance tradition with administrative reform in a tumultuous historical context.