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Studi Germanici, 2018
The paper undergoes some topics of the research project named ARCGER promoted by the Italian Institute for German Studies in Rom. It focuses mostly on the surveillance policies organized by national institutions and by foreign secret services on Italian intellectuals between 1938 and 1955. Dealing with the World War II years it is necessary to collect documents concerning government control strategies of the already mentioned institutions, especially in relation to the German cultural canon and more specific to the role of the Italian Institute for German Studies. Dealing with the Post-War period is noteworthy to analyze the pressure exerted on the Italian and German intellectuals by the Congress for Cultural Freedom (CCF), a secret propaganda institute financially supported by the American Secret Services (CIA). Interesting is also the activity promoted by the Italian Association for Cultural Freedom (national section of the CCF), where Carlo Antoni and Ignazio Silone play a decisive intellectual role. Il saggio mette in luce alcune linee di sviluppo del programma di ricerca ARCGER promosso dall’IISG di Roma e verte, in particolare, sulle politiche di sorveglianza esercitate sugli intellettuali italiani dagli apparati nazionali e dai servizi segreti stranieri tra il 1938 e il 1955. Per gli anni della seconda guerra mondiale, è necessario rintracciare documenti che informino sulle strategie governative di controllo delle istituzioni preposte all’elaborazione del canone della cultura tedesca, con particolare riguardo all’Istituto Italiano di Studi Germanici. Per il periodo post-bellico, è segnalato il condizionamento esercitato sugli intellettuali tedeschi e italiani dal Congress for Cultural Freedom (CCF), un organismo di propaganda occulta finanziato dai servizi segreti statunitensi. Interessa, in particolare, l’azione dell’Associazione italiana per la libertà della cultura, sezione nazionale del CCF, tra le cui fila si distinsero Carlo Antoni e Ignazio Silone.
Foto di copertina lastra in marmo con iscrizione greca «Sebastà» all'interno di una corona di spighe, rinvenuta in Napoli, via Sant' Anna alle Paludi, 1865, II metà del II sec. d.C., inv. Gen 2459, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sezione Napoli Antica.
Negri, Pietro. Dizionario biografico degli Italiani. vol. 78, p. 157, ROMA: Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani,
in Dizionario Biografico degli Italiani, n. 79, 2013
Maratta: una rivalutazione alla luce di nuovi documenti, in Sculture romane del Settecento, la professione dello scultore, a cura di E. Debenedetti, Roma 2002, II, pp. 23-40; A. Spiriti, Giovanni Battista Barberini a Como ed il romanismo figurativo fra i Volpi e gli Odescalchi, in Archivio storico della diocesi di Como, XIV (2003), pp. 315-336; E. Mariani, L'acquedotto Odescalchi di Bracciano, Ronciglione 2003, pp. 7-11, 91; S. Costa, Dans l'intimité d'un collectioneur. L. O. et le faste baroque, Paris 2009. SANDRA COSTA ODESCALCHI, Paolo. -Nunzio apostolico, XVI secolo [Massimo Carlo Giannini]: v. www.treccani.it. ODESCALCHI, Pietro. -Nacque a Roma il 1° febbraio 1789, sesto dei nove figli di Baldassarre duca del Sirmio e della principessa Caterina Giustiniani. Gli Odescalchi erano una delle maggiori casate della nobiltà romana, annoverando fra le loro fila un papa, Innocenzo XI, vescovi e cardinali. Emigrata negli anni 'giacobini', la famiglia era stata, tuttavia, grande protagonista del clima culturale del Settecento pontificio, dominato dal mecenatismo cardinalizio e nobiliare, dalle sue istituzioni accademiche e soprattutto dall'Arcadia. In particolare Baldassarre, rinomato erudito, era stato fra i principali promotori di salotti e intrattenimenti accademici, fornendo protezione nel grande palazzo di piazza Ss. Apostoli a numerosi intellettuali.
Da "Storia e politica", III, 2011, pp. 948-974. Versione drasticamente ridotta del contributo pubblicato per intero in "Bollettino storico piacentino", CVI, 2011, pp. 50-90.
Pietro Mezzabarba e i suoi confratelli. Il reclutamento dei vescovi della Tuscia fra la morte di Enrico III e i primi anni del pontificato di Gregorio VII (1056-1078),
Pietro Mezzabarba e i suoi confratelli. Il reclutamento dei vescovi della «Tuscia» fra la morte di Enrico III e i primi anni del pontificato di Gregorio VII (1056-1078 Presentazione Dopo aver ricevuto il lusinghiero invito a contribuire a questo convegno con una relazione "toscana", sono rimasto a lungo incerto fra due impostazioni per così dire "estreme": una "panoramica" che abbracciasse tutto il secolo XI, o un intervento focalizzato sui pochi ma cruciali anni nei quali si avvicendarono alla guida della Sede Apostolica due presuli di diocesi toscane, ossia Gerardo di Borgogna-Niccolò II (1058-1061), vescovo di Firenze dal 1045 circa, e Anselmo da Baggio-Alessandro II (1061-1073), vescovo di Lucca dal 1056. Alla fine, come indica il titolo, la scelta è caduta sullo studio di un segmento cronologico ristretto, il solo in grado di consentirmi di affrontare con la dovuta attenzione un episodio di grande rilievo e ampia risonanza anche al di fuori dell'ambito toscano o italico, come la dura e vittoriosa contestazione dei monaci vallombrosani nei confronti del vescovo di Firenze Pietro Mezzabarba. Costui -è bene segnalarlo sin da ora -non solo fu il successore immediato di Gerardo-Niccolò II sulla cattedra episcopale di san Giovanni Battista, ma vi ascese altresì con il consenso di Alessandro II, il quale lo difese con decisione fin quasi all'ultimo, nonostante le gravissime accuse mosse contro di lui. La vittoria dei Vallombrosani, "strappata" nella primavera del 1068 con la deposizione del vescovo Pietro, segnò indubbiamente una svolta nel pontificato di Alessandro II, e rappresentò un fattore di alterazione dell'equilibrio fra la «Chiesa d'Impero» (la Reichskirche della storiografia di lingua tedesca) e la Sede Apostolica romana.
Dizionario biografico degli italiani online, 2013
Niccolini, Pietro Dizionario Biografico degli Italiani -stampa di Michele Nani NICCOLINI, Pietro. -Nacque a Ferrara il 22 gennaio 1866 da Antonio e da Francesca Bozzoli.
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