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Se è vero che ogni edizione critica altro non è che un'ipotesi di lavoro, non certo meno ipotetici saranno i presupposti che guidano una traduzione. La bibliografia sull'argomento è pressoché sterminata; le proposte metodologiche lo sono altrettanto ed è perciò opportuno sottolineare anzitutto la natura essenzialmente empirica di ogni traduzione, la quale, come osservava Tavani, mal si presta ad una sistematizzazione teorica coerente. Si tratta infatti di un'operazione che risponde ogni volta a motivazioni, esigenze e soprattutto ad una fruizione differenti: da qui la scarsa applicabilità di una teoria onnicomprensiva (Tavani 2001: 311-316; Tavani 2007: 95-106).
La filologia non può e non deve essere un esercizio fine a se stesso, ma uno strumento al servizio della comprensione di un testo: la riprova dell’esattezza di una lezione è data dalla sua traduzione. Negli anni, invece, la traduzione è stata via via considerata molto poco in ambito accademico, un esercizio minore, non comparabile con un’edizione filologica. Ne consegue il primato della traduzione sulla filologia.
Gianfranco Petrillo, ed, tradurre - pratiche teorie strumenti. Un'antologia dalla rivista, 2011-2014, Zanichelli, Bologna 2016, 2016
The various branches of literature in Portuguese developed in contact with one another despite the very different geographical and political contexts, great distances and conflict between countries for various reasons. Moreover, the question of the Portuguese language spelling reform that dates back to 1911 has not yet been resolved. As well as the normal diatopic variations that are reflected in the literature they express, this situation has created a series of contradictions reflected by the attitude of the writers towards the language in which they create their work. But as often happens in artistic fields, these contradictions can become sources of creative potential which, during the translation process, can easily spill over into the language of the translator to generate even greater enrichment. It all depends on what one chooses to lose and what to keep. In http//:rivistatradurre.it http://tinyurl.com/pk3lunu
Il passaggio da una lingua a un'altra è traslazione più che traduzione, trasporto più che introduzione. (A. Bensoussan) La traduzione può svolgere un ruolo d'innovazione, arricchendo la lingua del paese d'arrivo. (M. C. Batalha) Ciascuna traduttrice, ciascun traduttore assume nei confronti dei testi, autori, società e ideologie dominanti con e in cui lavora posizioni variabili, mobili e continuamente negoziabili. (M. Baker) Voglio intraprendere una pratica della traduzione speculativa, provvisoria e interventista. (T. Niranjana) La traduzione densa potrà spinger[ci] ad andare oltre e a intraprendere il più difficile compito di giungere a una forma di rispetto per l'altro. (K.A. Appiah) La scrittura come traduzione da un metatesto culturale, che non è un testo originale, quanto piuttosto un originale immaginario. (P. Bandia) Nell'era degli attacchi informatici, futuro teatro di guerra, futura zona traduttiva sarà il terreno elettronico. (E. Apter) L'importanza di divenire traduttori perpetui per porci a leggere un mondo plurilingue. (S. Mehrez) Traduco, dunque sono. (J. Lahiri)
L'indice dei libri del mese, 2019
What does an Italian literary translator do? How does she live? Most of all, why does he often leave this work? What are we losing, each year, due to how our literary translators are treated, recognized, payed...?
DEF Scienze del linguaggio e educazione linguistica, 2015
Memorie scientifiche, giuridiche, letterarie dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Modenai , 2022
Starting from an idea of Gianfranco Contini's as well as an essay by Werther Romani, the author elaborates a model for Lodovico Castelvetro's translations between 1525 and 1545. On this basis some anonimi vulgarizations of works of the Reformers are to be attributed to him; among them, the Libretto volgare, the Opera divina della christiana vita (translation from De libertate christiana by Martin Luther) and the Dottrina vecchia et nuova (from the Nova doctrina by Urbanus Rhegius).
Annali dell'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze, 1976
Inedito, 2007
La traduzione impoetica Tra Langue e lingua scompare il "portato estetico" Marco Zulberti Nel recente convegno Giacomo Leopardi e la percezione estetica del mondo tenutosi alla splendida Villa Vigoni a Loveno di Menaggio sul lago di Como tra il 7 e il 9 ottobre 2007, organizzato dalla Deutsche Leopardi-Gesellschaft, il centro culturale tedesco dedicato al poeta di Recanati, con il patrocinio del comune di Recanati e del Centro studi Leopardiani, fra le varie discussioni sorte a lato tra i prestigiosi relatori e i partecipanti è ricomparso il problema della scarsa diffusione della poesia di Leopardi presso le altre letterature europee e di quali azioni si possano intraprendere per diffondere lo studio della sua riflessione estetica e la conoscenza della sua poesia sublime. L'annoso problema non sorprende se si considera la dinamica della sua fortuna presso la stessa letteratura italiana, prima chiusa nel cliché "pessimo moralista è sovrano poeta" di Francesco De Sanctis nel 1885 e poi confermata da Benedetto Croce con il suo terribile "L'amore, la passione, la svisceratezza questo è Leopardi". Si dovrà attendere la prima edizione dello Zibaldone del 1910 a cura di un' equipe diretta da Giosuè Carducci per avviare nuovi percorsi di ricerca divisi tra filologia, stilistica, estetica e filosofia morale come testimonia fin dall'inizio il saggio di Clemente Rebora Per un Leopardi mal noto, comparso in «Rivista d'Italia», XIII, 9, settembre 1910, pp. 373-449 nel 1910. Accanto alla lenta scoperta dello Zibaldone si deve affiancare l'ancor più lenta storia dell'Epistolario che dall'edizione di Prospero Viani del 1849 è stata poi continuamente arricchita e perfezionata fino all'ultima recente edizione curata d Franco Brioschi, che nella introduzione ci avverte come solo ora si riesce a "sottrarre Leopardi alla tradizione del pensiero negativo cui oggi era stato forzosamente ascritto", e a restituirlo alla vitalità privata descritta nello Zibaldone e dell'Epistolario. Da questa ricca materia di cui si è avuta coscienza solo negli ultimi decenni è riemersa la struttura potremmo dire sociale e culturale della riflessione poetica di Leopardi, modificando la stessa prospettiva stilistica che ora si può inquadrare all'interno dei rapporti più precisi con la cultura del Settecento e che quindi evidenza come l'affidarsi alla semplice traduzione della sua poesia e dei suoi testi sia stato insufficiente fino a ore per renderlo più familiare alla cultura europea. Vi è una sorta di problema dovuto alla possibilità di un'effettiva "traducibilità estetica" integrale dei testi poetici, soprattutto, come nel caso di Leopardi, a distanza di oltre due secoli in cui sono cambiati anche gli stessi paradigmi estetici di riferimento, linguistici, semantici e relativi allo stesso gusto. A questo punto la domanda da porsi è questa: Leopardi poeta del primo Ottocento può essere percepito nei suoi valori dopo due secoli? Può la sua poesia risultare ancora valida e universale? O dobbiamo affidarci alla struttura intellettuale originaria per sorreggere quella forma poetica ormai datata ed uscita dal gusto corrente anche europeo? E' in grado il semplice atto della traduzione di trasmettere al lettore tedesco o quello inglese, la sua artisticità e le motivazioni culturali alle originie della sua emotività? Il nodo della questione si sposta a questo punto sull'atto della traduzione, termine di per sé limitato, perché tradurre una poesia rinvia oltre il dettato linguistico specifico e punta ad una "traslazione estetica integrale" della poesia stessa, in cui ha un ruolo fondamentale il suono della lingua originaria in cui essa è stata composta, la sua fonetica, il tono. Per "traduzione estetica" della poesia si intende qualcosa che va oltre il semplice campo della letteratura, perché mantiene un "piede", una radice, nella musicalità stessa della passione vocale, nella voce espressa nella lingua originaria: "sonavan le chete stanze" ci ricorda Leopardi. Nella traduzione da lingua a lingua, una poesia perde dunque sempre qualcosa, e quel qualcosa e li campo "estetico" della musicalità naturale delle passioni e dei suoi "toni". Secondo la filosofia del
Delos Science Fiction, 2018
Lo spazio editoriale della fantascienza al femminile in Italia: una disamina a partire da alcune notazioni sociologiche e storiche, per giungere a commentare due uscite recenti, le traduzioni di The Power, della scrittrice inglese Naomi Alderman (Nottetempo 2017) e Sisters of the Revolution: A Feminist Speculative Fiction Anthology, antologia curata da Ann e Jeff VanderMeer (Nero 2018).
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Mosaico Italiano, ISSN 21759537, 2020
C. Gigante, S. Ventura (a cura di), NOUVELLEMENT TRADUIT Dante in altre lingue romanze, Firenze, Cesati, 2023
La Parola del Testo, XII/" (2008)
Il Chiasmo della Traduzione. Metafora e verità, 2017
Del Tradurre. Dal greco moderno alle altre lingue, 2003
"La storicità della traduzione", in: Culture in traduzione: un paradigma per l'Europa, ed. by I. Fiket, S. Hrnjez, D. Scalmani, - Mimesis, 2018
Jean-Luc Marion, Da altrove, la rivelazione, 2022
Treccani.it - Lingua italiana, 2021
Annali di Ca' Foscari. Serie Occidentale. Vol. 55, 2021