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Distribuzione Pandemos S.r.l. via Magna Grecia -casella postale 62 -84047 Paestum (Sa) Tel./Fax 0828.721.169 www.pandemos.it [email protected] Tekmeria 16 Direttore della collana Emanuele Greco Redazione Fausto Longo, Ottavia Voza Grafica Pandemos S.r.l.
Orientalismi italiani (eds Gabriele Proglio), 2012
Orientalism di Edward Said, ormai da decenni, è al centro di un vivo dibattito. Forse perché, fin dalla prima citazione, da quel 'non possono rappresentare se stessi; devono essere rappresentati' ripresa dal Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte di Karl Marx, il contesto messo a fuoco, insistendo sulla linearità dell'Europa, di alcuni tratti dominanti del suo pensiero, produce nel lettore una forma di straniamento, di disallineamento con la retorica del passato, delle identità, delle nazioni. Privati del manto che apparentemente unifica, altro non è che l'effetto delle modulazioni dei confini, si dischiude un universo che va trattato nelle sue specificità. E, sebbene con declinazioni diverse, si scopre che, alla fine, si sta parlando di altri volti dell'Europa, proprio come succedeva per Venezia nelle Città invisibili di Italo Calvino. Di qui l'idea di orientalismo come 'mali della -e aggiungerei nellacultura europea ', del Soggetto (Mellino 2009, Young 1990): un universo valoriale che, proprio in quanto creato in seno al logos europeo, ne conferma la centralità e la coerenza. Dunque, non un sistema dicotomico, ma la riproduzione, su altri frangenti, della discorsività europea, di un modus ponens che, secondo Said, iniziò con la descrizione e classificazione degli altri, delle forme di alterità, per poi diventare un approccio consueto e diffuso. L'elemento patologico, in tal senso, andrebbe riscontrato nell'estensione su grande scala della 'capacità processuale' -Said parla di distribuzione della consapevolezza geopolitica, di elaborazione d'"interessi" e di volontà. Non si tratta solo di condividere delle rappresentazioni, ma della capacità di fare propri, di adottare nella pratica, certi modelli interpretativi. Percorrendo questa linea, Said individua nella cultura greca le origini epistemologiche delle forme di relazionalità, delle funzioni che permisero l'affermazione e l'ancoraggio, in una
Proprietà letteraria riservata © 2012 De Agostini Scuola SpA -Novara 1ª edizione: febbraio 2012
esperie Studi di storia del col le/ioni sino e della storiografia artistica Rivista telematica semestrale L'ORIENTE NEL COLLEZIONISMO Roma 2012, fascicolo I Universltatta a cura di BEATRICK PALAIA VENETUCCI Roma 2012, fascicolo I Universltalia Il pivsenff volumi.1 riproduce il fascicolo I dell'anno 2012 Lidia rivista telcmatic.i SCITI entrale Horli Hesperidiu?/. Studi di storia del collezionismo e della stari sarà fi a artìstica.
An Oriental facies of the cult of Mithras is testified in the Roman East from the first century onward. This article proposes evidence and discusses crucial and peculiar characteristics and idiosyncrasies in the known mithraea from the Roman Near East, against the generally accepted theory stating that the cult of Mithras in the East, and particularly in Syria, shared the same features as those known of Mithraism in the West.
Studi e Ricerche del Parco Archeologico di Pompei, 2020
A cura di Massimo Osanna e Luana Toniolo Anno di Edizione: 2020 Edizione: L'ERMA di BRETSCHNEIDER Collane: Studi e Ricerche del Parco Archeologico di Pompei , 40 ISBN: 9788891319326 Pagine: 420, 277 ill. B/N, 50 ill. Col. Il volume mira, oltre quarant'anni dopo l'Instrumentum domesticum di Ercolano e Pompei, a fare il punto sullo studio dei manufatti ceramici a Pompei partendo dalle questioni produttive, passando a quelle distributive e infine ai singoli assemblaggi ceramici per poter ripartire con uno studio del materiale pompeiano più metodologicamente orientato. I contributi relativi alla produzione arricchiscono sia dal punto di vista archeologico che archeometrico il dibattito sulla produzione ceramica, mentre l' avanzare degli studi ha permesso di affrontare in maniera dettagliata i "contorni" di alcune classi come la vernice nera. L' ultima parte raccoglie i dati di contesti di scavo ancora inediti non solo a Pompei ma anche del suo territorio. A little over forty years after the publication of the l'Instrumentum domesticum di Ercolano e Pompei, this book seeks to take stock of the study of ceramic products in Pompeii, starting from production issues, passing to distribution issues and finally to individual ceramic assemblies in order to start again with a more methodologically oriented study of the Pompeian material. The contributions relating to production enrich both from an archaeological and archaeological point of view the debate on ceramic production, while the advancement of studies has made it possible to deal in detail with the "contours" of some classes such as black paint. The last part collects data of excavation contexts still unpublished not only in Pompeii but also in its territory.
Aristonothos Scritti Per Il Mediterraneo Antico, 2009
Nel proposito più generale di indagare come la cultura orientalizzante sia stata recepita e interpretata nell'antichità, ho scelto di iniziare dai troni, quali oggetti che caratterizzano al meglio l'ambiente principesco o regale. Qui di seguito mi dedicherò ai crateri, comunque sarebbe interessante allargare l'indagine ad altri oggetti rappresentativi della cultura orientalizzante. "In Omero si mangia seduti" (fig. 1), così inizia uno dei tanti paragrafi dei Deipnosofisti dedicati da Ateneo di Naucrati alle forme antiche di banchetto, in questo caso egli cita Dioscuride, l'allievo di Isocrate vissuto tra IV e III secolo a.C., il quale proseguiva con il dire che accanto a ciascun commensale veniva posta una tavola, che rimaneva imbandita, in quella posizione, durante tutta la "riunione conviviale" (sunous…a), ed aggiunge "come è abitudine ancora oggi presso molti barbari" 1 , questa indicazione della continuità di un uso dismesso dai Greci, ci porta subito nel cuore dell'argomento che vi voglio proporre, anche ricordando Tucidide: "e si potrebbe mostrare che anche in molte altre cose i Greci antichi avevano usi simili a quelli dei barbari d'oggi" 2. Il tema del banchetto non è originale, ma è uno dei mezzi che mi consentono di sottolineare come la tradizione antica abbia conservato ricordo dell'età orientalizzante. E vedremo come la memoria della tradizione scritta sia stata aiutata dalla sopravvivenza dell'uso anche presso alcuni Greci. Una seconda necessaria premessa è terminologica: parlerò di un banchetto che non è il sumpÒsion, in latino convivium, che è il notissimo banchetto innovato in Oriente con l'inserimento dei letti (klinai) e adottato dai Greci nella seconda metà del VII secolo a.C., bensì del da…j, in latino daps, dapes 3 , il banchetto con le sedie, si potrebbe anche chiamare il "banchetto del re" (DELPINO 2000). Anche il modello del banchetto con le sedie è orientale, ed è stato adottato dai Greci, insieme alla relativa vaisselle, come dimostrano i poemi
The article discusses the working hypothesis to identify Ahhiyawa with the Mycenaean Knossos of LM II-IIIA2 early. Three different types of sources are considered: the Hittite texts (namely the so called Indictment of Madduwatta), the Linear B texts, with special regards to the registrations of chariots in the Room of the Chariots Tablets at Knossos, and the archaeological evidence collected from central Crete and south-east Aegean.
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Elementi cronologici e culturali per l’epoca orientalizzante nell’Appennino centrale, 2021
Published on "Civiltà della Tavola" magazine of Accademia Italiana della Cucina, 2013
Guerini e Associati, 2011
Ethne, identità e tradizioni: La terza Grecia e l’Occidente, I, eds. L. Breglia, A. Moleti, M.L. Napolitano ("Diabaseis" 3), 2011
Silvana Editoriale , 2017
El mundo funerario: actas del III Seminario …, 2005