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Nato in Francia, l'Immuminismo, dominò e si diffuse a partire dal 1750. Il termine Illuminismo significa che attraverso i lumi della ragione si voleva diffondere tutto il reale. Occorre ricordare Galileo, aveva basato la scienza sul metodo sperimentale, non bisogna mai accettare le cose superficialmente ma sempre metterle al dubbio della ragione. Gli illuministi avevano una fiducia illimitata nella razionalità, la ragione può garantire la conoscenza ed il controllo del mondo.
Le inventioni sono difficili ma lo aggiongervi è facile Niccolò Tartaglia QUESITI ET INVENTIONI DIVERSE Alla fine del '500 presso il Collegio Romano, parallelamente ai corsi pubblici consistenti in lezione ordinarie e in ripetizioni, spesso si tenevano conferenze su argomenti specifici. Secondo Ugo Baldini 1 , accanto alle singole conferenze aperte a tutti, che erano chiamate accademie, vi erano due altre accademie di livello superiore: la prima consisteva in "una serie di conferenze, dibattiti, ed anche lezioni su un tema o una disciplina, aventi carattere avanzato rispetto alle trattazioni offerte dai corsi pubblici, […] distinti da questi perché non basati sulla ricezione passiva ma su una interazione tra i partecipanti e perché, spesso, la discussione di singoli argomenti era affidata agli allievi". Un'altra "accademia" corrispondeva a "un gruppo permanente […] avente come scopo la ricerca". Un manoscritto autografo 2 di Christoph Grienberger 3 , probabilmente risalente al gennaio del 1596, dal titolo: Problema Mechanicorum Circa motus Ponderum, potrebbe essere la stesura del canovaccio di una di queste accademie di secondo livello. In favore di tale ipotetica destinazione vi è non solo la forma colloquiale dello scritto 4 , ma anche la sua incompiutezza.
Physis, 2019
Since his early works, Galileo never hid his admiration for the divine Archimedes. Galileo’s praise is not only evident in the apologetic adjectives that he reserved to the Syracusan mathematician; it is especially in the epistemological approach that Archimedes guided the Pisan mathematician in the foundation of the new science of motion. The study of the wonderful Spirals of Archimedes was for Galileo an important source of inspiration not only for the principle of composition of the motions illustrated in the Dialogo but also for the attempt to revise the Euclidean definition of proportionality contained in the fifth day of Discorsi. The comparison between the sheets 138r-v of the manuscript Gal.72 and the Latin translation of Archimedes’ works, published by Commandino in 1558, shows that Galileo used Commandino’s edition of the Spirals to elaborate the first of his theorems on uniform motion.
Premessa Se [la microstoria] è un autoritratto, allora il suo modello sono i quadri di Boccioni in cui la strada entra dentro la casa, il paesaggio dentro la faccia, l'esterno invade l'interno, l'io è poroso 1. Come si studia la storia? E come si racconta? 2 Sono, queste, le due domande che stanno dietro ogni possibile riflessione sull' "Eredità immateriale" di Giovanni Levi, vero e proprio manifesto programmatico della microstoria (italiana) 3 , e sul rivoluzionario metodo di ricerca storica che ne costituisce il prezioso, ancora attuale e fecondo, lascito storiografico.
Nella biografia di Galilei non mancano gli esercizi letterari (compose versi berneschi, sonetti, un abbozzo di commedia, contributi di critica letteraria sull'inferno dantesco, su Tasso, sull'Orlando furioso). Non sarà di questo che ci occuperemo in questo articolo, anche se non possiamo non rammentare l'ipotesi di E. Panofsky, il quale, studiando Galilei come critico delle arti [2], ha sostenuto l'influenza esercitata dalla sua attività di letterato e artista sulla costruzione del suo pensiero scientifico (contro la tesi più tradizionale e più banale che l'influsso fosse in direzione contraria, e che fosse la sua visione razionalistica del mondo fisico ad aver influenzato i suoi prodotti di letterato e le sue posizioni di critico).
Per ottenere la comprensione non è necessario vedere molte cose, ma guardare attentamente a ciò che vedi. Giorgio Morandi Dalla matrice ai multipli Attraversando Porta Nigra è un insieme di lavori, probabilmente non conclusasi, che declinano lo stesso elemento più volte. Benedetta Galli, affascinata da un lavoro scultoreo realizzato dal collega e amico storico Danilo Fiorucci 1 , a partire dal 2018 inizia a replicarlo più e più volte e dà vita a un ciclo di opere simili per soggetto eppure che mostrano, nella loro presunta omogeneità, variazioni tecniche, estetiche e semantiche evidenti. Il soggetto è un semi-torso tagliato in modo non convenzionale. Si presenta come una forma vagamente rettangolare che, ponendo la cavità ombelicale e l'aggetto del bacino in evidenza, manifesta la sua matrice antropomorfa. Benedetta Galli ne fa inizialmente un calco matrice in gesso. Incurante della fedeltà millimetrica all'originale, tuttavia, lo realizza a memoria. Da quella prima forma ricaverà più serie in terracotta: alcune prodotte presso lo studio di Robert Lang in Baviera; altre nello studio di Attilio Quintili a Deruta. Ciascuna è trattata con tecniche cromatiche e cotture diverse. Benedetta, anche in questo caso, incurante verso il rispetto totale per l'originale e l'esattezza tecnica, sfugge volutamente alle indicazioni dei maestri ceramisti che incontra nel suo percorso e lascia che i busti prendano la forma e la tinta che l'errore guida. Tra i vari lavori, un busto va in frantumi durante la cottura per uno sbaglio (voluto) di lavorazione. Il caso, il disordine e l'errore offrono così il fianco alla variazione creativa. L'artista poco tempo dopo riconnette i vari pezzi con cura e inizia a replicare il busto rotto con altre tecniche. Lo fotografa, lo stampa in grande formato e, nelle aree di rottura, come nella tecnica cinese Kintsugi 2 , mette della foglia d'oro. L'immagine a tinte grigie appena mosse dal gioco di ombre e luce delle cavità umane, viene improvvisamente attraversata da linee di oro traslucido. Il busto diviene opera vagamente astratta e bidimensionale. Omaggio prezioso (e impreziosito) alla crepa, alla falla che genera dall'uguale a se stesso il dissimile e la nuova forma: il nuovo essere. Ripetizione come assimilazione e controllo L'ossessione per la ripetizione, soprattutto la ripetizione del gesto creativo, è una costante nel 1 Il lavoro di Danilo Fiorucci, intitolato semplicemente Porta Nigra risale al 1994 ed è un calco in gesso di parte del proprio busto poi esposto a testa in giù. Il titolo citava il nome della grande porta romana, patrimonio dell'Unesco, della città tedesca di Treviri dove l'artista risedette qualche giorno in occasione di una esposizione. 2 Il Kintsugi è una tecnica millenaria giapponese che consiste nel recuperare del vasellame rotto riconnettendo le varie parti e sottolineando la parte della rottura con dell'oro. In questo modo, la crepa viene sottolineata e il particolare gioco di ramificazioni, impreziosito dall'oro, acquista in bellezza e valore ridando una nuova possibilità di esistenza all'oggetto.
Impersonalità, eclissi del narratore, uso dell'indiretto libero: sono i tre canoni narrativi del Verga verista. Quale e quanto rilevante è il debito dei Malavoglia nei confronti dell'Assommoir? Il lavoro muove dalle considerazioni degli studiosi di ieri e di oggi (Pellini in primis e – attraverso molte citazioni tratte dai due capolavori dell'arte naturalista e verista – cerca di dare qualche risposta, senza rinunciare ad alcune suggestioni narrative.
Il cesarato di Giuliano in Gallia, 2021
Il Cesarato di Giuliano in Gallia, con un'analisi sulle sue campagne, le riforme monetarie e sociali.
Per l’Anno Astronomico Internazionale la D.ssa Anna Toscano PhD. ed il Dr. Roberto Toscano, responsabile dei Protocolli didattici, hanno ideato e curato un Progetto Didattico Innovativo e di natura sperimentale denominato “L’Occhio di Galileo”. Accolto dal 5 gennaio 2009 fra le iniziative internazionali dell’IYA2009, il Progetto "L’OCCHIO DI GALILEO" ha ricevuto il Patrocinio dell’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA A.S.I. e la collaborazione scientifica della FONDAZIONE SCIENZA E TECNICA di FIRENZE. Visibile sulla piattaforma internazionale dell’IYA2009 all’indirizzo http://www.astronomy2009.it/Eventi-nazionali/LOCCHIO-DI-GALILEO---aprile-2009, è presente on line nel CATALOGO EUROPEO DI INIZIATIVE DI EDUCAZIONE SCIENTIFICHE STELLA http://www.stella-science.eu/initiatives_view.php?id=716, con la segnalazione speciale di INIZIATIVA SCIENTIFICA EUROPEA IN EVIDENZA (http://www.stella-science.eu/national_communities.php), sulla piattaforma STENCIL-SCIENCE.EU all’indirizzo (http://www.stencil-science.eu/initiatives_view.php?id=716), ha partecipato alla XIX SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA (23-29 marzo 2009) (http://roma.cilea.it/plinio/Iniziative/cerca.asp?Anno=2009&Argomento=&Titolo=&TipoManifestazione=&keyword=&Data=&Provincia=CS&Regione=) ed alla X SETTIMANA NAZIONALE DELL’ASTRONOMIA (18-23 maggio 2009). Il Progetto “L’OCCHIO DI GALILEO” è risultato fra i nove progetti finalisti (http://www.gjc.it/2009/node/596) al CONCORSO INTERNAZIONALE “GLOBAL JUNIOR CHALLENGE” 2009 (V edizione) (http://www.gjc.it/2009/node/390) promosso dalla FONDAZIONE MONDO DIGITALE - Roma (Presidente Prof. Tullio De Mauro), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Realizzato presso il Liceo Statale “Lucrezia della Valle” di Cosenza e la Scuola Media Statale “Tommaso Campanella” di Cosenza, Il Progetto "L'Occhio di Galileo", che ha inteso condurre gli studenti ad addentrarsi nei percorsi della scienza e della tecnica coinvolgendoli nel cammino intrapreso da Galileo Galilei, ha permesso di realizzare un percorso di acquisizione di competenze da parte degli studenti, assicurando loro un’articolata esperienza formativa, coinvolgendoli in modo sinergico su più livelli ed ambiti disciplinari, nella realizzazione di vari elaborati di natura laboratoriale, che sono confluiti in un prodotto complessivo fruibile su piattaforma digitale ed in una serie di manifestazioni che hanno coinvolto i cittadini ed i bambini della città di Cosenza attraverso le esperienze laboratoriali realizzate dagli studenti del Liceo e della Scuola Media. Il Progetto ha visto il coinvolgimento degli studenti in attività didattiche laboratoriali e multimediali volte a fornire una serie di competenze nell’ambito dei settori disciplinari della Fisica, Matematica, Astronomia, Arti, Filosofia Naturale, Biologia Evolutiva, Genetica, Fisiologia, Neurofisiologia, che hanno consentito loro di confermare, attraverso esperienze guidate, i saperi acquisiti e sperimentare nuove conoscenze. Target: le classi V del Liceo Statale “Lucrezia della Valle”; le classi III e II della Scuola Media Statale “Tommaso Campanella”. OBIETTIVI FORMATIVI: Si è applicata un’innovativa didattica “aperta” per le discipline scientifiche e le tecnologie, attraverso un processo didattico-formativo sinergico ed organico, volto a facilitare ed assicurare agli studenti il possesso di competenze all’interno di specifici contesti; consentire loro lo sviluppo di capacità logiche oltre che critiche; operare scelte consapevoli. METODOLOGIA DIDATTICA: La scelta metodologica adottata si è basata sull’attribuzione al concetto di formazione del significato di processo dinamico di costruzione dell’autonomia dell’individuo. Gli strumenti didattici adottati si sono configurati come interattivi, esplorativi ed operativi, agendo come occasione di esercizio/allenamento e sviluppo delle stesse discipline, intervenendo in modo simultaneo su tutte le componenti. Si è inteso mettere in atto: una Didattica Laboratoriale, affiancata a Lezioni frontali con applicazioni multimediali, interagenti con protocolli didattici su piattaforme web della NASA, ESA, ASI, Cern, RKA, e delle diverse istituzioni internazionali collegate al DARWINPROJECT, nonché con contenuti specifici relativi alla catalogazione e conservazione delle collezioni storiche di strumentaria scientifica in modo da porre gli studenti come attori principali della stessa azione didattica-formativa. RISULTATI DELL’ESPERIENZA: I prodotti realizzati dagli studenti sono stati divulgati e resi fruibili attraverso: Esposizione multimediale ed interattiva: "Scienza in città": Esposizione Permanente degli Strumenti Scientifici Antichi del Liceo, fotografati, catalogati e descritti secondo la scheda catalografica STS (elaborata dall’Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze, dalla Fondazione scienza e tecnica di Firenze, dall’ICCD del Ministero dei beni culturali e dal Cnr) Applicazioni multimediali realizzate dagli studenti, fruibili su piattaforma digitale e video, complessive delle singole esperienze didattiche laboratoriali video documento dell’incontro con il Cosmonauta Tenente Colonnello Roberto Vittori Incontro Multimediale: “L’occhio di Galileo” nuove strategie per una didattica.
CESARE LOMBROSO CENTO ANNI DOPO, 2009
Il capitolo ripercorre le vicende della criminologia nelle università italiane dopo la morte di Cesare Lombroso. The chapter traces the vicissitudes of Criminology in Italian universities after the death of Cesare Lombroso.
"E' come se un Dio qui, avesse costruito con enormi blocchi di pietra la sua casa" -Queste le parole di stupore ed ammirazione di Friedrich Nietzsche davanti ai templi dorici di Paestum. Nel trionfo di luce dell'ampia pianura limitata dall'azzurro del mare e dalla cupa massa dei monti, spiccano, con diversa armonia, le linee dei templi maggiori della città greca: questa è la visione che ha conquistato il visitatore moderno così come quello del passato. La luce del tramonto, in particolare, crea sfumature dorate sulle pietre dei templi dorici e delle mura intatte. Uno spettacolo di maestosità e grandezza per una delle maggiori testimonianze architettoniche della Magna Grecia, ricordo dei secoli in cui Poseidonia era una delle colonie più ricche e fiorenti dell'Italia Meridionale. Figura 1 Veduta dei tre templi da Sud, Antonio Jolli in Major (1768)
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EGITTO -TERRA DEL MISTERO I L'EREDITÀ ANTIDILUVIANA, 2020
Ancora su poteri, relazioni, guerra nel regno di Ferrante d'Aragona, 2018
Ipogei, quaderni dell’IISS “S. Staffa” di Trinitapoli, dicembre 2006, n.1, pp. 83-92, 2006
ATTI E MEMORIE DELLA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE MARCHE, 2018
Quaderni Di Intercultura, 2011