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L'AUDIENCE ATTIVA COMUNICAZIONE FACCIA A FACCIA: comunicazione naturale che avviene tra persone fisicamente compresenti e in un determinato luogo e situazione. Si tratta di una comunicazione dialogica: il flusso della comunicazione è bidirezionale. In questo tipo di conversazione reciproca il comportamento dell'uno può influenzare l'altro (la conversazione è simbolica). Oltre allo scambio di contenuti verbali ci sono anche quelli non verbali che avvengono tramite gestualità, tono di voce, espressione facciale, postura etc.. Tramite questo tipo di comportamento non verbale è possibile capire inoltre il tipo di relazione sostenuta tra gli interlocutori (formale, d'amicizia, d'amore, di lavoro etc) Nella comunicazione faccia a faccia ognuno di noi apporta dei cambiamenti nel proprio modo di comunicare a seconda della situazione in cui si trova. Secondo Ervin Goffman le regole sociali che appendiamo fin dall'infanzia in un determinato contesto socioculturale ci obbligano a tenere un comportamento in pubblico diverso da quello che teniamo in privato.
Una bella pagina di storia civile della marineria di Bagnara
Perché non esiste un'audience in grado di sostenere tutti gli spettacoli che il sistema teatrale Italia produce ogni anno
Music senses body: proceedings from the …, 2008
L'OCCHIO DELL'ASCOLTATORE Credo che il modo migliore per iniziare questo breve saggio sia spiegare come e perché ho scelto questo titolo ed argomento. Lo stimolo viene da una circostanza occasionale: il Conservatorio dove insegno mi chiese di partecipare ad una tavola rotonda dal titolo: "la musica elettronica: e il pubblico?" Naturalmente, questo titolo si riferiva alle difficoltà che il pubblico dei "normali" concerti di musica classica incontra quando assiste ad un concerto di sola musica elettronica. La normale e un po' banale risposta può essere "la musica elettronica è difficile da seguire perché non c'è nulla da vedere". Ma, mi chiesi: perché è così importante vedere qualcosa, in un concerto? Dopotutto, noi normalmente ascoltiamo musica sui nostri impianti hi-fi dove non c'è proprio nulla da vedere e non si può dire che sia sempre particolarmente spettacolare vedere dei musicisti che suonano. Un primo accenno al problema lo si può trovare in Stravinskij (1942Stravinskij ( [1978), quando sostiene che la musica si dovrebbe pure vedere: ma in realtà, qui egli sembra riferirsi maggiormente al corretto comportamento che deve tenere l'esecutore durante la sua performance; si tratta di un problema di contegno sociale del musicista più che di comprensione del fatto sonoro.
Nella attuale società la fretta è diventata una costante, ciò impedisce il contatto con quelli aspetti creativi del nostro inconscio che permettono l'accesso al processo di individuazione. prendendo spunto dall'I Ching e dall'Antico Testamento verrà sottolineata l'importanza di sapere attendere.
capitolo in libro Regole europee e processo penale a cura di A. Gaito - D. Chinnici Cedam 2016
È un'esigenza che tiene unite le forze in natura, un bisogno che spesso "conduce a sé" il complementare, il pezzo mancante. A volte diventa possesso,trascina e coinvolge ogni aspetto del mondo:tutto è alla ricerca del frammento da attrarre per possederlo un solo istante o per sempre. Quando si desidera una cosa,infatti, non si può fare a meno di cercarla.. Ognuno, ogni cosa sembra essere il più attivo seduttore, e il più inerme sedotto.. Non è un'arte il sedurre una ragazza, ma lo e' ben il trovare una degna di essere sedotta.... Sören Kierkegaard 1 L'uomo fin dall'Antichità, ha cercato di comunicare, con l'altro sesso, non solo con la parola e con i gesti, anche attraverso una tecnica più contorta e magari più complessa da esprimere, in modo chiaro e trasparente, "LA SEDUZIONE". Il concetto di seduzione si è modificato nel corso degli anni, ma è sempre stato presente in ogni forma dell'esistenza umana. Durante il periodo medioevale l'amore era il principio che muoveva il mondo ma l'Amore Sacro prevaleva sull' Amore Profano e la seduzione trovava poco spazio per potersi esprimere. E' noto come l'innamorato di quel periodo non doveva cedeva ai sensi, ma rispettare un amore puro e spirituale. Nel corso dell'Alto Medioevo, la seduzione viene portata avanti dalla CAVALLERIA, quest'ultima si fa portavoce di un ideale estetico, dove prevalgono le emozioni eroiche d'intensa fantasia. La religione cristiana identifica la seduzione con Satana. Il demonio è stato considerato il grande seduttore deviante e dunque il verbo sedurre ha preso il significato di indurre in errore. Nel Medioevo il peccato originale si trasforma in un peccato sessuale e la femmina ed il corpo diventano luoghi diabolici che incarnano il male, tanto che il clero considerava l'amore una passione che allontana l'uomo dalla religione. Nel corso del XII secolo qualcosa comincia a cambiare e nasce l'idea dell'amore cortese che porte con sé una visione positiva dell'amore e dunque in questo periodo il desiderio e la passione erotica non sono negati e la donna viene considerata un essere superiore con pieni poteri sulla persona amata. All'ideale della donna angelica dello Stil Novo si oppone una nuova visione,legata alla poesia comica che vede l'amore carnale fonte di continui litigi e scontri. La donna viene descritta come lussuriosa,avida e traditrice, capace solo di affermazione sessuale e sopraffazione. Bisogna arrivare al periodo del Romanticismo e del Decadentismo per accorgersi di come la sessualità abbia un ruolo centrale nelle opere di fantasia. Dietro l'immagine della donna, però, si nasconde la paura di se stessi, la rottura tra natura e progresso e la rivolta contro la ciclicità della natura. Infatti, nel Settecento, la seduzione perde il suo valore negativo e comincia a suscitare grande interesse, non a caso è considerato il periodo di grandi seduttori come ad esempio il Don Giovanni, divenuto ormai un mito nel linguaggio comune.
The ADDICTIVE SOCIETY, How the social model builds addictions. From the strategies of the unconscious to neuromarketing. Advertising and addiction
In questo articolo si delineano alcune ipotesi di implementazione di un'opera “adattiva” musicale per uno o più esecutori e sistema di live electronics. Tali ipotesi si fondano su una serie concreta di studi, inaugurati nel 2015, che hanno incluso tutti i parametri dell'opera, dal momento del concepimento alla realizzazione della partitura, dalle istruzioni per l'esecuzione alla concezione algoritmica del live electronics. L'obiettivo, innanzitutto compositivo e al tempo stesso algoritmico, era ed è quello di progettare e realizzare un'opera non definita/chiusa a livello temporale, capace di adattarsi al mutare di alcune condizioni durante la sua esecuzione.
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L'ora dello spettatore, a c. di M. Di Monte, Roma, 2021
Etica & Politica / Ethics and Politics, 2016
in Rivista delle società, fasc. 6, 1290-1358, 2007
manifestolibri, Roma, 2017