Capestrano, Biblioteca del Convento di San Giovanni, XLIII, Bibbia

Nella Premessa alla prima edizione del 1996, Paolo De Benedetti scriveva: «Procurarsi un maestro per studiare la Scrittura, per conoscerla e capirla, è un'esigenza di tutti i tempi, e in ogni tempo è però difficile per tante ragioni. Questo libro non ha la pretesa di rappresentare un maestro, ma di offrire tante risposte alle domande che un lettore non accademico farebbe a un maestro. Le domande, però, molto raramente seguono un ordine sistematico, e non si può chiedere a un normale lettore della Bibbia (cioè proprio a colui per il quale la Bibbia è stata scritta) di rintracciarle in un corso di studi. La facilità di domandare e di avere risposta è quindi un'esigenza fondamentale per l'accostamento alla Bibbia da parte di un non specialista. Questa esigenza ha cercato di tenere presente, sia nella sua struttura sia nella disponibilità a ripetersi, il presente Vademecum, che non avrà nulla di nuovo da dire ai biblisti, e che ha soltanto l'ambizione, o la speranza, di condurre il lettore comune ad ascoltarli. In tal senso può forse occupare un posto vuoto tra la produzione scientifica da un lato, e quella confessionale dall'altro, ponendosi in un certo senso a servizio di entrambe. Il lettore noterà che, proprio per le finalità indicate sopra, questo Vademecum può essere aperto a qualsiasi capitolo, secondo le sue necessità». Parole che hanno ispirato il lavoro di revisione e ampliamento di quest'opera dopo più di vent'anni, a cura di Piero Capelli e Giovanni Menestrina.

Giovanni da Capestrano (1386-1456), santo della Chiesa cattolica e protettore dei cappellani militari 1 , rappresenta una figura chiave nell'ambito delle politiche religiose del Quattrocento in Italia e in Europa. Le dimensioni della sua sfera di azione e della «predicazione itinerante» 2 hanno indotto un'ampia storiografia, in particolare di area cattolica, a individuare in lui l'esempio del «missionario europeo 3 e dell'«apostolo dell'Europa» 4 . La fioritura dell'Osservanza alla fine del XV secolo 5 può essere considerata proprio come l'esito delle sue pioneristiche missioni nell'area centro-orientale, dove -tra l'altro -si rese protagonista della fondazione di un cospicuo numero di conventi 6 .

2020

La storiografia conferisce a Giovanni da Capestrano il titolo di una delle "quattro colonne dell'osservanza" 1 . era uno dei più influenti e carismatici predicatori del medio evo, cresciuto alla scuola di Bernardino da siena 2 , nonché quasi estremo sostenitore del primato papale 3 , dato che 485 Nel presente articolo si usano le seguenti sigle: ABMK Archiwa, Biblioteki i Muzea

Melita Theologica , 2020

L’incipit del Libro, Ἀποκάλυψις (Apokalypsis), ha dato il nome al libro di Giovanni e dagli inizi del 1800, a tutto un genere di letteratura e di teologia che non finisce mai di far discutere. Ha infine arricchito il vocabolario universale dell’aggettivo “apocalittico,” erroneamente identificato come “catastrofico.” Nell’Apocalisse il concetto di rivelazione sembra segnare un ulteriore sviluppo: l’αποκαλύπτω (apokalyptō) di Gesù viene bensì da Dio e si inscrive nella manifestazione escatologica degli ultimi tempi. Questa rivelazione deve illuminare il “dopo Gesù” e dare senso alla grande tribolazione della storia, cose che la Chiesa possa passare senza cadere nello scoramento e nell’apostasia e, invece, restando fedele fino a che il Signore verrà (Ap 2:25; 3:11). La frase rivelazione di Gesù Cristo ha una sua originalità perché mai prima era usata come titolo di un libro, nemmeno di genere apocalittico. Senza alcun verbo e riportando il nome completo “Gesù Cristo,” ha la forma solenne di un titolo.

L'Arciconfraternita di San Giovanni decollato si occupò dei condannati a morte dalla fine del XV secolo alla fine del XIX. In questo saggio si tratta dell'Arciconfraternita di Roma e del suo archivio. Alla sua storia e alla storia delle sue carte segue l'inventario.

Il Dio Della Bibbia, 2022

Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος. Giovanni 1:1 Giovanni 1:1 è forse il passo del Nuovo Testamento più ricco di contenuti teologici e più significativo dal punto di vista storico. 330 Alcune traduzioni lo rendono nel seguente modo: