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Se uno dei tratti distintivi fondamentali del conoscere scientifico è il suo carattere analitico, il processo di ricomposizione operato dalla sintesi ha esso stesso grande rilevanza, giacché è precisamente mediante la sintesi che si intende ricostituire l'oggetto del conoscere.
DOSSIER -Tirando le somme allo scadere del secondo mandato c'è poca sostanza nei quasi 10 anni di amministrazione Tosi. Il sindaco di Verona ha messo subito in chiaro il suo rapporto con i giornali, querelandoli. Ma ai media deve anche la sua fortuna. Sindaco del decoro urbano, forte con i barboni, un po' meno con chi deturpa la città con la violenza. Scarso interesse per la cultura, mancanza di una visione di insieme per lo sviluppo della città, la cui pianificazione è stata lasciata in mano ai privati. I fallimenti: Traforo, Ca' del Bue, Fondazione Arena… Flavio Tosi viene eletto Consigliere della Regione Veneto nel 2000 e nel 2005 torna a Palazzo Ferro Fini con il record assoluto di preferenze: 28.000 voti. In quell'amministrazione ricopre la carica di assessore regionale alla Sanità, sino al 25 giugno 2007. Il 29 maggio 2007 viene eletto Sindaco di Verona con il 60,75% dei voti. Il 7 maggio 2012 è rieletto per un secondo mandato con il 57% delle preferenze. Nel maggio 2014, alle elezioni europee, Tosi risulta secondo con 99.567 voti, dopo il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che ottiene 108.238 voti. L'11 luglio 2014 rassegna le dimissioni da parlamentare europeo per continuare la sua attività di Sindaco. Tra circa un anno terminerà la seconda amministrazione Tosi e, secondo la normativa in vigore, dovrebbe essere l'ultima. Ma il Sindaco di Verona, che nel frattempo si è avvicinato molto al premier Matteo Renzi, chiede una revisione della legge Del Rio affinché sia estesa anche alle città con oltre tremila abitanti la possibilità dei tre mandati. Che il Sindaco di Verona cerchi di garantirsi altri cinque anni a capo dell'amministrazione comunale è comprensibile, lo è meno il silenzio assordante del PD locale, che è all'opposizione e il cui segretario nazionale è lo stesso Presidente del Consiglio. Ma che meriti può vantare l'attuale Sindaco di Verona per i quali la città dovrebbe conferirgli il terzo mandato? Vediamo in rapida sintesi come egli ha amministrato la cosa pubblica in questi quasi dieci anni di governo. Metodo delle querele Dal 2007, anno della sua elezione a sindaco, ai primi mesi di febbraio 2014, il Sindaco Tosi deposita in Procura 69 proposizioni di querela per diffamazione. La giunta del Comune di Verona individua elementi di calunnia e diffamazione in articoli, dichiarazioni, volantini, mail e post su facebook. I costi delle querele non sempre sono contenuti nelle funzioni dell'Avvocatura civica; infatti, il Comune si avvale anche di professionisti esterni, per una spesa di circa 28.908,50 euro. Nel periodo considerato, le 69 proposizioni di querela portano a 1 condanna, 1 assoluzione, 11 giudizi conclusi con la remissione a seguito di rettifiche e/o scuse, 34 procedimenti che rimangono all'esame dell'autorità giudiziaria mentre sono 22 quelli archiviati. Oltre a privati cittadini sono querelate parecchie testate giornalistiche, tra cui: Emblematica è la conclusione della vicenda Report, in seguito alla trasmissione condotta da Milena Gabanelli andata in onda il 7 aprile 2014. Infatti, il gip di Verona Livia Magriarchivia la denuncia per diffamazione nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci, intentata nel 2014 dal Sindaco Tosi, e con l'ordinanza dell'8 febbraio 2016 incrimina il querelante.
Conclusione Appendice Indice dei nomi di persona Indice dei nomi di luogo Cartine storico-geografiche 8 Indice 197 203 207 238 244
Un libro che ci invita a viaggiare nei Mari del Sud, in compagnia di quegli esploratori che scoprirono nuove terre e crearono il mito di quei luoghi. un saggio scritto da Francesco Surdich che racchiude in sé la ricerca storica e l'invito all'avventura.
Accademia di Belle Arti di Palermo, 2020
Attivita' dei Corsi di Design del gioiello e dell'accessorio di moda 2000-2020 Corso di Diploma Accademico di Primo e Secondo Livello in Progettazione della moda. Dipa Accademia Di Belle Arti di Palermo Prof. Sergio Pausig
A partire da una riflessione intorno alla coesione sociale come costrutto nodale per questioni a vario titolo correlate al “tenersi insieme” delle società, il volume si concentra sull’azione pubblica che pone fra i propri obiettivi espliciti la promozione della coesione sociale nelle città attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e degli attori locali. L’argomentazione si dipana con l’obiettivo di dare contezza della capacità dell’azione pubblica considerata di generare condivisione delle responsabilità sociali e si conclude con proposte inerenti alla generazione di un nuovo spazio pubblico – il terzo luogo – in cui elaborare discorsivamente le questioni di rilevanza collettiva.
Medioevo, 2017
La notte del 24 agosto 2016 un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito duramente l'Italia centroappenninica, nella fascia montuosa che si trova ai confini tra il Lazio, l'Umbria, le Marche e l'Abruzzo. L'epicentro della scossa si trovava tra due centri dell'alto Reatino, Accumoli e Amatrice. Le due storiche città, e Amatrice in modo sconvolgente, sono state davvero martoriate, ma l'emergenza si è estesa anche oltre, investendo in particolare il limitrofo comune marchigiano di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). L'evento ha suscitato grande clamore per l'elevato numero dei morti e dei feriti. Si sono registrate 299 vittime. Il fatto che il sisma si sia verificato nel pieno della notte ha limitato sensibilmente le capacità di reazione delle persone coinvolte. Per giunta, era proprio quello il periodo culminante delle vacanze estive, quando i paesi di montagna vedono affluire un gran numero di turisti e di residenti stagionali. Non poteva esserci momento peggiore per una simile evenienza. Come accade in questi casi, solo dopo il disastro certi nodi sono venuti al pettine. Ad alimentare il vento della polemica c'è stato il crollo parziale di una scuola, che pure era stata oggetto di una ristrutturazione attenta ai criteri antisismici. E se, al momento, la scuola era naturalmente chiusa, due palazzine di edilizia residenziale pubblica, realizzate negli anni 1974-77, hanno travolto nella loro rovina 22 persone. Si è così asserito che in tanti si sarebbero potuti salvare se si fosse edificato a regola d'arte, e se gli enti locali avessero avuto una più attenta sensibilità per la criticità del territorio. L'eco di queste discussioni ha finito per ispirare due vignette di un giornale satirico francese, che in modo alquanto vago hanno attribuito la responsabilità dei morti al malcostume degli italiani oppure all'intervento della malavita organizzata nella gestione degli appalti. E questo senza tenere conto che i crolli hanno riguardato in massima parte edifici storici, oltre al fatto che non risultano allo stato attuale infiltrazioni mafiose nei centri pedemontani dell'alto Lazio. Dal canto suo, un noto giornalista italiano ha imputato la strage, in prima battuta, agli abusi edilizi, associando Amatrice ai tristi paesaggi dell'illegalità diffusa. Ma, quand'anche l'abuso sia acclarato in diversi casi di ristrutturazione, non basta da solo a motivare un fenomeno di crolli a macchia d'olio, tale da cancellare un intero centro storico, come si è verificato nelle vicine Marche proprio per effetto del sisma, a Pescara del Tronto (frazione di Arquata del Tronto, Ascoli Piceno). In realtà, il tessuto abitativo dei luoghi colpiti era caratterizzato da edifici di bassa lega in massima parte realizzati tra il 1750 e il 1950. Si tratta di aree pedemontane che hanno conosciuto gravi e ricorrenti stagnazioni sin dal XVII secolo, con i connessi fenomeni di spopolamento. Di pari passo si è assistito alla contrazione e all'impoverimento dell'attività edilizia, con la rinuncia inevitabile alla selezione dei materiali e dei metodi costruttivi. Finché erano all'opera maestranze qualificate grazie alla presenza di comunità ricche e operose, fino a buona parte del Cinquecento, gli edifici erano costruiti meglio: più rifiniti e più solidi, grazie ad apparecchi murari in pietra concia con punti di forza ben saldati. Paradossalmente, quindi, più si va indietro nel tempo, più si vede un migliore impiego di risorse e di tecniche in campo edile.
Esamina l'architettura del tardo barocco a Vignanello Pubblicato su "La Loggetta" n. 104
VERTIGO, 2018
Testo di presentazione della mostra di fotografia ideata e curata da Roberta Vanali per il Centro Fotografico Cristian Castelnuovo.
Pagine di vita del passato raccolte in 32 racconti, scritte dalla penna di 21 autori, per lasciare testimonianza di personaggi, avvenimenti e ambienti di quella microstoria che non si trova nei libri di scuola ma che, da sempre, contribuisce al dipanarsi della storia nazionale. Quello che viene fuori è un mondo semplice e genuino, dove c’è sempre posto per un sorriso, anche se spesso è a denti stretti, un sorriso agro -dolce che nasconde il desiderio di un riscatto, forse, mai completamente appagato. Sono storie di gente comune che, dalla costa all’entroterra, tra fantasia e realtà, ci riportano echi di un piccolo mondo ormai lontano, di uomini e donne capaci di gesti di coraggio, slanci di generosità, spirito di sacrificio che fanno riflettere il lettore su quello che sono stati ma anche su quello che sono diventati il Cilento e la sua gente.
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Elba un'isola nella Storia, II edizione, 2023
PORTALI SUD E NORD CATTEDRALE DI CHARTRES, 2016