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Privileged burial in the Pava Pieve (Siena , 8th century AD)

Abstract

risultano assenti le vertebre cervicali e la maggior parte delle piccole ossa dalle mani e dei piedi. Anche le dimensioni della tomba, insufficienti per accogliere un corpo in connessione anatomica, fanno escludere una deposizione primaria. Inoltre, la disposizione curvilinea delle ossa fa ipotizzare la presenza, al momento della deposizione, di un contenitore in tessuto, molto verosimilmente un sacco in materiale deperibile. Lo studio paleopatologico ha evidenziato che l'individuo era affetto da una displasia acromesomelica, con accorciamento e deformità e slargamento del tratto distale delle ossa lunghe degli arti, soprattutto inferiori, agenesia delle fibule ed una statura stimata in circa 150 cm. Inoltre, la grave malformazione delle epifisi distali delle tibie, dell'articolazione della caviglia e l'assenza del supporto fibulare, determinarono un quadro di piede valgo bilaterale, con conseguente difficoltà alla deambulazione. L'individuo mostra inoltre una serie di patologie correlate, tra le quali entesopatie bilaterali localizzate a livello degli arti superiori, all'attacco del grande pettorale sugli omeri e al legamento costo clavicolare, da correlare verosimilmente all'utilizzo di stampelle. La datazione 14 C ha rivelato che l'individuo è deceduto nella seconda metà del VII secolo, e più precisamente tra il 650 e il 688 d.C. (datazione calibrata). Nonostante si tratti di una sepoltura secondaria, oggetto quindi di spostamento, si trattava certamente di un abitante dell'area circostante, come ha dimostrato la determinazione dell'isotopo 18 O (δ 18 O: 14,9; valore medio per Pava: 13,8 ± 1,2). Siamo evidentemente di fronte ad un personaggio eminente della comunità di Pava, laico o religioso, vissuto nel VII secolo, il quale, in occasione dei grandi lavori di ristrutturazione dell'edificio religioso effettuati nel corso dell'VIII secolo, ebbe l'onore di essere risepolto davanti all'altar maggiore.