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raccolta di poesie
Presbyteri, 2023
come riconoscere e vivere il disordine e lo spaesamento in cui i presbiteri si trovano a vivere? come una tale situazione può divenire occasione di rinascita? a tali domande l'articolo cerca di offrire alcune piste per elaborare una risposta personale.
2013
La nozione di traccia cui si riferisce il titolo del presente intervento presuppone la teorizzazione proposta da Jacques Derrida, secondo il quale la traccia, intrinsecamente paradossale, è impensabile secondo la logica dell'identità e si inscrive in una catena di significanti la cui origine si costituisce solo mediante un après-coup. Risalire una catena di significanti, così come si fa materialmente quando seguiamo le tracce di una persona che ha camminato sulla sabbia, nella fruizione critica di opere artistiche equivale a scoprire nuove tracce afferenti una origine ultima che, in sé inattingibile, rende possibile e orienta il nostro procedere. Tale prospettiva si attaglia perfettamente, a mio giudizio, a un artista e poeta come Jorge Eielson, di cui è noto l'irrequieto nomadismo intellettuale, oltre a quello transnazionale. Mi riferisco a un atteggiamento culturale grazie al quale egli divenne un protagonista esemplare del Novecento, nel senso che le sue opere hanno lasciato, a loro volta, profonde tracce degne di essere rivisitate e studiate rimettendo in gioco il flusso dei rapporti che attraverso di esse si stabiliscono con diverse realtà culturali e con diversi momenti storici.
Tracce di Blu, 2020
Fabiola Naldi ha raccolto i suoi testi critici su BLU, lo street artist italiano più noto al mondo... sono raccontati gli eventi espositivi ai quali ha partecipato, momenti rilevanti della sua carriera... Fabiola Naldi è storica dell’arte, critica e curatrice. Docente presso l’Accademia di Belle Arti - L’Aquila, l’Accademia di Belle Arti - Bologna e l’Università di Bologna.
La collana 'Tracce. Itinerari di ricerca' si propone di valorizzare i risultati delle attività scientifiche svolte nei diversi campi della ricerca universitaria (area umanistica e della formazione, area economico-giuridica, area scientifica, area medica). Rivolta prevalentemente alla diffusione di studi condotti nell'ambito dell'Università di Udine, guarda con attenzione anche ad altri centri di ricerca, italiani e internazionali. Il comitato scientifico è quello della casa editrice.
Estudos Italianos em Portugal
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Traiettorie italiane, 2024
"Traiettorie italiane. Critica d'arte, curatela e identità nazionale" di Gianpaolo Cacciottolo - isbn 9788874904099 - La ricerca di Gianpaolo Cacciottolo ha ottenuto il “Premio alla migliore tesi di Dottorato sull’arte italiana del XXI secolo” (2023), promosso dalla Fondazione La Quadriennale di Roma. Il premio rientra tra i progetti sviluppati dal Network interuniversitario, coordinato da Raffaella Perna e istituito nel 2022 sotto la direzione artistica di Gian Maria Tosatti, con il fine di favorire lo studio e la ricerca scientifica nel settore dell’arte contemporanea, con particolare riferimento ai più recenti sviluppi dell’arte italiana dagli anni Duemila.
In diverse città europee -e più sporadicamente anche in Italia -nel mezzo di un qualsiasi percorso urbano può capitare di incrociare gruppi di traceur, persone che praticano il parkour. O meglio, sono i traceur a tagliare i sentieri u ciali del cittadino attraversando il panorama urbano con un movimento che incarna logiche antagoniste rispetto alle routine di mobilità. A questo proposito Sennett (1976) ci ricordava come lo spettatore disembodied e il cittadino disempowered fossero strettamente legati attraverso l' oggettivazione delle loro relazioni nello spazio della città -nelle sue strutture siche come in quelle intellettuali di potere. Questa relazione perde la sua prevedibilità quando il parkour le attraversa la strada. Inizialmente de nito come art du déplacement, quindi simulazione della fuga, il parkour è una disciplina sica metropolitana che consiste nel superare qualsiasi ostacolo materiale alla continuità del usso di free running attraverso salti, corse e capriole. Lo scopo è spostarsi nel modo più e ciente possibile, ma la logica che de nisce questa particolare concezione di e cienza si distanzia da quella depositata nel senso comune del cittadino. Per i traceur l' e cienza dello spostamento coincide infatti con la ricerca del modo più veloce, semplice e sicuro -e come si vedrà anche le de nizioni "tradizionali" di sicurezza e semplicità vengono revisionate in questo ambito -di collegamento tra due punti della città (il percorso più breve tra due punti). Il parkour nasce nelle banlieue parigine e attraverso la rete si di onde rapidamente in diverse periferie metropolitane per divenire recentemente anche una disciplina sportiva u cializzata e commercializzata, che tuttavia sopravvive anche come pratica urbana presente in luoghi speci ci ma di usi in tutta la città. Diversi autori ricostruiscono il processo di de nizione della disciplina sica del parkour individuando in David Bell, Sebastien Foucan e i suburbi parigini di ne anni Ottanta i protagonisti di un movimento che, in un trentennio, si di onderà in tutto il mondo, nendo anche inevitabilmente per dividersi tra componenti radicali e derivazioni spettacolarizzate. Nell'ideologia dei pionieri del parkour ltrano -anche per questioni biogra che, il padre di Bell è un ex militare e vigile del fuoco -gli echi del "metodo naturale" di addestramento dei militari francesi de nito da Hebert, oltre alle in uenze di matrice rousseuiana. La fusione del movimento nell'ambiente, la valorizzazione della costruzione del corpo naturale del buon selvaggio, il ri uto delle logiche agonistiche degli sport olimpici, il mantra della ripetizione dell' esercizio come forma di superamento del pensiero limitante addomesticato da paura e percezione del rischio, sono tutti elementi che i primi traceur ricollocano in ambito urbano revisionando le pratiche di spostamento al suo interno. Non a caso, i discorsi egemoni intorno
Schede per Gino Belloni, a cura di S. Bellomo, R. Drusi, P. Vescovo, V. Vianello, «Quaderni veneti», n..s., II, 2014, 2, pp. 115-124
In principio c'è Ruzante. Nel iv atto della Piovana il famegio Bertevello è il pescatore che entra in scena ex abrupto e scioglie la trama della commedia grazie al ritrovamento della borsa di Nina, il tasco, con «i tondini da colo», e i «paternostri», le collane e i gioielli, «segnale da farme cognoscere a me pare, s'a' 'l cato vivo», fino appunto all'agnizione finale della giovane, preda del ruffiano Slavero, da parte del vecchio Tura, che alla fine riscopre in lei la figlia rapitagli da piccola.
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Didattica della storia – Journal of Research and Didactics of History, 2020
"Dizionario Biografico degli Italian"i, vol. 96 (2019), pp. 604-608.
F. Rossi, F. Ruggiano, R. Merida, La grammatica Treccani per la scuola secondaria di secondo grado, 2 voll., Firenze, Treccani Giunti T.V.P., 2024, 2024
Repertorio dei siti protostorici del Lazio, Province di Roma, Viterbo e Frosinone, 2007
Filologia Antica e Moderna n.s. V, 2 (XXXIII, 56), 2023
Linguistica e Letteratura, XLII, 2017, 1-2, pp. 111-134.