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Il presente articolo corregge le varie formule – semplificata, geodetica e nautica – per la trasformazione dell'altezza misurata ho con uno strumento ad orizzonte artificiale in altezza vera hv. presente la correzione per la depressione dell'orizzonte 0,03√e (oppure 0,03√Q), dove e (o Q) sono l'altezza o quota sul livello del mare dell'occhio dell'osservatore, compresa l'altezza dell'occhio dal suolo. Verifiche successive hanno dimostrato che questa correzione si apporta solo con gli strumenti a riflessione – quale il sestante – perché in essi si porta l'astro, visto in uno specchio, a contatto con l'orizzonte apparente che non coincide con quello geometrico o reale per effetto dell'atmosfera. Invece, con gli strumenti ad orizzonte artificiale (a bolla, a gravità, a giroscopio, ecc.), l'altezza dell'astro è misurata rispetto alla linea orizzontale passante per lo strumento, quindi senza l'effetto deviante dell'atmosfera 1 Di conseguenza, le formule in passato usate 2 : 1) Semplificata hv = ho° – (0,03 * √Q) – R° ± Sd° + (P° * cos ho°). 2) Nautica hv° = ho° – 0,03 × √Q – R° ± Sd° × [1 + sen (ho° – 0,03 × √Q – R°) × sen P°] + [P° – P° × (1 ÷ 298,257) × (sen φ°)²] × cos (ho° – 0,03 × √Q – R°) 3) Geodetica hv° = ho° – 0,03 × √Q – R° ± Sd° × {1 + sen [ho° – 0,03 × √Q – R°] × sen P°} + arcsen {[0,9983271 + 0,0016764 × cos (2 × φ°)-0,0000035 × cos (4 × φ°)] × sen P° × cos (ho° – 0,03 × √Q – R°)} vanno così modificate 3 : 1 Per un'esauriente disamina sugli orizzonti naturali, quelli artificiali e sui relativi strumenti, si vedano: Flora 1987, capp. XII e XIII; Nastro e Messina 2003, cap. 2. 2 In rosso sono indicate le correzioni per la depressione dell'orizzonte. 3 Formule valide per Sole e Luna. Per i pianeti occorre eliminare il semidiametro Sd e per le stelle anche la parallasse P°.
In acustica applicata si pone spesso il problema di provare la conformità o la non conformità di un valore misurato a valori limite di specifica, che possono essere indicati da leggi, regolamenti, norma tecniche o documenti di tipo contrattuale. Considerando che il valore misurato è sempre affetto da incertezza, la soluzione di questo problema è tutt’altro che ovvia, ed implica la scelta di regole decisionali che dipendono dall’obiettivo del confronto. Si propone qui una metodologia opportuna, declinando le principali regole decisionali nello specifico settore dell’acustica applicata e fornendo inoltre le regole da adottare nei casi in cui non può essere presa una decisione certa.
A 2004 book, now out of stock, about Tasso and other. I share it willingly.
Medioevo, 2013
Nell'anno 614 si verifica un evento di proporzioni inaudite per la storia dell'impero bizantino. La Persia aveva già oltrepassato un confine all'apparenza inviolabile. Presa la fortezza di Dara, nel 605, aveva dato inizio a un'invasione senza precedenti. Dopo aver debellato le ultime resistenze nei pressi di Antiochia, nel 611, l'esercito nemico era avanzato senza trovare ostacoli ed era così dilagato nei territori costieri del Mediterraneo orientale, nelle antiche province romane della Siria e della Palestina. Il 5 maggio 614, secondo la cronologia di Antioco lo Stratega, le truppe al comando del generale Shahrbaraz, dopo venti giorni di assedio, penetrano entro le mura di Gerusalemme, la Città Santa, e la mettono a ferro e a fuoco. L'eccidio degli abitanti, stando alle fonti bizantine, giunge a cifre da capogiro: 57 o 65 mila vittime. Ebrei stanchi di sottostare al potere dei cristiani e masnade di beduini, richiamate dalla possibilità di un facile bottino, si affiancano alle truppe persiane. Molte chiese vengono profanate, saccheggiate e date alle fiamme. 35 mila abitanti, tra cui lo stesso patriarca Zaccaria, vengono deportati in Persia. Viene finanche trafugata la veneratissima reliquia della Vera Croce, gelosamente conservata nella basilica costantiniana del Santo Sepolcro. Lo scrittore greco Sofronio (570 ca. -638), testimone della strage (diventerà patriarca di Gerusalemme nel 634), è sgomento: «L'ondata di lacrime che sgorga dai miei occhi non basta di fronte a un funerale di tale enormità. Il gemito del mio cuore è troppo flebile di fronte a un dolore così crudele».
Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), detto "lo Spagnolo" o "lo Spagnoletto" per gli abiti tipici alla moda iberica che era solito indossare, dopo un primo apprendistato presso Angelo Michele Toni (1640-1708) e Domenico Maria Canuti (1620-1660), studiò per due anni all'Accademia del Nudo di Carlo Cignani (1628-1719), il più stimato pittore bolognese del periodo, finché questo non si trasferì a Forlì nel 1684. Formatosi con Francesco Albani (1578-1660), allievo di Annibale Carraci (1560-1609), e fortemente appassionato di Correggio, Cignani si identificò quale fedele difensore dell'arte emiliana. Nonostante l'ipotesi di
Tigor, 2019
Nell'ultimo trentennio il fenomeno della disuguaglianza ha conosciuto una certa recrudescenza. Si tratta di un fenomeno molto complesso che si presta ad una plura-lità di letture e interpretazioni. Il presente contributo riflette su una linea di segmentazione presente nel di-battito sul tema, data dalla distinzione tra gli approcci che, da un lato, analizzano "dall'alto" le forze e gli im-patti generali e quelli che, dall'altro lato, assumono una prospettiva "dal basso", indirizzando il focus analitico sui vissuti delle persone, sui processi e sulle interazioni tra aspetti soggettivi e oggettivi. Si tratta di due approcci analitici complementari, entrambi indispensabili per una piena comprensione del fenomeno. In the last thirty years the phenomenon of inequality has experienced a certain upsurge. It is a very complex phenomenon that lends itself to a plurality of readings and interpretations. This paper reflects on a segmentation line of the debate on this topic, given by the distinction between the approaches that, on the one hand, assume a "top down" analytical perspective, observing the overall forces and impacts and those that, on the other hand, take a "bottom-up" perspective, addressing the analytical focus on people's experiences, processes and interactions between subjective and objective aspects. These are two complementary analytical approaches, both indispensable for a full understanding of the phenomenon.
Unico fra tutti gli enti,l'uomo, chiamato dalla voce dell'essere, esperisce la meraviglia di tutte le meraviglie: che l'ente è. Martin Heidegger La questione dell'essere è forse il problema più tremendo con cui l'uomo abbia originariamente da fare i conti: dal momento in cui viene al mondo, gli sta di fronte il fatto inaggirabile che le cose sono. A monte di tutti i singoli attributi o determinazioni, dell'esser le cose così e così, sta il puro e semplice fatto del loro esserci: cosicché la filosofia, che ha da farsi carico radicalmente di ciò che è problematico ed enigmatico, lungi dal potersi situare come le altre discipline entro prospettive regionali e particolaristiche sull'ente, deve innanzitutto interrogarsi sull'essere. Da considerazioni come queste muove tutto il pensiero di Martin Heidegger, che ha voluto essere, nelle sue ramificazioni e nei suoi mutamenti, una riproposizione di tale problema nella sua interezza e in tutta la sua carica problematica. Quest'ultima s'impone in particolar modo in un panorama teorico in cui vengano a saltare gli assunti metafisici fondamentali che hanno governato tutta la storia della filosofia occidentale: la logica della creaturalità, l'inseità e autonomia a livello ideale dei valori, l'idea che le cose siano determinate da nessi causali indagabili, i principi d'identità e di ragione. Ciò che importa, al di là delle singole acquisizioni, specialmente moderne, che vengono abbandonate o delegittimate, è che è il terreno stesso su cui si impianta la riflessione a farsi sdrucciolevole: cade in primo luogo la certezza che l'essere sia sistematizzabile dentro un'architettura ordinata, senza crepe, in cui ogni cosa sta pacificamente al suo posto ed è nella trasparenza per il pensiero. Dentro questa prospettiva va considerato il pensiero di Heidegger, che ha aperto un orizzonte di riflessione originale per la filosofia contemporanea, influendo su alcuni dei più importanti pensatori che vi hanno dato il loro contributo. Nella messa in crisi di tutta una concettualità lungamente mantenuta come orientativa per il pensiero, oltre che di modalità di approcciarsi ai fenomeni sempre viziate da pregiudiziali, il pensiero di Heidegger apre a spazi di riflessione dapprima inesplorati; esso si assume il compito di tratteggiare nuovi orizzonti, maturare la problematicità delle cose sondandone le profondità, intraprendere un cammino verso ciò che è ancora da pensare.
Comprendere, il mistero Sacerdotale di Cristo è quasi impossibile, perché fa parte del tentativo di andare oltre il nostro limite ontologico.1 I padri della chiesa hanno visto in questo tentativo una riproposta del peccato luciferiano. Nella caduta iniziale di Satana era un «delirio di grandezza», senza logica,2 la tentazione di trasformare la propria potenza in onnipotenza. Questo delirio, al suo inizio, non portava il desiderio di «uccidere» Dio, anzi probabilmente fu un pensiero molto più nobile, l'intenzione di essere ancora più perfetto, di superare i propri limiti esistenziali, e di comprendere Dio.3 La Caduta in alto, non fu l'abisso di Kierkegaard con «l'angoscia della vertigine», ma la tentazione di toccare l'immensità di Dio. Questo essere, definito «il cherubino (k e bab) dalle ali distese»4, ci richiama alla memoria il luogo santissimo del santuario terreno, dove due cherubini (k e rûbīm) coprivano con le ali il propiziatorio con la presenza del Signore.5 Lo stesso essere celestiale cammina in mezzo a pietre di fuoco, sul «monte santo di Dio», in altre parole nel «giardino dell'Eden»6, due descrizioni entrambe riconducibili alle raffigurazioni del santuario. Sempre il testo di Ezechiele espone quell'essere coperto da pietre preziose, nove delle quali sono descritte, sono le stesse che si ritrovano, incastonate nel pettorale 1 La teologia dell'origine del peccato ha sempre portato a grandi dispute, soprattutto per il suo collegato ad alcuni dogmi chiave: peccato originale; creazionismo/evoluzionismo, ecc. Per il peccato originale J.L. CONNOR, Original Sin. Contemporary Approaches, in Teological Studies 29 (1968) 215-2240; Siegfried Wiedenhofer, Forme principali dell'attuale teologia del peccato originale, in Rivista Internazionale di Teologia e Cultura Communio, 118 (1991) 8-20. 2 «Non ha nessun posto nella scienza, ne nella logica.» S. O'HARA-G. STELLI, Kierkegaard alla portata di tutti, Roma 2007, 77 3 Tommaso d'Aquino fa riferimento al peccato d'orgoglio, ribellione all'ordine costituito e desiderio di superare i propri limiti. L'argomento è trattato a largo di P. GIOVETTI, L'angelo caduto. Lucifero e il problema del male, Roma 1997, 20 4 Ez 28:12-17 «Eri nell'Eden, il giardino di Dio; d'ogni pietra preziosa ricoperto: rubino, topazio […] Tu eri un cherubino dalle ali spiegate; […] Il tuo cuore s'inorgoglì per la tua bellezza; perdesti la sapienza a causa del tuo splendore». Nei versetti 12 e 13 i verbi sono coniugati al passato, improvvisamente però il versetto 15 vira al futuro. Questo cambiamento di tempo lascia intendere che si tratta di una doppia caduta. 5 «Fece due Cherubini (k e rûbīm) d'oro massiccio: li fece alle due estremità del propiziatorio» (Eso 37:7) 6 Ez 28:12-17
C amminare nei boschi. Bere alle sor-genti di acqua fresca. Fermarsi nei paesi arroccati sui monti ricchi di cultura e tradizioni. Lasciare alle spalle le città e le code per le strade del mare. Tutto que-sto può avvenire in Liguria, in mezzo alle Alpi Marittime. Siamo nelle valli di Triora, visibili da molti punti panoramici e tra i più belli della Liguria. Raggiungibili da sen-tieri antichi. Molti sono situati lungo il percorso dell'Alta Via dei Monti Liguri. I punti di partenza da prendere in consi-derazione sono diversi a seconda che si disponga di un mezzo a motore: macchina o moto, oppure si vada in mountain bike, a cavallo, o a piedi. Si può fare un percorso di trekking a pie-di, ad anello con partenza da Triora, o andare in macchina fino al discutibile ma spettacolare ponte di Loreto, luogo di free-jumping in anni passati. Da qui, gi-rando a sinistra, si prosegue per Cetta da dove parte un sentiero che attraversa pic-cole borgate in molti casi abbandonate da decenni, o proseguendo verso destra si affiancano imponenti palestre di roccia fino a raggiungere Verdeggia e Realdo. Si può anche andare verso i pascoli sulle alture di Triora e da qui proseguire a pie-di. Molti di questi itinerari sono stati per-corsi da sempre dai pastori o da coloro che si spostavano su queste montagne; da tempi immemorabili e per loro senza confini. Diverse valli alpine sono abitate da popola-zioni che parlano dialetti occitani o di lingua d'oc, la lingua degli antichi trovatori proven-zali e in Liguria sono le località di Realdo e Verdeggia anche se di fondo ligure risentono gli echi di quella civiltà, proprio ai piedi del monte Saccarello, il monte più alto dell'Alta Via dei Monti Liguri e della Liguria, con un grandioso panorama che spazia su mare e monti. E' quì che la vetta più alta della Liguria (2.200 m) offre uno straordinario panorama circolare. La tappa è piuttosto lunga, ma può essere divisa in due parti, scendendo a per-nottare al posto tappa di Realdo o a quello di Verdeggia. D'inverno questo percorso è con-sigliabile solo ad alpinisti esperti, attrezzati con piccozza e ramponi. D'estate possiamo camminare lungo il confine con molti tratti che sconfinano fino ad arrivare al Saccarello. Il monte Saccarello è meta di itinerari e anche di pellegrinaggio in agosto per la fe-sta del Redentore. La statua che rappresen-ta un Cristo (in ghisa alta circa 6 metri e posizionata su un piedistallo in pietra alto a sua volta 9 metri circa) rivolto verso il cielo è stata eretta oltre cento anni fa: nel 1901. L'AV corre lungo una cresta quasi orizzonta-le, lunga circa quattro chilometri, caratteriz-zata da due versanti nettamente asimmetri-ci: il versante sud offre il panorama verso la Valle Argentina, mentre quello a nord scen-de dolcemente nella Val Tanarello con le sue distese di pascoli. La lunga cresta offre pa-norami straordinari; nelle giornate più limpi-de si vede anche la Corsica e lo sguardo spazia senza limti fino alla Val Roja. Dal lato a nord una sciovia giunge subito sotto la statua da Monesi, l'unica stazione sciistica della provincia d'Imperia. I percorsi dell'AV interessano le tappe 4, 5, 6, 7, come indicato nella guida ufficiale e passano dal C. Scarassan (1224 m) alla Due dei tratti tra i più suggestivi dell AV, fotografati da Triora, e tra i più belli di tutta la Liguria: a destra il tratto che passa dal rifugio Grai ed a sinistra il crinale dal monte Saccarello al Frontè. Foto Enrico Pelos-1
Cassazione penale, 2022
L'autore illustra la particolare attitudine della Restorative Justice a fornire risposta al problema della criminalità minorile, sottolineando le peculiarità di questo modello di giustizia rispetto agli istituti penal-processuali che si basano sull'elemento della "riparazione". The author illustrates the particular attitude of Restorative Justice to provide an answer to the problem of juvenile crime, underlining the peculiarities of this model of justice with respect to criminal-procedural institutes that are based on the element of "reparation".
La ZPS "Basso Garda" comprende una parte dello specchio d'acqua di un lago naturale (il Lago di Garda) con vegetazione di tipo Hydrocharition e Magnopotamion e la relativa costa, con lembi a canneto intervallati da infrastrutture quali moli, pontili, porti turistici, abitazioni, campeggi. Nell'immediato entroterra pochi e isolati sono i salici, più numerosi i tigli e i pioppi bianchi, ma si trovano anche roverelle e altre specie non autoctone. Adiacenti alla costa si sviluppano coltivi, centri urbani, centri di attrazione turistica.
Nicolò PASERO Il riso e la conoscenza. Da Virgilio al Medioevo volgare (In: Il riso.Atti delle I Giornate Internazionali Interdisciplinari di Studio sul Medioevo, a c. di F. Mosetti Casaretto, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2005, pp. 265-272) 1. Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem: / matri longa decem tulerunt fastidia menses; / incipe, parve puer: cui non risere parentes / nec deus hunc mensa, dea nec dignata cubili est. . I citatissimi versi virgiliani (conclusivi dell' Ecloga IV: 60-64) offrono un buon punto d'avvio per discutere il nesso tematico accennato dal titolo di questo intervento: col
Le prove eseguite su campioni costituiti da materiali che si presumono essere identici, in condizioni presumibilmente identiche, in genere non portano agli stessi risultati. Ciò è da attribuirsi a errori inevitabili in ogni procedura di prova. In particolare in acustica edilizia, l’accuratezza dei metodi di misura dipende da molti fattori, e informazioni dettagliate per ciascuno sono difficilmente disponibili, perché la determinazione della loro incertezza avviene tramite test interlaboratorio o Round Robin Test (RRT) per le misure in opera. A causa delle difficoltà realizzative di campagne interlaboratorio i dati di letteratura finora disponibili sono ancora insufficienti. Il presente lavoro analizza le problematiche legate all’incertezza di misura, alla sua corretta determinazione e alle sue applicazioni, riportando i risultati di un RRT su una parete leggera, un solaio pesante e una facciata. Dai risultati si evidenzia la necessità di distinguere l’incertezza di misura a seconda ...
In copertina: L'area mineraria di Pestarena sulla Carta di parte del territorio di Macucagna in cui trovansi miniere d'oro, d'argento, nella Valle d'Ansasca nell'Ossola Superiore alto Novarese, disegnata dai topografi sabaudi nel 1756 (ASTo, Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B, Macugnaga, m. 1 inv.) © CAI Sezione di Varallo Commissione Scientifica 'Pietro Calderini' Dicembre 2017
Published in "Kaiak. A Philosophical Journey", 2018. This paper aims to describe a kind of thermal line within Deleuze's thought, which allows his concepts to be disseminated in tropical realities, as the same French thinker seems to announce in a passage of his Nietzsche and philosophy. The focus of the article is to show the plastic metamorphoses of Deleuze's key political concepts, such as "Image of thought", "Difference", "rhizome", "Fold", "nomadism", "geophilosophy", due to its strategic and post-colonial adoption by thinkers such as Eduardo Viveiros De Castro, Bolívar Echevería, Édouard Glissant. The sense of this ethno-philosophical journey is to highlight the geopolitical need for a reactivation capable of differentiating Deleuze's concepts, in order to avoid or at least counter-attack the European and Western self-referentiality in reading, interpreting and appliying the Deleuzian philosophy. The opportunity of such a theoretical description has been given by the personal experience of extremely humid heat that I did during a talk at the University of Roma 3, in which I presented a work entitled "Nietzsche in the Amazon. For a Nomadology beyond the Anthropocene and Accelerationism". Such personal experience, which I intend to describe in intensive terms, will function as a choreography (in a Derridian sense) for the theoretical themes of this work.
Il documento illustra i risultati di un esperienza svolta all'interno del Master Open Téchne -Tecnologie Open Source per i Beni Culturali-. Scopo di tale esperienza era l'ottenimento di un modello 3D ad alta risoluzione da una collezione, anche non ordinata, di immagini utilizzando l'approccio dell' Image-Based Modeling con l'utilizzo di software Open Source. Come soggetto per sperimentare queste soluzioni si è scelto un piccolo "oggetto architettonico": La vera da pozzo in Campo San Marcuola Venezia.
MARSILIO, 2017
Un reporter riprende i combattimenti nelle strade di Beirut. È colpito e crolla a terra: la leggera videocamera continua a ri-prendere dal basso, si sentono gli spari e il rantolo del moren-te; le immagini continuano ancora per qualche secondo e poi diventano nere, spirano assieme all'uomo. Sono secondi in cui la realtà si è brutalmente imposta sulla narrazione degli eventi, come nell'incontrollato tratto di penna tracciato sul taccuino di guerra da un ufficiale della prima guerra mondiale a causa dallo scoppio ravvicinato di un obice. È il segno vago, non voluto, ed esente da controllato storytelling, che Jean Norton Cru riteneva un puro diamante di verità testimoniale forse negando di fatto un valore di verità a qualsiasi scrittura, in particolare quella pro-dotta dalla ganga letteraria 1. Il "tratto di penna" incontrollato sarebbe privo di quegli errori della memoria e della narrazione che potrebbero inquinare i fatti e inficiarli, anche se nemmeno per Cru mai in blocco e con gradualità ben distinte (una cosa è un taccuino di guerra, un'altra un romanzo a posteriori). Il racconto e la memoria della prima guerra mondiale sono stati affidati non solo alle parole, ma anche alle immagini foto-grafiche e cinematografiche con il loro carico di ambiguità, di ricostruzione fittizia, di grammatiche narrative, di esigenze pro-1 Cfr. J. Norton Cru, Témoins, Essai d'analyse et de critique des souvenirs de combattants édités en français de 1915 à 1928,
inaccessibile agli uomini, perfino ai profeti, ma esteriorizzata e rivelata mediante la presenza di Angeli di altissimo livello: i Serafini, coloro che ardono al cospetto della Sua infinita Potenza. Essi stanno intorno al Volto di Dio, lodandolo e adorandolo senza posa e cantando il Sacro Trisaghion: Santo, Santo , Santo, il Signore Dio degli Eserciti! Il Volto di Dio è inaccessibile all'uomo, per cui egli si mostra per il tramite dei suoi più prossimi servitori. Talvolta essi sono anche inviati a Profeti dotati di tale dignità da poter essere sollevati fino ad ammirare direttamente il Volto di Dio. È stato questo il caso del profeta Isaia purificato da uno dei Serafini; è stato questo il caso di San Francesco d'Assisi, il cui corpo fu purificato nella carne da un altro Serafino che gli impresse le Sante Stigmate di Gesù Cristo. Dopo la Venuta del Signore, infatti, i Serafini sono gli Spiriti del Santo Volto di Cristo e i primi interpreti delle Fiamme del Suo Sacro Cuore. La
Gruppo Archeologico Città di Tuscania.
Il Gruppo Archeologico Città di Tuscania, con il patrocinio del C.E.S.S.A.T., Centro di Studi Storici e Archeologici Tuscanese, ha approvato il Progetto di ricerca e studio "Oltre lo Scavo", i cui Responsabili sono Riccardo Fioretti, Stefano Bocci e Alessandro Tizi, il quale verrà realizzato attraverso lo sforzo e l'impegno dei soci dell'Associazione e di professionisti e collaboratori esterni. Il Progetto "Oltre lo Scavo" rappresenta il punto di arrivo delle ricerche condotte autonomamente dai volontari negli ultimi venti anni e il punto di partenza di un cammino di conoscenza e studio rafforzato e più consapevole rispetto allo straordinario patrimonio storicoarcheologico di Tuscania e del suo territorio storico. Il Progetto "Oltre lo Scavo" vuole essere un fiore all'occhiello del programma di attività dell'Associazione G.A. Città di Tuscania, per le sue basi scientifiche, per la sua partecipazione Comune di Tuscania Progetto "Oltre lo Scavo" -Gruppo Archeologico Città di Tuscania
Uguaglianza e disuguaglianza nella società complessa. Civitas et humanitas. Annali di cultura etico - politica., 2018
“(…) Internet è di quanto più postmoderno esista su questo pianeta. Il suo effetto più immediato in Occidente pare essere stato la nascita di una generazione che è maggiormente interessata ai social network che alla rivoluzione sociale”.
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