Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
4 pages
1 file
Nella seconda metà del secolo XIV fin troppi erano i vecchi ospitali che non assolvevano più alla loro funzione specifica, per cui si procedette all'unione degli istituti inefficienti con quelli che continuavano ad adempiere al loro impegno istituzionale. Così, anche a Gubbio, il vescovo dispose la concentrazione dei beni di Santa Maria Maddalena di Fassia e di Santa Maria di Fonte Salice a Montebaroncello con quelli di Santa Maria Vallis Viridis, a loro volta fusi con il patrimonio di Grimo, alias di San Lazzaro; finché, il 16 agosto 1439, i beni di questo lebbrosario, da tempo abbandonato, furono concentrati nell'ospedale maggiore della Misericordia de Mercatali 17 .
“Salternum", XIX, 33-34, pp. 105-115. [ISBN 978-88-97581-27-7], 2015
Avviati dapprima a Roma, capitale dell’Impero e sede della Chiesa, gli interventi di valorizzazione dei sepolcri venerati interessarono rapidamente anche le regioni meridionali. Se nell’Urbs s’impose da subito il culto degli Apostoli, nel Mezzogiorno fu annessa grande importanza alla devozione dei proto-vescovi, talvolta anche martiri, che ebbero il merito di organizzare le prime comunità cristiane.
«Con benevolenza apostolica, stabiliamo che dovunque questi uomini si riuniscano in numero sufficiente da costituire una comunità, essi abbiano la possibilità di avere una chiesa e un cimitero e di godere di un proprio sacerdote; ciò sia loro permesso senza obiezioni» 1 . Con questa nota disposizione, il Concilio lateranense III (1179) evidenziava una situazione di fatto già esistente: il carattere prevalentemente comunitario dei lebbrosari. Riuniti in piccoli gruppi spontaneamente o grazie alla promozione di laici ed ecclesiastici, tra XII e XIII secolo si moltiplicarono le testimonianze di ospedali per l'assistenza dei lebbrosi 2 . Come è noto, a differenza di altri hospitalia medievali aperti a ogni tipo di bisognosi, per un periodo più o meno limitato, il lebbrosario si presentava come un ricovero a vita: peculiarità spesso conseguente alla malattia stessa e alla concezione sacrale attribuitale dai testi biblici 3 .
Il saggio presenta le fonti per lo studio del lebbrosario di San Lazzaro, presso Sansepolcro, per gli anni 1256-1394. Il lebbrosario è ricordato da Bonaventura da Bagnoregio nella vita di san Francesco d'Assisi ed emerge dalla documentazione una trentina di anni dopo la morte del Santo. Segregati, ma non dimenticati, i lebbrosi sono oggetto della carità degli abitanti di Sansepolcro e vivono strutturati come comunità religiosa.
Malsani lebbra e lebbrosi nel medioevo a cura di giuseppina de sandre gasparini e Maria Clara rossi 6 9 Petrus Cantor und die leprosen: Bibelexegese im Zeichen von Kirchenkritik und Buße Martina Wehrli-Johns 25 la fraternité des lépreux de saint-lazare à Jérusalem: un itinéraire spirituel au temps des croisades (1118-1291) François-Olivier Touati 39 santi e lebbrosi nel duecento Daniele Solvi 73 giobbe e lazzaro: santi, malati e protettori. l'iconografia della lebbra a siena e nel contado tra il Xiii e il XV secolo Raffaele Argenziano 119 lebbrosari e lebbrosi in una regione svizzera (secoli Xiii-XVii) Giuseppina De Sandre Gasparini 131 una piccola comunità vicino al mare ai confini della città. il lebbrosario genovese di Capo di Faro Paola Massa Piergiovanni 147 Comunità di lebbrosi in italia settentrionale (secoli Xi-Xiii) Giuliana Albini indice 7 175 dal potere al servizio. assistenti e malati nel lebbrosario di Bergamo (secoli Xii-Xiii) Maria Teresa Brolis 199 lebbrosi e laici religiosi in una città lombarda: dentro e attorno l'ospedale mantovano di san lazzaro (secoli Xii-XiV) Giuseppe Gardoni 229 oltre la morte sociale: il lebbrosario di Venezia nel Xiii secolo Silvia Carraro 251 Et lepra superveniens non dissolvit matrimonium. Malattia contagiosa e separazione (da alcuni casi veneziani del XV secolo) Ermanno Orlando 261 il lebbrosario di san lazzaro presso sansepolcro nei secoli Xiii-XiV. descrizione delle fonti per il periodo 1256-1394 Andrea Czortek 291 Per la storia dei lebbrosi tra umbria e Marche (secoli Xii-XV) Mario Sensi 343 indice dei nomi di luogo e di persona a cura di Monica Pedron e Roberto Alloro «Inoltre, una pozione tonica e preventiva, composta di dodici grani di bezoario, sciroppo di limone e granatina, e altri ingredienti, secondo prescrizione, cinque lire.» Molière, Il malato immaginario, atto I, scena I.
La pubblicazione di questo volume ha ricevuto nel 2019 il contributo finanziario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore sulla base d'una valutazione dei risultati della ricerca in essa espressa e il contributo del Dottorato di Ricerca in Filologia, Letteratura e Scienze dello Spettacolo dell'Università degli Studi di Verona.
Malsani. Lebbra e lebbrosi nel medioevo, a cura di G. De Sandre Gasparini e M.C. Rossi, «Quaderni di storia religiosa» 2012, pp. 39-72
La figura del lebbroso è una presenza ben radicata nella agiografia mediolatina. Un ricco e articolato retroterra scritturale, matrice prevalente del linguaggio agiografico, ne rende familiare la figura e la connota in termini che si prestano a un uso estremamente diversificato: la lebbra è castigo divino, ma anche segno distintivo del «servo di Jahvè», e se la legge mosaica allontana il lebbroso dalla comunità, le guarigioni operate da Gesù testimoniano che il tempo di quella legge è compiuto dall'avvento del Vangelo 1 . La versatilità del personaggio appare in modo esemplare nell'agiografia del Duecento: in essa una millenaria tradizione narrativa, quotidianamente rinverdita dall'attualizzazione liturgica e omiletica, convive con le legendae dei nuovi santi, specchio di una realtà sociale in cui lebbra e lebbrosari sono parte dell'esperienza quotidiana in misura ben superiore ai secoli dell'alto medioevo. L'indagine su questo articolato patrimonio duecentesco, formatosi non per sostituzione, ma per accrescimento del retaggio antico e altomedievale, consente di indagare anzitutto la complessa stratigrafia delle figurazioni del lebbroso che erano disponibili, negli ultimi secoli del medioevo, per la lettura edificante, il culto e la predicazione. Nell'economia narrativa dei testi a tale molteplicità di immagini corrisponde, come si cercherà di mostrare, una molteplicità di ruoli in ordine a quel disegno di perfezione che è l'oggetto primario del genere agiografico, e che si arricchisce via via di nuovi modelli di santità nel corso della tradizione cristiana.
Scacchiere Storico - Rivista Online di Ricerca e Divulgazione Storica, 2023
Chi è "il povero"? È davvero difficile cercare di rispondere a questa domanda, soprattutto perché questa condizione cambia nel tempo e nello spazio, parallelamente al variare del contesto in cui essa si sviluppa e si esplicita. Quest'ultima è inoltre legata a mutamenti naturali, economici, sociali, culturali e psicologici, nonché alla sensibilità con la quale ogni società ci si confronta. Per definire il concetto di povertà si deve quindi considerare, analizzare e studiare il contesto storico, economico, sociale e culturale nel quale matura e si rivela.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
F. Del Sole (a cura di), Paesaggi di pietra e di verzura. Omaggio a Vincenzo Cazzato, 2023
La chiesa di San Francesco Saverio nell'Albergheria. 1711 - 2011, 2011
Tivoli medievale. Una città da riscoprire, 2024
Paper presentato al convegno dei dottorandi SISEM 2024.
Storie e cantari medievali, 2019
in Scienze dell’Antichità 21, 2015 (2016), pp. 75-99, 2016
Atlante delle Tebaidi e dei temi figurativi, a cura di Alessandra Malquori con Manuela De Giorgi e Laura Fenelli, Firenze 2013, 2013
ricerca storica , 2017
in «El patron di tanta alta ventura» Pietro Avogadro tra Pandolfo Malatesta e la dedizione di Brescia a Venezia, Travagliato-Brescia, Edizioni Torre d'Ercole, 2013, pp. 121-143, 2014
Quaderni di storia religiosa medievale 26 (2023) 1. The Gospels in Medieval Communities and Daily Life. 2. Visual Representation and Material Object, a cura di A. Larson, 2023