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Questo articolo costituisce la parte inerente allo studio dei materiali della necropoli (vernice nera, terra sigillata, pareti sottili, anfore, laterizi, strumenti in ferro, oggetti ornamentali, ecc.) di cui si sono occupati anche Stefano Martinelli e Marina Giorgi; il catalogo è pubblicato sul medesimo volume della Rivista Archeologica Comense. La necropoli fornisce un interessante contributo allo studio della romanizzazione nel Comasco.
Rivista Archeologica dell’antica provincia e diocesi di Como (RAC) 191-192 (2009-2010), 2009
Marina Giorgi, Stefano Martinelli, Fulvia Butti Ronchetti, I materiali, in: Marina Giorgi, Stefano Martinelli, Fulvia Butti Ronchetti, La necropoli romana di Rovello Porro (CO), Rivista Archeologica dell’antica provincia e diocesi di Como (RAC) 191-192 (2009-2010), Como 2012, pp. 195-363 La necropoli romana di Rovello Porro (CO), di cui una parte è stata esplorata tra il 1977 ed il 1978, è costituita da sepolture per la quasi totalità attribuibili al I sec d.C. e relative ad un insediamento, non individuato, collocato lungo uno dei percorsi minori che collegavano i grandi insediamenti di Mediolanum (Milano) e Novum Comum (Como). I materiali dalle sepolture e da altri rinvenimenti attribuibili a sepolture sconvolte dai lavori agricoli o di altra provenienza non identificata sono qui presentati suddivisi per classi e ci permettono di identificare ampiamente le produzioni locali ed i materiali introdotti da commerci o spostamenti di individui che circolavano nell’ambito degli insediamenti diffusi in questa parte del territorio. Un indice di servizio supplementare, non presente nello studio, è stato premesso all’estratto per riassumere l’attribuzione dei contributi ai vari autori come da firme riportate all’inizio dei capitoli. The Roman necropolis of Rovello Porro (CO), part of which was explored between 1977 and 1978, is made up of burials almost entirely attributable to the 1st century AD and relevant to an unidentified settlement located along one of the minor routes that connected the large settlements of Mediolanum (Milan) and Novum Comum (Como). The materials from burials and other discoveries attributable to burials disturbed by agricultural work or of other unidentified provenance are presented here divided into classes and allow us to identify local productions and materials introduced by trade or movements of individuals who circulated in the area. An additional index, not part of original publication, has been added, for easy reference, to summarise the attribution of the contributions to the various authors as per signatures shown at the beginning of each chapter.
Reperti metallici dalla necropoli della Selvicciola, in XLIII Riunione Scientifica Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria- L’età del rame in Italia, pag. 187-194, 2011
Metal artifacts from Selvicciola necropolis (Iscschia di Castro - Viterbo) - Among the findings of the Selvicciola necropolis, metal artefacts hold an important place. The excavations carried out since the year 1987 brought to light 30 aeneolithic chamber graves whether with single or multiple burials. Tombs form 2 groups, the Eastern and the Northern one. Topographical separation is confirmed by a series of features, among which artefacts distribution is apparent. Besides pottery, grave goods comprise copper artefacts, three dagger blades and 5 awls, and a series of beads: one of silver, one of frit and several of stone (antimony oxide a.k.a. valentinite). The least were found in three tombs of the Eastern group close to each other, t. 21, t. 23 and t. 35. The grave t. 21 contained also an awl butt end and the frit bead, whilst t. 35 contained the silver one. On the basis of 14C dates and pottery style, this tomb group appears as the earliest one of the necropolis, closely related to the final Neolithic pottery complexes of the Italian Peninsula. Copper artefacts were found only in the Northern group: daggers and awls never appear together, nor are they exclusively related to single, double or multiple burials. The three daggers from t. 14, t. 15 and t. 34 belong to different types whose distribution stretches all over the Italian Peninsula. Chemical analyses show that awls and daggers were produced using different ores and smelting techniques. In questo lavoro viene presentato il considerevole nucleo di reperti metallici restituito fino ad oggi dalla necropoli di Selvicciola: perle d’argento e di ossido d’antimonio dalla t. 23, un frammento di punteruolo, un pendaglio a forma di trapezio in fritta e molte perline in ossido d’antimonio dalla t. 21, simili a quelle della t. 23. Molte perline eguali a quelle appena citate sono state restituite anche dalla t. 35. Per quanto riguarda la distribuzione di questi oggetti di ornamento si verifica una notevole concentrazione di oggetti di antimonio in tre tombe tra loro vicine, che si contrappone alla distribuzione degli oggetti di rame, che provengono, in sei casi su sette, da tombe del settore N. Alla differenza di materia prima si aggiunge quella relativa alla classe dei reperti: solo oggetti di ornamento sono prodotti con l’antimonio e l’argento, mentre 4 punteruoli sono concentrati nella fila N. Dal gruppo più occidentale provengono anche il pugnale della t. 15, la lamina della t. 14, per la quale è da valutare un’assimilazione ai pugnali a lama lunga e stretta dai contesti Gaudo e da Monte Bradoni, ed infine la lama di pugnale dalla t. 34. I reperti sono presentati in relazione ai loro contesti e ai risultati delle analisi chimiche e agli aspetti che riguardano i processi di fabbricazione.
La Sicilia in età arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C. Atti del Convegno Internazionale, Caltanissetta –Museo Archeologico 27-29 marzo 2008, a cura di R. Pavini –L. Sole, Caltanissetta, pp. 605-610, 2012
di IVANA VACIRCA Porrezzelle, nel territorio di Mineo, è un basso costone di roccia calcarea alle pendici di Monte Catalfaro, nella valle dei Margi, da cui dista circa 2 km a NE. Il pianoro del monte è stato occupato da vari insediamenti tra l'VIII-II a.C. Ad uno di questi insediamenti doveva corrispondere la necropoli di tombe a grotticella artificiale di Porrazzelle, il cui utilizzo si colloca tra l'VIII e gli inizi del V sec. a.C. L'area venne indagata una prima volta da A. Messina nel 1965, ma si trattò di una semplice ricognizione sul terreno e di raccolta del materiale di superficie. 1 Le tombe sono più di una cinquantina, scavate lungo le pendici orientale e meridionale, disposte su due file; sono tutte violate da tempo e riutilizzate dai contadini come ricovero. L'architettura tombale, con camere rettangolari che variano da m. 6 x 4 a m. 4 x 3, altezza max. m. 2,50 con un vestibolo di forma rettangolare, il soffitto piano, una banchina che corre lungo i lati interni per deposizioni affiancate, ripropone una tipologia tipica della facies di Licodia Eubea. I reperti, riferibili a più sepolture, vennero recuperati in tempi e modi diversi: il lotto di materiale esaminato venne trovato, infatti, negli anni Ottanta accatastato in un'unica tomba. 2 Esso comprende scodelloni, anfore, coppe biansate di tipo protocorinzio, anelli, pendagli ed ornamenti in bronzo, coprendo un arco di tempo che va dal IX alla metà del VI sec. a.C. Nonostante si siano persi i dati relativi al contesto e al corredo componente la sepoltura, è comunque possibile tentare un inquadramento crono-tipologico, distinto in due fasi: una produzione ancora legata alla tradizione del Finocchito, quindi pienamente di matrice indigena; ed una imitante modelli d'importazione, sia di fattura indigena che coloniale, collocabile tra il VII-VI sec. a.C. Un primo momento, tra il IX e la metà dell'VIII sec. a.C., è rappresentato da alcuni oggetti in bronzo e da fogge vascolari fortemente legate alla facies del Finocchito. Collana (Inv. 8336) composta da un anello di bronzo dal quale pendono 6 catenelle a tre maglie, con pendente a lanternina. Lungh. catena cm 7. Cfr. FRASCA 1981, tav. XXXIII n. 681. Scodellone quadriansato (Inv. 8340). Orlo piatto estroflesso, distinto dalla vasca troncoconica a profilo curvo, corpo carenato con alta spalla verticale; anse a cordone impostate verticalmente sulla spalla e sopraelevate. Basso piede ad anello. Decorazione a vernice rossa: nella vasca esterna bande orizzontali parallele; sulla spalla gruppi di 7 linee orizzontali, così come sulle anse; sull'orlo linee orizzontali. Intorno al piede, fascia circolare. h. cm 14, 7 (con anse); AE bocca 21 cm. Secondo quarto dell'VIII secolo a.C. Per la forma: FRASCA 1981, tav. XII, n. 166. In una seconda fase, dal VII a tutto il VI sec. a.C., la tradizione vascolare indigena subisce l'influsso delle importazioni greco-orientali veicolate dalle colonie, diventa quindi predominante la produzione di tipo coloniale, di cui i migliori esemplari
at t i de l l a g io r n ata d i s t u d io i n m e mo r i a d i g a b r i e l e c at e n i volterr a, 3 ot t o b r e 2 0 0 8 a cur a d i giovannangelo campore a l e e a dr i a n o m ag g i a n i P I S A · ROMA FA BR I Z I O S E R R A E D I TOR E MM I X La realizzazione contenutistica e redazionale dell'opera è stata permessa grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta in qualsiasi forma senza il permesso dell'Editore e/o della DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LA SARDEGNA © Cagliari -2015
Le ceneri degli Statielli. La necropoli della seconda età del Ferro di Montabone. Aquae Statiellae. Studi di Archeologia 4, 2019
Arte e architettura nella preistoria della Sardegna. Le domus de janas, 2023
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Oscellana, XLVI, n. 1, 2016
Atti della XLIX Riunione Scientifica IIPP, Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, Udine e Pordenone 2014, Studi di Preistoria, 2018
Cronache di Archeologia 37, 2018, 2018
Arimnestos - Ricerche di Protostoria Mediterranea, 2018
ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA -7.II Sardegna e Sicilia, 2020
RITORNO AD ANXIA. Ricerche archeologiche in un territorio della Lucania interna, Maria Chiara Monaco, Fabio Donnici (a cura di), 2021
Leggere il passato, costruire il futuro. Gli Etruschi e gli altri popoli del Mediterraneo. Scritti in onore di Gilda Bartoloni, Mediterranea XVIII, 2021, pp. 123-136
Lazio & Sabina 5 (2007), 2009
Notizie Archeologiche Bergomensi, 2014
Papers in Italian Archaeology VII The Archaeology of Death, 2018
La lana nella Cisalpina romana. Economia e società. Studi in onore di S. Pesavento Mattioli, Atti del Convegno, Padova - Verona, 18-20 maggio 2011, 2012
Annali II, Archeoclub D’Italia Aricino-Nemorense
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Atti della XLIII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. L’età del Rame in Italia, 2011
Atti del Convegno - Inter Alpes: insediamenti in area alpina tra preistoria ed età romana: convegno in occasione dei quarant'anni del Gruppo archeologico Mergozzo, sabato 23 ottobre 2010, 2012
in Necropoli longobarde in Italia. Indirizzi della ricerca e nuovi dati, Atti del Convegno Internazionale (Trento, 26-28 settembre 2011), a cura di E. Possenti, Trento, pp. . 259-273
Preistoria e Protostoria in Etruria X (2010), 2012