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Applicazioni preliminari della libertà ai rapporti sociali.
Rubbettino, 2020
Venezia è il luogo dell’immaginario per eccellenza: è il luogo dell’istituzione sociale dell’immaginario. Di questo concetto i saggi contenuti in questo libro sono – consapevolmente o meno – debitori di Cornelius Castoriadis, e con lui concordano che, l’immaginario rappresenti una «cre-azione sociale incessante ed essenzialmente indeterminata». Nel caso di Venezia tutto ciò che generalmente riconosciamo come “unicità”, “eccesso” o “stravaganza”, è opera di questo immaginario e porta all’accettazione che l’indeterminatezza veneziana non possa ridursi a una sommatoria di conoscenze logico-scientifiche, basata sui principi di razionalità e di non contraddizione, ma debba in qualche modo venire a patti con la “creatività sociale”, con l’immaginario sociale che crea forme e figure che non trovano spazio nelle rappresentazioni istituzionali basate sull’essere-così del mondo. Occuparsi di Venezia significa accettare anche le rappresentazioni che ne trasfigurano/alterano/deformano le proprietà costitutive ma che la dotano di senso attraverso punti di vista apparentemente arbitrari e immotivati. Questo libro si basa sulla convinzione che l’inclusione di queste rappresentazioni si possa rivelare una risorsa preziosa per intravvedere ciò che per la società veneziana è “razionale” o “reale”.
Jura Gentium, 2021
During the lessons held at the Collège de France in 1976, entitled Society must be defended, Foucault rebuilds historically how French sovereigns in the 17th century constituted absolute power through force, but also through the use of Roman law, against customary rights. Foucault when talking about civil wars, gave the word to the losers by recognizing their rights of resistance and freedom.
Quaderni Radicali n. 103, 2009
Sulla scia del documento radicale "La Peste italiana", un progetto politico in cinque punti.
Lezione recitata, 2023
Mio fratello Carlo, il mio amico Giorgio Agosti, ed io eravamo tutti e tre giudici civili e nei mesi della Resistenza continuavamo a frequentare il nostro ufficio in Tribunale." Chi parla è Alessandro Galante Garrone. Nel 1945 ha 36 anni, ed è allo stesso tempo un uomo di legge, perché giudice, e un fuorilegge, in quanto membro attivo della Resistenza in Piemonte.
La libertà è una parola così grande che non può mai essere contenuta in una parola piccolissima come quella di Stato. Mentre leggevo le pagine di questo libro mi veniva l'immagine di Bakunin come se fosse un grosso gatto alle prese con un gomitolo di lana rossa, il quale giocandoci ne era rimasto ingarbugliato e più cercava di liberarsi più ne rimaneva intrappolato, capii che quello era il suo tentativo di istituire la libertà. Ad un certo punto incominciò a tagliare, spezzare quel filo, così ora invece di due capi se ne trovava tanti e più tirava e più rimaneva impigliato. Io ho sempre amato Michail Bakunin per la sua lucidità di pensiero, perché è stato un grande pensatore, ma sopratutto il suo pensiero è stato azione, fare. Luca Michelini scrive nella sua introduzione dal titolo "La passione della distruzione è insieme una passione creativa", a pagina 8: "Bakunin non è un pensatore organico, accademicamente geloso della parola scritta e delle sue opere: per lui ha importanza anzitutto la vita vissuta, l'esperienza diretta di uomini e di situazioni. Da qui nasce il grande amore per le discussioni incessanti, il fascino del suo carattere e della sua persona, che ammaliava e atterriva a un tempo". Bakunin stesso scrive nella sua Confessione del 1854 per invocare la grazia allo zar di Russia: di avere "un bisogno molto intenso e mal soddisfatto di conoscenza, di vita e di azione. (…) non ho tardato a convincermi della nullità e della vanità di tutta la metafisica: io cercavo la vita, ma essa non contiene che la morte e la noia, io cercavo l'azione ed essa non è che l'inattività assoluta." 1 Là dove c'è lo stato non c'è libertà-"Là dove c'è la libertà non c'è lo stato"-Scelta dagli scritti a cura di Luca Michelini di Michail Bakunin-Demetra s.r.l. Colognola ai Colli (VR)-2 a edizione maggio 2001. comprato da Federico in una bancarella di libri usati a Roma. Non è un testo integrale, 1 Pagina 13 e 14.
Nuovo Giornale Nazionale, 2024
Nell'articolo si chiarisce cosa debba intendersi con il termine "scienza": esclusivamente una metodologia di ricerca, il "metodo scientifico" appunto, ma niente affatto i risultati temporanei raggiunti grazie all'impiego di tale metodologia. Si indica inoltre l'“anarchismo epistemologico” enucleato da Paul Karl Feyerabend come l'approccio più consono a rispettare lo spirito del metodo scientifico. Dopo aver chiarito l'evanescenza dei cosiddetti "esperti" e la loro inattendibilità sulla scorta degli studi di Michel Polanyi e Philip E. Tetlock, ci si concentra sui gravi rischi causati per le società democratiche dalla scienza politicizzata, la quale assume i contorni di una vera e propria setta oltre che di una lobby di potere.
1 Vincenzo Baldini Aspetti problematici dell'interpretazione e concretizzazione delle norme costituzionali da parte del giudice non costituzionale. Qualche riflessione problematica a margine di Cassazione (sez. III civile) del 2.10.2012, n. 16754 23 Marco Benvenuti Libertà senza liberazione (a proposito dell'introvabile "dimensione sociale europea") 35 Raffaele Bifulco Le riforme costituzionali in materia di bilancio in Germania, Spagna e Italia alla luce del processo federale europeo 53 Francesco Bilancia Crisi economica e asimmetrie territoriali nella garanzia dei diritti sociali tra mercato unico e Unione monetaria 63 Paola Bilancia Sul superamento del bicameralismo con particolare riguardo alle norme sulle leggi bicamerali 77 Annamaria Bonomo Il nuovo principio di trasparenza: tra strumenti di enforcement e controllo sulla qualità 89 Gaetano Bucci Gli enti autonomi da soggetti della programmazione a subiecti della governance economica europea 101 Michele Buquicchio Le fondazioni universitarie tra gestione privatistica e finalità pubblicistiche 117 Marina Calamo Specchia Stato federale, Stato regionale e Stato devoluto: alcuni spunti teorici per una nozione attuale di decentramento 137 Roberto Caranta Lettera da Londra all'Amico e Maestro Francesco Gabriele 155 Michele Carducci La sostenibilità del diritto costituzionale nella globalizzazione 165 VI Studi in onore di Francesco Gabriele Paolo Carnevale La Cassazione all'attacco della legge elettorale. Riflessioni a prima lettura alla luce di una recente ordinanza di rimessione della Suprema Corte 201 Agostino Carrino La rettificazione dei nomi: federalismo e presidenzialismo 213 Stefania Cavaliere Questioni attuali in tema di "nuovi diritti" 217 Alfonso Celotto Appunti sul metodo delle riforme costituzionali 243 Lorenzo Chieffi Ambiti di tutela costituzionale e sviluppi interpretativi del diritto del malato al governo del proprio corpo 251 Domenico Chirico Per una lettura giuridica della crisi economica, sociale ed istituzionale, tra mercato e democrazia 275 Rocco Cifarelli Il codice di Camaldoli e il formarsi della «Costituzione economica»: prime riflessioni 323 Antonio Colavecchio La materia "energia" tra "nuovo" e "nuovissimo" Titolo V della Costituzione 341 Gianpiero Coletta Le scelte del legislatore italiano sul finanziamento dei partiti politici e la loro compatibilità con il dettato costituzionale 369 Raffaele Coppola Etica cattolica, debito e giustizia sociale in vista di un nuovo assetto internazionale 375 Enrico Cuccodoro Il Capo dello Stato, protagonista neutrale, nel sistema costituzionale della crisi italiana 387 Salvatore d'Albergo Il diritto pubblico dell'economia nelle vicende storiche del diritto 411 Giovanni D'Alessandro Sul decostruttivismo della giurisprudenza costituzionale: in tema di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni in materia di ricerca scientifica 431 Antonio D'Aloia "Senza oneri per lo Stato": la scuola e l'art. 33 Cost. Brevi note su un referendum locale 439 Gaetano Dammacco La primavera araba tra democrazia e dialogo. Il valore delle identità 443 VII Indice Luigi D'Andrea I beni comuni nella prospettiva costituzionale: note introduttive 459 Antonio D'Atena Il riparto delle competenze tra Stato e Regioni ed il ruolo della Corte costituzionale 471 Eugenio De Marco "Governo tecnico" vs. "Principio rappresentativo": una antinomia inevitabile? 483 Mario Esposito La sovranità nazionale pignorata per debiti? (spunti critici su una singolare tesi del Presidente della BCE) 493 TOMO II Luca Grimaldi Costituzionalizzazione del principio di equilibrio dei bilanci e possibile "rilancio" del ruolo dello Stato nell'"ordinamento composito" europeo 497 Cosimo Pietro Guarini Prolegomeni in tema di sviluppo economico e principio personalista tra Costituzione repubblicana e "dottrina sociale della Chiesa" 519 Antonio Gusmai La tutela costituzionale dell'ambiente tra valori (meta-positivi), interessi (mercificatori) e (assenza di) principi fondamentali 535 Giovanni Guzzardo Camere di commercio: autonomia funzionale e mercato 559 Aldo Loiodice Il primo statuto regionale della nuova "fase costituente" tra rinvio alle altre fonti e recepimento dei principi statali ed europei 571 Laura Lorello Commissione di garanzia e attuazione del diritto di sciopero nell'ordinamento costituzionale 583 Giovanni Luchena La socialità comunitaria e i «valori-base» della Costituzione nel prisma dell'economia sociale di mercato: spunti di riflessione 601 Raffaele Manfrellotti Funzione notarile e questioni di legittimità costituzionale 613 Giovanna Mastrodonato Il complesso rapporto tra salute, ambiente e impresa alla luce della giurisprudenza più recente 621 VIII Studi in onore di Francesco Gabriele Agostino Meale La natura obbligatoria del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia ed i poteri del giudice nazionale 645 Roberto Miccú Crisi dell'eurozona e identità costituzionale europea: dall'unione sempre più stretta alla disintegrazione? 661 Franco Modugno Riflessioni sull'"abbandono" del progetto costituzionale che ha dato luogo al trattato di Lisbona e sulle conseguenze in tema di "controlimiti" alle limitazioni della sovranità statale 685 Angela Musumeci Il mito della autonomia finanziaria delle Regioni tra vincoli di bilancio e declino della responsabilità politica 713 Maria Grazia Nacci La riforma dell'ente di area vasta fra criticità costituzionali e difficoltà attuative 735 Anna Maria Nico Giudicato costituzionale e ottemperanza della pubblica amministrazione 753 Luca R. Perfetti Autorità dello Stato, autorità del mercato, autorità dei diritti delle persone. Osservazioni sull'evoluzione del dibattito culturale dei pubblicisti a partire dalle premesse costituzionali alla programmazione economica di Francesco Gabriele 767 Rita Pilia Il diritto allo studio degli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) nell'ordinamento italiano e francese: spunti per una comparazione 779 Roberto Pinardi Il giudizio sulla proseguibilità dell'iter referendario tra Ufficio centrale per il referendum e Corte costituzionale 807 Tommaso Nicola Poli Aperture e chiusure giudiziali verso la tutela prevalente dei diritti fondamentali nelle dinamiche interordinamentali 821 Salvatore Prisco A futura memoria: il nuovo assetto del sistema dei partiti e l'evoluzione della forma di governo 841 Adelaide Quaranta Partiti politici, metodo democratico e promozione della persona 847 Guido Rivosecchi Il Parlamento nazionale nella costruzione europea, dopo la "costituzione" abbandonata 853
La questione della sopravvivenza (o meno) delle norme contenute negli artt. 600 e 786 c.c., concernenti rispettivamente l'efficacia di disposizioni testamentarie e di donazioni in favore di enti non riconosciuti, si poneva, per così dire « naturalmente », in primo piano attesa la stretta relazione che sul piano sia storico che giuridico legava a doppio filo queste disposizioni alla norma in tema di autorizzazione agli acquisti delle persone giuridiche, pervenuta al codice vigente quale sorta di sbiadito retaggio dell'ordinamento sabaudo.
ABSTRACT Da sempre presente nel lessico pedagogico, la parola “libertà” da tempo è stata fatta oggetto di appropriazione dal capitalismo neoliberista che ne ha fatto una delle sue icone. L'articolo propone un'analisi di tale appropriazione, che ha generato un simbolico performativo dai contorni ambigui e tendenzialmente illiberali per i singoli e le società, sotto il profilo dei processi educativi e formativi. E muovendo dal pensiero e dalla pedagogia della differenza sessuale mette a tema la necessità di farsi interpreti, socialmente e singolarmente, a partire da sé, di un senso libero della libertà, senza il quale non esiste educazione né è possibile una civiltà desiderabile. Parole chiave: libertà – neoliberismo – politica – pedagogia – pensiero della differenza sessuale
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Síntesis. Revista de Filosofía, 2024
Diritto e società, 2019
Power and Democracy, 2021