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Letteratura francese: opere al nero

Abstract

Se dovessi prendere qui come riferimento esclusivo le liste dei libri più venduti in Italia, fra gli autori francesi della presente rassegna dovrei limitarmi a una ben scarna lista di nomi: chi resta (Pennac, Simenon, Ben Jelloun, e ancora Jacq con la saga egizia), chi sale (nessuno, a parte l'onnipresente Pennac), chi scende (più o meno tutti i classici, dal Seicento ai giorni nostri), chi non appare mai (la magggior parte di tanti scrittori moderni e contemporanei, eccezion fatta per i poeti, che godono di un circuito a parte e di un piccolo esercito di fedeli), chi resiste come oggetto di culto inspiegabilmente fuori dal tempo e dalle mode (Il piccolo principe di Saint-Exupéry). Autore e libro che -caso unico -sono assurti in giorni recenti agli onori della prima pagina sui quotidiani italiani, per il casuale ritrovamento da parte di un pescatore al largo di Marsiglia del braccialetto d'argento dello scrittore-pilota, scomparso in volo col suo aereo nel 1944. Come gli anelli fatati ripescati dai pesci nelle Mille e una notte o in tanta favolistica europea, il braccialetto riemerso dalle acque marine sembra obbedire alla logica delle fiabe, e in particolare della fiabesca icona del Piccolo Principe. Subito definito "reliquia", il braccialetto è un oggetto magico che contribuisce a rilanciare nell'immaginario collettivo questo libriccino inossidabile tradotto in ben 40 lingue: leggenda "buona" ma non leziosa, avvolta com'è da un'aura emotiva epurata, ellittica.