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articolo-recensione del libro di G. Fabre, Lo Scambio. Come Gramsci non fu liberato. Uscita in Cm 2015, n. 6
Critica Marxista, 2017
Come Gramsci lesse, da Torino, la Rivoluzione russa, come ne fu cambiato, come cambiò da quel momento in poi la sua vita, il suo marxismo. Come nei Quaderni del carcere, a partire da Lenin, cercò di "tradurre" la rivoluzione che vi era stata nel '17 nel "linguaggio" proprio dell'Occidente avanzato, rivoluzionando il concetto stesso di rivoluzione.
2022
Il quadriennio del dolore. Vicissitudini di Antonio Gramsci dal 1933 al 1937
Critica Marxista, 2021
I socialisti italiani e la Rivoluzione d’Ottobre. Gramsci, Bordiga e i Consigli nel “biennio rosso” 1919-1920. La scissione di Livorno e i contrasti col Comintern. Il cambio di direzione del 1924 e la “rifondazione” del Partito comunista.
RIVISTA LA SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI. No 67 - 2020/1, 2020
The elite theory, developed by Pareto, Mosca and Michels, is an anti-democratic theory because it denies the founding principle of democracy, that is, the political competence of citizens. The theory, however, admits several readings, including a democratic reading, which influenced the Italian liberal and anti-fascist authors such as Gobetti, Dorso, Burzio, Einaudi, Croce, Salvemini. Bobbio interprets this democratic aspect of elitism not as the denial of the existence of democratic regimes, but as a realistic view of «democracy as it is», and not an idealist vision of «how it should be». Bobbio is thus included among the authors inspired by the doctrine of democratic elitism, such as Hans Kelsen and Joseph Schumpeter. From this perspective, Bobbio analyses the influence that elitism has had on the Italian and international socialist and communist Left, in particular on the thought of Antonio Gramsci. This paper discusses a possible ‘elitist’ reading of Gramscian political thought, which shows the criticisms and differences that separate it from the elitists, but at the same time the elements of a Gramsci elitist theory present in some key concepts of his political conception.
Antonio Gramsci un breve profilo del cofondatore del Partito Comunista Italiano entrato per caso nel mio album di famiglia Riflessioni sul pensiero di Gramsci con introduzione e note di Enzo Pirone " Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri , Cosicché essere colto, essere filosofo lo può chiunque "
Nel presente articolo proporrò alcune congetture per la ricostruzione di alcuni passaggi di un articolo di Antonio Gramsci che furono resi illeggibili dalla censura. Proporrò inoltre alcune brevi considerazioni sulla critica al diritto nel giovane Gramsci e sui legami di tale critica con la teoria del diritto di Benedetto Croce.
Presentazione grafica realizzata per supporto alla lezione intitolata "Introduzione alla vita e al pensiero di Antonio Gramsci", tenuta in occasione della co-gestione al liceo scientifico Leonardo da Vinci (Milano, a.s. 2017-2018) e all'autogestione del liceo scientifico Cremona (Milano, a.s. 2018-2019)
In questa tesi si presenta l’indagine svolta sulla concettualizzazione gramsciana dell’«egemonia» e sulle interpretazioni più recenti e rappresentative delle diverse correnti di studi. Nella prima parte della tesi si prendono in esame gli scritti di Gramsci: con l’analisi delle Tesi di Lione e del saggio sulla Questione meridionale si ricostruisce la funzione teorica e politica dell’«egemonia» nell’elaborazione tattica del Partito Comunista d’Italia, impegnato a creare un sistema di alleanze tra operai e contadini e a raggiungere gli obiettivi della liberazione dal fascismo e della rivoluzione, sull’onda del bolscevismo (CAP. I). Seguendo questa prospettiva, di modernizzazione economico-sociale e giuridico-politica delle nazioni, si ricostruisce la trama concettuale dei Quaderni del carcere in cui l’«egemonia» è rappresentata come un fatto filosofico che riguarda la coscienza e la conoscenza collettiva della storia dei conflitti (CAP. II). Con particolare attenzione verso le note sull’emancipazione delle classi subalterne, si rileva che la funzione teorica e politica dell’«egemonia» si situa nella sfera della scienza della politica: con l’analisi del giacobinismo francese e del risorgimento italiano (Q. 19), Gramsci compone il quadro analitico e comparativo utile ad una lettura innovativa delle diverse fasi dello sviluppo politico del capitalismo tra il XVIII e il XX secolo. La razionalizzazione delle attività produttive, emblematicamente espressa nel fordismo e nell’americanismo (Q. 22), è rappresentata come la tendenza storica immanente entro cui il «gorilla ammaestrato» (l’operaio) può elevarsi se matura la consapevolezza di dover produrre un’«egemonia» alternativa, ai gruppi sociali e politici dominanti, e una frattura nei continui ricorsi storici dell’autoritarismo (CAP. III). In questo contesto, si ricostruiscono i parametri con cui giudicare l’alternativa civile, tra una pratica politica democratica e una burocratica, e la dicotomia tra la soggettivazione e la subordinazione. Ripercorrendo la concettualizzazione dell’«egemonia» si ottiene una teoria della «bipolarità» del potere politico quale risultato di processi storici molecolari in cui trionfa sempre il partito più organizzato e capace di guidare la costruzione di un «apparato egemonico». Su questa base, si ricostruisce il ruolo decisivo degli «intellettuali organici» nella composizione e nella connessione degli strumenti e degli istituti fondamentali su cui si fonda l’unità civile e politica di qualsiasi vita statale. La produzione del potere è il tema che riconduce, infine, al periodo precedente il carcere: la funzione soggettiva e determinante attribuita al partito politico risulta il completamento della concettualizzazione, in continuità con il progetto di Lione (CAP. IV). Nella seconda parte della tesi, invece, si prendono in esame le posizioni di Louis Althusser e di Christine Buci-Glucksmann rappresentative del dibattito sul pensiero politico di Gramsci all’interno dei partiti comunisti europei negli anni Settanta. Usando gli scritti postumi di Althusser si nota una convergenza sostanziale con la teoria del partito di Gramsci. Fa eccezione, tuttavia, il tema della guerra di posizione che viene rielaborata da Buci-Glucksmann per dimostrare la necessità della costruzione del consenso all’interno della società civile oltre che nelle classi di riferimento. Althusser incontra Gramsci sul terreno della scienza politica di Machiavelli, mentre Buci-Glucksmann avvia una riflessione sul significato filosofico-civile dell’«egemonia» (CAP. V). Le concettualizzazioni successive focalizzano l’attenzione sulla crisi della politica all’interno del conflitto di civiltà e riscoprono la funzione teorica e politica dell’«egemonia» nel rappresentare una nuova logica politica. Si ricostruiscono, in questa cornice, le posizioni Ernesto Laclau, Edward Said, Ranaijt Guha, Partha Chattereje e Robert W. Cox. Con le prime due, espressive dei Cultural Studies, si ricostruisce l’approccio di movimento e di contrappunto che si intende dare alla produzione culturale contemporanea nel tentativo di superare le frontiere simboliche e repressive poste dal rafforzamento dei nazionalismi e degli essenzialismi identitari. Con le altre due, espressive dei Subaltern Studies, si ricostruisce la prospettiva che si intende dare alle classi subalterne ridotte, nella maggior parte del mondo, in uno stato di frammentarietà politica e di indigenza. Con la posizione di Cox, espressiva degli studi gramsciani nelle Relazioni Internazionali si dà conto della prospettiva intergovernativa ed interstatale con cui uscire dall’attuale fase post-egemonica e trovare le soluzioni adeguate alle sfide del XXI secolo (CAP.VI). Il filo conduttore tra la prima e la seconda parte della tesi, dunque, è rappresentato dall’indagine il più possibile esaustiva sul significato originario e sull’attualità dell’«egemonia».
F. Rossi, F. Ruggiano, R. Merida, La grammatica Treccani per la scuola secondaria di secondo grado, 2 voll., Firenze, Treccani Giunti T.V.P., 2024, 2024
Grammatica italiana per le scuole superiori con particolare attenzione alla variazione linguistica, all'arricchimento lessicale, al rapporto con le altre lingue, alla testualità e alla comunicazione, agli agganci tra grammatica, letteratura, educazione civica e altre discipline
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Práxis e Hegemonia Popular, 2020
CRITICA MARXISTA, 2020
Estratto da: Proculus, A. 96(2021), n.s., fasc. n. 1, 2021
La politica e gli Stati. Problemi e figure del pensiero occidentale, 2022
la Biblioteca di Via Senato, 2019