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The book is dealing with the birth of the studies on extraterrestrial life in Italy and in the world in the 1950s'. Three main characters, Colonel Costantino Cattoi Dr George Hunt Williamson Dr Filippo Martinelli
Nell'ambito delle Opere poetiche pubblicate a Mantova dagli Osanna nel 1613, sorta di summa di quanto composto fino allora dal gran Basile, le sezioni singole hanno tutte un frontespizio autonomo. Fra i testi più interessanti e meno studiati della silloge v'è certamente la Venere addolorata, una «favola tragica da rappresentarsi in musica», quindi un "libretto" che a quell'altezza cronologica risulta seducente, dopo gli exploit innovativi di Firenze della Dafne e dell'Euridice e dopo gli eventi gonzagheschi monteverdiani (1607, 1608) dell'Orfeo e dell'Arianna. La firma di Ottavio Rinuccini (tranne per l'Orfeo di Alessandro Striggio jr.) siglava squisitamente quelle primizie melodrammatiche 1. Basile arriva nel 1613 con il suo testo per musica, per questo nuovo genere di musica teatrale, in notevole tempestività. Si è parlato per secoli di una princeps della Venere dell'anno precedente, stampata a Napoli, perché si è letto sul frontespizio di una «seconda Impressione». Ma l'edizione della Venere addolorata del 1612, di cui si è favoleggiato, non esiste: leggendo bene il frontespizio, risultano verosimilmente le sole Egloghe ad essere state re-impresse, con una aggiuntavi, in queste Opere poetiche del 1613: Croce ha ritenuto che anche il «drammetto in cinque atti» 2 fosse stato precedentemente stampato sempre nel 1612 e sempre con l'editore Roncagliolo, mentre in quell'anno e con quello stampatore dovrebbero essere uscite le sole Egloghe amorose e lugubri, dedicate anch'esse a Marcello Filomarino 3. Ma uscirono davvero queste Egloghe con il medesimo dedicatario? O non piuttosto la indicazione di re-impressione si riferisce al volume stesso mantovano del 1613? O alla sua sezione contenente Venere ed Egloghe, visto che ogni
Un nuovo sole ogni giorno , 2022
Un Sole Ogni Giorno, è una mostra ed evento ospitata nella Galleria Pavart di Velia Littera, con cui la curatrice Tirloni collabora nell'arte contemporanea, come con gli artisti presenti. Caterina Moro e Casale del Giglio sono sponsors dell'evento, la prima stilista già con numerose esperienze di contaminazione tra moda e arte contemporanea (come gli abiti di Lucamaleonte, Carina Sohl e Germano Serafini) ed anche la seconda, è una casata del Lazio nota per i ripetuti e approfonditi rapporti con l'arte e la cultura.
I LUOGHI DELLA CURA, 2021
Analisi del Sad erogato dai comuni italiani. Presentazione della proposta di definizione del livello essenziale dell’assistenza domiciliare socio-assistenziale e dei relativi obiettivi di servizio.
Published in "Kaiak. A Philosophical Journey", 2018. This paper aims to describe a kind of thermal line within Deleuze's thought, which allows his concepts to be disseminated in tropical realities, as the same French thinker seems to announce in a passage of his Nietzsche and philosophy. The focus of the article is to show the plastic metamorphoses of Deleuze's key political concepts, such as "Image of thought", "Difference", "rhizome", "Fold", "nomadism", "geophilosophy", due to its strategic and post-colonial adoption by thinkers such as Eduardo Viveiros De Castro, Bolívar Echevería, Édouard Glissant. The sense of this ethno-philosophical journey is to highlight the geopolitical need for a reactivation capable of differentiating Deleuze's concepts, in order to avoid or at least counter-attack the European and Western self-referentiality in reading, interpreting and appliying the Deleuzian philosophy. The opportunity of such a theoretical description has been given by the personal experience of extremely humid heat that I did during a talk at the University of Roma 3, in which I presented a work entitled "Nietzsche in the Amazon. For a Nomadology beyond the Anthropocene and Accelerationism". Such personal experience, which I intend to describe in intensive terms, will function as a choreography (in a Derridian sense) for the theoretical themes of this work.
Un dossografo del primo secolo riferisce che per Eraclito il sole ha le dimensioni di un piede umano. La citazione del sole–piede ha imbarazzato gli studiosi e li ha costretti ad assurde acrobazie. Eppure è corretta: il piede è la base all'inizio della corsa del sole all'orizzonte, il sole che sorge è un piede, un piede che salta, corre, si stacca dalla terra. Il sole che corre o danza a salti non è ignoto e non è una stranezza nella tradizione indoeuropea. L’icona del sole con i ginocchi piegati e i piedi in alto è lo svastica. Il sole in corsa a piedi levati sintetizzato in questo simbolo arcaico è il sole levante e trionfante. Afferrando questo sottinteso, ritroviamo la religione del sorgere del sole e dell’anima dalla notte, o contro la notte, che Eraclito identifica con il risveglio del saggio dal sonno. Il sole che sotto il controllo di Dike sorge nuovo al mattino è parallelo all’uomo che nella notte si accende una luce e vivo accende il morto.
Il castello, nel qual il mio domestico s'era deciso di penetrare a viva forza, anziché permettermi, deplorevolmente ferito come io era, di passare una notte all'aria aperta, era una di quelle costruzioni, indecifrabile miscuglio di grandezza e melanconia, che hanno per sì lungo tempo innalzate le loro rocche eccelse in mezzo agli Appennini, tanto nella realtà quanto nell'immaginazione di mistress Radcliffe.-Secondo ogni apparenza, esso era stato abbandonato temporariamente e tutt'affatto di recente.
Sul finire del XIX secolo le strutture organizzative del "mondo dell'arte" sono sempre più organizzate, con il progressivo apporto dello stesso stato, come momento celebrativo d'identità nazionale, e con l'incremento continuo del commercio d'arte tra privati, pensiamo ai Salon e ai galleristi parigini, ma anche di Londra, Ginevra e, piano piano, New York; a questa struttura ufficiale si contrappone sempre più l'azione di alcune personalità di riferimento di questo stesso ambiente, che cominciano a porsi in una posizione apertamente, pubblicamente critica: pensiamo a Charles Baudelaire, o al pittore Courbet. Si fa avanti l'idea che il sensibile dell'arte non sia semplicemente subordinato 1) al mondo visibile in quanto reale, fisico, secondo il tradizionale concetto di mimesi (imitazione) 2) agli schemi di "rappresentazione" della società, come instrumentum regni, ossia, nel caso particolare, strumento di consolidamento dell'ideologia borghese. Questo secondo aspetto per alcuni è visto come la celebrazione della falsità strutturale della società (marxisti), per altri, comunque, come falsità iconologica, celebrazione basata su istanze proprie delle gerarchie feudali, adattate alle classi della nuova società in tutto quanto possa connotare le rispettive differenze, in particolare adattate alla distinzione della classe dominante o alla sua emulazione: è il noto discorso della falsità dell'ornamentazione, prodotta attraverso ore di dedicazione artigianale, simbolo quindi che denota e connota lo status d'élite, ma in un mondo che avanza nell'era della macchina, della sua logica produttiva e della sua, relativa estetica; contraddizione nel sistema simbolico dei referenti che ha il suo fulcro nel caso del prodotto che emula l'aspetto dell'artigianato sofisticato, ma è realizzato con uno stampo meccanico e riproducibile a buon mercato, il prodotto kitsch; Contro queste evidenti contraddizioni della società, riflesse nell'arte e più in generale nell'estetica, muovono le cosiddette Avanguardie Storiche (il termine è di … , per distinguerle dalle Neoavanguardie, del periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Come abbiamo visto (prima lezione, e come è evidente da questa premessa), c'è quindi un'istanza fondamentale di "verità", attuata su più livelli; su un livello contenutistico, l'azione di Courbet, su un livello puramente ottico, visivo, con la rivoluzione impressionista, su un piano percettivo-concettuale, potremmo dire "spirituale", nel senso di attento all'emozione interiore come assoluto esprimibile, nelle prime pratiche che possiamo definire sinteticamente "astratte", anche quando mantengono un riferimento al mondo fisico come referente, come origine dell'agire artistico, se già non più come modello.
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IL SISTEMA DEI RIMEDI, 2020
Il nuovo giorno dell'impero: Il capodanno solare dei califfi abbasidi, 2017
‘Voce concordi’ Scritti per Claudio Zaccaria a cura di Fulvia Mainardis, Antichità Altoadriatiche, 85, pp. 217-246
Quinto seminario Ostiense in memora di Mireille Cébeillac-Gervasoni (21-22 febbraio, 2018), éd. M.L. Caldelli, N. Laubry, F. Zevi, Rome (Publications de l’École Française de Rome)., 2021
La Rivista di Engramma n. 166, 2019
Il Ramarro: antologia poetica (1982-2008), 2015
Una lezione di archeologia globale, Studi in onore di Daniele Manacorda, 2019