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Genere pluriadattabile fin dalle sue origini, superata la fase celebrativa, il western è il teatro di tutte le umane passioni 1 . Nel suo passaggio, dalla terra originaria del Sudovest americano a quella eletta del mediterraneo latino, Italia e Spagna su tutte, il genere epico-moderno per definizione si risemantizza. Il valore costituente della Nazione sparisce dal campo tematico e nerrativo, e lascia spazio ad affondi di vario genere: i già citati valori estrinsechi. Il western, da mito celebrativo di un popolo alla ricerca di un Io Nazionale, diventa mitologia dell'uomo moderno occidentale, del maschio fuggiasco, segretamente irrisolto. Violenza, amicizie virili, ambigue e mortali, il Messico e il biotipo ispanico, la vendetta, l'avidità, il cinismo, l'antinarrazione, il linguaggio visivo, la rimitizzazione controculturale, diventano i termini di una risemantizzazione che vuole puntare il dito sull'inquietudine e lo smarrimento tipici dell'epoca moderna. Società capitalistiche, consumistiche, disfunzionali, finto-democratiche, marziali, poliziesche, dogmatiche: sono i bersagli impliciti di una ridefinizione della 1 La citazione è presa dalla quarta di copertina di .
in «Varchi e altro Rinascimento». Studi offerti a Vanni Bramanti, a cura di S. Lo Re e F. Tomasi, Manziana, Vecchiarelli , 2013
In virtù dell'analisi dei testi linguistici di Benedetto Varchi, rimasti manoscritti fino all'Otto e al Novecento, si individuano le tappe in cui, in concomitanza con gli studi di testi aristotelici (la logica al primo posto), nell'autore dell'«Ercolano» prendevano corpo una solida definizione della natura del linguaggio e la determinazione delle strutture di una lingua. Applicata alla situazione linguistica coeva, l’analisi scaturita dallo studio delle lingue e dei testi classici ha portato Varchi a riflettere sulla complessità della lingua volgare e dei suoi registri, nonché a reinterpretare le teorie di Pietro Bembo. Il punto di svolta nella formazione del pensiero linguistico varchiano è rappresentato dagli studi filosofici all’Università di Padova (1537-1541) e dalla riflessione sulla «Poetica», sulla poesia e sui generi letterari all’interno dell’Accademia degli Infiammati (1540-41). Cruciale (si sottolinea) è stato il momento degli interventi nel cenacolo patavino di Lombardi e di Maggi che leggevano la «Poetica». Il pensiero linguistico di Varchi che aveva preso avvio dal passo del «De interpretatione» di Aristotele (16a 3-4) si consolidava in forza della lettura del capitolo linguistico della «Poetica», commentato da Vincenzo Maggi, il quale nell’"explanatio" del brano aveva accentuato il criterio scrupolosamente grammaticale dell’esame condotto dal filosofo greco. Negli scritti di Varchi, che risalgono a quel periodo, molto prima dell'«Ercolano» (grammatiche del latino e del toscano, nonché gli abbozzi di un nuovo alfabeto per il volgare), si osserva una coerenza teorica nel porre in rilievo il fatto che le lingue sono prima di tutto parlate e l’uso corretto della lingua volgare si fonda sulla capacità di ben parlare. Da questo presupposto il Varchi muove nella sua teorrizzazione sul linguaggio, sul volgare letterario e sulla lingua d’uso.
A. C. Editoriale, 2007
Introduzione a Stato e Rivoluzione di Lenin nel 90° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre.
Athenaeum, 2010
Nel contributo si esamina l'apporto dell'eredità classica nella produzione innodica latina di carattere sacrale degli umanisti
2008
The main theme of this contribution is Charles Darwin's reflections on man, whom he has proved to be attentive observer and scholar. Darwin's efforts were generally meant to maintain continuity between man and the rest of the living world. In fact, one of the cornerstones of his research consists of the belief that there is no fundamental difference between the mental faculties of man and the higher mammals, since the latter also possess a degree of ability to reason, albeit still tied to instinct.
Stato, Chiese e pluralismo confessionale , 2025
Il presente contributo intende approfondire la scelta che due celebri ecclesiasticisti italiani, Ruffini e Jemolo, hanno compiuto nel corso del secondo decennio del Novecento di studiare una tematica non squisitamente giuridica, vale a dire al movimento giansenista. Dopo un inquadramento degli scritti dei due maestri in materia, alla luce del contesto storico e culturale del tempo, si dedica spazio adeguato a una indagine sulle origini di tali contributi e sulle relative implicazioni. Si giunge così, da un lato a meglio comprendere il significato della scelta operata e, dall'altro, a riflettere sui profili metodologici rilevanti che hanno caratterizzato i lavori esaminati aprendo interessanti e paradigmatiche prospettive per il futuro.
INCROCI, 2023
Nel 1950, il matematico inglese Alan Mathison Turing si interroga sulla possibilità di rendere le macchine ‘pensanti’. Un decennio più tardi, Arthur Clarke e Stanley Kubrick, in 2001: Odissea nello spazio, si soffermano sull’idea di Turing e sulle implicazioni sociali, logiche, morali che trascina il suo pensiero. HAL 9000, il computer senziente a cui è affidato l’intero controllo della navicella che compie la sua Odissea, è programmato per non sbagliare mai, è un’intelligenza artificiale davvero infallibile, capace di rendere la vita più semplice all’intero equipaggio. Il supercomputer rappresenterà, tuttavia, anche una visione della tecnologia disastrosa e pericolosa e il suo essere artificiale entrerà in conflitto con i concetti di vita e morte, assottigliando sempre più il confine tra uomo e macchina.
Digesto delle discipline privatistiche. Sez. civile, 2013
Sguardi sul contemporaneo. Il politico è osceno, 2018
BassanoNews, settembre - ottobre 2020
Roots&Routes, 2013
Giovanni Marras e Antonella Gallo, a cura di, Invenzione della tradizione, Il Poligrafo, Padova 2017, 2017
Europa Cristiana, 2023
Enciclopedia Sociologica dei Luoghi - Volume 3, 2020
Urbaniana University Journal, 2016
Il tramonto del regime rivoluzionario. Messico: 1970-2010, 2012
L'ultima erede indoeuropea? La Rus' di Kiev! , 2017
L'Occidente sull'Atlantico, 2006
in Alessandro Colombo (a cura di), Geopolitiche del Mediterraneo: Schiavitù contemporanee, Giustizia, Riconoscimento, Palermo University Press. Mothia. Quaderni di culture mediterrane, 2021