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Una confessione anzi uno sfogo. Perché il Mediterraneo mare dei Latini, che doveva accogliere e legare i popoli, è diventato nei secoli il posto al mondo con più vittime delle mafie.
Oriente Moderno, 2015
Mediterraneo unico e molteplice L'eredità di Miguel Asín Palacios e del dibattito sulle fonti islamiche di Dante in due recenti pubblicazioni
Lo sguardo sul /Mediterraneo/ Fredric Jameson, nel suo libro Postmodernism, or, the cultural logic of late capitalism, evidenzia come i linguisti adoperino nell'analisi del contenuto semantico uno schema particolare che «può contrassegnare una parola sia come "parola" che come "idea", alternando segni obliqui e parentesi» 1 [o virgolette]. Questo schema, di cui Jameson, rammaricandosi, denuncia l'assenza nell'analisi ideologica, potrebbe rivelarsi molto utile nel nostro percorso, seppur breve e sintetico, intorno al Mediterraneo. Occorre, cioè, distinguere ciò che la parola /Mediterraneo/ descrive, con tutte le radici etimologiche e le diverse declinazioni assunte nel corso dei secoli, da quello che il "Mediterraneo" rappresenta nel contemporaneo dibattito politicoculturale. Distinguere questi due piani dell'analisi, ossia il piano simbolico dal piano reale, potrebbe servire ad evitare di impaludare la riflessione in terreni incerti e scarsamente illuminati, laddove il "Mediterraneo", divenuto immagine, visione, metafisica, avvolge (a volte fino a farlo scomparire) il /Mediterraneo/ concreto, inteso come spazio fisico e temporale.
Il Mediterraneo non è spazio, non è ‘mare tra le terre’, ma è luogo; nello specifico, luogo dove avviene una ‘tra-duzione’: questa ‘pratica mediterranea’ costruisce la memoria collettiva, che è comune a diverse e distinte civiltà, e garantisce la prossimità. Per questo il Mediterraneo non è chiuso, è il nome di un confine sempre liquido.
L’Occidente (Unione Europea e NATO) si trova posto oggi di fronte a due diverse sfide: una è quella proveniente dalla rinnovata assertività russa, l’altra dalle continue turbolenze nell’area mediterranea e mediorientale, oggi in particolare incarnate da Da’ish. Attualmente l’Occidente sembra focalizzare i propri sforzi sull’arginare la Russia, ma questa è una scelta e non certo una necessità. Per l’Italia la priorità è rappresentata da stabilità e sicurezza nel Mediterraneo, il mare in cui è fisicamente immersa e da cui provengono le risorse fondamentali per la sua prosperità.
Not published, 2019
La mia tesi di laurea triennale si pone l'obiettivo di spiegare quali siano state le ragioni e le conseguenze della trasformazione avvenuta nella politica estera italiana a seguito della fine del bipolarismo, analizzando nello specifico la diversa importanza assunta, in tale contesto, dal Mediterraneo. La prima parte fornisce alcuni elementi necessari a comprendere l’influenza che lo spazio ha sulle azioni esterne degli stati e in particolare dell’Italia; inoltre, esamina il rapporto tra i tre pilastri (atlantico, europeo, mediterraneo) della politica estera italiana durante la Prima Repubblica. La seconda parte verte sull’analisi dei cambiamenti avvenuti a partire dalla seconda metà degli anni ’70 nel sistema politico italiano da un lato e nel sistema internazionale e più specificamente nel Mediterraneo dall’altro, utilizzando la cornice teorica delineata nella prima parte per spiegare perché e in che modo essi abbiano agito in profondità sulla politica estera italiana, rendendo centrale la sua dimensione mediterranea. La terza parte infine spiega quale sia stata la traduzione pratica di tale nuova centralità, considerando il riorientamento del dispositivo militare italiano ed il suo crescente utilizzo nell’area mediterranea, sullo sfondo di una strategia di “multilateralismo attivo” quale naturale strumento di politica estera per una media potenza.
2019
Developed in 2013 from the confluence of two different lines of research, the tcm project (Transformations and Crisis in the Mediterranean) has the main aim to investigate the forms and modalities in which a given community or social group creates its self-definition, the instruments it uses in its search for cohesion and stability, as well as the encounter and/or conflict with the “other”, during particular moments of crisis and transformation in the historical and cultural conditions. At the same time, the research wishes to offer some reflections on the methodology and analytical tools that can be utilized when engaging with such a topic, with specific reference to the concept and term “identity”, to its connotations and to its applicability to historical investigations. At the centre of the study are placed the peoples of the Levant during the late 2nd and the 1st millennium bce, including those – such as the socalled Phoinikes – who soon became protagonists in western Mediterra...
I luoghi del racconto, 2021
En estas páginas se analiza un ‘corpus’ de novelas cortas italianas y españolas (del «Decameron», Masuccio, Bandello, Pedro de Salazar, Cervantes y Castillo Solórzano) cuyo denominador común es el tema de la aventura en el escenario del Mediterráneo, la amenaza de los corsarios y la experiencia de la esclavitud. Al cruzar la frontera se produce el encuentro o el enfrentamiento con «el otro», en particular entre el mundo cristiano y el mundo musulmán. En un recorrido diacrónico, las circunstancias histórico-sociales implican significativas innovaciones ideológicas, evidentes sobre todo en el ámbito cultural español, donde la identidad racial y religiosa adquiere contornos problemáticos.
MULTIETHNIC CITIES IN THE MEDITERRANEAN WORLD HISTORY, CULTURE, HERITAGE AISU International, 2019
Il capitolo presenta i risultati di una ricerca qualitativa sulle pratiche abitative e culturali degli immigrati stranieri presenti sul litorale domizio, in Campania, nella particolare area del Villaggio Coppola Pinetamare. L'analisi evidenzia, in situazioni di forte precarietà abitativa, lo sviluppo di forme stringenti di solidarietà inter-etnica che a loro volta danno vita a pratiche di multiculturalismo quotidiano.
Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, Università degli Studi di Messina, 2021
Il 13, 14 e 15 ottobre la Scuola di dottorato in Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Messina presenta il convegno internazionale La questione Mediterraneo. Tradizione, Cambiamenti, Prospettive. Le tre giornate di studio sono dedicate al confronto interdisciplinare sul Mare Nostrum che, alla luce degli ultimi sviluppi internazionali, sembra rappresentare il fulcro di nuove importanti riflessioni critiche. Per i giovani dottorandi, organizzatori del seminario ed eredi di una ricca tradizione di ricerche sul Mediterraneo presso l’Ateneo Peloritano, la Student Conference rappresenta un primo banco di prova non solo per la presentazione delle loro ricerche, ma anche per l’organizzazione di una conferenza guidata da autorevoli studiosi, nazionali e internazionali, invitati per l’occasione a curare alcuni momenti di formazione. Tra gli ospiti, tre illustri professori: Francesco Benigno, professore di Storia moderna presso la Scuola Normale di Pisa, Markus Krienke, professore di Filosofia moderna e etica sociale presso la Facoltà di Teologia di Lugano, Giorgio Scichilone, professore di Storia delle istituzioni politiche presso l'Università di Palermo. L’obiettivo della Conference, organizzata su panel paralleli volti a privilegiare l’incontro tra metodologie diverse, è di dar vita a un dibattito di ampio respiro tra le nuove generazioni di dottorandi e dottori di ricerca che, a partire da studi consolidati, apra ulteriori orizzonti interpretativi, teorici e pratici. La giornata di apertura dell'evento si terrà presso l'Aula Magna del Rettorato dell'Università degli Studi di Messina (Piazza Pugliatti, 1). Le sessioni parallele della seconda giornata sono previste presso l'Aula Magna del Rettorato e l'Accademia Peloritana dei Pericolanti (sessione mattutina: Piazza Pugliatti, 1) e presso l'Aula Campagna e l'Aula Buccisano del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche (sessione pomeridiana: Piazza XX settembre, 1-4). La terza giornata di studio e la conclusione dei lavori si terranno infine presso l’Aula Campagna e l’Aula Buccisano del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche. Messina, dunque, per tre giorni sembra riacquistare quella dimensione che storicamente e geograficamente le è più propria: essere città al centro simbolico, geopolitico, culturale, filosofico, giuridico ed economico del Mediterraneo. L’evento potrà essere seguito in presenza, fino a capienza massima delle aule, e su piattaforma Mc Teams a partire dal 13 ottobre, ore 14.
Accade nel mondo 2 Editoriale Avere un cuore grande 3 Accade nel mondo Arte contemporanea 4 Primo Piano Diritti Umani e Globalizzazione 7 Comunicare la missione Non vedo, non sento... ma parlo! 8 Santi Cappuccini Missionari San Fedele da Sigmaringen In breve dalle terre di missione Viaggi & Pensieri Lo spirito missionario di Giovanni Paolo II Notizie e testimonianze Per riflettere... Il Mediterraneo: area di conflitti o di incontro fra culture? Il volto missionario della Comunità Instancabili sognatori alimentati dall'Eucarestia Chiesa e attualità Vita e attività del Centro Progetti 3 GiuGno2011 A a margine della Biennale di Venezia, nello scenario della nuova Scuola Grande di Santa maria della misericordia, ha preso il via una mostra alterativa di un artista fiammingo, tale Jan fabre, costituita da alcune opere di cui una è la discussa Pietas, riproduzione rimaneggiata della più celebre Pietà di michelangelo, esposta nella basilica vaticana.
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Maria Eugenia Cadeddu e Cristina Marras (a cura di), Linguaggi, ricerca, comunicazione Focus CNR (= Plurilinguismo e Migrazioni 1), 2019
LA CITTÀ MULTIETNICA NEL MONDO MEDITERRANEO PORTI, CANTIERI, MINORANZE, 2019
Italia, potenza globale? Il ruolo internazionale dell'Italia oggi, 2012
Storia dei Mediterranei, vol II. Mediterraneo e Storia, 2021
Voci dal Mediterraneo, 2019
Dialoghi Meditrerranei, 2025
Politica in Italia/Italian Politics Yearbook, 2016
Thalassa, 2020