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"Italia 2013. Questo paese è anche nostro", edited by Cecilia D’Elia & Mattia Toaldo, Ediesse, 2013 Gianni Alemanno è sindaco di Roma da oltre quattro anni: da quando, il 28 aprile 2008, conquistò il Campidoglio contro le previsioni della vigilia. La poltrona di ministro nel governo Berlusconi, prevista in caso di sconfitta, sarebbe stata senz’altro più comoda per l’ex responsabile delle Politiche Agricole; una delle più vistose spinte autolesioniste dei vertici del centrosinistra, la candidatura di Rutelli (per la quale Veltroni, qualche anno dopo, si deciderà a chiedere scusa alla città), spianava invece la strada al candidato del PDL: una campagna elettorale aggressiva e la promessa di una forte discontinuità colpivano nel segno un elettorato ben consapevole dell’esaurimento reale del cosiddetto modello Roma ed emozionato da alcuni drammatici fatti di cronaca utilizzati strumentalmente per denunciare «l’emergenza sicurezza».
Pubblicato in: L'IRAN TORNA IN CAMPO -n°9 -2013 8/10/2013 La guerra civile ha di fatto cancellato l'unità politica del paese, oggi frazionato in una miriade di attori e aree da cui affiorano i contorni di una possibile spartizione. La geografia dei ribelli. Le opzioni strategiche del regime. L'asse Damasco-Aleppo resta cruciale.
Racconto del disastroso terremoto dell' 11 giugno 1695
Analisi e ricostruzione di uno dei più sanguinari regime del secolo scorso. Dalla nascita della Cambogia al processo in corso ai Khmer Rossi, ripercorre le tappe che hanno portato all'affermazione e al declino di Pol Pot, realizzatore del vero comunismo al punto da essere invidiato da Mao.
Latium Vetus in the Bronze Age and Early Iron Age, 2013
The settlement evolution of Rome from Early Bronze Age to Early Iron Age
"La Quadriennale di Roma. Da Ente autonomo a Fondazione" di Lýdia Pribišová postmedia books 2017 isbn 9788874901968
Relazione per il convegno internazionale "Immagine e memoria nell'era digitale: prospettive filosofiche, storiche e antropologiche", presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Tra zero e uno: l'ambiguità della memoria digitale globale Parlando della relazione tra memoria culturale e tecnologie digitali, non si può prescindere da Wikipedia, la più grande enciclopedia online esistente, utilizzata ogni giorno da milioni di utenti in tutto il mondo per la ricerca e l'archiviazione di informazioni. Partendo dall'esame dei record di ricerca dell'ultimo decennio di attività (2007-2017), lo scopo di questo intervento è innanzitutto valutare il tipo di memoria digitale globale che ne risulta, soffermandosi sulle specificità delle tecnologie digitali che hanno contribuito a formarla. Per memorizzazione si può intendere l'inscrizione di segni su un supporto. Questa definizione generale è adattabile a un geroglifico, a una sequenza di DNA, agli anelli d'accrescimento di un albero o alla digitalizzazione di un libro. In tutti questi casi un'informazione viene memorizzata come traccia su un supporto. Invece che un codice di cinque nucleotidi o 26 grafi, le tecnologie digitali usano un codice binario (0/1) per inscrivere delle informazioni su dispositivi di memoria. La “rivoluzione digitale” rappresenta un potente volano per i processi culturali, come già lo furono l'introduzione della scrittura e della moneta; tuttavia, solo recentemente si stanno arrivando a comprendere tutte le opportunità e i rischi di questo nuovo strumento culturale. La digital anthropology si occupa da decenni di questi temi, focalizzandosi in particolare sulla retorica dell'omogeneizzazione del sapere umano e sulla profonda ambiguità della cultura digitale. In quest'ottica, Wikipedia è un case study ideale: enciclopedia open source e gratuita, le sue voci sono create e modificate da una rete di utenti che cambia costantemente, introducendo problemi di autorialità e autorevolezza. Non solo immagini, ma contenuti multimediali di ogni tipo sono accessibili a chiunque, formando uno dei più grandi centri di memoria digitale, un cantiere per la digitalizzazione del sapere umano, che proprio per questo deve affrontare il problema della neutralità. Come nella prima legge delle dinamica, la neutralità digitale è una condizione dove tutte le forze culturali sono bilanciate, dove cioè gli interessi sociali, economici o politici degli utenti vengono sospesi o annullati per ottenere una conoscenza “pura”. Tuttavia, è facile accorgersi di come gli stessi record di ricerca mostrino ambiguità, orientamenti, specificità che riflettono le dinamiche e gli interessi di un mondo globale che cambia. Il caso di Wikipedia diventa interessante per capire come anche un'immagine possa perdere la sua “neutralità” nel mondo digitale, diventando parte di un sapere disomogeneo, viscoso, in cui il peso complessivo delle interrelazioni virtuali arriva a riflettersi sul modo in cui interpretiamo la realtà intorno a noi, influenzando nel profondo la cultura umana.
Culture Teatrali. Studi, interventi e scritture sullo spettacolo
Le occasioni che hanno costruito la storia della "Romagna felix" teatrale degli ultimi venti anni, con un affondo sulle poetiche e un focus su alcuni episodi puntuali come il progetto Aksè, i festival Ipercorpo e Itinerario e Wam
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«Quaderni Culturali delle Venezie» dell’Accademia Adriatica di Filosofia “Nuova Italia”, 2019
Newslettere dell'Osservatorio sulla città globale, 2023
«La sua chiarezza séguita l’ardore». Studi di linguistica e filologia offerti a Paola Manni, pp. 693-702., 2023