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A VALENZANO UNA IPOTESI Non sono uno storico, non sono un accademico.
Il lavoro esamina i passaggi qualificanti dell'Orestis Tragoedia di Draconzio, dove il personaggio è descritto in preda al 'furor' del rimorso e perseguitato dagli spettri prima della madre Clitemnestra, poi anche da quello del padre Agamennone. L'analisi rivela l'attenzione e la particolare cura con cui Draconzio ha cercato di amplificare la sintetica narrazione virgiliana, modello primario della storia.
2021
della di Palermo. La scoperta venne effettuata dal Vicedirettore dei Gruppi Archeologici d'Italia, il Prof. Alberto Scuderi, dal Gruppo Speleologico Ambientale di Trapani, (Dott.re Ninni Gallina, Dott.ssa Federica Tobia, Do occasione di un lavoro, intrapreso l'anno precedente, per il censimento, rilievo e accatastamento delle cavità carsiche della zona. all'estremità settentrionale di un grosso complesso di rocce carbonatiche affioranti conosciute come: Rocche di Maranfusa o Cozzo Sticca (fig 2). Lo sviluppo della cavità misura i sezione ovale con andamento curvilineo che si arresta dove la volta crollata lascia in parte a cielo aperto l'ultimo tratto, creando così un accesso dall'esterno sul lato sud occidentale delle Rocche di Maranfusa. L compatto, misto a pietre di medie dimensioni, ed è solo nella parte finale della cavità che affiora il suolo roccioso dove, e in alcuni punti, si in occasione degli scavi archeologici, condotti dalla Soprintendenza di Palermo negli an Dott.ssa Francesca I tesori della Sticca: una grotta Nel Dicembre 2014 veniva annunciata la scoperta di un gruppo di incisioni preistoriche all'interno della grotta Sticca sita nel territorio di Roccamena, un piccolo comune di Palermo. La scoperta venne effettuata dal Vicedirettore dei Gruppi Archeologici d'Italia, il Prof. Alberto Scuderi, dal Gruppo Speleologico Ambientale di Trapani, (Dott.re Ninni Gallina, Dott.ssa Federica Tobia, Dott.re Roberto Mazzeo e Dott.re Roberto Grammatico), e dalla Geologa, Dott.ssa Rossana Scuderi, in occasione di un lavoro, intrapreso l'anno precedente, per il censimento, rilievo e accatastamento delle cavità carsiche della zona. La Grotta "Sticca" (Fig 1 all'estremità settentrionale di un grosso complesso di rocce carbonatiche affioranti conosciute come: Rocche di Maranfusa o Cozzo Sticca (fig 2). Lo sviluppo della cavità misura i sezione ovale con andamento curvilineo che si arresta dove la volta crollata lascia in parte a cielo aperto l'ultimo tratto, creando così un accesso dall'esterno sul lato sud occidentale delle Rocche di Maranfusa. L'interno è interamente percorribile senza alcuna difficoltà, ed il talus si presenta con uno strato di letame compatto, misto a pietre di medie dimensioni, ed è solo nella parte finale della cavità che affiora il suolo roccioso dove, e in alcuni punti, si Fig. 1-Ingresso della grotta (ft. Fig. 2-Panoramica sulle Rocche di Maranfusa Già in precedenza furono effettuate delle indagini all'interno della in occasione degli scavi archeologici, condotti dalla Soprintendenza di Palermo negli an Dott.ssa Francesca Spatafora che, interessarono i pianori sommita I tesori della Sticca: una grotta-Un'ipotesi interpretativa Nel Dicembre 2014 veniva annunciata la scoperta di un gruppo di incisioni preistoriche all'interno grotta Sticca sita nel territorio di Roccamena, un piccolo comune di Palermo. La scoperta venne effettuata dal Vicedirettore dei Gruppi Archeologici d'Italia, il Prof. Alberto Scuderi, dal Gruppo Speleologico Ambientale di Trapani, (Dott.re Ninni Gallina, Dott.ssa Federica Tobia, tt.re Roberto Mazzeo e Dott.re Roberto Grammatico), e dalla Geologa, Dott.ssa Rossana Scuderi, in occasione di un lavoro, intrapreso l'anno precedente, per il censimento, rilievo e accatastamento delle cavità a" (Fig 1-1a) prende il nome dall'omonima contrada e Masseria, e si affaccia all'estremità settentrionale di un grosso complesso di rocce carbonatiche affioranti conosciute come: Rocche di Maranfusa o Cozzo Sticca (fig 2). Lo sviluppo della cavità misura i sezione ovale con andamento curvilineo che si arresta dove la volta crollata lascia in parte a cielo aperto l'ultimo tratto, creando così un accesso dall'esterno sul lato sud occidentale delle Rocche di Maranfusa. 'interno è interamente percorribile senza alcuna difficoltà, ed il talus si presenta con uno strato di letame compatto, misto a pietre di medie dimensioni, ed è solo nella parte finale della cavità che affiora il suolo roccioso dove, e in alcuni punti, si possono notare piccole porzioni concrezionate miste ad ossa fossili. (ft. M. Bonaviri) Fig. 1a Panoramica sulle Rocche di Maranfusa e ubicazione della Grotta Sticca Già in precedenza furono effettuate delle indagini all'interno della in occasione degli scavi archeologici, condotti dalla Soprintendenza di Palermo negli an Spatafora che, interessarono i pianori sommita-santuario ? n'ipotesi interpretativa Nel Dicembre 2014 veniva annunciata la scoperta di un gruppo di incisioni preistoriche all'interno grotta Sticca sita nel territorio di Roccamena, un piccolo comune di circa 2000 abitanti della Provincia di Palermo. La scoperta venne effettuata dal Vicedirettore dei Gruppi Archeologici d'Italia, il Prof. Alberto Scuderi, dal Gruppo Speleologico Ambientale di Trapani, (Dott.re Ninni Gallina, Dott.ssa Federica Tobia, tt.re Roberto Mazzeo e Dott.re Roberto Grammatico), e dalla Geologa, Dott.ssa Rossana Scuderi, in occasione di un lavoro, intrapreso l'anno precedente, per il censimento, rilievo e accatastamento delle cavità 1a) prende il nome dall'omonima contrada e Masseria, e si affaccia all'estremità settentrionale di un grosso complesso di rocce carbonatiche affioranti conosciute come: Rocche di Maranfusa o Cozzo Sticca (fig 2). Lo sviluppo della cavità misura in tutto 34 mt. e presenta un corridoio a sezione ovale con andamento curvilineo che si arresta dove la volta crollata lascia in parte a cielo aperto l'ultimo tratto, creando così un accesso dall'esterno sul lato sud occidentale delle Rocche di Maranfusa. 'interno è interamente percorribile senza alcuna difficoltà, ed il talus si presenta con uno strato di letame compatto, misto a pietre di medie dimensioni, ed è solo nella parte finale della cavità che affiora il suolo possono notare piccole porzioni concrezionate miste ad ossa fossili. Fig. 1a-Interno della grotta (ft. M. Bonaviri) e ubicazione della Grotta Sticca (ft. M. Bonaviri) Già in precedenza furono effettuate delle indagini all'interno della grotta dal Prof.re G. Mannino in occasione degli scavi archeologici, condotti dalla Soprintendenza di Palermo negli anni '90 e d Spatafora che, interessarono i pianori sommitali del vicino Monte Maranfusa Nel Dicembre 2014 veniva annunciata la scoperta di un gruppo di incisioni preistoriche all'interno di circa 2000 abitanti della Provincia di Palermo. La scoperta venne effettuata dal Vicedirettore dei Gruppi Archeologici d'Italia, il Prof. Alberto Scuderi, dal Gruppo Speleologico Ambientale di Trapani, (Dott.re Ninni Gallina, Dott.ssa Federica Tobia, tt.re Roberto Mazzeo e Dott.re Roberto Grammatico), e dalla Geologa, Dott.ssa Rossana Scuderi, in occasione di un lavoro, intrapreso l'anno precedente, per il censimento, rilievo e accatastamento delle cavità 1a) prende il nome dall'omonima contrada e Masseria, e si affaccia all'estremità settentrionale di un grosso complesso di rocce carbonatiche affioranti conosciute come: Rocche n tutto 34 mt. e presenta un corridoio a sezione ovale con andamento curvilineo che si arresta dove la volta crollata lascia in parte a cielo aperto l'ultimo tratto, creando così un accesso dall'esterno sul lato sud occidentale delle Rocche di Maranfusa. 'interno è interamente percorribile senza alcuna difficoltà, ed il talus si presenta con uno strato di letame compatto, misto a pietre di medie dimensioni, ed è solo nella parte finale della cavità che affiora il suolo possono notare piccole porzioni concrezionate miste ad ossa fossili. Bonaviri) (ft. M. Bonaviri) grotta dal Prof.re G. Mannino ⁽¹⁾, ni '90 e diretti dalla li del vicino Monte Maranfusa ⁽²⁾,
Club Theologicum, 2023
Articolo divulgativo pubblicato in Club Theologicum il 22 settembre 2023. Si tratta di una risposta a diversi articoli del noto teologo Giovanni Cavalcoli, OP. Cavalcoli offre una semplice argomentazione a favore dell'idea che l'esistenza di vita extraterrestre sia incoerente con la dottrina della Chiesa Cattolica. Mostro come tale argomentazione parta da delle premesse errate. In primo luogo, mostro come i documenti a cui Cavalvoli si appella non sono coperti da infallibilità. In secondo luogo, mostro come la presupposizione della connessione tra discendenza biologica e trasmissione della natura non sia necessaria e anzi sia un fraintendimento di tali concetti. In terzo luogo, elenco varie fonti della tradizione, dal medioevo al secolo presente, che difendono la coerenza teologica dell'esistenza di vita extraterrestre. Concludo proponendo una soteriologia che rende merito della possibile esistenza di vita extraterrestre.
Tutti i diritti riservati © Copyright by monaStero San SilveStro abatefabriano printeD in italy Francesco salvestrini 'FURTI' DI IDENTITÀ E AMBIGUE SEMANTIZZAZIONI AGIOGRAFICHE: VERDIANA DA CASTELFIORENTINO SANTA VALLOMBROSANA Dondo campana, È morta Verdiana, 'N un campo di ceci. Piangete Lucchesi! [filastrocca popolare della Valdelsa] ( 1 ).
Iconocrazia , 2018
Si propone qui una nuova ipotesi sui celebri emisferi celesti nelle scarselle fiorentine della Sagrestia Vecchia e della Cappella dei Pazzi, tenendo conto del quadro storico delle tematiche dell’astrologia medicea sviluppatesi nella generazione di Cosimo de’ Medici. E’ infatti in questo ambito che deve trovare ragionevolmente collocazione una rappresentazione artistico-scientifica così straordinaria e innovativa da innumerevoli punti di vista, espressa addirittura in duplice copia. L’identificazione dell’autore del programma astrologico (Paolo dal Pozzo Toscanelli, probabilmente in collaborazione con Leon Battista Alberti) non è purtroppo sufficiente, in assenza di documentazione e testimonianze dirette, a svelare le enigmatiche esigenze del committente Cosimo il Vecchio de Medici ma, alla luce di altre coeve e successive committenze di tematica celeste, è possibile tentare di ricostruirne la strategia astrologica complessiva, di natura sottilmente propagandistica e mitopoietica. Gli interessi della dinastia in ascesa sono inquadrati e giustificati in una narrativa divisa tra l’immaginario orientale e neoplatonico dei Re Magi e dell’eredità bizantino-ortodossa e quello profetico-gioachimita di una Firenze vista come nuova Gerusalemme e futuro polo dominante della storia e della politica mondiale. Il tema dei Magi e quello del Concilio di Firenze continueranno a intrecciarsi anche a decenni di distanza dal suo sostanziale fallimento, indicando con forza, tra le due date plausibili fin qui proposte per i cieli di San Lorenzo e di Santa Croce - il 1439 di Fortini-Brown e il 1442 di Forti - quella del 6 luglio 1439, la proclamazione della Bolla Laetentur Coeli in occasione della fuggevole riunificazione delle Chiese Occidentale e Orientale, a sei mesi esatti dalla ricorrenza magusea dell’Epifania. La scelta di questa data, lungi dall’essere una casualità calendariale o un puro calcolo tecnico-astrologico del momento migliore per celebrare l’evento, potrebbe celare secondo una plausibile ricostruzione storica del Toscanelli il cielo del primo avvistamento della Stella profetica della Natività di Cristo. La forza politica, religiosa e metafisica del messaggio dei due emisferi celesti, nonostante non venga mai citata e interpretata esplicitamente dalla letteratura contemporanea e successiva, lascerà una suggestiva e dimenticata eredità artistica nel Rinascimento italiano: quella grandiosa della prima volta della Cappella Sistina realizzata da PierMatteo D’Amelia e quella più modesta della cupolina della Cappella del Rosario a Montagnana, concepita dall’astrologo Galeotto Marzio.
Studium, 2022
La profezia relativa all'imminente arrivo di un «Cinquecento diece e cinque», inserita nel canto xxxiii del Purgatorio 1 , costituisce, insieme ai versi dedicati alla venuta del Veltro nel primo canto dell'Inferno, uno dei passi più dibattuti e controversi di tutta la Commedia. in queste note si fornisce un ulteriore contributo alla possibile decodifica del passo e all'individuazione del personaggio che si cela sotto i numeri con cui Dante, attraverso le parole di Beatrice, lo presenta.
Studi Classici e Orientali, 2014
This article offers a new iconographic and textual perspective about the Banquet Stele, one of the most famous and peculiar Neo-Assyrian monuments, erected by King Ashurnasirpal II. Through a synoptic and comparative study of the iconography and of the text of this stele, it is possible to put forward a new interpretation: the long sceptre/rod, represented on the monument, was used by the king in situations of non belligerency, to promote his own image of pacific sovereign and ‘marvellous shepherd’.
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Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2016
"CASTRUM PAENE IN MUNDO SINGULARE" Scritti per Aldo Settia in occasione del novantesimo compleanno, 2022
in 'Mediae Aetatis Vestigia Terrae Paternionis. Convegno di Studi Medievali' a cura di B. Cavallaro, M. Chisari, A. Mirenna, Lussografica, Caltanissetta 2022, pp. 65-73
Rassegna Storica dei Comuni, 2003
“Arte Veneta”, n. 56, 2002
"Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regine autonoma Valle d'Aosta", 19, 2022
L'immagine Riflessa, XXXII/1, 2023
Insula Fulcheria , 2023
Maraglianeschi. La grande scuola di Anton Maria Maragliano, a cura di D. Sanguineti, 2018
IL FENOMENO CARSICO NELLA VALLE DELL'ESINO, 2006
laboratorio attualità delle ricerche sulla storia dell’arte a pavia e in certosa, 2019
"Arte Veneta", 2020
Parma per l'Arte, Nuova Serie, XXVI, 2020