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Storia dell'antico feudo su un'altura tra Prata e Montefusco. Dalla nascita all'acquisto da parte del barone di Prata. Origine e sviluppo di un abitato lungo la strada Regia di Puglia: Tavernanova di Prata - Il Corriere dell'Irpinia - Cultura (2010)
AA.VV., a cura di U. Fadini, 2011
Le immagini che accompagnano la parte terza sono di proprietà e sono pubblicate su autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Veneto del 28/04/2011, (MBAC-SBA-VEN, SERV. TERRITORIO, 0006078 28/04/2011 Cl.31.13.00).
2023
Arrivo per la prima volta a Genazzano ad inizio aprile del 2012, un venerdì, all'ora di pranzo. Vago solitario per il paese reso deserto dalla controra, ne percorro i tanti vicoli stretti, le molteplici ripide scale acciottolate, le poche strade lastricate con sanpietrini, il tutto, incuneato tra antiche case di pietra grigia, inframezzato da piazze marcate da chiese e piazzette vissute come estensione delle case che vi s'affacciano. Grazie all'onnipresente macchina fotografica che m'allena l'occhio ad esplorare per ricercare i particolari, s'inizia a sviluppare un silente dialogo tra l'estraneo straniero che qui mi sento ed il paesaggio culturale che, poco a poco, mi si rivela. Godo a cogliere il senso di medioevo che il borgo ancora emana, grazie alla conservazione dell'impianto originale e alla limitazione delle inevitabili intrusioni del nuovo che avanza incessante. Gioco a leggere la stratigrafia degli interventi architettonici succedutisi, ad intercettare le numerose e disperse intrusioni rinascimentali, bifore in pietra tufacea, portoni patrizi, stemmi. M'incanto mentre passeggio senza una meta precisa e fotografo convulsamente, senza capire ne, volutamente, leggere i cartelli turistici che pure qualcosa di quello che esperisco mi rivelerebbero. Dai 400 metri d'altezza delle propaggini meridionali dei Monti Prenestini, su cui s'erge il Castello, che segna il limite nord del borgo, poco più di un chilometro dopo mi ritrovo un centinaio di metri più in basso, nella vallata del fiume Sacco, in un luogo così suggestivo, il Ninfeo, da costringermi a fermarmi, a poggiare la macchina fotografica, a sedermi, ad accendermi un sigaro toscano, per contemplare immoto ed assorto, le impreviste e rovinose architetture che mi si stagliano di fronte, mentre lentamente respiro dense volute di fumo.
2020
Due to landslides, earthquakes or other natural events, there are many sites in Campania, once lived and lived, now abandoned completely or partially. In Sannio and Irpinia it was the 1980 earthquake that irreversibly determined the depopulation of many villages. Conza della Campania has been totally abandoned and rebuilt downstream in the locality "Piano delle Briglie"; today the whole hill of Conza has been transformed into an archaeological park In 2015 a series of municipalities, including Conza, agreed to signing of the Memorandum of Understanding for the Constitution of the regional network of "Abandoned Villages of Campania", which represents an attempt to "network" the cultural heritage. The regional proposal is aimed at creating a synergistic inter-institutional collaboration open to local operators and to institutional and private investors, and aimed at defining an intervention strategy that gives life to a program of development of the terri...
Uzzano Castello è un borgo posto a metà strada fra Pescia e Buggiano, piccolo ma storicamente molto significativo, poiché posto in posizione strategica a controllo dell’antica via romana Cassia o Clodia che portava a Lucca.
Terra Insubre n°60 e n°61, 2011
Seconda fortificazione del Seprio, è stata oggetto solo di indagini uperficiali: le sue vestigia si sgretolano, di anno in anno, erose dalla vegetazione e dall’inadeguatezza delle istituzioni.
Edifici rustici romani tra pianura e Appennino. Stato della ricerca, 2022
Il simbolo della collana è una rielaborazione grafica di Roberto Mella Pariani di un particolare (la Tellus) tratto da un disegno ottocentesco a matita della Patera d'argento di Aquileia, ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna. In copertina: Rivanazzano Terme (PV), Cascina Boarezza, porzione di edificio rustico in corso di scavo. © ISCUM-copia per il solo uso personale-vietata la diffusione su Internet IndIce stefano Maggi, Le ragioni di un convegno.
Periodico annuale IV serie -anno V, 2015 -ISNN 0393-7267 www.artemedievale.it Autorizzazione Tribunale di Roma n. 241/2002 del 23/
Il piccolo borgo di Buggiano Castello, arroccato a 179 metri d’altezza su una collina che domina la Valdinievole e offre un bel panorama delle vicine Colle di Buggiano e Massa, è un luogo di antiche origini, forse addirittura romane, che conserva ancora tanta storia e che negli ultimi anni è riuscito a catalizzare il turismo internazionale con un evento molto particolare.
M. VALENTI (a cura di), Residenze imperiali nel Lazio (atti della giornata di studio - Monte Porzio Catone, 3 aprile 2004), Tuscolana – Quad. Mus. Monte Porzio Catone 2, Monte Porzio Catone 2008, pp. 53-60
Albanum Domitiani, la villa che l'imperatore s' era costruito presso l'attuale Castel Gandolfo, si trovava nel cuore di una vastissima proprietà imperiale che, in base a quanto attestano le fonti, abbracciava praticamente tutto il lago di Albano. 1
2018
The year 1976 was the year in which Friuli was wounded. A massive earthquake smashed the Italian North-East twice, bringing destruction in the territories around Udine and Pordenone, already tried strongly by emigration and the abandonment of their small towns. Venzone was one of the villages near the epicentre, along the Tagliamento river valley. It was a small village built within a medieval fortified wall, characterised by a stately cathedral that dominated the landscape. After the second shock, Venzone became just a pile of rubble, and yet, in 2017, it was awarded the title of “Most beautiful Italian village”. It seems paradoxical that a village that was no longer there, destroyed by the violent shocks on 6th May and 15th September 1976, could be awarded a title ‒ albeit a popular one ‒ that acknowledges the added value of its architectural heritage and the ability to enhance and promote it. Venzone, il "Borgo piu bello d'Italia" ricostruito dalle macerie Il 1976 ...
Terra Insubre n°61, 2011
Completiamo il quadro di conoscenze sulla fortificazione di Castelnovate: non se ne parla da oltre un decennio, e ancora si attende che l’archeologia contemporanea inizi a occuparsene.
2011
Garda e la memoria dimenticata prof. arch. Chiara Visentin (con la collaborazione di dott. arch. Simona Bertoletti) Promozione e Sviluppo per l'Architettura del Paesaggio allegato al n° 24 di Editore www.paysage.it 436
Il sottotetto del Castello di Ponte Poledrano: tracce di una committenza Bentivolesca dimenticata, 2025
Questo studio esplora le pitture murali rinvenute nel sottotetto del Castello di Ponte Poledrano, residuo delle torrette abbattute da Alfonso Rubbiani nel XIX secolo. Le analisi suggeriscono che gli affreschi, inizialmente attribuiti al XVIII secolo, possano invece risalire a un progetto di ristrutturazione del 1617 commissionato dal marchese Enzo Bentivoglio e affidato a Battistelli e Guercino. Questi frammenti rivelano una mancata impresa artistica barocca che avrebbe potuto trasformare il castello in un capolavoro. L'indagine collega questa decorazione incompiuta al contesto culturale e sociale del Seicento, sottolineando l'importanza del dialogo tra arte, architettura e ambiente locale.
Storia del Mondo, 2000
La contea di Cajazzo in età normanna assunse una notevole importanza grazie al conte Rainulfo Drengot che fu antagonista a vita di re Ruggero d'Altavilla e solo alla sua morte questi potè riunire in un unico regno il meridione d'Italia.
musei -La traccia di un percorso ancora in atto, volto a rivitalizzare il piccolo borgo medioevale di Castelbasso in costante pericolo di abbandono, si materializza nel filo conduttore che lega una serie di interventi di recupero volti a creare le basi per un presidio a tutela di questo patrimonio storico.
Dalla Curtis alla pieve fra archeologia e storia. Territori a confronto: l’Oltrepò Pavese e la Pianura Veronese, a cura di S. LUSUARDI SIENA, Mantova, pp. 27-32., 2009
Enciclopedia Sociologica dei Luoghi - Volume 3, 2020
Hamlets are, first of all, an historical, cultural and landscaping heritage; an asset that, apparently, seems definable through the mere architectural point of view. Unlike the modern city, the hamlet is a space built and lived with ancient criteria and requires, today, to be deeply redesigned on the socioeconomic side in order to be kept involved in the territorial texture. After a review of the elements that compose the definition of “hamlet”, in the first paragraph, an analysis of the various aspects concerning the new functions of these places will take place. The Umbrian case of Postignano, at least, will show practically the implications of the reflections made before.
Storia del castello di Pedaso (PROVINCIA FERMO MARCHE) con progetti di Vassalli e Pietro Augustoni. Pedaso la storia la gente e i giorni, a cura di A. Livi, 2009
Nel 1973, la chiesa di San Francesco a Castelvecchio Subequo fu sottoposta a un esteso intervento di restauro, curato dalla Soprintendenza dell'Aquila 1 . In quell'occasione, oltre al consolidamento delle strutture architettoniche, furono recuperate le pitture medievali dell'interno, fino ad allora lasciate in uno stato di "colpevole trascuranza" 2 . Le "tracce di affresco" 3 sulle pareti e sulla volta del coro quadrangolare rivelarono così una consistenza maggiore di quanto fino a quel momento si era creduto e, soprattutto, apparvero come le più antiche all'interno dell'edificio 4 .
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