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One is of particular interest, representing the first attestation of the aediles in Misenum. The honorable person, who died at the age of twenty-one, was adlectus in ordinem decurionum, inter aliedicios, by means of a special decretum of the ordo decurionum of the city, thus exceeding the limitations set by Augusto on the minimum age for access to city magistrates. The others concern sailors of classical praetoria Misenensis.
Riprendendo la celebre definizione dello storico delle religioni Mircea Eliade, per tabù (o, per meglio dire, tabu) si intende «la condizione delle persone, degli oggetti e delle azioni "isolate" e "vietate" per il pericolo rappresentato dal loro contatto. In generale, sono o diventano tabu tutti gli oggetti, azioni o persone che recano, in virtù del modo di essere loro proprio, o acquistano, per rottura di livello ontologico, una forza di natura più o meno incerta» (ELIADE, 2012 4 : 17).
La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII, catalogo della mostra a cura di Filippo Camerota, con la collaborazione di Marcello Fagiolo, Roma (Palazzo Barberini -16 novembre 2023 – 11 febbraio 2024), Pescia, Sillabe ed edizioni Museo Galileo., 2023
La mostra è organizzata dal Museo Galileo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma, e si avvale del patrocinio dell'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’elezione di papa Urbano VIII. Il quarto centenario del pontificato di Urbano VIII (1623-1644) si chiude con una mostra dedicata al sodalizio tra le arti e le scienze promosso dal mecenatismo barberiniano. L’elezione di Maffeo Barberini fu accolta dal mondo scientifico come “una mirabile congiuntura”, un evento che lasciava presagire straordinarie opportunità per l’avanzamento delle scienze. Ad accendere gli entusiasmi erano i buoni rapporti del papa Barberini con gli scienziati del suo tempo e, soprattutto, l’amicizia che lo legava a Galileo. Una delle prime opere scientifiche che salutarono l’elezione di Urbano VIII fu Il Saggiatore di Galileo (1623), dedicato al pontefice dagli accademici lincei con l’auspicio di favorire il dialogo sulle nuove scoperte astronomiche.
Recensioni e schede RIVISTA ITALIANA DI SCIENZA POLITICA -Anno XL, n. 1, aprile 2010 In questo numero vengono recensiti i seguenti volumi: Attinà, La scelta del multilateralismo. L'Italia e le operazioni di pace [Clementi]. BAldini e PAPPAlArdo, Elections, Electoral Systems and Volatile Voters [Tronconi]. CAffArenA e Guolo, Potere e responsabilità. Obama, l'Islam e la comunità internazionale [Di Peri]. CAPAno (a cura di), Non solo potere: le altre facce della politica. Saggi in onore di Gorgio Freddi [Verzichelli]. Curini e MArtelli, I partiti nella prima repubblica [De Giorgi]. lAzAr, L'Italia sul filo del rasoio. La democrazia nel paese di Berlusconi [Almagisti]. Mete, Fuori dal Comune. Lo scioglimento delle amministrazioni locali per infiltrazioni mafiose [Grimaldi]. Moro, Cittadini in Europa [Piana]. Mulé, Il Popolo di Rifondazione comunista. Storia, opinioni e atteggiamenti degli iscritti al PRC [Reda]. VitAle e roMeo, La Russia postimperiale. La tentazione di potenza [Verda].
All'interno del composito quadro delle attestazioni del sacro in età nuragica si inseriscono, con un posto di primo piano, le strutture templari immediatamente collegate all'acqua, nell'ambito delle quali si sviluppano formule architettoniche funzionali a captare e canalizzare la risorsa idrica direttamente dalla vena nel sottosuolo o dagli affioramenti sorgivi. Tale sforzo costruttivo elabora due tipologie monumentali, fonti e pozzi sacri, che -a partire dal Bronzo finale e soprattutto nell'età del Ferro -sembrano assumere una forte centralità nella società nuragica. Infatti, in seguito alla crisi e al processo di trasformazione della struttura sociale imperniata sul nuraghe, nuove direttrici di sviluppo sembrano informare l'organizzazione spaziale degli abitati all'interno dei quali templi a pozzo e fonti sacre, unitamente ad altre strutture templari, assumono progressivamente un ruolo sempre più importante, fino a diventare un nuovo elemento catalizzatore dell'insediamento (sAntoni V. 1990; dePAlmAs A. 2005, p. 94). Talora le strutture che si sviluppano intorno al tempio a pozzo o alla fonte sembrano essere strettamente correlate e assumono la connotazione di santuari o villaggi santuariali di riferimento per vasti areali (dePAlmAs A. 2014b, pp. 486-489; morAVetti A. 2015a, pp. 46-48). In alcuni di questi siti si riscontra l'aggregazione di più edifici di captazione dell'acqua (nieddu F. 2007; usAi L. 2003;. Nello studio della distribuzione di fonti e pozzi sacri sul territorio dell'isola sono necessariamente da tenere in considerazione fattori geomorfologici, quali in primo luogo la presenza di risorgive o acque sotterranee, che possono aver consentito l'ubicazione di strutture di captazione idraulica e averne condizionato le caratteristiche architettoniche. Tuttavia, lo sviluppo e la loro monumentalizzazione si legano indissolubilmente ad altre concause che sottendono un rapporto di reciproco condizionamento tra paesaggio materiale-geografico e paesaggio religioso-antropologico. La geografia insediativa in cui si organizzano i villaggi, la capacità economica dei gruppi umani che in quelle strutture riconoscono un valore religioso, la posizione strategica, lungo vie di circolazione atte a promuovere contatti e relazioni tra gruppi sociali e politici differenti: sono questi alcuni degli aspetti che possono contribuire a determinare la nascita, la crescita e la durata di un luogo sacro. Vi sono poi altre motivazioni, spirituali e religiose, che l'archeologia -in quanto scienza basata sulla decodifica del dato materiale -ha difficoltà a registrare, ma che non possono essere ignorate quando si interpretano strutture templari e di culto. Relativamente ai templi a pozzo e alle fonti sacre, l'individuazione degli indicatori archeologici che consentono di attribuire tali strutture alla sfera del sacro risulta imprescindibile per poter distinguere i monumenti di utilizzo e significato cultuale da quelli che, invece, si limitano ad avere una funzione pratica, strettamente legata all'approvvigionamento della risorsa idrica per uso quotidiano. Anzi, non è improbabile che molti pozzi siano costruiti inizialmente per rispondere alle necessità pratiche degli abitanti e che solo in un secondo momento vengano rifunzionalizzati in luoghi di culto. Esemplificano questo processo evolutivo le evidenze archeologiche riscontrate presso il sito di Nurdole, posto al confine tra gli attuali territori amministrativi di Nuoro e Orani (FAddA M.A. 2013a, pp. 163-184; 2015e, pp. 325-329). All'inizio del Bronzo finale, la vena sorgiva presente all'interno del cortile del nuraghe Nurdole, adibita fino ad allora al soddisfacimento del fabbisogno idrico, subisce una monumentalizzazione inusuale, con la realizzazione intorno alla vena d'acqua, a partire dal piano di calpestio, di un muro di blocchi squadrati di trachite. L'accesso viene garantito da una scala trapezoidale, strombata verso l'esterno, delimitata da otto filari laterali e coperta da tre architravi scalati, mentre un complesso sistema idraulico convoglia l'acqua in una grande vasca costruita all'esterno del nuraghe. Il canale di adduzione alla vasca, che attraversa le cortine del bastione, è scavato in blocchi rettangolari isodomi di trachite che si collegano attraverso un sistema di denti ad incastro, mentre un basamento circolare, composto da filari di conci a sezione di cerchio, sosteneva l'inizio del lungo canale (m 5,50).
Le lenticchie di Esaù. Ebrei e fedecommessi a Livorno nel Settecento G iacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura», rispose Esaù: «Ecco sto morendo a che mi serve allora la primogenitura?». Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Questo lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe dette a Esaù il pane e la minestra di lenticchie; quegli mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto aveva disprezzato la primogenitura.
Bollettino AIB (1992-2012), 2006
Molto ricco l'apparato di note, sempre preciso nel fornire i riferimenti bibliografici e archivistici; si avverte però la mancanza di una bibliografia finale, che avrebbe forse permesso di valorizzare meglio il rigore filologico, storico e bibliografico di questo lavoro.
Studi sulla Formazione, 2009
Signorine o signore, sconosciute o d'eccezione, hanno un comune denominatore nella storia italiana dell'Ottocento e del Novecento: sono state e sono indiscusse pizie della civiltà dell'alfabeto.
Carocci, 2023
Eleonora Duse (1858-1924) was one of the greatest actresses of all time, a company director, capocomica, a creator of performances. And yet many things about her art remain to be understood, especially what her project, her strategies, her needs were. This book investigates her theatrical revolution through documents, letters, images, and testimonies. Eleonora Duse (1858-1924) è stata una delle più grandi attrici di tutti i tempi, direttrice di compagnia, capocomica, creatrice di spettacoli e non solo di interpretazioni. E tuttavia molte cose della sua arte restano ancora da capire, soprattutto quale fosse il suo progetto, le sue strategie, i suoi bisogni. Questo libro indaga la sua rivoluzione teatrale attraverso documenti, lettere, immagini, testimonianze.
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Luoghi ritrovati: la Collezione 1. di disegni e mappe dell'Archivio di Stato di Roma (secoli 16.-19.) Inventario, Archivio di Stato di Roma, a cura di D. Sinisi , Roma, 2014, pp. 37-54., 2014
Educazione. Giornale di Pedagogia critica, 2023
"Di qui Spagna et Italia han mostro / chiaro l’onor": Estudios dedicados a Tobia R.Toscano sobre Nápoles en tiempos de Garcilaso, 2020, ISBN 978-84-490-8973-2, págs. 441-450, 2020
Per il secondo centenario dell'Accademia delle Scienze di Ferrara: scritti e documenti , Supplemento al volume 100 degli Atti dell’Accademia delle Scienze di Ferrara ETS, 2024
Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli LIX (1999) [2001] pp. 401-404, 2001
T. Banini (a cura di) Identità territoriali. Questioni, metodi, esperienze a confronto, Franco Angeli, Milano, pp. 45-58., 2013
L’ ulula dei fullones , un verbo “perduto, e un Romolo “ben/trovato”, 2019
Rinascimento a Ferrara. Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa, a cura di V. Sgarbi, M. Danieli, P. Di Natale (cat. della mostra, Ferrara 18 febbraio-19 giugno 2023), Ferrara-Cinisello Balsamo , 2023
Massi coppellati e scorrimento liquidi, 2023