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Dossier Statistico Immigrazione
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Seconde generazioni' è il termine usato per riferirsi a giovani 'stranieri', cresciuti (e, di regola, anche nati) in Italia. La declinazione al plurale di questa espressione tenta di rendere l'eterogeneità di biografie e traiettorie, prima ancora che di status giuridico, in essa racchiuse. Nell'accezione allargata rientrano minori che raggiungono il territorio italiano insieme ai propri genitori (profughi o migranti economici); minori ricongiunti; minori nati in Italia da genitori stranieri; minori non accompagnati; minori arrivati per adozione internazionale (M. Ambrosini, 2004. In: M. Ambrosini e S. Molina (a cura di), Seconde generazioni. Un'introduzione al futuro dell'immigrazione in Italia, Fondazione Giovanni Agnelli). I diritti di molti di questi giovani e le loro reali opportunità di partecipare alla vita della società italiana si giocano, prima di tutto, sul filo dell'accesso al permesso di soggiorno e alla cittadinanza italiana. In entrambi questi casi, il compimento dei diciotto anni segna un momento di passaggio che reca con sé cambiamenti e incertezze.
Studi Urbinati, B - Scienze umane e sociali, 1996
2022
Qui di seguito chi legge troverà la dedica che Luigi Pirandello fece del suo romanzo appena pubblicato dall'editore Treves, ai suoi genitori. Siamo nel 1913 l'anno in cui apparve la prima edizione di quel romanzo, sul quale vengono svolte alcune annotazioni definite "stravaganti". Lo scritto è apparso anche sulla rivista web Beemagazine.
2017
Riflessione antropologica che mette in discussione il senso di appartenenza delle seconde generazioni nate in Italia in riferimento allo "ius soli" e delle nuove politiche sociali.
in: Orchestra da Camera di Mantova - direttore Umberto Benedetti Michelangeli - solista Giuliano Carmignola, 1996
Tre composizioni ravvicinate nel tempo del (relativamente) giovane Mozart – una Sinfonia (K 183), un Concerto per violino (K 207), un Divertimento (K 251), comprese fra 1773 e 1776 – sono considerate nel contesto stilistico cosiddetto galante, mettendo in luce, sia dei testi sia del contesto, la natura contradditoria e di transizione.
Il tema delle seconde generazioni, ovvero dei figli nati o ricongiunti a seguito di un precedente movimento immigratorio, è argomento complesso da analizzare, perché entrano in gioco sia problemi di carattere definitorio, sia elementi collegati con la realtà sociale in cui si intende osservare il fenomeno.
Etica delle generazioni, 2019
YOUSSEF SBAI "Finché non impariamo come amare le creature di Allah, non potremo amare per davvero e non potremo conoscere Allah per davvero" Jalâl Addîn Ar-Rûmî Accendere i riflettori sull'etica islamica delle nuove generazioni musulmane in Italia è un compito complesso e articolato quanto lo è l'islam plurale presente sul territorio. Per raggiungere questo obiettivo, nel corso di questa trattazione, sarà necessario soffermarsi, in primo luogo, sul concetto dell'islam plurale e poi affrontare il codice morale da una prospettiva teologica. Infine, si arriverà a parlare del processo di trasformazione del codice etico islamico delle nuove generazioni, usando un approccio sociologico che prende in considerazione dimensioni sociali specifiche come la morale famigliare, l'etica della finanza islamica e l'etica del fin di vita. L'islam al plurale L'islam è approdato in Italia qualche decennio fa: la prima grande ondata migratoria musulmana si registra negli anni '70 ed è contraddistinta da migranti giovani, alfabetizzati e di origine urbana (Bombardieri, 2011). In quegli anni il flusso immigratorio proveniva in parte dalla Tunisia, ed aveva come meta la Sicilia, e in parte dal Medio Oriente, con meta principale Perugia e altre città universitarie. Il decennio successivo una seconda ondata ha portato una forte immigrazione dal Marocco e dal Senegal. Dai primi anni '90 il flusso migratorio verso l'Italia è diventato più intenso e con provenienze sempre più diversificate: da un lato è aumentato il flusso dal Maghreb e dall'Africa subsahariana; dall'altro si è allungata la lista dei paesi dai cui provengono immigrati musulmani (Rhazzali, 2013). Questa provenienza multipla ha avuto una ricaduta sulla composizione dell'islam in Italia. L'islam, infatti, come sistema di credenza-sociologicamente parlando-è una religione una e plurima allo stesso tempo (Pace, 20042), di conseguenza si sono sviluppati diversi islam nel mondo, importati dagli immigrati: dall'islam nel Maghreb all'islam subsahariano, dall'islam asiatico, a quello balcanico. Un'altra osservazione necessaria è che l'islam plurale approdato in Italia è andato differenziandosi, non solo per la sua natura plurima, ma anche attraverso l'impatto con realtà locali e nazionali distinte per storia e per profilo costituzionale (Allievi, 2009; Guolo, 1999). A creare ulteriori diversità nell'islam in Italia ci sono anche i cittadini italiani convertiti, i figli di
Sono onorata di partecipare alla giornata di studio multidisciplinare sul tema dell'ascolto del minore all'interno del ciclo di seminari dedicati alla dottoressa Paola Carotenuto. Mi commuove pensarla al passato e credo che questa possa essere l'occasione per potere valorizzare l'impegno e la passione che come Giudice Minorile ha offerto in tanti anni di lavoro.
In questo intervento mi voglio concentrare sull’impatto positivo che l’approccio improntato alla decrescita può giocare nelle dinamiche occupazionali in un modello di sostenibilità integrata. Un modello, quest’ultimo, ispirato dal principio di giustizia globale distributiva, che affida alla politica economica la messa in campo di tutti gli strumenti necessari ad assicurare alle generazioni future la stessa qualità della vita e le stesse opportunità delle generazioni attuali. Nel mio recente libro Ladri di Futuro. La rivoluzione dei giovani contro i modelli economici ingiusti, ho provato a delineare questo paniere di interventi, che ho definito di “sostenibilità integrata”. Una sostenibilità che “integra” due obiettivi tra loro apparentemente disgiunti, ma assolutamente imprescindibili in un’ottica di equità intergenerazionale, quali la riduzione del debito nei confronti del Pianeta (la tradizionale sostenibilità ambientale), ma anche la riduzione del debito contratto con le nuove e future generazioni (la sostenibilità dell’equità intergenerazionale). Quest’ultima non rientra, come qualcuno vorrebbe, tra gli strumenti solidaristici, ma piuttosto in quelli mutualistici. Nel medio periodo (intendo qui un arco temporale compatibile con l’aspettativa di vita di ulteriori 15/30 anni degli attuali baby boomers, nati tra la fine della seconda guerra mondiale e i primi anni sessanta), gli interventi economici e finanziari a favore delle giovani generazioni permetteranno la “mutualizzazione” dei benefici futuri, a partire dalla sicurezza economica garantita dall’attuale sistema di Welfare. Accertato il saldo attivo tra costi e benefici di un intervento economico a favore della fascia più colpita dalla recessione (i giovani appunto) e calcolato l’impatto positivo di tale intervento sul benessere non solo di tali generazioni, ma anche di quelle che oggi si sono ritirate dal lavoro e che, secondo le attuali attese di vita, trascorreranno un periodo auspicabilmente molto lungo in tale condizione, è evidente come una temporanea riallocazione delle risorse verso le fasce più giovani della popolazione potrebbe assicurare un maggiore benessere anche a quelle più mature. Si potrebbe allora parlare di una sorta di “prestito generazionale”, un prestito effettuato da chi ha raggiunto una determinata rendita e gode di una notevole maturità fiscale, che viene così parzialmente “reinvestita” sui più giovani i quali, mediante il proprio lavoro, ritorneranno in seguito tale prestito, grazie alla loro maggiore contribuzione.
Rivista critica del diritto privato, 2023
Spunti critici in tema di gpa e minori Maurizio Di Masi SOMMARIO: 1. Ancora sulla gestazione per altri/e.-2. Una recente cronistoria.-3. Stigmatizzare le famiglie omoaffettive?-4. Quale dignità per le donne?-5. Inadeguatezza della tutela del minore ex art. 44 lett. d) legge n. 184/1983.-6. Valorizzare, qui e ora, non il diritto ma la responsabilità genitoriale.
1952
Noi non volevamo essere né utilizzati né consumati da quel fior di cialtroni. Lenin non ce la mandò per buona. Dovevamo trovare il modo di andare nei parlamenti, di fare offerte di azione comune ai socialisti, di fare fronti unici e inviare lettere aperte, restando comunisti rivoluzionari. Ad onor del vero, Lenin fin che campò non si sognò di parlare di fronti, blocchi e inviti per le elezioni. Si trattava di Lenin. Più che ribadire che lo sbaglio di tattica diventava errore di principio, poiché non esiste nessuno che si possa ("bolscevizzandolo") assicurare contro il rammollimento e la venalità, e a noi preme non la qualità del soggetto, ma i rapporti in cui lo andiamo a porre o si viene a trovare; più non si poté fare. Del resto questa tattica elastica e "polivalente" l'ha sempre difesa ancora più strenuamente lo stesso Trotzky, anche dopo che la vecchia guardia di Lenin fu "consumata".
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giustiziacivile.com, 2017
SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, 2008
Vita di Vita allo specchio, giovani "seconde generazioni" "riflesse" nel processo educativo, 2020
SCONFINAMENTI - Confronti, analisi e ricerche sulle “seconde generazioni”, G. GIAPICHELLI EDITORE,., 2023
Osservatorio sulle riforme costituzionali - L'eredità della costituzione, 1998
P.A. Persona e Amministrazione, 2023
BIOTECNOLOGIE E TUTELA DEL VALORE AMBIENTALE
Giovani generazioni, isolamento e ritiro sociale, 2024