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La cura come relazione con il mondo. Sapienza delle donne, costruzione o costrizione?, a cura di S. Chemotti, Poligrafo, Padova, 2015.
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Il volume viene realizzato con un contributo dell'Università degli Studi di Padova nell'ambito delle iniziative promosse dal Forum d'Ateneo per le politiche e gli studi di genere Copyright © giugno 2015 Il Poligrafo casa editrice srl 35121 Padova piazza Eremitani -via Cassan, 34
Dall'immagine tesa vigilo l'istante con imminenza di attesae non aspetto nessuno: nell 'ombra accesa spio il campanello che impercettibile spande un polline di suonoe non aspetto nessuno: fra quattro mura stupefatte di spazio più che un deserto non aspetto nessuno. Ma deve venire, verrà, se resisto a sbocciare non visto, verrà d'improvviso, quando meno l'avverto. Verrà quasi perdono di quanto fa morire, verrà a farmi certo del suo e mio tesoro, verrà come ristoro delle mie e sue pene, verrà, forse già viene il suo bisbiglio. (Clemente Rebora "Dall'immagine tesa")
Debili postille. Lettere a Carmelo Vigna, Paolo Pagani (cur.) È questa una raccolta di lettere filosofiche indirizzate a Carmelo Vigna dai suoi allievi per proseguire la discussione sui molteplici aspetti della sua proposta teorica, che spazia dalle indagini di ontologia e metafisica, a quelle di epistemologia e antropologia filosofica, fino alle ricerche di etica fondamentale e applicata. Non si tratta dunque di scritti rivolti a tematiche più o meno vicine a quelle coltivate da Vigna e semplicemente offerti a lui, bensì di dialoghi vivi che invitano il lettore a partecipare alla riflessione in atto, consentendogli di incontrare il laboratorio filosofico che Carmelo Vigna ha saputo creare all’Università Ca’ Foscari di Venezia nei quarant’anni del suo insegnamento. Queste lettere, nella loro differenza di tema, di piglio e di stile, sono anche, nel loro complesso, una meditazione sul tramandare e sul ricevere in eredità: tramandare e ricevere un sapere, ma anche il desiderio di dedicarsi ad esso riuscendo a tenere insieme sia l’amore per la cosa sia la spregiudicatezza nell’interrogarla, sia la singolarità del proprio sentiero, sia i legami con coloro grazie a cui è possibile tracciarlo e seguirlo. E tra costoro, Vigna è il primo: ogni lettera lo testimonia. Ecco dunque il senso del titolo “dantesco”: poiché Carmelo Vigna non ha mai cercato nel volto degli allievi e delle allieve lo specchio in cui ammirarsi, allora ciò che in queste debili postille si riflette è anche la pluralità delle personalità e dei profili che egli ha accolto intorno a sé e cresciuto. Orthotes 2012
M. Ven.: Fratello 1° Sorvegliante, a che scopo ci riuniamo? 1° Sorv.: Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al Bene e al Progresso dell'Umanità.
G. Galli (ed.), Interpretazione e cura. Atti del XXII Colloquio sulla Interpretazione (Macerata, 11-12 marzo 2002), Macerata, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2003
A n n o V I N . 2 • F e b b r a i o 2 0 0 3 S O M M A R I O OSSERVATORIO 27 Homo de Humo (S. Bernardo). Il fondamentalismo tecnico-scientifico e l'uomo "astratto" di Graziella Biagini FONDI STORICI DI MEDICINA 28 Edizioni marchigiane di interesse medico nel fondo miscellaneo secentesco della Biblioteca comunale di Fermo di Maria Chiara Leonori AGENDA DELLO SPECIALIZZANDO 32 LETTERA DEL PRESIDE Prendono inizio, con questo numero del Bollettino, due nuove rubriche, Fondi storici di Medicina ed Album, entrambe curate da Stefania Fortuna, Docente di Storia della Medicina nella nostra Facoltà.
2016
Care of the Self, care of the other. The identification between care and women is so deeply engraved in our imagination that it persists in our consciousness in spite of the radical transformations that have concerned the female subject over the last decades: care is what women give. This affirmation can be accepted on two conditions: the first is that care has to be rehabilitated and freed from the purely altruistic aspects that have always been identified with the female. In this sense, starting from the reflection of Carol Gilligan and the care theorists who propose the evaluation of female difference, one could say that the rehabilitation of care implies thinking of a relational subject: this allows us to overcome the opposition between the priority of the Self and priority of the other, because it combines autonomy and dependence, freedom and vulnerability. The second condition is to rescue care from the limited dimension of the private in order to involve the male subject, the...
Testo redatto come prova per la Società filosofica italiana, valida per la certificazione del ciclo di seminari "Tradurre e commentare i classici della filosofia antica" In questo breve scritto, il nostro intento è considerare l'idea di libertà e cura di sé stoica, in particolare in autori come Cleante di Asso ed Epitteto, in confronto con la nozione di libertà finita di Emmanuel Levinas, oltre che puntare l'attenzione su come i primi considerino eminente il ruolo del soggetto, mentre il secondo dia all'altro la priorità nel rapporto di cura. Infine, mostreremo come tutti gli autori considerati diano un contributo valido alle questioni che la pandemia ha sollevato.
Insula Quaderno Di Cultura Sarda, 2009
Thaumàzein - Rivista di Filosofia, 2021
Special volume of "Thaumàzein - Rivista di Filosofia" dedicated to the theme of Socratic Eudaimonia and care for others. It is a multilingual volume comprising twenty papers divided into six sections with an introduction by Linda Napolitano. Edited by Santiago Chame, Donald Morrison, and Linda Napolitano. Despite the appearances given by certain texts, the moral psychology of Socrates needs not imply selfishness. On the contrary, a close look at passages in Plato and Xenophon (see Plato, Meno 77-78; Protagoras 358; Gorgias 466-468; Euthydemus 278; Lysis 219; Xenophon, Memorabilia III 9, 4-5) suggests that the “egoist”’s welfare depends upon the welfare of others (i.e. family, friends or the whole city). Since the welfare of his family, friends and city is part of his own eudaimonìa, the “egoist” (phìlautos) has a direct and intrinsic motive to promote the welfare of these others. This multilingual issue explores the role that other peoples’ welfare plays in Socratic ethics. Special attention is paid to test-cases in which the principle that moral action is always good only for the agent seems to have no validity. I.e., under which circumstances is the self-sacrifice for the sake of others (such as the soldier’s self-sacrifice on the battlefield) good for the agent (as in Alcibiades I 115a-116d)? Essays deal with contradictions or tensions of this sort, and relate them to more general views on eudaimonìa held within Socratic literature. Comparison between different Socratic authors is used as a means to identify the distinctive features of Socratic eudaimonìa if compared to other Greek theories of happiness, such as the Aristotelian theory of philautìa (NE IX, 1166a-1166b; 1168a-1169b).
E' sicuramente uno degli atti religiosi più comuni tra i seguaci dell'Induismo-cioè la stragrande maggioranza in India-ma anche tra i Jaina ed i Buddisti. Si esegue quotidianamente, ma è anche parte integrante dei Samskara, cioè dei riti che scandiscono la vita di un individuo; sono i cosiddetti sacramenti: • jatakarma: le cerimonie della nascita • namakarana: l'attribuzione del nome • nishkramana: la prima uscita in pubblico sia della madre che del neonato • annaprashana: il primo "pranzo" con cibo solido • shuda karana: la tonsura del giovane • karnavedha: il buco all'orecchio del fanciullo • upanayana: l'iniziazione del cordone sacro. Il bagno sacro Sostenere che il bagno rappresenti per un indù una pratica costante, forse ossessiva agli occhi di un osservatore occidentale, non è affermare certamente una novità. Generalmente, quest'aspetto peculiare alla cultura indiana, non è conosciuto nella sua effettiva dimensione. Esso è addirittura impartito all'idolo che rappresenta la divinità alla quale è rivolta la puja. Intanto, il capitolo 155 di Agni Purana descrive le norme che il fedele deve seguire quotidianamente. Egli deve abbandonare il letto nell'ora del Brahmamuhurta (circa le quattro e mezzo del mattino) e iniziare così, le sue pulizie mattutine. Non ci si può, infatti, dedicare alla pratica religiosa, se prima non si è purificato il corpo. Dopo le funzioni escretorie (che il testo prescrive secondo regole definite-ad es. indicando il luogo che non deve essere né una pubblica strada, né sulle acque, né sull'erba) ci si deve pulire adoperando rigorosamente la mano sinistra. Si procede, quindi, con il bagno vero e proprio. Qualsiasi atto religioso, compiuto senza il bagno preliminare, è privo di effetti meritori. L'acqua del pozzo è adatta al bagno; ancora meglio quella di una fontana. Seguono, nell'importanza, l'acqua del lago, di un fiume, di un sito sacro (tirtha). L'acqua del Gange è quanto di meglio si possa ottenere. Ci s'immerge oltre il capo recitando mentalmente i mantra previsti. In seguito si devono asciugare il capo e il corpo, strofinandoli con un panno asciutto. Si offre, quindi, simbolicamente l'acqua agli dei e agli antenati.
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Verso un'architettura per i rituali funebri laici (a cura di Caterina Padoa Schioppa), 2024
Psychotherapie-Wissenschaft, 2020
Scienze dell’antichità. Storia archeologia antropologia , 2008
Fata Morgana, n. 17
Testo E Senso, 2014
Rivista di Studi Ecumenici, 2020
Prendersi cura di sé, degli altri, del mondo. Le religioni di fronte alla sfida sociale e ambientale. Ed. San Lorenzo, 2021