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2007, Janus
Il corpo rappresenta nell'età contemporanea uno dei fulcri di discussione sia per quanto concerne lo sviluppo tecnoscientifico, in riferimento alle prassi sempre più invasive e infiltrative che si sono andate apparecchiando nel Novecento, sia per quanto concerne la sfera dei diritti umani e delle coordinate di interpretazione antropologica e sociale, come già intuito nel concetto foucaultiano di biopolitica. Di certo esistono differenze significative nell'ermeneutica del corpo tra il pensiero umanista e quello postumanista che meritano di essere conosciute perché stanno caratterizzando il dibattito odierno e sempre più daranno luogo a progetti antropo-poietici divergenti.
DADA RIvista di Antropologia post-globale, 2021
What are the roots of today's technocratic society? And what relationship-if any-is there between the thought that characterizes it and the body? Referring to Augusto Del Noce's analysis of Marxian materialism and of the consequences of the contradictions implicit in it, contradictions which are exasperated by what he defines as enlightenment reborn, we attempt to answer these questions keeping in mind the constant problem of solipsism. Starting from Del Noce's interpretation of Giovanni Gentile's actualism as a checkmate of the philosophy of becoming, the bases are laid for reflection on the thought-action relationship, a relationship already analyzed by Gentile in his writings on Karl Marx.
B@belonline (Vol. speciale 2021 Il nuovo atlante di Sophia/ Sophia’s New Atlas, 2021
Studium Ricerca. Sezione on-line di Filosofia, 2019
Posthumanism and transhumanism share a common idea: the “man of today” is the anticipation of something new. The promoters of these theoretical movements are convinced that pharmacology, nanotechnology, genetic manipulation and techno-sciences will shape a new humanity. In fact, man characterizes himself for a high plasticity, a concept analyzed by the French thinker Catherine Malabou and which indicates the aptitude to give and receive form. In this treatise we propose to clarify why the principle of plastic variation represents the battlefield between the theoretical approaches of humanism and post-humanism and, secondly, to delineate the different way in which transhumanism and posthumanism conceive the transformation and the improvement of the current man.
2015
Our work questions the theme of corporeity from a psychoanalytic framework, moving from the modalities with which the body experience sets itself at the base of thought considering the variations of psychic functions related to the destructured and restructured experiences of the body that appear nowadays on the contemporaneous scene. In different fields, the one of clinical psychology through the Non-suicidal Self-injury and the one of the art through the extreme form of Body art, will be reflected on the experience of the limit, moving from corporeal borders, that posthuman challenges.
"Stare al mondo" è il titolo, a tratti, evocativo della nostra rassegna. Nell'immaginarne le possibili declinazioni, ho a lungo riflettuto sul che cosa evocasse l'espressione "Stare al mondo" quando dialoga con l'essere umani dove "umano" è sempre corpo incarnato. Per quanto l'espressione "corpo incarnato" possa dirsi scontata, racchiude una complessità che si sottrae a definizioni che non siano sempre parziali e mai definitive. Basti pensare all'esperienza dell'essere corpo e avere un corpo. Non dovrebbe esserci differenza tra l'essere corpo e avere un corpo, tra il corpo anatomico e il corpo come agente di esperienza, tra il corpo come soggetto di conoscenza e il corpo come oggetto di conoscenza.
Bietica&Società, 2012
Costruire o riprogrammare l'uomo: sembra solo un titolo sensazionalistico atto a catturare l'attenzione di distratti lettori e, tuttavia, la tecnoscienza degli ultimi decenni ci ha abituato a un'inversione dell'abituale canone dialettico scienza/fantascienza rendendo operativa ancor prima che narrativa ogni possibilità d'intervento sulla realtà. Così se Giulio Verne poté essere definito da Franz Born L'uomo che inventò il futuro (1967), oggi assistiamo alla difficile rincorsa della letteratura, nell'organizzare in una narrazione coerente e conseguente, gli scenari che la tecnica mette a disposizione. Ma non è solo la fantascienza a trovarsi nello scomodo ruolo di ancella descrittiva. Anche l'analisi sociologica e antropologica sembra arrancare di fronte alla magmatica metamorfosi identitaria che emerge nell'ultimo decennio del Novecento. Per non parlare dell'etica, che con Van Potter (1971) a partire dagli anni '70 si fa bioetica, trovandosi a svolgere l'ingrato compito censorio e perciò stesso, funestata da un ritardo implicito, costretta a discutere di prassi già surclassate da nuove potenzialità. Il prefisso "bio" nella seconda metà del secolo breve e quello "neuro" degli ultimi decenni modificano e strutturano nuovi campi del sapere in economia, politica, etica a stigmatizzare cesure ma soprattutto a sottolineare la cogenza di richiami forti alle nuove conoscenze scientifiche. Clonazione, sistemi ibridi, anticorpi monoclonali, nanotecnologie, chimerizzazione, computer organici: il susseguirsi di capacità operative sempre più invasive, vale a dire in grado di entrare nel cuore stesso del sistema identitario, con la conseguente proiezione di orizzonti prossimi venturi capaci a un tempo di entusiasmare come di disarmare -quali il mind-uploading, l'ibernazione, l'immortalitàha dato vita a un clima culturale con una forte connotazione, per molti versi in netto contrasto rispetto al tranquillizzante -seppur in declino e ammorbato da incapacità nel rispondere alle crisi della contemporaneità -paradigma umanistico i .
The ontology of animality, starting from Derrida's writings, determines the reconsideration of the human being and his ontological condition within an environment (Umwelt) in which the anthropocentric point of view has hitherto been predominant. The post-human represents the urgency for ethics willing to reflect on a world inhabited both by hybridizing life forms breaking the boundaries, and a common and immanent substratum yearning for its own limit: the animality partaken by all of us. The boundaries will be deconstructed starting from the ontology, through the epistemology, in order to define post-human ethics.
Perché gli zombi? Perché occuparsi filosoficamente di un genere cinematografico decisamente "minore", che appartiene all'immaginario popolare? Gli zombi sono strane creature che abitano la soglia impalpabile che divide la vita dalla morte, che separa l'essere dal non essere. Sono creature caratterizzate dalla doppia negazione: né… né…, né veramente morte né veramente vive. Creature del limite, creature segnate da una inquietante "neutralità". Creature che non possono nemmeno dirsi propriamente creature, dal momento che, a ben considerarle, più che creature sono "decreature": non cessano, infatti, di disfarsi senza però mai giungere al punto in cui cesserebbero infine di essere (a meno che qualcuno non fracassi loro la testa 1 ). Creature che non possono morire più di quanto non possano vivere. Creature dell'intervallo, insomma. Un intervallo nel quale il tempo è sospeso. In cui non c'è più tempo come orizzonte di comprensione del senso dell'essere. Non c'è per gli zombi "freccia del tempo", non c'è direzione futuro, non c'è durata creatrice. C'è solo ripetizione, anzi pura coazione a ripetere, mera Wiederholungszwang.
Chora, 2004
Tra corpo e ripetizione il segno riflette sulla sua stessa essenza, sui reciproci spazi che spettano all’oggetto rappresentato e al segno linguistico, mentre giungiamo a chiederci se, in fondo, il significare non sia sempre una transustanziazione – l’inspiegabile metamorfosi del significante – il suo farsi corpo
Kurt Appel / Jacob Deibl (ed.s), Misericordia e Tenerezza. Il programma teologico di Papa Francesco. Milano: San Paolo, 2019, 299-310., 2019
Traduzione dal tedesco di Mattia Coser Traduzione italiana pubblicata con il sostegno della Katholisch-Theologische Dal postumanesimo del virtuale all'umanesimo della vulnerabilità 299 DAL POSTUMANESIMO DEL VIRTUALE ALL'UMANESIMO DELLA VULNERABILITÀ. PICCOLA APOLOGIA DEL CORPOREO João Manuel Duque Con le seguenti riflessioni vorrei riallacciarmi espressamente a due passaggi di Evangelii gaudium. In EG 88 si dice:
2019
Il postumanesimo filosofico e una filosofia di mediazione che depone ogni dualismo conflittuale, cosi come ogni retaggio gerarchico.
Riflessioni attorno al tema del corpo in psicanalisi. Giulia Lorenzini Introduzione al Seminario Tematico "IL CORPO TRA FREUD E LACAN" con Piergiorgio Curti ed interventi a cura di Giulia Lorenzini e Claudia Tinti tenutosi presso Associazione Exitmité in data 02 Aprile 2016.
(2016) L. Caffo,“L’animalità è ovunque: il postumano contemporaneo come immagine del futuro”, in L. Beatrice (a cura di), in Zoote, Umberto Allemandi, Torino 2016, pp. 25 - 33.
Il postumano contemporaneo come concettualizzazione di tre assi e polarità: Specismo |Etica | Antispecismo; Tolomeo | Metafisica | Copernico; Religioni Positive | Scienza | Darwinismo. Attraverso la decostruzione delle polarità di sinistra contemporaneamente, e la costruzione di quelle di destra, può emergere una nuova immagine di umano.
Człowiek sam dla siebie wyzwanie, 2017
Le idee pedagogiche di Vittorino da Feltre sono oggetto di periodica riscoperta. La “modernità” delle sue idee è ormai riconosciuta e celebrata non soltanto dai pedagogisti italiani, ma anche e soprattutto da quelli stranieri. Tra le innovazioni proposte dall’umanista feltrese gurano l’istruzione gratuita ai poveri, l’apertura degli istituti alle donne, l’intro- duzione dell’educazione sica. Ovvero, innovazioni che saranno acquisite dalle scuole europee e americane soltanto molti secoli più tardi e in seguito a dure lotte politiche. In questo articolo intendiamo soffermarci, in particolare, sul ruolo che la cura del corpo assume nella teoria e nella pratica educativa del precettore dei Gonzaga.
Medicina e Morale, 2009
Il transumanesimo è stato definito come "un movimento culturale, intellettuale e scientifico, che afferma il dovere morale di migliorare le capacità fisiche e cognitive della specie umana e di applicare le nuove tecnologie all'uomo, affinché si possano eliminare aspetti non desiderati e non necessari della condizione umana come la sofferenza, la malattia, l'invecchiamento, e persino, l'essere mortali". 1 In questa maniera Nick Bostrom, uno dei suoi massimi teorici e Presidente della World Transhumanist Association (WTA), afferma che il Transumanesimo rappresenta un nuovo paradigma sul futuro dell'uomo, che raduna scienziati che provengono da diverse aree (Intelligenza Artificiale, Neurologia, Nanotecnologia e altri ricercatori in biotecnologia applicata), filosofi e uomini di cultura con lo stesso obiettivo: alterare, migliorare la natura umana e prolungare la sua esistenza.
Dossier “Il corpo umano tra natura e cultura”, a cura di A. Magistrelli , 2010
Links. Rivista di letteratura e cultura tedesca, XVIII, 2018, ISSN 1594-5359
recensioni princiali referenti ipotestuali : « Microfilm oscilla tra l'arbitrarietà di Lull e la precisione e la ricerca di Leibniz » (p. 178). Infine, a completare la rete di riferimenti 'combinatori' c'è un tentativo, da parte di Vigliarolo, di inserire l'opera di Zanzotto in un ipertesto filosofico complesso, composto dagli interventi di Martin Heidegger sulla questione tecnica (meccanica) e di Gilbert Simondon sulle modalità di esistenza degli oggetti tecnici nel mondo delle macchine.
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