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Per una gestione integrata del fenomeno migratorio

Abstract

Il volume tratta il delicato tema delle politiche di accoglienza e di gestione del fenomeno migratorio. La questione è stata affrontata con due modalità, riportando i dati di una ricerca e attraverso contributi di studiosi ed esperti che hanno affrontato il tema da diverse angolazioni: politica, sanitaria, pedagogica, sociologica. La ricerca è stata svolta all’interno del progetto “Partner - Partnership Network Reinforcement” coordinato dalla Prefettura di Chieti e approvato e finanziato dal Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, quale Autorità Responsabile del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi. L’obiettivo principale del progetto, che si è svolto nel territorio della provincia di Chieti, è quello di favorire un percorso che porti all’ampliamento e al potenziamento delle reti di governance, oltre al loro coordinamento a livello provinciale, affinché vengano qualificati i servizi pubblici rivolti ai cittadini stranieri e si creino buone prassi in materia di adempimenti amministrativi anche con riferimento alle nuove procedure in vigore. Nell’indagine sono emersi dati molto preoccupanti perché il territorio risulta molto disarticolato e disomogeneo nell’offerta di servizi ai cittadini immigrati. Il libro, che mira a essere un manuale di lavoro per tutti gli operatori dei servizi per utenza anche di origine straniera, comprende molte proposte e riflessioni affinché si strutturi in modo sistematico una rete di servizi per questa porzione della popolazione italiana.

Key takeaways

  • Il terzo settore, infatti, è sempre stato uno degli attori più ascoltati nella redazione dei piani di zona, che dal 2010 sono entrati in una fase di crisi, vale a dire da quando gli attori del privato sociale hanno iniziato a disimpegnarsi, formalmente per la difficoltà a dialogare con i Comuni, ma in realtà per la scarsità di fondi.
  • Recentemente sono stati troppi gli eventi di cronaca di ordinario razzismo, che fanno pensare che questo fenomeno sia diffuso molto di più di quanto si pensi in tutto il Paese, come è stato ben documentato da Grazia Naletto nel suo Rapporto sul razzismo in Italia (2010), secondo la quale l'unica, condivisibile, soluzione per tamponare questa deriva è un maggior investimento nelle politiche di inclusione, con un occhio di riguardo ai giovani, che sono stati finora quasi sempre i protagonisti, sia nel ruolo di vittime che di carnefici.
  • Il community welfare è una forma ampliata di welfare mix, perché comprende sia lo Stato, la famiglia e il mercato, sia le associazioni e più in generale la comunità.
  • Il presupposto di questo lavoro è che l'attuale e sempre più diffusa tendenza di programmare servizi sanitari per tutti, rispetto ai servizi specifici per i migranti, al fine "dichiarato" di voler promuovere politiche inclusive in grado di evitare forme di esclusione e ghettizzazione, non garantisce di per sé l'esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini immigrati.
  • L'opera di mediazione più valida è quella di empowerment perché ha come finalità quella di facilitare la comunicazione e di prevenire il conflitto (Terranova 1997).