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SAVERIO MAURO TASSI -LE (DIS)AVVENTURE DEL PENSIERO FILOSO/SCIENTI-FICO -EDIZIONI ALICE Cannocchiale su… L'ORIZZONTE STORICO-CULTURALE DELL'ETA' ROMANA (168 a.C.-476 d.C.)
PLATONE «Da Platone ha origine tutto ciò che si scrive e si discute tuttora fra gli uomini di pensiero» (R. W.
Stampato in 4.000 copie in attesa di registrazione presso il Tribunale di Mantova transatlantico4 Udire l'inudibile di Leonardo Zunica transatlantico4
Plotino Enneadi
Un testo fondamentale della Tradizione UNA. Da non dimenticare. Oggi più che mai uno squarcio di Luce nelle tenebre del riduzionismo dissacrante in cui siamo immersi. Un Dovere per ogni sincero ricercatore mantenerne vivo l'insegnamento, oltre la dualità del tempo e dello spazio profani.
Archivio di Storia della cultura, 2018
l'essere è formato da 3 ipostasi (=modi di essere dell'essere): 1) Dio (l'Uno) 2) Intelletto (logos, ciò che contiene tutti i concetti/idee ed è infinito) 3) Anima (fa da tramite tra l'intelligibile e la materia, dà spazio alla molteplicità e si pone come principio di vita e movimento) Ogni ipostasi deriva da quella precedente e si colloca rispetto ad essa a un livello ontologico inferiore In Plotino[modifica | modifica wikitesto] Nelle Enneadi, Plotino afferma che le ipostasi sono le tre sostanze principali del mondo intelligibile, e cioè gerarchicamente: l'Uno, del quale nulla è lecito dire se non che è uno e bene;[3] l'Intelletto, che procede dall'Uno, ed è assimilabile al mondo delle idee di Platone, poiché consiste di tutte le forme i modelli del pensiero, oltre che della realtà ontologica; l'Anima, che procede a sua volta dall'Intelletto, e sta a fondamento della vita:[4] essa è l'ultimo grado della realtà effettiva, oltre la quale si trova la materia che è un semplice non-essere, un'apparenza priva di vera consistenza. L'ipostasi è dunque «quel che sta sotto» rispetto a ciò che semplicemente appare, è il "fondamento" occulto di una realtà evidente. Secondo Plotino le tre ipostasi stanno infatti a fondamento di tutto l'universo: « Se la semplice essenza del Bene ci è disvelata altresì come primordiale e come qualcosa che non ha nient'altro in sé oltre all'unità, e se inoltre l'Uno è identico a tale essenza..... quando diciamo Uno e quando diciamo Bene intendiamo tale Essere primordiale [Dio] .... Lo chiamiamo anche primo perché è semplice .... Pertanto se non è "da altro" né "in altro", e non è composto, non vi è nulla che stia al di sopra di Lui. Ma, stabilito il primato dell'Uno, faremo seguire a Lui l'Intelletto e ciò che nativamente pensa e poi, dopo L'Intelletto, l'Anima. E questo è un ordine secondo natura. » (Plotino, Enneadi, II, 9, Laterza, Bari 1947) Si tratta delle prime due ipostasi, il confronto fra le quali chiarisce le caratteristiche di entrambe. Plotino riesce a parlare dell'Uno solo affermando di Lui ciò che non è (teologia negativa). Il termine greco ypóstasis -dal verbo yphístemi, "pongo sotto" -significa "fondamento", ma anche "esistenza" (modalità di esistere); ypóstasis, come il termine aristotelico ypokeímenon, può essere reso in latino con substantia, ma nella tradizione influenzata dalla teologia cristiana viene spesso tradotto con persona. Le ipostasi sono, comunque, nella filosofia di Plotino, i modi di esistere dell'Essere. Lo stesso filosofo fa riferimento a una analoga "tripartizione dell'Essere" (trittà tà pánta) da parte di Platone: "E, su questo punto, anche Platone insegna tre gradi: Tutto, egli dice, si aggira intorno al Re del tutto <e qui egli si riferisce al Primo>, il secondo è intorno al Secondo,e il terzo intorno al Terzo. Ma egli dice inoltre che la causa ha un Padre e chiama Intelligenza (Noûs) questa causa. Per lui infatti l'Intelligenza è il Demiurgo. Egli afferma che il Demiurgo crea l'Anima [...], e il Padre della causa, cioè dell'Intelligenza, lo chiama il Bene, "ciò che è al di là dell'Intelligenza e al di là dell'Essere" e in parecchi luoghi chiama idea l'Essere e l'Intelligenza. Platone sa dunque che dal Bene proviene l'Intelligenza e dall 'Intelligenza l'Anima" (Enneadi, V, 1, 8). I riferimenti a Platone sono: Lettera II, 312 e,[1][2][3][4] Lettera VI, 323 d, 4; Fedone, 97 c,[1][2] Timeo,[34][35] 41 d; Repubblica, 509 b, 9. [if !supportEmptyParas] [endif] Enneadi, VI, 9, 3 [if !supportEmptyParas] [endif] 1 [...] Ma l'Intelligenza [Noûs] può vedere soltanto o le cose che sono sopra di lei, o le cose che le appartengono o le cose che da lei provengono. Le cose che sono in lei sono pure; ma piú pure e piú semplici sono le cose che sono prima di lei, o meglio, l'Unico che la precede. Questi, dunque, non è l'Intelligenza, ma è anteriore all'Intelligenza. Poiché l'Intelligenza è "qualcosa" che fa parte degli esseri. Quello, invece, non è "qualcosa", ma è anteriore a qualsiasi cosa; e nemmeno non è essere, poiché l'essere possiede -diciamo cosí -una forma, la forma dell'essere. Ma l'Uno è privo di forma, privo anche della forma intelligibile. 2 Appunto perché l'essenza dell'Uno è la generatrice di tutte le cose, essa non è nessuna di esse: perciò essa non è "qualcosa", né è qualità, né quantità, né Intelligenza, né Anima; non è "in movimento" e nemmeno "in quiete"; non è "in uno spazio" né "in un tempo"; essa è in sé solitaria, tutta chiusa in se stessa, o meglio, è l'Informe prima di ogni forma, prima del moto e prima della quiete: poiché tali proprietà appartengono all'essere e lo fanno molteplice. Ma, se Egli non è in moto, perché non è nemmeno in quiete? Perché l'una di queste due alternative, o ambedue, aderiscono necessariamente solo all'essere; e poi, ciò che è in quiete è quieto in virtú della quiete ma non si identifica con essa: perciò quiete e moto gli aderirebbero solo per accidente, ed Egli non sarebbe piú semplice. [...] (Plotino, Enneadi, Rusconi, Milano, 1992, pag. 1343
Studi Etruschi LXXXIII, pp, 121-30, 2020
This paper aims to broaden the term Tyrrhenia that Plato uses to define one of the boundaries of Atlantis's domain. Tyrrhenia is not used specifically for Etruria but broadly, to indicate Tyrrhenian Italy up to Sardinia. This term could evoke, together with Libya and the Iberian Peninsula which are included in the description of Atlantis's kingdom, the boundaries of the empire of Carthage, conceived as a negative, real-life model for the mythical lost continent. Likewise, the geographical extent of Atlantis's maritime empire, from Libya to Sardinia, might call to mind the territories involved in the imperialist ambitions of the Athenian democracy, against which Plato sets the ideal model of the city of Solon, able to defeat a more powerful enemy.
L'opera si apre con la descrizione della tragica situazione di Firenze oppressa dalla peste.
Platonismo e Gnosi, 2018
The article analyzes the relations between platonism and gnosis
2011
Nel Sesto libro della sua opera intitolata Naturalis Historia, Plinio il Vecchio scrive quanto segue sul re dell'isola di Taprobane: eligi regem a populo senecta clementiaque, liberos non habentem, et, si postea gignat, abdicari, ne fiat hereditarium regnum. 1 La frase solleva tre questioni interessanti e controverse: il problema dell'elezione del re, dell'abdicazione al trono e dell'ereditarietà del regno. La particolarità del brano su Taprobane sta nel fatto che Plinio non utilizzò qui soltanto le opere di autori greci e latini ma anche un resoconto della delegazione di Ceylon arrivata a Roma nel I secolo d.C.. 2 L'immagine del re anziano e mite descritto nella frase di Plinio è in netto contrasto con l'ideale generale del re indiano. In base a fonti sicure il classico sovrano indiano è un re guerriero, un soldato eccellente che è per tradizione un ksatria. Non è caratteristica della società indiana neanche la forma democratica descritta da Plinio seconda la quale il re viene eletto dal popolo, e di cui si possono trovare soltanto alcuni esempi eccezionali: un graffito menziona che intorno al 130 d.C. il re Rudradaman fu eletto da tutti gli ordini riuniti. 3
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Intervista a Plotino, 2022
PREISTORIA E PROTOSTORIA IN ETRURIA PPE.Atti V PREISTORIA E PROTOSTORIA IN ETRURIA PAESAGGI D'ACQUE ATTI DEL QUINTO INCONTRO DI STUDI volume II , 2002
Scienza e Metafisica, XLII Convegno, 2024