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2004, SANTA MARIA MAGGIORE A GUARDIAGRELE. LA VICENDA MEDIEVALE
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From the fourteenth century, the collegiate church of Santa Maria Maggiore in Guardiagrele is the architectural and artistic center of this southern city of Abruzzo. It was rebuilted during the late medieval urban enlargement and its slow evolution followed the historical development of the town. Under the rule of Giovanni Orsini, the sanctuary was provided with a tower in the front and with a sopraelevetad choir. When the local universitas transformed the status of the building in “chiesa di città”, at the beginning of the fifteenth century, the portal was reconstructed. In that period Guardiagrele gave hostitality to Teutonic artists, who carved the sculpture of the Coronation of the Virgin in the lunette.
Articolo 19 - Rassegna della Direzione centrale degli affari dei culti e per l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto 1/2024, 2024
Il legame tra musei e edifici di culto intreccia la storia, la spiritualità e la cultura delle comunità. Molte opere d'arte sacra, un tempo collocate in chiese e monasteri, si trovano oggi nei musei, per ovvi motivi di migliore conservazione o per altre vicende della storia. Troppo spesso esse sono prive di descrizioni efficaci del loro contesto originale e di inviti a visitarlo in altra occasione. L'assenza di contestualizzazioni efficaci modifica la percezione delle opere, che potrebbe evitarsi con una narrazione più coinvolgente, permettendo al visitatore di comprendere non solo il valore artistico, ma anche il profondo significato spirituale e sociale che originariamente incarnavano. L'importanza del contesto oggi è molto sentita dai visitatori ed è sempre stata, in Italia, alla base delle norme di tutela del patrimonio. http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/anno_3_-_numero_1_-_ottobre_-_dicembre_2024.pdf
BOLLETTINO STORICO - BIBLIOGRAFICO SUBALPINO, 2018
The study wants to demonstrate, first of all by clarifying reasons for dual title, the key role from the church of St. Lawrence and St. Nicholas, in the dynamics that led to urbanization of the northern boundary of the Vaude highlands, close to the development of front's fortified town, located in front near the northeastern borders of the municipality of Vauda.
Le Nuove Comunità e i Movimenti Ecclesiali
Tempi di Unità - Periodico della Comunità di Gesù - N° 7 - 8 Ottobre 2006 - Maggio 2007
A MOST HAVE FOR ART HISTORIANS! Proviamo a tornare indietro nel tempo, al fatale 1866. Quell' anno si completava una fase legislativa cominciata sedici anni prima nel Regno di Sardegna con le leggi Siccardi, veniva infatti emanata la legge post-unitaria che soppresse le Corporazioni religiose. Nel 1867 il governo Rattazzi diede avvio alla liquidazione dell' asse ecclesiastico, la parte cattolica si affrettò a definire eversive entrambe le leggi. Da un giorno all' altro, con un semplice tratto di penna, un ordine clericale e feudale sedimentato stratificato e rimasto immutato nei secoli, collassava e si scioglieva rovinosamente. Passavano alla proprietà e all' uso dello Stato gli edifici di Congregazioni, di monasteri, di conventi subito trasformati in tribunali e in scuole, in ospedali e in ospizi, in galere e in caserme. Una quantità incommensurabile di oggetti d' arte mobili affluiva in massa sul mercato facendo la fortuna di miriadi di antiquari fra i quali primeggiava il mercante internazionale Stefano Bardini. Ciò che non finiva disperso o distrutto, (ed era la parte di gran lunga più grande) alimentò per decenni sia il collezionismo privato che quello pubblico; l' uno e l' altro, nelle miserrime condizioni economiche dell' Italia di allora, a destinazione quasi esclusivamente straniera. Colossali devastazioni, perdite immense ha provocato la demanializzazione del patrimonio ecclesiastico. Evento forse necessario nella fase di passaggio del nostro Paese dall' Antico Regime alla Modernità e tuttavia brutale, doloroso, destinato a lasciare nella coscienza civile degli italiani ferite rimaste a lungo aperte. Nel vasto naufragio si salvarono dall' uso improprio gli edifici di culto insieme a limitate porzioni dei complessi monumentali più legate o più contigue al culto. Si salvarono perché protette dalla devozione popolare, dalla letteratura, dalla fama degli artisti che vi erano rappresentati, dal loro essere, in maniera più o meno significativa, documenti della storia e della identità nazionali. I luoghi sacri conservati al culto pubblico rimasero alla proprietà e quindi alla gestione dello Stato mentre l' autorità religiosa ne assumeva la regolare officiatura. Al F.E.C. (Fondo Edifici di Culto), sono oggi affidate oltre 750 chiese, meno dell' uno per cento del totale (calcolato in circa centomila unità) degli antichi edifici destinati alla pratica religiosa cattolica; dalla Martorana di Palermo a Santa Maria della Misericordia di Taggia, affascinante pinacoteca di pittura ligure-piemontese-fiamminga; da Santa Maria Novella di Firenze a San Bernardino di Aquila, che il terremoto del 2009 ha fatto sentire a tutti noi dolorosamente vicino; dal San Domenico di Napoli, dove dormono i re angioini e aragonesi e Tommaso scrisse la sua Summa Teologia, al Santuario di Fontanellato a Parma, prodigio di eleganza barocca e rococò. Chi abita da cittadino o attraversa da turista l' Italia storica è difficile che conosca lo status giuridico delle tante chiese dislocate sul territorio nazionale. Del resto che la croce dipinta da Giotto in Santa Maria Novella a Firenze, che i Caravaggio conservati nella Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo a Roma, appartengano allo Stato o all' ente parrocchia o all' ordinario diocesano o alla congregazione religiosa che custodisce quel luogo, apparirà al visitatore irrilevante. Altro è ciò che interessa. Interessano la buona fruibilità di quei capolavori, la loro corretta conservazione e manutenzione, la aggiornata ed efficace presentazione didattica e scientifica. E' consolante accorgerci che questi sono gli obiettivi guida della attuale dirigenza F.E.C.. La storia ha costruito l' Italia dissestando distruggendo e poi riassemblando come per un immane rivolgimento tellurico, i suoi strati profondi. Lo strato identitario unificante degli antichi edifici di culto distribuiti su tutto il territorio nazionale dal Piemonte alla Sicilia, è oggi affidato, per una sua piccola ma prestigiosissima porzione, al Fondo Edifici di Culto. Chi come me ha servito per tanti anni nella amministrazione italiana dei beni culturali e che ora dall' osservatorio privilegiato dei Musei Vaticani è in grado di apprezzare, con attenzione e sensibilità speciali, l' iridescente mirabile mantello di chiese che copre l' Italia, non può che esprimere vivo compiacimento per tale iniziativa editoriale introdotta dalle mie righe. Una rete di perfetta affidabilità affidata agli architetti e agli storici dell' arte delle Soprintendenze garantisce la qualità dei testi. L' ERMA di BRETSCHNEIDER ci assicura del livello del risultato editoriale, improntato ad eleganza e a rigore come da sua mai disattesa tradizione. Antonio Paolucci Direttore dei Musei Vaticani dalla Presentazione del I volume
Bollettino della Unione Storia ed Arte, 2017
A Roma il Parco della Caffarella costituisce un esempio di valorizzazione di un'ampia fascia di verde all'interno della città. Qui le testimonianze del passato, insieme agli elementi della natura, rivestono un ruolo di rilievo.
Le Nuove Comunità e i Movimenti Ecclesiali
Tempi di Unità - Periodico della Comunità di Gesù -N° 9-10 Giugno - Dicembre 2007
Uno studio intorno al Monumento ai Caduti di Acquasparta disegnato dall’architetto Alessandro Limongelli che, dimostra la congruenza della sua vicenda costruttiva con le modifiche urbane conseguenti alla trasformazione della cittadina in località turistica termale, evidenziando diversi argomenti culturali e figure di rilievo di respiro nazionale, importanti per la storia della cittadina del primo trentennio dello scorso secolo. In primo luogo la consonanza del Monumento con l’estetica della ‘città termale’, concretamente individuata attraverso l’analisi del suo linguaggio architettonico, molto affine ai caratteri stilistici del Déco e lo studio della sua ubicazione che, rileva lo stretto rapporto con l’urbanistica termale e le dinamiche della vita di villeggiatura. Il notevole livello di gestione e consapevolezza delle trasformazioni dello spazio urbano, dettato principalmente dal progetto termale, nel quale sono confluiti tutti gli sforzi dell’intera comunità nel disegno di uno scenario futuro d’idea di città.
La Città Vecchia e la sua Città Ipogea. PHI Taranto 2017, 2018
Annuario SAIA n. 97, 2019
L'antica Calcide fu il centro fondatore di un grande numero di colonie, molte destinate a diventare floride città dotate di grandi monumenti. Paradossalmente, molto poco conosciamo della loro metropoli, devastata da ripetute distruzioni in antichità e fagocitata dal cemento e dall'asfalto dell'espansione edilizia moderna. Questo lavoro esamina tutta la documentazione a disposizione e propone alcune nuove letture dei dati noti; si avanza inoltre la proposta di riconoscimento dell'antico teatro che era ancora visibile a fine Ottocento e la scoperta del primo tempio mai identificato in città. Ancora molto resta da fare, quelle presentate rimangono dunque, in attesa di una verifica archeologica, solo proposte di lavoro, ma si può trattare di un buon inizio per riscoprire questa antica città. Περίληψη. Η αρχαία Χαλκίδα υπήρξε το ιδρυτικό κέντρο ενός μεγάλου αριθμού αποικιών, πολλές από αυτές προορισμένες να γίνουν μεγάλες και ανθηρές πόλεις με μεγάλα μνημεία. Παραδόξως, γνωρίζουμε πολύ λίγα για τη μητρόπολή τους, που έχει πνιγεί στο τσιμέντο και την άσφαλτο της σύγχρονης οικοδομικής επέκτασης και έχει υποστεί σειρά καταστροφών ήδη κατά την αρχαιότητα. Η εργασία αυτή εξετάζει όλα τα διαθέσιμα έγγραφα, προτείνει μερικές νέες αναγνώσεις των ήδη γνωστών στοιχείων, διατυπώνει την πρόταση εντοπισμού του αρχαίου θεάτρου, που ήταν ακόμη ορατό στα τέλη του 19 ου αιώνα, και παρουσιάζει τον πρώτο ναό που ανακαλύφθηκε ποτέ στην πόλη. Χρειάζεται να γίνουν ακόμα πολλά, άλλωστε οι προτάσεις που προηγήθηκαν παραμένουν μόνο προτάσεις πριν από μια αρχαιολογική έρευνα, αλλά μπορούν να αποτελέσουν μια καλή αρχή για την ανακάλυψη αυτής της αρχαίας πόλης. Abstract. Ancient Chalkis was the founding center of a large number of colonies, some destined to become large and prosperous cities endowed with great monuments. Paradoxically, we know very little about their metropolis, their mother city, swallowed up by cement and by the asphalt of modern building expansion and devastated by repeated destruction in Antiquity. This article examines all the documentation available, proposes some new readings of the known data and puts forward the proposal to recognize the ancient theater, still visible in the late nineteenth century, and the discovery of the first temple ever identified in the city. Still a lot remains to be done, those presented remain, before an archaeological verification, only work proposals, but it can be a good start to rediscover this ancient and glorious city.
There is a close link between the image of a town and the antropical processes of its history; dwelling, working and public life play a fundamental role in the evolution of urban morphology ;as a matter of fact the places designed to carry out such activities are the framework of towns. Any action concerning a town should identify the genius loci in the first planning moment in order to have the possibility of acting on it with moderation and awareness. South Messina waterfront is an example of both continuous place changes caused by the events and, in the same time, of the traces those events left on it ,so defining a stratified and complex tissue. The richness of the places lies in its ability to collect different functions but only in the event that they become object for an attentive and well organized planning action. In fact the casual and temporary management of the events that involved this territory (economic crises, natural disasters, urbanization) caused identity loss, disorder and soil exploitation, up to the present damage condition. Even though these changes have been gradual, the catastrophic event that struck the Straits of Messina in 1908 is the watershed between the previous time and the present social, economic and dwelling condition. The effects that some crucial moments of this process had on the above mentioned urban texture will be here analysed.
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Architettura eremitica. sistemi progettuali e paesaggi culturali, 2013
bibar.unisi.it
F. Sorrentino, LA CITTÀ È UNA MOLTITUDINE DI SGUARDI, in: AA. VV., a cura di F. Sorrentino, LETTURE DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA. LO SGUARDO DI NOVE ARCHITETTI SULLA CITTÀ, Clean, Napoli 2018 (ISBN 9788884976536)., 2018
in Costantino I. Una enciclopedia sulla figura e l’immagine dell’imperatore del cosiddetto editto di Milano, 313-2013, a cura di A. Melloni, P. Brown, J. Helmrath, E. Prinzivalli, S. Ronchey, N. Tanner (3 voll.), Roma 2013, vol. I, pp. 493-516.
Ingenio Web Rivista on line di informazione tecnica e progettuale, 2022
in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale, CXIV, 2013, 2013
Elena MANZO (a cura di), La città che si rinnova. Architettura e scienze umane tra storia e attualità: prospettive di analisi a confronto, 2012
MANUALE DELL’EDILIZIA CARSICA IN PIETRA A SECCO, 2014
Lo Stato dell'Arte 12-Atti del IGIIC-Congresso Nazionale XII - Milano 23/25 ottobre 2014
AA.VV. Centocelle. Racconti di un quartiere che resiste, Roma, DeriveApprodi,, 2023