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Deidier 1995

Abstract

VERSO UNA VISIONE CONCETTUALE "Nello scompartimento, accanto al fante Tomagra, venne a sedersi una signora alta e formosa. Una vedova provinciale, doveva essere, a giudicare dal vestito e dal velo [...]. Altri posti erano liberi, notò il fante Tomagra, nello scompartimento; e pensava che la vedova avrebbe certo scelto uno di quelli [...]" (I. Calvino, Ultimo viene il corvo, p. 319). L'avventura di un soldato (1949), che Calvino inserisce dapprima in Ultimo viene il corvo, e con cui successivamente inaugura la serie degli "Amori difficili" nei Racconti del 1958, si apre con un immediato riferimento alla sfera visuale dell'esperienza. Intorno ad essa si innestano -con funzione solo apparente di complementarità, ma delineando in effetti un portato relazionale molto più complesso nella dinamica esternointerno -la descrizione e il ragionamento. Il fante Tomagra "giudica" e "pensa", arrivando a restringere il suo campo d'immagine ad un unico oggetto e a farlo dipendere dalla varietà dei movimenti. Mutuando una metafora dalla fisica, si potrebbe affermare che il soggetto sta circoscrivendo un proprio "orizzonte degli eventi", entro cui impostare un reciproco scambio di informazioni con l'oggetto individuato. In questo modo la comunicazione si rende univoca in senso proiettivo (identificazione dell'esterno per via mentale), ma nel contempo si lascia condizionare dalla rete fenomenologica nella quale l'incontro si è naturalmente verificato.