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Il presente lavoro ha lo scopo di descrivere la dinamica della popolazione di alcuni comuni italiani dal 1951 al 2011.
Questo lavoro approfondisce gli argomenti di una precedente comunicazione presentata alla XXXII Conferenza AISRE . In questo paper si è cercato di comprendere la relazione dei processi di urbanizzazione dei grandi comuni italiani, dall'Italia repubblicana fino ai giorni nostri, e la dinamica di popolazione nel loro interno e nel loro intorno. Per analizzare questo fenomeno è stato applicato un modello di analisi esplorativa dei dati, di tipo multiway, su 17 grandi comuni e su i rispettivi confinanti di I e II cintura, per un totale di 521 comuni. I grandi comuni considerati sono: Torino, Palermo e Cagliari. La scelta di questi comuni si è soffermata sulla dimensione demografica, in questo insieme rientrano tutti quelli con una popolazione superiore ai 200.000 abitanti al 30 giugno 2012, e su alcune particolari caratteristiche geografiche. I dati sono desunti dai censimenti 1951-2001, mentre, per gli anni 2006 e 2010 la fonte di riferimento è quella anagrafica. Con l'ausilio delle basi territoriali Istat i dati sono stati, inoltre, rappresentati sulla cartografia dei comuni ai giorni nostri ricostruendo, nei periodi inter-censuari, le singole variazioni territoriali.
Fonti docuMentarie e scrittura storioGraFica nella seconda Metà dell'ottocento* Fu Pasquale Villari che nel 1868 -precorrendo una riflessione che, nel dibattito culturale dell'italia appena unificata, doveva ancora cominciare -propose all'opinione pubblica italiana (in realtà a un pubblico molto ristretto di eruditi e di uomini pubblici) i termini dell'inevitabile e ineliminabile, sempre aperta, tensione tra i due poli della erudizione e della narrazione, tra il lavoro sulle fonti e la scrittura storiografica. lo fece con un testo sul quale diversi studiosi (da ultimo Mauro Moretti, ma in precedenza già Garin e cacciatore) hanno da anni richiamato l'attenzione: si tratta dell'«importantissima prolusione» sull'insegnamento della storia, letta all'inaugurazione dell'anno accademico dell'istituto superiore di Firenze 1 . il testo fu pubblicato dai treves, gli «editori della Biblioteca utile», come dice il frontespizio, nella collana «la scienza del popolo -raccolta di letture scientifiche popolari fatte in italia», e la sede editoriale non è certo casuale, perché lascia intendere un nesso con quegli obiettivi di pedagogia civile che avrebbero ispirato con continuità l'attività del filosofo e storico di origine napoletana; così come non cessò la sua riflessione sul metodo storico. Basterà citare al riguardo il celebre intervento La storia è una scienza?, del 1891, che viene spesso considerato uno dei primi contributi italiani al Methodenstreit 2 .
loro coerenza con la tradizione del Bullettino. I saggi vengono poi sottoposti ad una doppia lettura al buio da parte di specialisti scelti nell'ambito del Comitato di lettura o individuati in base alle competenze necessarie. Gli autori vengono informati del giudizio sul contributo in modo riservato e debbono tener conto, ai fini della pubblicazione, degli interventi integrativi o correttivi suggeriti dai revisori anonimi.
Uno sguardo attuale sull'italiano popolare, 2019
Tesi di Laurea sulla varietà dell'italiano popolare
INTRODUZIONE. Sezione I. La pars costruens della figura della Moralische Weltanschauung: la riconciliazione dell’universale e del particolare. 1. Considerazioni generali. 2. Analisi del testo hegeliano. 3. Esposizione schematica della concezione morale kantiana come anticipazione alla pars destruens. Sezione II. La pars destruens della figura della moralità kantiana: le tre contraddizioni. 1. La Moralische Weltanschauung come constatazione dei limiti strutturali dell’impostazione kantiana. 2. La Moralische Weltanschauung come Vorstellung. 3. La Verstellung: le conseguenze contraddittorie della Moralische Weltanschauung. CONCLUSIONI BIBLIGRAFIA
2017
I present a diachronic analysis of the development of the non-nominal constructions of the Italia taxonomin nouns specie, genere, sorta and tipo.
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca università degli studi di napoli «l'orientale». dipartiMento di scienze sociali regione caMpania
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Note sull'iniziativa legislativa popolare nell'ordinamento costituzionale italiano, 1970
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