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2008
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315 pages
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L’autore illustra la procedura volta a sottoporre al controllo del tribunale le società per le quali siano denunciate gravi irregolarità nella gestione. # In particolare, l’a. analizza quello che sinora è stato lo strumento cardine per il controllo giudiziario delle società di capitali e cioè l’art. 2409 c.c., sulla denunzia al tribunale se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità degli amministratori. # L’istituto ha avuto un notevole successo pratico ed ha svolto positivamente una utile funzione di chiusura del sistema societario di amministrazione e controllo. Ma il d.lgs. n. 6/2003, sulla riforma del diritto societario, ha fortemente inciso, indebolendone l’efficacia, sulla disciplina. # Il legislatore del 2003 ha infatti tentato di ridimensionare l’importanza dell’istituto agendo su più fronti: contraendo i poteri del pubblico ministero e, contemporaneamente, mantenendo sostanzialmente inalterati i gravosi quorum a cui la precedente legislazione ricollegava la possibilità dei soci di minoranza di ricorrere al tribunale; escludendo dall’ambito di applicazione della norma le società a responsabilità limitata; restringendo, almeno in apparenza, l’area delle irregolarità denunciabili; ammettendo il reclamo contro l’ordine di ispezione; consentendo all’assemblea di impedire le ispezioni sull’amministrazione, di sospendere il procedimento di denuncia e di rinunziare alle azioni di responsabilità contro amministratori e sindaci promosse dall’amministratore giudiziario. Né si può dire che tale ridimensionamento sia stato compensato dall’attribuzione ai soci delle società a responsabilità limitata da alcuni maggiori poteri di diretto controllo nonché di possibilità di adire l’autorità giudiziaria # Non è dunque possibile – a parere dell’a. – dare un giudizio positivo della riforma, che è andata in direzione contraria rispetto alla tendenza a rafforzare i controlli giudiziari, disattendendo la tendenza che si era in precedenza delineata nell’ambito della riforma delle società quotate in borsa, dove, secondo quanto disposto dall’art. 152 t.u.f., il controllo era stato rafforzato, estendendo al collegio sindacale la legittimazione al ricorso ex art. 2409 c.c. [CAPITOLO DI LIBRO IN S. CHIARLONI (DIRETTO DA), IL NUOVO PROCESSO SOCIETARIO, ZANICHELLI, BOLOGNA, 2008, VOL. II, PAG. 1491-1607]
2013
L'autore svolge una trattazione sistematica del diritto vigente nella materia del cosiddetto arbitrato societario, che tocca molteplici e delicatissimi problemi teorici, oltre ad avere una forte rilevanza pratica. Per quanto infatti il fenomeno dell’inserimento delle clausole compromissorie negli statuti delle società lucrative si sia manifestato con forza solo a partire dagli anni relativamente recenti dello sviluppo economico ed industriale, secondo attendibili rilevazioni statistiche oggi la maggior parte delle società di persone e di capitali italiane è dotata di clausola compromissoria statutaria. # L’analisi è calata nella opportuna dimensione storica, che è stata specificamente considerata nel capitolo primo (soprattutto p. 29 e segg.), ed è comunque sempre presente – ove rilevante – nella trattazione delle numerose questioni su cui il libro si sofferma. # Né si trascura di operare un adeguato coordinamento tra le parti di carattere più strettamente processuale e quelle per le quali era necessario affrontare, con un approccio interdisciplinare, anche temi di diritto commerciale. # Nel contesto descritto, la monografia prende posizione sui punti fondamentali in discussione nella materia dell’arbitrato societario, come il rapporto di specialità o di alternatività con l’arbitrato di diritto comune, la convergenza o la divergenza delle discipline, l’ambito oggettivo delle controversie arbitrabili, proponendo soluzioni poi affermatesi nella giurisprudenza di legittimità e giungendo anche a suggerire aggiustamenti legislativi laddove l’attività ermeneutica non può consentire interventi correttivi. # L’a. propone così la ricostruzione unitaria di un istituto che sinora era stato oggetto di contributi settoriali, interessanti sui singoli temi ma privi della necessaria visione di insieme entro cui affrontare le varie problematiche e trovare le relative soluzioni. [MONOGRAFIA, ZANICHELLI, BOLOGNA, 2013, VOL. 1, PAG. I-IX, 1-401]
Foucault ha collocato le società disciplinari tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo; giungono al loro apogeo all'inizio del Ventesimo. Procedono all'organizzazione di grandi ambienti di reclusione. L'individuo non cessa di passare da un ambiente chiuso all'altro, ciascuno dotato di proprie leggi: dapprima la famiglia, poi la scuola («non sei più in famiglia»), poi la caserma («non sei più a scuola»), poi la fabbrica, ogni tanto l'ospedale, eventualmente la prigione che è l'ambiente di reclusione per eccellenza. È il carcere che serve da modello analogico: la protagonista di Europe 51 può esclamare quando vede degli operai «ho creduto di vedere dei condannati...». Foucault ha analizzato molto bene il progetto ideale dell'ambiente di reclusione, particolarmente visibile nella fabbrica: concentrare; suddividere nello spazio; ordinare nel tempo; comporre nello spazio-tempo una forza produttiva il cui risultato deve essere superiore alla somma delle forze elementari. Ma ciò che Foucault conosceva era anche la brevità di questo modello: seguiva le società di sovranità, il cui obbiettivo e funzioni erano tutt'altre (prelevare piuttosto che organizzare la produzione, decidere della morte piuttosto che gestire la vita); la transizione si è data progressivamente e sembra che Napoleone abbia operato la grande conversione da una società all'altra. Ma le discipline conosceranno a loro volta la crisi a vantaggio di nuove forze che si metteranno lentamente al loro posto, precipitando dopo la Seconda guerra mondiale: le società disciplinari sono già qualcosa che non siamo più, qualcosa che cessiamo di essere. Ci troviamo in una crisi generalizzata di tutti gli ambienti di reclusione, prigione, ospedale, fabbrica, scuola e famiglia. La famiglia è un "interno" in crisi come tutti gli altri interni, scolastici, professionali ecc. I ministri competenti non smettono di annunciare delle riforme ritenute necessarie. Riformare la scuola, riformare l'industria, l'ospedale, l'esercito, il carcere: ma ciascuno sa che queste istituzioni sono finite, a scadenza più o meno lunga. Si tratta soltanto di gestire la loro agonia e di tenere occupata la gente fino all'installazione di nuove forze che premono alle porte. Queste sono le società del controllo che stanno per sostituire le società disciplinari. "Controllo" è il nome che Burroughs ha proposto per designare questo nuovo mostro e che Foucault riconosce come nostro prossimo avvenire. Anche Paul Virilio non smette di analizzare le forme ultrarapide di controllo all'aria aperta, che rimpiazzano le vecchie discipline operanti nella durata di un sistema chiuso. Non è il caso di ricordare le straordinarie produzioni farmaceutiche, le formazioni nucleari, le manipolazioni genetiche, per quanto siano destinate ad intervenire nel nuovo processo. Non è il caso di chiedersi quale sia il regime più duro o il più tollerabile, perché è in ciascuno di essi che si scontrano liberazioni ed asservimenti. Per esempio, nella crisi dell'ospedale come ambiente di reclusione, la settorializzazione, il day-hospital, l'assistenza domiciliare possono sia segnare nuove libertà, ma anche prender parte a meccanismi di controllo che possono competere con le forme più dure di reclusione. Non è il caso né di piangere né di sperare, si tratta piuttosto di cercare nuove armi.
SSRN Electronic Journal, 2012
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Giornale di diritto amministrativo, 2018
Negli ultimi anni la giurisprudenza è intervenuta con significative decisioni su molte delle note problematiche legate alle autorità amministrative indipendenti. Da un lato, sono stati confermati gli orientamenti relativi agli aspetti sostanziali, alla disciplina procedurale, nonché ai profili sanzionatori; dall’altro, si sono registrate novità di particolare rilievo, specialmente rispetto alla delimitazione di competenza fra diverse autorità e, soprattutto, in merito al finanziamento delle stesse.L’analisi dei recenti indirizzi consente di tracciare un quadro complessivo e di valutare gli effetti del sindacato giurisdizionale sull’attività delle authorities.
2012
L'inserimento di questo volume tra le pubblicazioni della presente Collana è stato deliberato a seguito di parere favorevole offerto da due revisori anonimi, Professori ordinari del SSD IUS/04, secondo i criteri del peer-review. Stampa: Officine Grafiche Riunite-Palermo Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEA-Redi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.
Le Società, 2003
I controlli nella riforma delle società di SABINO FORTUNATO (*) Ordinario di diritto commerciale nell'Università di Roma Tre L'articolazione funzionale ed organica dei controlli, materia tormentata e costantemente al centro di polemiche dottrinarie e interventi normativi sin dall'entrata in vigore del codice civile del 1942, è ora stata innovata dal D.Lgs. n. 6/2003. L'analisi che segue si concentra sui controlli interni, espressione da intendere in senso ampio, anche con riferimento ai «controlli contabili» pur quando affidati a soggetti esterni: si individua innanzitutto in che consista la funzione di controllo e in secondo luogo quando e perché essa tenda a incardinarsi, rispetto alla struttura organizzativa dei tipi e modelli societari, in distinti e specifici organi o soggetti a ciò deputati. Per esprimere un giudizio compiuto sugli esiti della riforma, sarà poi necessario confrontarsi con i molteplici problemi che la prassi potrà sollevare; al momento, vi è comunque ampia riserva sulla funzionalità dei sistemi alternativi di controllo.
JORDÃO, Eduardo Ferreira. Il controllo giurisdizionale dell Autorità francese della concorrenza. In: Alberto Lucarelli. (Org.). Diritto pubblico europeo dell economia. Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2010, v. , p. 139-152.
e di Roma (La Sapienza), in regime di cotutela. 1. Introduzione Innanzitutto vorrei ringraziare l'Università di Napoli Federico II, e in particolar modo il Professor Lucarelli, per l'amichevole accoglienza che ha riservato a noi studenti dell'Università di Parigi. Come brasiliano, devo aggiungere che tutte le volte che vengo in Italia, mi sento a casa. C'è qui la stessa gioia, la stessa amicizia che provo quando sono fra brasiliani. Questa è una delle ragioni per cui ho scelto di fare la mia tesi in cotutela con l'Italia, presso l'Università di Roma, La Sapienza. Questa è anche la ragione per cui parlo un poco d'italiano, e proverò a parlarvi in questa lingua, scusandomi in anticipo per tutti gli errori che commetterò e per lo sforzo che dovrete fare per capirmi. Come avrete visto nel programma, il tema della mia relazione è "Il controllo giurisdizionale dell'Autorità francese della concorrenza". Per quale motivo mi interessa questo tema? Capirete certamente che qui siamo di fronte ad un caso estremo della complessa questione del controllo giurisdizionale delle Autorità indipendenti. 2 Infatti, tutti gli elementi peculiari di queste nuove strutture sono presenti nel caso dell'Autorità della concorrenza. Si 1 L'autore ringrazia Salvatore Prinzi per la revisione del testo in italiano. Tutti gli errori rimanenti sono comunque di responsabilità esclusiva dell'autore. 2 Il principale studio sul controllo giurisdizionale delle autorità indipendenti in Francia è la premiata tesi di Martin COLLET, Le controle juridictionnel des actes des autorités administratives indépendantes, Paris, LGDJ, 2003.
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Wolters Klumer - CEDAM, 2019
Il diritto di controllo fra società chiuse e nuove forme di imprenditorialità, 2017
Notariato, 2019
Le Corti Salernitane ISSN 1824-5005 Edizioni Scientifiche Italiane, 2022
Rivista italiana di medicina legale, 2019
Rivista Trimestrale di Diritto Pubblico, 2020
Studi Urbinati Serie a, 2014
Trattato di dirito civile, 2018
Bocconi Legal Papers, 2019