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Per dare voce a chi nella storia l'ha avuta raramente: l'evoluzione della figura della donna e del modo di rappresentarla.
2004
Le Donne delle donne in «DWF», 1-2, 2004, pp.68-98 Wife and servant are the same But only differ in the name. Lady Chudleigh, 1703 4
Un'introduzione al femminismo e alla storia "di genere", ossia vista dall'ottica delle donne, con un approfondimento interno sull'Italia. Power point in formato pdf di una cinquantina di slide. Per approfondimenti sui contenuti: https://www.storiauniversale.it/53-LA-LIBERAZIONE-DELLE-DONNE-DAL-PATRIARCATO-MILLENARIO.htm
METAMORFOSI. Miti d'amore e di vendetta nel mondo romano, Padova, Centro di Ateneo per i Musei (CAM), 29 settembre-1 dicembre 2012, a cura di I. Colpo, F. Ghedini, G. Salvo, Padova
La metamorfosi è la trasformazione di un essere in altro da sé: con un lento cambiarsi delle membra, un uomo può diventare animale, pianta, pietra, statua, aria, acqua... Di questi mutamenti la fantasia dell'uomo, antico come moderno, è quanto mai ricca, ma l'elogio senza dubbio più elevato al mondo delle forme in divenire sono proprio le Metamorfosi di Ovidio, il poema popolato di uomini che diventano, per volere degli dèi -per punizione o premio delle loro azioni -sassi, fiumi, alberi, fiori, divinità, mostri, animali; animali che saltano, che strisciano, volano o nuotano. Ovidio narra nel suo poema ben 129 metamorfosi, descrivendo nel dettaglio i piedi che pietrificano, le unghie che diventano radici, le braccia che si coprono di fronde, gli occhi che si chiudono coperti dalla corteccia; ancora, i capelli che cadono, il pelo e le piume che ricoprono l'intero busto, la voce che si fa incapace di parlare, il corpo intero che si scioglie; e mentre tutto muta, il pensiero rimane. Nel mondo di Ovidio prendono così vita e si rincorrono trasformazioni in animali, in vegetali, siano essi alberi o fiori, in "minerali", quindi pietre, sassi, ma anche statue; e ancora, vi sono fanciulle che si dissolvono in aria, cambi di genere (da donna a uomo o viceversa), statue che prendono vita, stirpi di uomini che sono generati dalla terra o dalle pietre; senza contare quegli esseri, divini o mortali, capaci di assumere aspetti diversi. Non mancano infine i catasterismi, ossia le trasformazioni in costellazioni, e le apoteosi.
Il pensiero al femminile. Simone Weil, Edith Stein, 2018
Uno studio sulla specificità del filosofare in una prospettiva femminile. prima parte di un lavoro proseguito poi con un saggio su Hannah Arendt
Settentrione. Rivista di Studi italo-finlandesi, n.22/2010, pp. 93-97
Se oggi in Italia si dibatte sul tema del rapporto tra donne e politica, è perché la presenza femminile all'interno dei luoghi della politica, dai partiti alle istituzioni locali e nazionali, è così platealmente scarsa da non poter essere non percepita come un problema. In Italia ...
2013
Le donne briganti es una tesis interdisciplinaria, de caracter historico-filologico con un enfoque de estudio de genero. Es un trabajo que nace del interes por un argumento, el bandolerismo de la primera decada del Reino de Italia, que durante mucho tiempo y a sabiendas, ha sido tratado como una reaccion menor y criminal al proyecto de unificacion italiana, callando las razones de las poblaciones meridionales afectada antes por la invasion y luego por la represion de las tropas de los Saboya. Aun menos se ha tratado el papel de las mujeres en esta organizacion guerrillera por culpa de un montaje literario, historico, retorico que se hizo sobre esas mujeres. Un montaje que refleja un modelo Patriotico-Patriarcal. Patriotico, por ser construido por los que han querido y logrado la unificacion italiana. Patriarcal, porque, a veces olvidadas, a menudo confinadas a concubinas de los bandoleros o a simples colaboradoras, las bandoleras italianas fueron descritas tambien como seres monstru...
Una capacità di sentire differente Nel libro Moznaim laToràh è detto che dal punto di vista sentimentale le donne sono maggiormente evolute rispetto agli uomini. Questo comporta una maggiore capacità di conoscere Qadosh Barukh Hù. Questa capacità emerge in particolare nei momenti di difficoltà: "il popolo ebraico fu redento dall'Egitto per via delle donne zadqaniot" 1 . Parimenti le donne riescono a sentire maggiormente degli uomini il legame con Qadosh Baruch Hù e sotto questo aspetto si manifesta la forza spirituale delle donne. Molte delle regole della tefillàh si imparano da una donna, Channàh, come è scritto nel Talmud 2 . Dalla preghiera di Channàh, narrata nel primo capitolo del libro di Samuele, si impara infatti che ci si deve preparare alla preghiera, che si devono pronunciare le parole della 'amidàh senza però alzare la voce, e che è vietato pregare in stato di ebbrezza. Secondo una storia narrata nel Talmud, in un periodo di siccità si recarono presso Abà Chilqiàh affinché pregasse per la discesa della pioggia. Abà Chilqiàh andò sul tetto e si mise a pregare assieme alla moglie. La loro preghiera fu esaudita, ma le nuvole, cariche di pioggia, giunsero dalla parte della moglie, che si mostrò maggiormente sensibile nei confronti dei poveri: mentre Abà Chilqiàh se ne occupava dandogli denaro, e li costringeva quindi a procurarsi il cibo, la moglie gli dava del cibo già pronto per essere consumato.
simonetta soldani Il Risorgimento delle donne 1 Per alcuni esempi, cfr. s. nutini, «Rigenerare» e «rigenerazione»: alcune linee interpretative, in e. pii (a cura di), Idee e parole del giacobinismo italiano, Centro editoriale toscano, Firenze 1990, pp. 49-63. 2 madame de staël, Corinna ovvero l'Italia (1807), Casini, Roma 1961, p. 145. 3 Cfr. a. mc clintock, Family feuds: gender, nationalism and the family, in «Feminist Review», estate 1993, pp. 61-103. 4 Per una sottolineatura di questi aspetti, cfr. n. yuval davis e f. anthias, Introduzione a id. (a cura di), Women-Nation-State, Macmillan, London 1989. 5 Il nesso famiglia/nazione è stato al centro di numerose riflessioni di questi ultimi anni. Vedi, RISORG_06_Soldani_181-224 18-01-2012 8:59 Pagina 184 Il Risorgimento delle donne 185 ad esempio, g. eley, Culture, nation, and gender, in i. blom, k. hagemann e c. hall (a cura di), peraltro mira soprattutto a contestare il carattere di istituto giuridico del fenomeno e a rilevarne la diffusione ben al di là della penisola. Ma vedi anche, in questo volume, il suo saggio Una nuova morale per la donna e la famiglia. 7 Ma Luciano Guerci (in La discussione sulla donna nell'Italia del Settecento, Tirrenia, Torino 1987, e La sposa obbediente. Donna e matrimonio nella discussione dell'Italia del Settecento, ivi 1988) ha evidenziato anche la permanente fortuna di opposte retoriche e d'una misoginia ampiamente diffusa anche negli ambienti più «illuminati». 8 Per un'ampia panoramica, vedi la ricca sezione dedicata a Il Settecento, in m. l. betri e e. brambilla (a cura di), Salotti e ruolo femminile in Italia. Tra fine Seicento e primo Novecento, Marsilio, Venezia 2004. 9 Cfr., ad esempio, a. buttafuoco, Virtù civiche e virtù domestiche. Letture del ruolo femminile nel triennio rivoluzionario, in g. benassai e l. rossi (a cura di), L'Italia nella Rivoluzione 1798-1799, Grafis, Bologna 1990, pp. 81-88. Per alcune interessanti suggestioni metodologiche legate alla diversa accezione assunta in quegli anni dal termine virtù se declinato al maschile o al femminile, cfr. r. h. bloch, The gendered meaning of virtue in revolutionary America, in «Signs», 1987, n. 1, pp. 37-58, e e. leso, Lingua e Rivoluzione. Ricerche sul vocabolario politico italiano del triennio rivoluzionario 1796-1799, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, Venezia 1991. 10 Citato in l. pisano e ch. veauvy, Parole inascoltate. Le donne e la costruzione dello Stato-nazione in Italia e in Francia, 1789-1860, Editori Riuniti, Roma 1994, p. 208. La citazione è tratta dalla protesta di 2550 donne genovesi contro la disparità di diritti sancita dalla costituzione appena entrata in vigore. 11 c. lattanzi, Schiavitù delle donne (1797), a cura di G. Zacché, Edizioni lombarde, Mantova 1976, p. 44. Per qualche notizia su questa significativa figura di donna, redattrice per molti anni del fortunatissimo «Corriere delle Dame», cfr. s. franchini, Editori, lettrici e stampa di moda. Giornali di moda e di famiglia a Milano dal «Corriere delle Dame» agli editori dell'Italia unita, Franco Angeli, Milano 2002, ad nomen. RISORG_06_Soldani_181-224 18-01-2012 8:59 Pagina 186 17 p. ungari, Storia del diritto di famiglia in Italia, 1796-1975 (1974), il Mulino, Bologna 2002 18 Chiara Saraceno ha scritto (La dipendenza costruita e l'interdipendenza negata. Strutture di genere della cittadinanza, in g. bonacchi e a. groppi (a cura di), Il dilemma della cittadinanza. Diritti e doveri delle donne, Laterza, Roma 1992, p. 171), che «le donne hanno nella nazione la stessa posizione che avevano nei sistemi di parentela tradizionali: essenziali per la loro riproduzione, ma non realmente appartenenti». L'indicazione mi pare preziosa, ma non riducibile ai sistemi parentali di antico regime.
Asilo Politico - Nuovo Corriere di Firenze, 2011
cuni padri con il passeggino: sono davvero molti più di prima? O non sono invece ancora in numero esiguo, e hanno un disperato bisogno di essere 1gratificati e incoraggiati con complimenti, perché altrimenti lo stereotipo, intorno e dentro di loro, potrebbe prevalere? La prossima settimana, il 25 dicembre, ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per farne qualcosa di più di una ricorrenza formale, sarebbe buona cosa che si affrontasse anche il problema di quella violenza culturale e simbolica, che si manifesta sotto traccia, ma non si limita a produrre stereotipi: spesso, troppo spesso, produce violenza materiale e tante vittime.
età del risorgimento si presenta come un laboratorio di idee, metodi e approcci non sempre coerenti, ma portati vanti con grande passione politica e civile; da una parte c'è l'affermazione del metodo tedesco (critica delle fonti), dall'altra c'è la filosofia, un pensiero che riusciva ad abbracciare in un'interpretazione di insieme tutte le epoche della storia italiana: in questo periodo furono rarissimi i confronti con le vicende di altri paesi, ad eccezione della Francia rivoluzionaria, cui si faceva riferimento in maniera ricorrente e polemica. Ma nel complesso la storia scritta tra 1800 e 1860 è storia nazionale. Croce si sofferma sull'approccio risorgimentale al passato: egli fa una ricostruzione tutta al maschile e fortemente selettiva, in cui si salvano solo i filologi-filosofi di scuola cattolico-liberale che poi fu neoguelfa (Manzoni, Balbo) e i democratici che contribuirono a costruire un'alternativa della storia italiana (Cattaneo), mentre in maniera più critica si citavano quelli che dopo il '48 si erano dedicati alle prime interpretazioni di un processo di liberazione nazionale che lasciava già presagire la nuova egemonia di Casa Savoia. Gli storici individuati da Croce sono i rappresentanti ottimali di una nuova élite che stava per avere piena legittimazione come nuova classe politica dello Stato nazionale nato sotto il costituzionalismo moderato: la scrittura storica andava di pari passo con l'edificazione della nuova comunità italiana, non più pensata in termini di immutabilità di ceti, libera dall'oscurantismo pontificio e dagli assolutismi. Da qui la riscoperta di momenti topici quali la valorizzazione del Medioevo e l'esaltazione dei connazionali che nel passato erano stati testimoni della gloria del paese:
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in "Il Segnale", XXXVI (2017), 108, ottobre 2017, pagg 11-15
DIALOGHI MEDITERRANEI luglio, 2023
Bocaccio e le donne, Aracne, Roma, 2014, 2014
Le parole delle donne
AM. Rivista della Società italiana di antropologia medica, 2020
in «DWF – donnawomanfemme», Modelli femminili, n. 3-4 (87-88), 2010, pp. 3-10, 2010
Philologia Hispalensis, 2004
1927 La vita quotidiana a Pescara e nel suo territorio, a cura di Giovanna Basile e Enzo Fimiani, in Abruzzo Contemporaneo n. 28-30, 2007