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2013, Egitto in Veneto, , a cura di P. Zanovello e E.M. Ciampini
P. De Fidio, C. talamo (a cura di),Eforo di Cuma nella storia della storiografia greca, Atti Incontro Internazionale di Studi Fisciano-Salerno 2008, La Parola del Passato, vol.II., 2014
The paper examines the text of the Giambi to Nicomedes in search of aspects of the geographical thought of Ephorus of Cumae.
Il tempio alle divinità di origine egizia è il luogo di culto di Verona romana meglio noto rispetto agli arredi interni e il più discusso riguardo ad ubicazione e cronologia. 1 Come tutti gli argomenti legati all'Egitto ha suscitato grande interesse non solo in ambito scientifico, e gli oggetti ad esso pertinenti godono di una bibliografia ampia, comparendo sia in contributi specifici sia nei repertori di isiaca, anche con conseguenze negative, per la tendenza ad accrescere le testimonianze con reperti estranei, in particolare oggetti senza provenienza conservati nei Musei Archeologico e Maffeiano di Verona, che ospitano -oltre a reperti locali -materiali da tutta Italia, dalla Grecia, dall'Asia minore, dall'Egitto stesso. 2 La proliferazione di studi in ambito isiaco 3 comporta poi l'impossibilità di rintracciare tutte le menzioni della documentazione veronese.
Ecclesia Orans, 1996
Dal 1932 il lezionario bizantino del Nuovo Testamento è stato fatto oggetto di un progetto di ricerca dell' Università di Chicago sotto la guida di E.C. Colwell, il cui metodo program matico di indagine venne reso noto nel 19335. L'approccio di Colwell e della sua equipe era principalmente di tipo testuale e può essere riassunto in quattro punti: 1. Tutti i lezionari coincidono testualmente in un grado così alto da provare resistenza di un testo lezionario definitivo almeno dallVUI al XVI see.6. 3 Usiamo tra virgolette o in corsivo i termini « synaxarion » e « menologhion» per indicare la serie dei giorni liturgici nei lezionari, rispet tivamente del ciclo mobile e di quello fisso. I termini sinassario e menologio rimandano invece ai rispettivi libri agiografici. Sull'impiego di que sta terminologia si veda H.
Il progetto nasce dal desiderio di adottare le nuove tecnologie per raccontare i caratteri più nascosti e particolari della storia del popolo Ebraico. Attraverso lo studio degli epitaffi provenienti dall'antico cimitero storico di Venezia, porta dell'Europa occidentale nel Medio Evo, desideriamo delineare i caratteri della più antica comunità ebraica d'Europa negli anni in cui era in uso il cimitero. (1200-1400).
Tarabotti fra omissioni e femminismo: il mistero della 1 sua formazione 2 Francesca Medioli 3 4 5 6 7 8 Premessa 9 10 Suor Arcangela Tarabotti aveva 39 anni quando pubblicò il suo primo 11 volume, il Paradiso monacale, nel 1643. 1 Era quindi, se non proprio una 12 donna di età, senz'altro una donna matura (almeno per l'epoca), 2 la pub-13 blicazione dei cui libri costituiva il punto d'arrivo di un percorso di studio, 14 di amicizie influenti, di preparazione complessiva a un progetto editoriale. 15 Quasi nulla si sa di questo percorso, oltre a quanto lei stessa dichiarò o 16 volle lasciar trapelare nelle sue opere. Qui verranno forniti nuovi dati 17 riguardanti la sua biografia, e in particolare sulla sua famiglia di nascita 18 che costituisce-almeno in parte-il suo ambiente di formazione. Tali 19 dati verranno messi in relazione con quanto teorizzato nei suoi scritti e 20 saranno letti in controluce rispetto a quanto Tarabotti tace accuratamente 21 della sua storia personale e intellettuale. Questo, nel tentativo di gettare 22 qualche luce sul mistero della sua formazione e, di conseguenza, cercare 23 di spiegare la sua originalità di pensiero che ne fa a tutti gli effetti una 24 teorica della condizione femminile e una protofemminista del Seicento. 25 26 1 Vedi ARCANGELA TARABOTTI, Paradiso monacale, libri tre, con un soliloquio a Dio, Venezia, Guglielmo Oddoni, 1663 (ma 1643). Non c'è tuttavia licenza di stampa in Archivio di Stato, Venezia (d'ora in poi ASV), Arti, busta 166. Ringrazio Mario Infelise dell'indicazione. 2 Vedi DANIELE E. ZANETTI, La demografia del patriziato milanese nei secoli XVII, XVIII, XIX, «Annales Cisalpines d'histoire sociale», II serie, 2, Università di Pavia, Pavia, 1972; RICHARD B. LITCHFIELD, Demographic Characteristics of Florentine Patrician Families, Sixteenth to Nineteenth Centuries, «The Journal of Economic History», 29, II, pp.191-205; cfr. per le monache JUDITH C. BROWN, Monache a Firenze all'inizio dell'età moderna. Un'analisi demografica, «Quaderni storici», 85, pp. 117-152.
2021
in La signoria rurale nell'Italia del tardo medioevo, 5, Censimento e quadri regionali, a cura di F. Del Tredici, Roma 2021, pp. 57-70
SHARE Libri, 2020
JESSICA DELLO RUSSO Early Explorations of the Maddalena Hill: From Ancient Travelers to the Rediscovery of the "Santa Rufina" Catacombs 139-182 MAURIZIO LAZZARI Geologia, geomorfologia e vulnerabilità strutturali dell'area ipogea della Collina della Maddalena di Venosa 183-196 GIANCARLO LACERENZA Le iscrizioni delle catacombe ebraiche di Venosa. Dove eravamo, a che punto siamo 197-222 VITO MUSCIO L'applicazione delle nuove tecnologie per lo studio e la conoscenza delle catacombe venosine: primi rilievi in TLS 223-243 ENGLISH ABSTRACTS 245-249
Studi in ricordo di BM Scarfì XL 2017, pag. 312-317, 2017
I monumenti noti come "basi di via Cinque Giornate a Como" rinvenuti nel 1974, furono subito oggetto di diversi interventi da parte di autorevoli studiosi della Cisalpina Romana 1 . Fra di essi Bianca Maria Scarfì che si inserì nel dibattito con due significativi ed ancora oggi validissimi articoli del 1976 e del 1993 2 . Recentemente una ottima tesi di laurea del 2007-2008 ha ripreso ampiamente in considerazione il problema del sistema iconografico presente nelle basi e del loro utilizzo architettonico 3 .
Bollettino della società Italiana di Fotogrammetria e Topografia n.3/2012, 2013
Nella prima parte del contributo sono riportati i risultati di una ricerca condotta presso lo IUAV di Venezia dal 2003 al 2008 e diretta dai proff. F. Doglioni e G. Mirabella Roberti, avente per oggetto il rapporto fra i caratteri costruttivi e il comportamento strutturale dell'edilizia storica della città lagunare. In particolare si dà conto della pratica edilizia antica con cui le murature perimetrali venivano realizzate intenzionalmente in entro-piombo rispetto alla verticale. A questo proposito sono descritti due edifici in cui tale carattere è stato osservato: Ca' Corner de la Frescada e palazzo Soranzo Pisani. Considerato che un profilo con assetto ad entro-piombo può essere allo stesso tempo risultato di un'azione intenzionale ed effetto riconducibile ad un meccanismo di dissesto, se ne evidenzia l'importanza della corretta interpretazione ai fini dell'analisi diagnostica. Le due componenti sono infatti spesso presenti contestualmente; la loro distinguibilità dipende dai risultati di una accurata azione investigativa, consentita da determinate condizioni di leggibilità e in seguito allo svolgimento di accurati rilievi geometrici. Nella seconda parte del contributo sono descritti alcuni esempi di rilievi effettuati con la tecnica laser scanning che documentano i caratteri e/o le deformazioni patologiche delle facciate dell'edilizia veneziana, evidenziando l'efficacia del metodo per la comprensione della natura dell'andamento geometrico.
Nuovi volti della ricerca archeologica, filologica e storica sul mondo antico - II, 2021
Il contributo intende approfondire la diffusione delle ciste cordonate bronzee, una particolare classe di manufatti presenti in Italia nord-orientale a partire dalla prima età del Ferro. Questi oggetti, la cui origine è da identificare nell’Europa centro-settentrionale, conoscono un’ampia diffusione a sud delle Alpi soprattutto in area padana, nell’area della cultura di Golasecca e nel Piceno dove, tra VI e IV sec. a.C., si sviluppano botteghe locali che rielaborano i modelli di origine nord-alpina. In Veneto queste sono note principalmente in corredi funerari di grande prestigio, dove spesso sono associate ad altri materiali di importazione, dato che contribuisce a riconoscere in questo oggetto un prodotto di lusso che veniva acquistato e/o scambiato sotto forma di dono dall’élite delle comunità.
2020
JESSICA DELLO RUSSO Early Explorations of the Maddalena Hill: From Ancient Travelers to the Rediscovery of the "Santa Rufina" Catacombs 139-182 MAURIZIO LAZZARI Geologia, geomorfologia e vulnerabilità strutturali dell'area ipogea della Collina della Maddalena di Venosa 183-196 GIANCARLO LACERENZA Le iscrizioni delle catacombe ebraiche di Venosa. Dove eravamo, a che punto siamo 197-222 VITO MUSCIO L'applicazione delle nuove tecnologie per lo studio e la conoscenza delle catacombe venosine: primi rilievi in TLS 223-243 ENGLISH ABSTRACTS 245-249
Archeologia e tecnica dei pozzi per acqua dalla pre-protostoria all’età moderna, Atti del Convegno di Studi, Borgoricco (PD) 11 dicembre 2010, “Antichità Alto Adriatiche”, LXX, pp. 19-52, 2011
Il limitato numero di trattazioni specifiche dedicate al tema dei pozzi per acqua in epoca antica è in singolare contrasto con l'abbondanza del loro numero in tutta la Cisalpina 1 . Se infatti diversi sono i contributi dedicati a singoli manufatti, dato il riconosciuto interesse per questi manufatti che, nel contesto generale di rinvenimento, se inviolati, costituiscono degli eccezionali contenitori stratigrafici di informazioni archeologiche, poche sono invece le sintesi più generali dedicate alle diverse problematiche che riguardano l'argomento, dagli aspetti tecnologici a quelli cronotipologici 2 .
I. Ercoles, F. Castorina, S. Nisi, F. Carbone, G. Pardini, P.R. Trincherini, Studio di provenienza sulle monete Zeus/civetta coniate a Velia (Italia), in Atti del XIV Convegno Internazionale Diagnosis for the Conservation and Valorization of Cultural Heritage, pp. 135-144.
Introduction to Veneto agro. Operai e sindacato alla prova del leghismo (1980-2010), a cura di Alessandro Casellato e Gilda Zazzara, Ires-Istresco, Mestre-Treviso 2010
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