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Voci della memoria -l'uso delle fonti orali nella storia. Bruno Bonomo, Carocci ed, Roma, 2015 premessa Solo fino a qualche decennio fa, le fonti orali venivano considerate secondarie nelle ricerche storiche. Oggi, invece, ricoprono un ruolo di assoluto rilievo e per questo è necessaria una riflessione attorno alle complesse nuove questioni che vengono poste allo storico. Questo testo «vuole fornire i riferimenti teorici, storici e metodologici essenziali per orientarsi nel campo della storia orale» 1 . Imparare il mestiere dello storico orale presuppone sia l'abilità acquisibile attraverso la pratica sia quella desumibile da testi che analizzino i prodotti più significativi di questa metodologia storica.
Translating literature means translating voices. To construct their narrative all authors use a certain number of different attitudes towards language that involve lexis, syntax and rhythm. This happens not only for the mimetic construction of characters and in the particular case of the narrator, but also for the inner structuring of the text. The sum of all these attitudes forms what we call the voice of the author. Authors use different methods, conscious and unconscious, to construct their voices. What kind of techniques, tools and tricks does a translator use in order to recognize and recreate the different voices in a book? Is he/she justified in using his/her own personal memories, unconscious mind, idiolect and family sayings in approaching this task? In http//:rivistatradurre.it http://tinyurl.com/oobnf2l
Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente. Rivista internazionale di cultura urbanistica, 2011
i linguaggi delle città le città si raccontano sommario i linguaggi delle città... le città si raccontano Editoriale / Editorial I linguaggi delle città / Th e languages of the city Interventi / Papers Declino del racconto urbano / Th e Decline of the Urban Narrative di Pierluigi GIORDANI Patrimonio culturale e sviluppo locale: esperienze di conservazione e riqualifi cazione urbana della città storica nel Medio Oriente / Cultural Heritage an Local Development Experiments in Preservation and Urban Regeneration of the Middle eastern Historical City di Daniele PINI Le voci della città / Th e voices of the City
Gianni Iotti & Giovanna Marotta (eds.), Modelli linguistici e metodi dell’interpretazione letteraria. Pisa: Pisa University Press, 2018
Some mechanisms of reported speech are discussed with particular reference to the "sfift" phenomena and their linguistic markings.
2022
Il suono della memoria è il filo conduttore di questo libro, che racconta l’esperienza della musica contemporanea nelle sue interazioni con la dimensione del tempo storico, tra utopia del passato e nostalgia del futuro. La scena immaginaria dell’ascolto e la risonanza del mito nel teatro musicale sono al centro di una narrazione che ci conduce nel laboratorio creativo di quattro compositori italiani di generazioni diverse – Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Bruno Maderna e Salvatore Sciarrino – per mettere a fuoco i tratti di un genere musicale che ha svolto un ruolo decisivo nella cultura della seconda metà del Novecento. Un viaggio tra etica ed estetica, scrittura e suono, artigianato e stile, per scoprire che il suono della memoria potrebbe essere proprio quello di cui abbiamo bisogno, e che desideriamo di più.
Si tratta di documenti che narrano le vicende del "Salone della parola", un "Festival della filologia" che ideai e organizzai a Pesaro nel 2010 e 2011 al tempo della mia direzione della Biblioteca e dei Musei Oliveriani: una presentazione, una breve allocuzione, e due comunicati satmpa conclusivi.
in O. BRANDT – V. FIOCCHI NICOLAI (a cura di), Costantino e i Costantinidi: l’innovazione costantiniana, le sue radici e i suoi sviluppi. Atti del XIV Congresso Internazionale di Archeologia Cristiana, Città del Vaticano 2016
In Constantinian age a new mode of public communication appears, with strong integration of word and image, combining frontality with epigrams characterized by a personal and subjective form. The image addresses the beholder at the second singular person, or vice versa the beholder queries the image. In a further type there is a sort of "dialogue" between the figures in the image. We can distribute the various occurrences in an enunciative typology exemplified as follows: type A2, apse of St. Peter ICUR II, 4094; type B, triumphal arch of St. Peter ICUR II, 4092 and mosaic from Theodore’s Basilica at Aquileia ILS 1863; skipping the type C – because of its later date – the type D is exemplified in the Basilicas of St. Agnes ICUR VIII, 20752, and S. Lawrence in Damaso (Ferrua, Epigrammata Damasiana, n. 58). This integration of epigraphy and image gives origin to the iconotexts and constitutes the beholder-reader as such. The new form corresponds to a political polarization, where there is a general use of the acclamation as new type of communication between the emperor or his representatives and the people. Furthermore a better understanding of the relationship between image and inscription allows us to date already in Constantinian age the first great early Christian mosaic cycles, expanding our body of evidence.
Fata Morgana, 2018
In questo saggio si è voluto fornire un panorama diversificato dei contributi teorici del settore, per scongiurare il rischio di un’interpretazione dell’archeologia dei media come contenitore onnicomprensivo di tutta la mediologia contemporanea. Si è cercato di contestualizzare il discorso “archeologico” nell’ambito di una polifonia di ricerche ed interpretazioni sulla storia dei media, sulle analisi culturali degli oggetti mediali e sulle tracce di un vasto discorso sui dispositivi e i loro significati.
Pubblicato in Attualità il 06/12/2018 -5779 כסלו 28 Durante la Seconda Guerra Mondiale, internate nei lager tedeschi, nei gulag russi, nei campi giapponesi e africani, moltissime donne composero musica, a volte con il consenso dei loro aguzzini, a volte segretamente. Sono pagine di grande bellezza e valore, che invitano a riflettere su un lato ancora poco conosciuto della creazione musicale, quello femminile. La storia è ricca di musicisti famosi, ma poche sono le donne compositrici conosciute. Queste musiche rivivranno in prima mondiale assoluta Roma, il 16 gennaio 2019, nel concerto "Libero è il mio canto -Musiche di donne deportate" che avrà luogo all'Auditorium Parco della Musica, sala Sinopoli, ore 20.30, per inaugurare le celebrazioni per il Giorno della Memoria 2019, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Università Ebraica di Gerusalemme e Rai Cultura. "È una pagina commovente e inedita della storia della musica, che testimonia la straordinaria vena artistica femminile in un ambito, quello della composizione musicale, in cui le donne sono praticamente assenti. In un mondo in cui stanno rinascendo razzismi, maschilismi e paura del
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Mario Centofanti, Roberto Mingucci (eds.) Atti del seminario internazionale di studio “Conservazione del patrimonio architettonico e urbano”. DISEGNARECON (Rivista digitale del Dipartimento di Architettura e Pianificazione territoriale, Università degli studi di Bologna), n. 2/2008, 2008
Aisthema International Journal, 2014
A. Cremona, S. Gnisci, A. Ponente, Il giardino della memoria: i busti dei grandi italiani al Pincio, Roma, Artemide, pp. 11-26, 1999
in Natura&Benessere - FN editrice (Roma) - n°15-16-17-18 (2005 -2006)