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Il Razionalismo Italiano . Storia, città, ragione a cura di F. Visconti Il Razionalismo Italiano. Storia, città, ragione L a vicenda del Razionalismo Italiano si delinea, all'interno di questo testo, attraverso riflessioni su architetti, opere, temi e questioni. Lungi dal voler assumere una connotazione storico-critica, il lavoro propone un punto di vista orientato e operativo su un periodo significativo della storia dell'architettura italiana del Novecento. Orientato perché una delle idee di fondo è che al Razionalismo Italiano possa guardarsi come ad un momento nel quale molti architetti ebbero l'occasione di fare Teoria innanzitutto attraverso le loro opere, e quindi operativo perché lo sguardo è quello di chi cerca, nel pensiero e nelle opere dei Maestri del passato, i riferimenti per continuare a portare avanti una costruzione teorica e, soprattutto, una modalità di costruzione dell'architettura e della città fondata sulla Ragione. F ederica Visconti (Napoli, 1971) è professore associato in Composizione architettonica e urbana del Dipartimento di Architettura-DiARC della Università di Napoli Federico II. È componente del Comitato Scientifico della rivista EDA_esempi di architettura e dell'editorial board della collana "Theoria, architettura, città" della CLEAN di Napoli (direttore Fritz Neumeyer). La sua attività di ricerca riguarda principalmente i temi del progetto urbano in rapporto alle questioni poste dalla città contemporanea.
Quaderni di sociologia, 2015
Il presente contributo vuol fare luce su alcune pratiche che permettano all'insegnante di far esprimere al meglio le potenzialità di ogni singolo studente. Dopo la presentazione di alcune possibili cause che spingono certi studenti a comportarsi in modo poco edificante, seguono un'esposizione delle ragioni che dovrebbero spingere i docenti a preferire uno stile educativo autorevole a uno autoritario, permissivo e perfino democratico, e una definizione di insegnante amorevole. Lo scritto raccoglie, inoltre, considerazioni sulla tecnica del convincimento razionale, l'ambiente di apprendimento, la figura dello studente ricercatore e il sistema dei premi e dei castighi, da sostituire auspicabilmente con il sistema delle conseguenze. Nel lavoro più volte sono stati inseriti suggerimenti che provengono dalle neuroscienze. In particolare, si ragiona sull'attenzione che il docente dovrebbe riservare all'amigdala degli allievi, dal momento che riveste un ruolo importante nelle emozioni: un'inadeguata considerazione potrebbe perfino indurre lo studente a rifiutarsi di imparare con un determinato insegnante. È stato affrontato anche il discorso della peculiarità del cervello dell'adolescente, valido anche, come nel caso dello scrivente, se si ha a che fare con studenti universitari perché biologicamente il cervello, anche alla loro età, non è ancora maturo. PAROLE CHIAVE: insegnante autorevole; neuroscienze; adolescenti; insegnante amorevole; ambiente di apprendimento; studente ricercatore; premi e castighi. RESUMO: O presente artigo pretende lançar luz sobre algumas práticas que permitem ao professor expressar melhor as potencialidades de cada aluno. Após a apresentação de algumas possíveis causas que levam certos alunos a comportar-se de forma pouco edificante, o trabalho segue com uma exposição das razões que deveriam incentivar os professores a preferir um estilo educativo autorizante, a um estilo autoritário, permissivo e mesmo democrático, e uma definição de professor amoroso. O artigo traz, ainda, considerações sobre a técnica do convencimento racional, sobre o ambiente de aprendizagem, sobre a figura do estudante-pesquisador e sobre o sistema de recompensas e punições, a ser substituído preferencialmente pelo sistema de consequências. Foram inseridas no trabalho, várias vezes, sugestões que provêm das neurociências. Em particular, reflete-se sobre a atenção que o professor deveria reservar à amídala dos
EdA_esempi di Architettura, 2016
Der Kölner Kongress "Die Idee der Stadt. Konzepte einer rationalistischen Architektur" führte 2008 Architekten, Architekturtheoretiker, -historiker und -kritiker aus Italien und Deutschland zusammen. In Vorträgen und Diskussionen sollten überlieferte und erneuernde Theorien, Konzeptionen und Ideen einer rationalistischen Architektur der Stadt in Konfrontation mit Fragen, die sich an den Entwurf und das Bauen in der Gegenwart richten, thematisiert werden:
ITALIANO DIGITALE, 2024
Alcuni lettori ci segnalano casi di impiego della parola razionale non in funzione di aggettivo ma di sostantivo, sempre al plurale maschile ( razionali), in luogo di “logiche, criteri, motivazioni sottostanti" o anche “prova, evidenza, riscontro", per es. nelle frasi “abbiamo preso questa decisione dopo aver analizzato i razionali" oppure “i razionali ci dicono che l'approccio da noi seguito è corretto”.
Il razionalismo, originato dal futurismo, ha segnato lo sviluppo dell'architettura italiana negli anni venti e trenta del XX secolo, proseguendo in forme sempre nuove fino agli anni settanta.
88) H. Poincaré, op. cit., p. 109. (89) Ciò sta a significare un certo diffuso interesse per la problematica presa in esame. Tra coloro che se ne sono occupati possiamo ricordare G. Bachelard, G. Juvet, A. Lentin e H. Poincaré. (90) J. Piaget, Le Structuralisme, tr. it. cit., p. 53. 87 La meccanica quantistica e la causalità Les idées d'Eddington sur l'interaction életrique et le nombre 137, di J. Ullmo, Hermann, Paris 1934. 157 Note storico-filosofiche per una rilettura di Léon Brunschvicg (61) Les étapes de la philosophie mathématique, cit., p. 561.
Le forMe deLLa razionaLità tra reaLisMo e norMatività a cura di carlo Vinti, Fabio Minazzi, Matteo negro, agostino carrino © 2009 -MiMesis edizioni (Milano -Udine) Redazione: via risorgimento 33 -20099 sesto san Giovanni (Mi) Telefono e
In una stagione di slogan e programmi come quella che caratterizza i primi decenni del Novecento, tra movimenti d’avanguardia e condizionamenti politici, il cosiddetto “Razionalismo Italiano” è ricordato all’interno dell’esperienza del moderno principalmente in relazione alle sue architetture: ad alcune architetture-manifesto che pongono in primo piano questioni legate alla figuratività e alla espressività dell’oggetto costruito. « (…) I razionalisti - scrive Enrico Mantero - sono visti esclusivamente come “architetti”, o perlomeno con questa etichetta limitativa, tralasciandone il ruolo di urbanisti e di precorritori di questioni ancora oggi attuali». In realtà il progetto della città rappresenta nell’esperienza del Razionalismo Italiano un tema altrettanto importante, ma forse più complesso e di difficile definizione, per la diversità delle posizioni e la molteplicità delle realizzazioni, soprattutto se confrontato con la contemporanea situazione europea.
2020
Sul concetto di ratio nella transizione dal pensiero e dalla cultura tardomedioevali a quelli della prima età moderna si vedano, in questo volume, i testi di I. Agostini su ragione e causa da Cajetano a Descartes, di F. Piro sul concetto di ratio sufficiens nella Scolastica e in Leibniz, di P. Castaldo su Vives e Ramo, di O. Guerrier su Machiavelli e Montaigne, di M. Cambi su Bruno e di F. Seller su Campanella. 7 Cfr. ad esempio l'articolo di Ch. Jaquet sulle varie accezioni che il termine ratio presenta nelle diverse opere di Spinoza e quello di G. Morrone sulle patologie della ragione kantiana. 8 Cfr. i contributi di É. Marquer su Hobbes, di F. Toto su De l'esprit di Helvétius, di A. Donise su Kant, di A. Carrano su Fichte e di C. Cappiello su Croce. 9 Cfr. in particolare gli articoli di F. Lomonaco sulla controversia tra Descartes e Regius, di R. Carbone sul dibattito sulla ragione universale in Malebranche, Locke e Vico e di S. Achella sulla ragione in Hegel alla luce della discussione intorno allo statuto del vivente tra XVIII e XIX secolo. 10 È il caso dell'articolo di P. Rateau sulla interpretazione heideggeriana del principio di ragione in Leibniz e di quello di C. Colangelo sul dibattito contemporaneo attorno alla ragione illuministica. 11 Cfr. ad esempio i testi di G. Cacciatore su Dilthey e di C. Cantillo su Ortega y Gasset. 12 Cfr. i testi di E. Massimilla su razionalismo, agire razionale e razionalizzazione in Weber, di D. Conte su situazione spirituale, esistenza e razionalità in Jaspers, di W. Schröder su razionalità e moralità in Horkheimer, di S. Petrucciani sulla razionalità nella prospettiva della teoria critica e di S. Lavaert sul nesso tra modernità e razionalità alla luce della critica di Castoriadis. 13 Cfr. i testi di R. De Biase sulla critica della ragione semiotica, di D. Owen sul carattere sociale e storico dell'istituzione della ragione e sul suo nesso con l'idea di un mondo comune, di D. Schecter sulla comprensione della critica della ragione strumentale in chiave sociologica e di A. Bošković sulla razionalità in antropologia.
2021
Emerso dalle nebbie indistinte dei primordi, sin dai suoi albori, il pensiero razionale ha elaborato concezioni del mondo in cui la ragione umana è stata posta come fondamento essenziale, se non esclusivo, della conoscenza e della verità. Esso ha, tra l’altro, strutturato le teologie morali delle grandi religioni e le speculazioni delle tradizioni filosofiche. In Occidente, si è presto affermata una concezione del mondo dualistica, ove il principio razionale è stato contrapposto al regno dell’irrazionalità. La musica occidentale si è sviluppata interamente intorno a questa dicotomia, i cui termini – razionale e irrazionale – sono stati interpretati ora come antitetici, ora come complementari. Con la Modernità, il principio di razionalità è passato dall’essere compreso come una manifestazione del divino all’essere posto a fondamento di un’applicazione rigorosa del metodo scientifico. In tal modo, la razionalizzazione della vita e del pensiero ha subìto una repentina accelerazione. La musica non è passata indenne da questo processo, ma cosa rimane oggi? L’autore, procedendo con metodo storico-comparativo, prova a descrivere un processo ancora in atto in cui nuove urgenze si palesano ed emergono.
Quaestio, 2017
The focus of this work aims to frame the notions of "ostensione" and "indice" in the broader category of icons. To be able to address this challenging issue, it is appropriate to begin by presenting, in a nutshell, the concept of reality, sketching it from a semiotic point of view. We follow a path that will include the following steps: a) a preliminary reading of philosophical semiotic relationships between the individual/reality; b) the presentation of the notions of index and ostension; c) an explanation of the characteristics of icons. Particular attention will be reserved to the attempt to locate the foundational components of icons in both "indice" and "ostensione". The conclusions will focus on the definition of intersemiotic translation (interpretation of linguistic signs using non-linguistic signs) proposed by Roman Jakobson in 1959, which will be used to understand the relationship between reality and human knowledge as an non-ontological problem but as a transmutation process between different semiotics fields.
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Rivista di Filosofia Neo-Scolastica, CX (2018), 3, 461-476, 2018
Studia Moralia, 56/2 (2018) p. 319-346, 2018
Rivista di Studi Politici 1/2 2022, 2023
Theologica Leoniana 3 (2014), pp. 95-105, 2014
Oltre la seconda modernità. La teoria sociologica di fronte alla digitalizzazione, il cambiamento climatico e i nuovi rapporti sud/nord del mondo (a cura di Francesco Antonelli e Anna Maria Paola Toti)., 2024
Per un post-razionalismo incarnato, 2022
Atti e memorie della Società dalmata di storia patria, 2015
Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali, 2020
Rossinismo, in Ecfrasi musicali – Parola e suono nel Romanticismo europeo, a cura di Raul Calzoni e Marco Sirtori, Bergamo, Bergamo University Press, 2013, pp. 123-139