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Sebbene condizioni di ipomelanosi circoscritta siano note sin dall'antichità classica, solo agli inizi del 18° secolo viene delineandosi con maggiore esattezza il quadro patologico della vitiligine come noi oggi la intendiamo.
Notizie storiche della famiglia dei Vidoni, del IX secolo, riprese dal Monaco Erchemperto e dal Gregorovius.
2013
L'annuale appuntamento con il Convegno di studi sulla Magna Grecia è sicuramente una delle (rare) occasioni in Italia dove al sapore inconfondibile della tradizione scientifica, è associata la benemerita pubblicazione preliminare di dati e scoperte delle regioni che videro fiorire le colonie magno greche. Vedono così la luce con un lieve (per gli standard umanistici) ritardo di due anni, gli Atti del 49° Convegno tenutosi come sempre a Taranto nel 2009, dedicato alla figura del più controverso e rivoluzionario dio dell'Olimpo: Dioniso.
La nascita della Contea di Vignanello è un esempio della gestione dei territori da parte di un sovrano
Quaderni Vicentini, n.1, 2020
NUOVE RICERCHE ARCHEOLOGICHE NELL’AREA VESUVIANA (SCAVI 2003-2006), 2008
Alessandra Cecere - Maria Di Nuzzo - Giovanni Giudicianni - Marilia Maio - Maria Tommasone - Monica Tortorelli
Questo studio, già oggetto di una mostra documentaria presentata il 26 maggio 2007 presso la casa comunale di Vitulazio, riassume le vicende sociali, storiche e politiche della città, dall'anno in cui da casale divenne comune fino ai giorni nostri. Dai documenti analizzati emerge come un piccolo paese affronta e vive le vicende storiche nazionali, ovvero come la macrostoria si interseca con la microstoria. La ricerca è stata effettuata presso i più qualificati centri di documentazione:
La Grotta del Fossellone si apre nel calcare liasico del versante Quarto Caldo del Promontorio Circeo all'interno del Parco Nazionale (AA. VV. 1995). Essa fu scoperta da Alberto Carlo Blanc nel 1936, durante la prima campagna di scavo alla vicina Grotta delle Capre. La cavità era allora completamente colmata e il deposito formava un talus scosceso che giungeva fino al bordo dell'apertura superiore che le dà il nome.
Introduzione 1 Il vino era presente nella vita quotidiana degli antichi come e forse più di oggi. Noto nel mondo Mediterraneo almeno a partire dal Bronzo medio (XVIII secolo a.C.), il vino si è visto riconoscere nelle civiltà Occidentali un ruolo sociale e religio-so della massima importanza, al pari degli altri prodotti derivati dalla famosa triade agricola mediterranea: olivo, grano e vino. Tuttavia rispetto all'olivo e al grano, il vino ha una sostanziale differenza: il siste-matico sfruttamento dell'olivo e del grano per preparare, cuocere e conservare cibi si inscrive essenzialmente in un contesto tecnico, se non tecnologico, ben determinato (e basti pensare che ancora oggi la moderna scienza archeologica individua nella coltivazione dei cereali la vera rivoluzione del Neolitico). Il vino è, invece, un prodotto in sé ambiguo: si produce mediante tecniche agri-cole molto precise, dall'individuazione e selezione delle specie meglio adatte e non selvatiche, dalla vitis silvestris alla vitis vinifera, alla raccolta e selezione delle uve, alla pigiatura e fermentazione del mosto, infi ne alla corretta maturazione. Ma, una volta maturo, acquisita la gradazione alcolica, il vino diventa un liquido i cui effetti sono in grado di modifi care, anche sensibilmente, le percezioni umane, sino alla perdita del controllo dei propri movimenti, sino alla perdita del controllo razionale sui propri pensieri. Insomma, una sostanza pericolosa, da assumere con cautela. E, come ben noto, questa cautela era ancora più necessaria nell'Antichità quando il vino si produceva con una gradazione alcolica sensibilmente maggiore delle attuali per garantirne la conservazione e facilitare il trasporto. Questo potere di attutire alcune facoltà umane e di esaltarne altre, di riscaldare dall'interno il corpo, di facilitare la perdita dei freni inibitori, di favorire il sonno e i sogni, nelle società arcaiche non poteva che esercitare un enorme fascino. Ma, del pari, rappresentava anche un rischio. Un rischio con il quale ogni società antica si attrezzò per fare i conti. Il campo degli usi del vino era nell'Antichità assai più ampio dell'attuale. Com-prendeva certamente il piano conviviale, del banchetto comune con bevute (sul quale torneremo), ma si estendeva alla medicina e alla religione. Vini_1.indd 15
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Il faro di Lignano, a cura di C. Dallagiacoma, Lignano Sabbiadoro, Fotocineclub, 2016, pp. 31-55, 2016
Bollettino ASAC, 2013
NEL SOLCO DEGLI EMIGRANTI. I VITIGNI ITALIANI ALLA CONQUISTA DEL MONDO, 2015
Spigolando nell'Archivio Visconti di San Vito, 2024
IDENTITA' E RICCHEZZA DEL VIGNETO SICILIA, Regione Siciliana, Palermo 2014, pp. 15-55
Glocale 14 - Agricoltura e neoruralità , 2019
Alle pendici dei Colli Albani. Dinamiche insediative e cultura materiale ai confini con Roma (Groningen Archaeological Studies, 35, ed. by A.L.Fischetti and P.A.J. Attema), 2019
Atti del Convegno Ad consueta solacia Lacus Pensulis. Il castello di Lagopesole tra età sveva ed angioina, a cura di F. Delle Donne (Quaderni del Centro di Studi Normanno-Svevi, 6), Bari, Adda Editore, 2018